Un tipo pericoloso

di
genere
gay

Pomeriggio, sono sulla app mentre studio. Mi arrivano due messaggi di uno nuovo.
'Cerco adesso puoi?'
E allega una bella foto in spiaggia, figura intera con viso. Un bel tipo in costume, sportivo e sorridente, con un pallone da calcio sotto il braccio. Ha i capelli scuri e ricci. Nel profilo mette che ha 37 anni ed è attivo.
Mi basta.
Okay, gli rispondo.
Tre secondi e mi arriva un pollice in su e una foto del suo cazzo.
'Parcheggio Lidl di corso *** tra venti minuti. Conosci, ce la fai?'
Posso arrivarci in un a decina di minuti.
Sì, rispondo.
Pollice in su. 'Tra venti minuti. Ho doblò bianco.'
Figa, mi sento eccitata che tremo.
Chiudo il pc e esco. Gli mando un paio di foto hot. 'Sto arrivando.'
Cazzo non mi risponde per dieci minuti, sono arrivato in anticipo e temo il pacco ma poi m'arriva il pollice in su.
'Sono in ritardo, dammi quindici minuti e arrivo.'
Aspetto in auto. Cambio parcheggio, mi metto meglio per vederlo arrivare. Non c'è molta gente ma non mi va di aspettare fuori.
Comincio ad innervosirmi. Cambio nuovamente posto, esco in strada giro attorno al quartiere e rientro nel parcheggio. Ancora nessun doblò bianco.
Dopo un'eternità: 'Sette minuti e arrivo.'
Cazzo, fanculo.
Questa volta spacca il secondo. Entra e si ferma motore acceso in mezzo al parcheggio, ha il cellulare all'orecchio. Scendo e mi avvicino. Mi vede e mi fa cenno di salire mentre continua a parlare. Mi fa pollice in su col pollice, sposta delle carte sul sedile, aspetta che chiuda e ingrana la marcia, un'inversione nel parcheggio che mi spinge contro la portiera, inchioda all'uscita e si butta in strada, sempre col cellulare in mano. Sta litigando con qualcuno. Dev'essere un elettricista, stanno parlando di un salvavita che salta di continuo in una fabbrica, ordina cosa devono fare, dice che mezz'ora arriva anche lui, ma devono provare a... Gli guardo le mani, sono da lavoratore, ha un accento pugliese, ogni tanto mi guarda e sorride simpatico.
Mette la mano sul microfono. 'Sei carino forte.' e torna a rispondere ai colleghi. 'Lo prendi anche in culo?' Faccio sì con la testa, lui arriccia le labbra come approvazione e dice a quelli che cazzo devono fare. Siamo sul rettilineo fuori città, incastra il cellulare tra spalla e orecchio e si sbottona fuori il cazzo. Un bel cazzo ma mi è passata la voglia. Mi tira giù la testa e sorpassa un coglione che va pianissimo. Questo è un delinquente. O lo prendo nell'occhio o in bocca, ma un cazzo così in bocca mi fa sballare, ciuccio due mani come un aspirapolvere. Fa una svolta repentina e poi un'altra, la macchina ballonzola veloce su uno sterrato, il cazzo mi patte sul palato, gli pneumatici slittano sulla ghiaia. Rallenta, vedo che siamo sotto un un bosco ma non mi stacco dal cazzo, fa manovre avanti e indietro facendo slittare le gomme, sta infilando il doblò fra gli alberi. Spegne, saluta i colleghi, dice che mezzora è da loro e getta il cellulare sul cruscotto.
'Mmm, ti piace proprio il cazzo a te.'
Scende. Scendo anch'io. È un posto perfetto per coppiette. Viene dalla mia parte e dalla tasca dietro tira fuori il portafoglio. Mi passa un preservativo e s'appoggia comodo al doblò, rilassato come un pascià. Accasciato sulle ginocchia glielo bagno ancora un po' e glielo vesto. Un lavoretto da puttana che gradisce assai. 'Sei un bel frocetto.'
Mi solleva per il ciuffo, mi gira mani sul cofano caldo del il furgone, m'abbassa insieme pantaloni della tuta e boxer, uno schiaffo sulla chiappa nuda e mi sistema il bacino all'altezza giusta. Ed è inculata pi greco mezzi.
Non una parola, mi fa il culo che non posso essere più puttana. È uno stronzo etero che crede che i froci godono solo se glielo picchi duro in culo. Mi tampona come un tir. Tre quattro minuti di tranvate in culo che se lui non mi tiene sollevato per i fianchi cado a terra. Cedo, mi appoggio viso e braccia sul cofano sporco, mi becco botte in culo che mi sono sognato solo mentre mi masturbo. Ho il cazzo durissimo, me lo stringe da strozzarmelo e il culo che non lo sento più, solo le tamponate alle natiche che sento per tutta la colonna verticale. Sta per venire, mi si leva, ho il culo a caverna. Lo vedo levarselo, si sega furioso e sborra schizzandomi sulla schiena. Sulla felpa porcaputtana!
Il ritorno è come l'andata, o forse peggio, non gli ciuccio il cazzo e posso vedere come guida da delinquente col cellulare all'orecchio. Quel dannato salvavita salta ancora e non sanno cosa fare. Al parcheggio copre il microfono e mi chiede qual è la mia macchina. Gliela indico. Si ferma dietro motore accesso. Un ciao sottovoce e scendo. Mi richiama indietro con la mano, rimetto dentro la testa, lui copre il microfono. 'Ti richiamo.'
Ma vaffanculo non gli dico.

Decido di entrare al supermercato per prendermi una coca. Passeggio nelle corsie con le gambe che mi fanno giacomo giacomo e il buco spanato, è divertente, nessuno se lo può immaginare. Una vecchietta mi chiede se posso aiutarla a prenderle il detersivo in alto. Mi allungo per prenderglielo e mi si sveglia una piacevole fitta al retto. Glielo metto io nel carrello, mi dice che sono proprio un bravo ragazzo e mi guarda innamorata.
Apro l'app e gli scrivo.
'Grazie, mi è piaciuto.'
Alla cassa pago la coca. Sto per salire in auto che mi arriva la sua risposta.
Pollice in su.


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milano3687@proton.me
scritto il
2025-11-19
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