Ripetizioni di latino

di
genere
gay

In quegli anni su grndr ho incontrato molti tipi strani, il più cringe è stato un professore.
'Fai con maturi?' Scrive.
'Dipende.'
Mi manda una foto buia, per fortuna non seduto sul cesso. Comunque si vede un bel cazzotto cicciotto in mano.
'Sì.' Rispondo.
'Io do lezioni di latino e greco.'
'Scusa amico???!!!'
'Insegnante e allievo per gioco.'
'Che gioco? io cosa dovrei fare?'
'Posso essere esplicito?'
'Certo amico.'
'Prenderlo in culo dal professore.'
Adesso si ragiona! Controllo il suo profilo, dice di avere cinquantasei anni, 178x90kg, solo attivo e le solite cazzate su discrezione e pulizia. Il nickname doveva dirmi tutto: TiberiusDux.

Abita non troppo lontano. Lo chiamo. mi fa aspettare in strada, sicuramente spia dalle finestra se sono veramente io. Ovviamente il numero è quello di fronte, mi dice cosa suonare, ascensore terzo piano. Mi apre, è un tipo massiccio, no barba, occhi azzurri, è in giacca e cravatta. Guarda l'orologio, 'Sei in ritardo', mi dice e mi fa entrare. S'è messo un profumo che non distinguo.
E, cazzo, mi sporta nel suo studio, una grossa scrivania intarsiata col pianale di cuoio e di fronte un banco da scuola. 'Siediti.'
Disagio puro! Sono tornato al liceo dopo essermene appena scappato. C'è anche notes e bic.
'Prendi appunti.' Comincia a girare per lo studio leggendo e traducendo Svetonio. Questo è scemo. Mi racconta di Tiberio a Capri e dei suoi schiavetti. Adesso ci siamo! Imparo davvero qualcosa e prendo appunti, i puttanelli romani si chiamavano spintriae, come i gettoni di rame dei postriboli, e scopro che Tiberio era un imperatore rincoglionito e sadico. Il mio professore si sofferma solo sugli aspetti meno degenerati del rincoglionito ma si capisce che gli invidia la possibilità di avere tutti i ragazzi che vuole da ogni angolo dell'impero. E mi racconta dei cinedi nell'antica Roma, i ballerini effeminati che lavoravano nelle terme e nei postriboli e, i più fortunati, come giovani amanti di vecchi senatori. Insomma, un mondo di merda.
È piacevole ascoltarlo, sa catturare l'attenzione e conosce un sacco di aneddoti piccantini. Mentre mi gira intorno mi carezza i capelli e la spalla, mi massaggia il collo e mi dice che se voglio posso toccarmi sotto il banco e, cazzo, mi rendo conto che è duro!
Un paio di volte mi si sbottona di fianco e me lo mette in bocca mentre legge in latino e quel cazzotto mi piace proprio, lo succhio senza mani, girando la testa a destra, dice che sono un bravo allievo e se lo rimette nei pantaloni. Sono davvero un bravo scolaro, non lo interrompo e lo seguo con attenzione.
Finita la lezioncina si siede alla cattedra. Finge di guardare il registro, è proprio tutto scemo!, e chiama me. Mi alzo e vado all'interrogazione, di fianco alla cattedra. Sono in tuta nike, mai stato così eccitato in un'interrogazione. Mi fa soffrire a lungo scrutandomi.
'No, così non va proprio bene e non voglio sentire scuse. Non hai portato la traduzione che ti avevo dato per compito, mi spiace, sei come tutti gli altri, meriti una punizione.'
Tira indietro la poltrona e ha già il cazzo fuori. Da un lungo cassetto prende i durex in fondo e si veste il cazzotto, fatica un po', è stretto e il cazzotto piuttosto largo. Si alza cazzo che spunta e un righello in mano.
No, così no. Gli faccio capire con gli occhi.
'Tranquillo, non ho intenzione di... solo per gioco.'
Lascio fare, ma sono pronto a scappare appena fa lo stronzo.
Col righello mi fa cenno di abbassare i pantaloni. Abbasso la tuta e poi i boxer alle ginocchia, mi tocca alla spalla col righello e mi piego novanta sulla scrivania. Okay, è una cazzata ridicola ma mi eccito a mille che quasi quasi un paio di bacchettate sul culo le vorrei proprio. Ma lui è di parola, mi sfiora soltanto, me lo fa scorrere per farmi sentire il righello, me lo picchietta sulle chiappe e mi manda in ansia quando mi fa ballonzolare delicatamente i coglioni con leggere bottarelle da sotto. Sono cagna allo stato liquido e quando affonda il cazzotto in culo m'aggrappo al ripiano e godo come uno schiavetto di Roma.
Cazzo, ci da dentro, mi scopa scassandomi culo e schiena, mi tiene per i fianchi e mi lavora in culo che spero che suoni la campanella. Mi fa male, batto contro il bordo, gli dico di fermarsi, mi tiro indietro venti centimetri, mi chiede se sono comodo e riprende la cavalcata. Ora me la godo tutta e cazzo in culo non penso più alla campanella, non dico nemmeno porcate per farlo venire, voglio essere il suo studente modello, pi greco mezzi mi becco tutta la mia giusta punizione.

Mi tiro su boxer e tuta.
È tornato in sé, non è più il professore di latino, mi chiede se mi sono divertito e mi fa complimenti, vorrebbe vedermi ancora, magari voglio essere anche sculacciato. Mi lascia un cinquanta di mancia non richiesta, vuole proprio farmi il culo a strisce.
Ci penso, gli dico e me ne vado.
Ci devo ragionare sopra, mai fatto roba del genere e non mi funziona il cervello quando sento il buco spanato e le vertebre lombari dolenti.

Mi scrive la sera stessa.
'Ciao, tutto bene? Sei stato meraviglioso.
'È Stato forte.'
'Vuoi altre ripetizioni?'
Oh cazzo, questo mi vuole fare le chiappe rosse!
'Ok prof. Dimmi quando puoi ma non faccio i compiti'


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milano3687@proton.me
scritto il
2025-11-18
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