Incesto gay

di
genere
incesti

Da giovane andavo a periodi. Alternavo lunghi periodi con la fissa del cazzo a brevi periodi di pentimento in cui cercavo di avere una regolare vita etero.
A vent'anni non avevo ancora accettato la mia bisessualità, mi pareva impossibile essere gay e etero allo stesso tempo.
Ho imparato quando ho conosciuto Giada, mi sono innamorato cotto di lei dopo un periodo esageratamente frocio. Ero arrivato alla saturazione.
In effetti prima di Giada avevo esagerato parecchio, cercavo kinky sex, il famolo strano con gli uomini. Le ripetizioni di latino dal professore che mi faceva il culo rosso a bacchettate (vedi racconto), mi avevano spinto a provare altro dello stesso genere. Niente di troppo pesante, qualcosina di piccante ma sono incappato nella peggiore delusione della mia vita da frocio, un cinquantenne minidotato che per un'ora ha sudato inutilmente per far partire la sua sexmachine che non aveva nessuna intenzione di accendersi.
Ma quello che mi aveva fatto giurare il mai più e di diventare un bravo ragazzo etero era stato l'incontro con Nicola, un quarantacinquenne che mi aveva proposto sesso a tre con sua moglie.
Mai fatto, perché no? E il primo incontro è stato esaltante, una bella coppia, pulita e estremamente corretta, lui fisico niente male e lei un gran donna, tutto fatto con calma e con piacere assoluto. Fare la puttanella di Nicola davanti a sua moglie mi mandava in palla anche perché Sara era bella in un modo particolare, non capivi bene chi era, era fredda e distaccata ma più porca del marito, ed era lei che dirigeva i giochi sul lettone. Mi usava da passivo e da attivo per dar piacere al marito, mi toccava e baciava languidamente, mi ammirava nudo, mi diceva in che posa mettermi, che muscoli tirare, le piacevo un sacco avermi nudo. Il mio cazzo e le mie palle erano per entrambi ma erano di sua proprietà, era lei che comandava veramente. Insomma era stata una lunga ed intrigante serata, avevo fatto per la prima volta giochini eccitanti, mi ero sentito bello e desiderabile e quindi non avevo avuto alcun dubbio ad accettare un secondo incontro con loro. E non l'ho fatto per la mancia esagerata che mi aveva allungato Nicola.
'Prendili. Usali per divertirti.'
Nicola e Sara ricevevano in un appartamentino in periferia, zero arredato a parte il lettone in camera e un cassettone con i loro sex toys. Avevano lasciato aperto, mi aspettavano già in camera. Sara era in piedi, tacco dodici, leggings neri e top rosso, uno schianto di donna, Nicola invece era nudo in ginocchio sul letto, mascherina nera sugli occhi, ball gag e polsi ammanettati dietro la schiena.
Sara mi ha fermato per un braccio. 'Dove vai? Vieni.' Mi ha portato dietro Nicola.
Avevo l'uccello rientrato come sotto una doccia gelata. Già la vista del culo di Nicola mi lasciava indifferente, anche se liscio abbronzato di un quarantacinquenne in forma, figuriamoci quella situazione assurda. Ma Sara mi ha accompagnato la mano. Ho massaggiato le palle calde e stretto il cazzo durissimo. Nicola ha fatto un gemito, gli vibrava per la tensione. E Sara l'ha fatto venire duro anche a me, sapeva come, senza nemmeno toccarmelo, mi ha premuto i polpastrelli contro l'ano.
Tutto fatto con molta calma, com'era con loro, Sara mi ha spogliato un pezzo per volta carezzandomi e leccandomi la pelle nuda.
'È così da un'ora, ti stava aspettando. Gli ho fatto prendere il viagra.'
Questi erano pazzi ma ormai il mio cazzo era di marmo. Me l'ha puntato lei contro e io gli ho scopato Nicola. Ha goduto peggio di un cinghiale, avevo appena preso il ritmo che ha sborrato sul letto.
Sara l'ha fatto cadere su un fianco, con una spinta, e mi ha tirato giù per la nuca, ho pulito di lingua il lenzuolo. Nicola era di fianco bendato e ammanettato col cazzo a palo.
'Che ne dici, lo liberiamo?'
Appena libero s'è strappata via la benda e mi ha chiavato in culo come un drogato. E ci andava pesante anche con Sara, un trivellatore impazzito. Io finivo a sandwich, cazzo in fica o culo di Sara con Nicola che mi stuprava, o seduto su di lui che mi lanciava verso il soffitto con Sara che cercava di spompinarmi.
Finalmente Nicola s'è spento, esaurito il viagra è crollato senza forze a faccia in giù. Io ero messo peggio di lui. Sara invece è tornata bella fresca della doccia e mi ha cominciato a trattarmi come un bambino, mi voleva in braccio. Bacetto sulle labbra mi ha bendato gli occhi, un altro bacetto e mi ha messo la ball gag, un succhiotto al l'uccello sgonfio e gli ho offerto io i polsi da ammanettare. Una cazzo di stronza famelica di cazzo.
Si son sentiti in dovere di darmi una mancia doppia, nemmeno questa volta la volevo, avevo solo fretta di andarmene. È stata la prima volta che ho provato la nausea di sesso, mi sentivo peggio che svuotato, avevo dentro solo nausea e, minchia, cazzo e coglioni erano una poltiglia che avevo nausea ad allacciarmi i jeans. Sara nel salutarmi mi ha carezzato il pacco, sono scattato indietro, ha riso.

