L'ho voluto io?
di
Spidey93
genere
gay
Gay è bello un cazzo! Sono tutte balle che il mondo è cambiato, donne e froci sanno benissimo che ci sono gli stronzi imbecilli. Io li consideravo incidenti di percorso, se sei a caccia di cazzi può capitarti lo stronzo e lo confesso, io forse li cercavo anche. Era un casino, non capivo se lo avevo voluto o no.
Mi scrive un tizio, trent'anni, mi manda foto che mi fanno bagnare come una sedicenne. Torace, tatuaggi, cazzo che mi sballano. Anche foto viso, barbetta, bella mascella, riccioli neri. Un sogno per froci, gli mando foto nudo e viso col timer, le mie più belle.
E lui sembra scaricarmi, non gli interesso, dice che sono carino ma non sa, gli chiedo perché.
Mi scrive dopo mezz'ora, sei interessato mi chiede?
Certo, rispondo subito.
Lo vuoi in culo?, mi rimanda cazzo e nient'altro.
Dopo due ore ancora la stessa foto. Gli mando un pollice in su e sparisce di nuovo.
Incomincio ad insospettirmi, mi prende per il culo. Non ci penso più a lui, la app è piena di coglioni segaioli, ma sono stato così coglione da mandargli subito anche viso.
Sono a cena con mia madre. Mi riscrive il tizio. Ho i coglioni carichi, puoi adesso?
Lo faccio soffrire, aspetto a rispondere ma sono eccitata. Di nascosto cerco le sue foto per rivedergli il cazzo. Non so, non mi fido ancora, è solo un segaiolo, le foto non sembrano sue.
Lo sfido, ok dimmi dove ma sono trenta rose amico, gli scrivo.
Fanculo, questo crede che sbavo per una foto del cazzo come una ragazzina.
Cazzo se è furbo! Mi chiede se può fidarsi di me, se lo faccio sempre protetto.
Certo, rispondo e ci casco.
Mi spiega dove vuole, dietro dei grossi capannoni. Conosco, ci sono già stato, prendo una scusa e dico a mia madre che devo prendere l'auto ma torno presto. In camera mi cambio, zero eccitazione, sto uscendo per prenderlo in culo come una puttana. In auto però mi torna l'eccitazione, l'ansia che mi chiude lo stomaco quando sono a caccia.
Arrivo, infilo la stradina sterrata lontana dalle luci della strada, arrivo allo spiazzo, c'è un audi scura ferma. Parcheggio a dieci metri aspetto. C'è dentro un'ombra. Aspetto. Fa un lampeggio. Esco, ho il respiro spezzato, non tremo ma sono agitato, c'è qualcosa che non mi va, ma probabilmente non è un abitudinario, non sa che deve farsi vedere. Rimango vicino all'auto. Finalmente capisce e scende anche lui.
Cazzo è uno tarchiato tozzo, un cinghiale, non gli vedo il viso nel buio, ma non è certo quello della foto e sembra un maturo. M'incazzo, si può essere più coglioni? Lo guardo meglio, mi sembra di averlo già incontrato, anche l'auto mi sembra d'averla già vita.
Ma che cazzo?
Apro per andarmene ma uno mi salta addosso da dietro. Mi chiude la bocca e mi fa cadere a terra. Mi blocca col peso, m'infila della stoffa in bocca. Scalcio con i tacchi. Mi si siede sulle gambe e mi blocca i polsi dietro. Quello dell'audi scatta in una corsa e si siede sulle mie spalle. Respiro a fatica. Mi abbassano i pantaloni della tuta, sono senza boxer, cerco di scalciare ma sono bloccato. Un filo di saliva mi bagna. Non dicono una parola, quello dietro si muove avanti sulle mie cosce. Non posso nulla, rilascio i muscoli o mi rompe il culo.
Me lo picchia al buio, non trova subito il buco ma poi mi entra tutto. Mi scopa aggrappato al culo, quello sulle spalle mi tiene fermi i polsi. Lascio fare, cose posso fare? Lo stronzo me lo picchia che mi schiaccia la palle e l'uccello sotto, contro la ghiaia. Ti piace frocio? Sento dire. Mi viene in culo, non me ne frega un cazzo, l'altro s'è rialzato e torno a respirare.
Non mi ribello più, non mi faccio illusioni e voglio solo che finisca in fretta. Mi fa il culo aggrappato alla mia testa, mi tira indietro per il ciuffo. L'altro è in piedi col cazzo in mano. Penso al camionista rumeno, loro non mi pestano, ma sono stato troppo coglione.
Quello dell'audi lascia cadere i trenta sulla ghiaia davanti ai miei occhi. Mi batte la mano sulla testa.
Se ne vanno, i fanali mi accecano e l'auto corre via.
Sputo lo straccio. Mi metto seduto. Cazzo!