Basta, avevo giurato mai più.
Ho disinstallato e reinstallato l'app almeno tre volte e in ogni caso facevo solo pompini e mai in casa. E in un locale ho incontrato Giada.
Sarebbe più corretto dire che mi ha incontrato lei. Io non avevo nemmeno idea di poterle piacere. Giada era una che si notava, giovanissima e strafirmata, fuori dalla mia portata e quella sera era con uno che aveva un torace scolpito un boxeur, al confronto ero un ragazzino. Eppure è venuta a parlarmi, cazzo se era bella e figa, rideva e ammiccava, insomma ci provava con me per ingelosire il tipo. Quando m'ha toccato ha capito che avevo urgenza del cesso.
L'ho seguita. In fondo al corridoio sei cessi, dietro un un angola, c'era una ragazza grassottella in shorts che stava facendo un pompino ad un ragazzo di colore, le siamo passati dietro urtandola e ci siamo infilati in uno sgabuzzino senza porta. Qui giada me la tirato fuori e s'è trovata in mano una bella sorpresa. Mi ha sorriso e dato un bacetto, poi m'ha fatto un pompino succoso da pompinara navigata. La grassottella ed il nero se ne sono andati ed io ho sborrato in libertà. Servizietto completo con ingoio e leccata finale. S'è ritoccata il rossetto e siamo tornati in sala. Credevo che ci saremmo salutati, invece le piacevo, ero simpatico e carino, la divertivo e, anche se non avevo i muscoli di quello là, avevo un gran bel cazzo saporito che l'aveva pienamente soddisfatta. Abbiamo pomiciato sul divanetto, giocavo con la fighetta bagnata, lei infilava la mano sotto la camicia, 'Sei liscio come una ragazza', mi diceva.
E quando se n'è andata via con le amiche ha voluto il mio numero
Per me quella serata è stata un disastro assoluto, mi sono depresso, non ero nemmeno stato capace di trombarmi una fica che mi aveva spompinato dopo sei minuti. Un coglione.
Ma mi ha richiamato davvero.
Non ero innamorata di lei e nemmeno lei lo era di me, ci piacevamo, ci bastava. Ed era una relazione a termine, lo sapevamo entrambi. Ai primi di luglio Giada sarebbe partita per Londra, tre settimane per imparare la lingua, e subito dopo doveva andare in vacanza con i suoi, aveva diciassette anni. Due mesi lontani e sicuramente non ci saremmo più rivisti. Ma non ce lo dicevamo, stavamo bene insieme. A Giada piaceva farsi vedere con me, le sembravo figo e si usciva insieme, ma solo di sera.
Tornavo di notte con i quattro finestrini giù e usavo il deodorante, la mia vecchia yaris puzzava di sesso. Averla seduta in grembo con di fronte le sue belle tettine tonde mi faceva sentire normale. Non pensavo quasi più ai cazzi, pensavo solo a Giada e al suo culetto spaziale. Era già sverginato, Giada era una che bruciava le tappe, me lo dava solo quando aveva bevuto e fingeva di essere ubriaca. E cazzo se la faceva godere il mio cazzo in culo! E in fica e in bocca. Cosa volevo di più? Non sapevo decidermi se era più fica o porca.
Una notte ho ceduto. Dopo averla lasciata davanti a casa ho cercato sulla app e dieci minuti dopo ero in un'area di sosta con un rumeno tarchiato che mi faceva godere il culo. Non ho carattere, ceduto una prima volta o ceduto tutte le notti senza però rimanere in giro per un'ora, o trovavo subito o fanculo e tornavo a casa E nei giorni del ciclo, con le palle asciugate dai suoi pompini, andavo direttamente sotto il viadotto e non rifiutavo nessuno, ma solo in culo protetto, manco li toccavo i cazzi. Un vero malato di sesso.
Non avevo sprecato i soldi delle mance, li ho usati per portarla un paio di volte in motel con idromassaggio, il meglio che potevo offrirle, Giada era di famiglia ricca, abituata bene. E per potercela portare una terza volta, in una standard senza idro, non ci ho pensato due volte ho dato via il culo a trenta per botta. Godevo pensando a Giada.
Gattonava sul letto, nuda in slip, il culetto tenuto alto che mi paralizzava il cazzo. Nell'idro le bolle mi massaggiavano le palle mentre Giada mi succhiava il cazzo. Non ero io, le aspiravo la fica con la bocca a ventosa. E ci sapeva fare a letto, era puttanella per natura ma molti giochi glieli ho insegnati io. La sua linguetta nel buchetto e le mani che mi massaggiavano cazzo coglioni mi facevano sborrare a tsunami. E non era certo una verginella, conosceva il mondo, m'infilava le dita in culo: 'Luca, tu sei un vero porco. Da chi ti fai scopare?'
La eccitavo raccontando di un mio amico generico e le saltavo in culo. Il culo me lo doveva e cazzo se godeva cazzo in culo, si ammazzava di orgasmi e la lasciavo che era uno straccio. E limonavamo favolosamente caldi e sudati.

E siamo arrivati così alla nostra ultima sera. Sabato mattina aveva l'aereo per Londra e doveva trovarsi molto prima col suo gruppo.
'Vieni da me!'
'Cosa?'
'Stanotte dormi da me.'
'Ma i tuoi...?'
'I miei mi lasciano.'
Figa, non mi andava proprio di scopare a casa sua.
Abitava in una villa pazzesca con giardino, fino allora l'avevo vista solo da fuori. Spesso mi toccava aspettarla per un quarto d'ora e qualche tenda si scostava per vedere chi era il ragazzo che si scopava la figlia. Imbarazzo totale, mi vergognavo della mia yaris.
Okay, sono andato. La casa dentro era ancora più fantastica ma io pensavo solo a cosa avrei dovuto dire ai suoi.
Invece Giada ha urlato verso la sala con la tv accesa. 'Stasera Luca dorme con me.'
'Ma Giada, passano a prenderti col pulmino domani mattina alle sei!'
'Mi ricordo benissimo, non stressarmi mamma!' e mi ha portato su.
Una bellissima cameretta con bagno privato, per me un altro mondo. Al centro c'era la valigia pronta, mi è calata la tristezza, Giada partiva davvero. Non mi ha dato tempo, dieci secondi ed eravamo nudi. Sul suo lettino abbiamo rivissuto un mese di baci e scopate e non s'è dormito un'ora. Verso l'una è uscita dalla camera ed è tornata con una bottiglia di Chivas. M'ha fatto bere a canna, lei s'è solo riempita la bocca e m'ha fatto un pompino di fuoco, il whisky mi sbrodolava sulle palle facendomele sfrigolare. Dove la troverò un'altra come lei? Ho bevuto, mi sono ubriacato.