Mi rialzo, le gambe tremano. Sono una merda, spazzolo con le mani ginocchia e felpa. Mi pulisco con un kleenex e tiro su i pantaloni. Mi tocco, mi viene duro.
Mi tiro una sega furiosa.
Per critiche suggerimenti e collaborazioni
milano3687@proton.me
Mi scrive un tizio, trent'anni, mi manda foto che mi fanno bagnare come una sedicenne. Torace, tatuaggi, cazzo che mi sballano. Anche foto viso, barbetta, bella mascella, riccioli neri. Un sogno per froci, gli mando foto nudo e viso col timer, le mie più belle.
E lui sembra scaricarmi, non gli interesso, dice che sono carino ma non sa, gli chiedo perché.
Mi scrive dopo mezz'ora, sei interessato mi chiede?
Certo, rispondo subito.
Lo vuoi in culo?, mi rimanda cazzo e nient'altro.
Dopo due ore ancora la stessa foto. Gli mando un pollice in su e sparisce di nuovo.
Incomincio ad insospettirmi, mi prende per il culo. Non ci penso più a lui, la app è piena di coglioni segaioli, ma sono stato così coglione da mandargli subito anche viso.
Sono a cena con mia madre. Mi riscrive il tizio. Ho i coglioni carichi, puoi adesso?
Lo faccio soffrire, aspetto a rispondere ma sono eccitata. Di nascosto cerco le sue foto per rivedergli il cazzo. Non so, non mi fido ancora, è solo un segaiolo, le foto non sembrano sue.
Lo sfido, ok dimmi dove ma sono trenta rose amico, gli scrivo.
Fanculo, questo crede che sbavo per una foto del cazzo come una ragazzina.
Cazzo se è furbo! Mi chiede se può fidarsi di me, se lo faccio sempre protetto.
Certo, rispondo e ci casco.
Mi spiega dove vuole, dietro dei grossi capannoni. Conosco, ci sono già stato, prendo una scusa e dico a mia madre che devo prendere l'auto ma torno presto. In camera mi cambio, zero eccitazione, sto uscendo per prenderlo in culo come una puttana. In auto però mi torna l'eccitazione, l'ansia che mi chiude lo stomaco quando sono a caccia.
Arrivo, infilo la stradina sterrata lontana dalle luci della strada, arrivo allo spiazzo, c'è un audi scura ferma. Parcheggio a dieci metri aspetto. C'è dentro un'ombra. Aspetto. Fa un lampeggio. Esco, ho il respiro spezzato, non tremo ma sono agitato, c'è qualcosa che non mi va, ma probabilmente non è un abitudinario, non sa che deve farsi vedere. Rimango vicino all'auto. Finalmente capisce e scende anche lui.
Cazzo è uno tarchiato tozzo, un cinghiale, non gli vedo il viso nel buio, ma non è certo quello della foto e sembra un maturo. M'incazzo, si può essere più coglioni? Lo guardo meglio, mi sembra di averlo già incontrato, anche l'auto mi sembra d'averla già vita.
Ma che cazzo?
Apro per andarmene ma uno mi salta addosso da dietro. Mi chiude la bocca e mi fa cadere a terra. Mi blocca col peso, m'infila della stoffa in bocca. Scalcio con i tacchi. Mi si siede sulle gambe e mi blocca i polsi dietro. Quello dell'audi scatta in una corsa e si siede sulle mie spalle. Respiro a fatica. Mi abbassano i pantaloni della tuta, sono senza boxer, cerco di scalciare ma sono bloccato. Un filo di saliva mi bagna. Non dicono una parola, quello dietro si muove avanti sulle mie cosce. Non posso nulla, rilascio i muscoli o mi rompe il culo.
Me lo picchia al buio, non trova subito il buco ma poi mi entra tutto. Mi scopa aggrappato al culo, quello sulle spalle mi tiene fermi i polsi. Lascio fare, cose posso fare? Lo stronzo me lo picchia che mi schiaccia la palle e l'uccello sotto, contro la ghiaia. Ti piace frocio? Sento dire. Mi viene in culo, non me ne frega un cazzo, l'altro s'è rialzato e torno a respirare.
Non mi ribello più, non mi faccio illusioni e voglio solo che finisca in fretta. Mi fa il culo aggrappato alla mia testa, mi tira indietro per il ciuffo. L'altro è in piedi col cazzo in mano. Penso al camionista rumeno, loro non mi pestano, ma sono stato troppo coglione.
Quello dell'audi lascia cadere i trenta sulla ghiaia davanti ai miei occhi. Mi batte la mano sulla testa.
Se ne vanno, i fanali mi accecano e l'auto corre via.
Sputo lo straccio. Mi metto seduto. Cazzo!
Mi rialzo, le gambe tremano. Sono una merda, spazzolo con le mani ginocchia e felpa. Mi pulisco con un kleenex e tiro su i pantaloni. Mi tocco, mi viene duro.
Mi tiro una sega furiosa.
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