Ero ko con un macigno che mi premeva sulla testa. Mi sono svegliato come uno zombie e quando ho visto l'ora sono stato male. Le otto! Che cazzo fare? Giada era partita, non c'era più la valigia ed io ero nudo nella sua cameretta. Cazzo stavo troppo male per ragionare, sono andato in bagno, una pisciata alcolica e sono andato sotto la doccia per svegliarmi. C'era solo il suo doccia schiuma, m'è venuto duro annusandolo.
In cameretta non avevo ancora capito come andarmene senza farmi vedere dai suoi. E non trovavo neppure i boxer nel casino che c'era in giro.
Hanno bussato.
'Un attimo solo, un attimo e arrivo.'
Hanno aperto.
Sono rimasto di sale con le mani sulle palle. Non capivo dov'ero. 'Cazzo ci fai qui Sara?!!!'
Era Sara, la moglie di Nicola.
È scoppiata a ridere. 'Che ci fai tu Luca nella camera di mia figlia.'
Non son svenuto solo perché voleva dire far qualcosa. Ero talmente scioccato da non aver la forza nemmeno per svenire. Avevo di fronte Sara, avevo scoperto che era la mamma di di Giada, era alla porta in calzoncini da corsa e top sui seni grandi e io ero in tilt. La fissavo, una gran donna pensavo soltanto e mi è venuto duro.
'Sorpreso? Pensa a noi la prima volta che ti abbiamo visto venire a prendere Giada.'
Sara mi è venuta incontro come una mamma col suo bambino. Mi ha carezzato la guancia e preso il cazzo. Ha sorriso quando ha visto la bottiglia di Chivas. 'Ha usato questa? Giada è una monella.' S'è inginocchiata, m'ha carezzato i coglioni e s'è riempita la bocca di whisky. Era sotto di me, mi guardava dal basso, la bocca tenuta spalancata col whisky che odeggiava. Ci ho messo le palle da solo, ha chiuso le labbra, un bruciore assurdo che mi faceva vibrare il cazzo e svegliava il cervello. Ma è durato poco, me l'ha sputato subito sull'uccello e m'ha asciugato con la prima cosa che ha trovato sul lettino di Giada, la mia maglietta. 'No il whisky di mattina proprio no!', ha detto pulendosi la lingua sempre con la mia maglia.
'Ah finalmente ti sei svegliato!'
Era Nicola, marito di Sara, padre di Giada. Mi sembrava più alto. Lui era in pantaloni di lino e camicia slacciata. Mi si è smosciato il cazzo all'istante, non ero in un sogno, era tutto vero. Volevo chieder pietà e sparire dal mondo.
Nicola ha guardato il casino in giro. 'Copriti,' e col dito ha sollevato gli slip fucsia di di Giada. Me li ha infilati Sara e in qualche modo ci ha cacciato dentro l'uccello barzotto.
'Ma guarda che bel frocetto ci ha portato Giada!' Nicola mi ha palpato il culo e piegato a squadra sulla scrivania di Giada, la testa sospesa sulla tastiera del pc, vicino ai peluche di bugs bunny e dello stregatto. Palpava le mutandine di sua figlia, io godevo peggio di un porco e finalmente me le ha abbassate e picchiato in culo. Una botta che 'ha mandato a sbattere contro il monitor.
'Vacci piano, Nicola.' Gli ha detto Sara e si è chinata sul mio viso. 'Porta pazienza, Luca, è un mese che Nicola vuole rompere il culo al frocetto che si scopa nostra figlia... e ha fretta, Nicola deve uscire ma torna dopo mezzogiorno. Ma tu non te ne vai, vero Luca? Resti con me, lo aspettiamo insieme, dimmi di sì!... Non siamo arrabbiati, ci piaci troppo, Luca... Abbiamo proibito a Giada di ortarti in casa, non volevamo che scoprissi che era nostra figlia.' Nicola intanto mi sbatteva come un sacco da boxe. 'Se ci scoprivi saresti scappato e avresti rovinato tutto, vero?, e noi non volevamo. Giada non capiva il perché, ha sempre potuto portarsi in camera chi voleva ma non poteva te, non sai quante liti!... È anche per questo che ti è rimasta vicina, perché credeva che non ci piacevi, per farci un dispetto... Noi abbiamo aspettato impazienti questa mattina, sapevamo che sarebbe arrivata e ho detto io a Giada che potevi dormire qui l'ultima notte, sai?'
Ha infilato la mano sotto e m'ha preso le palle mentre Nicola mi sbatteva in culo. '... Lo so, ce le hai stanche dopo stanotte con Giada, ma io ti faccio dimenticare di lei, voglio il tuo cazzo e le tue palle come l'altra volta. Rimani Luca, stamattina ti faccio impazzire, ti faccio sborrare dieci volte!'
'No Sara, ti prego, non...'
'Non dire stupidaggini!'
Con una manata ha spazzato lo scrittoio e si è seduta sopra a gambe penzoloni. Avevo la testa fra le sue cosce, una tamponata in culo m'ha schiacciato la faccia contro la figa. La scopriva con due dita, ho resistito due secondi e ho leccato. 'Mmmm, bravo, fammi godere, sei una meraviglia Luca, fa' godere la mamma... Dopo quello che mi hai fatto passare me la lecchi due giorni, Luca, non ti lascio più andare via!.. Telefona a casa, racconta che fai due giorni al mare con la tua ragazza. Abbiamo la piscina, prenderai il sole con noi, Nicola ti vuole vedere col bikini di Giada.'
Mi sono tirato indietro.
'Ma Sara, è sbagliato, non possiamo.'
M'ha afferrato alla nuca e stretto che non respiravo. 'Perché no? Noi ti adottiamo Luca! Ora sei mio figlio, mi devi ubbidire e devi imparare. Hai scopato con Giada, non si fa, è sbagliato, ma mammina ti perdona, sei troppo carino... e so che ti sei scopato tua sorella perché poi ti piace troppo quando mammina ti punisce cazzo e coglioni. Sono suoi, sono di mamma, lo sai... Ti adottiamo Luca, Nicola ha sempre voluto un'altra figlia.'
Le succhio la fica ad aspirapolvere, nascondo il viso fra le sue cosce calde, succhio per svuotarmi il cervello e Nicola mi sborra in culo.
Grazie, papà.


Per critiche suggerimenti e collaborazioni
milano3687@proton.me


scritto il
2025-11-24
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