Qualche botta di sole
di
Spidey93
genere
gay
Se non stai attento il sesso in spiaggia può essere una delle tue esperienze peggiori ma con un minimo di precauzioni è sicuramente piacevolissimo ed anche romantico e può entrare di diritto nella top ten delle tue porcate peggiori se è in una spiaggia nudisti e ci metti attorno anche qualche spettatore.
Il mio primo cazzo in culo in spiaggia è stato una tragedia ma mi sono riscattato presto.
Una mattina di fine giugno, durante la settimana, una vacanza di tre giorni col mio amico di pelle, Manuel. Io ventidue anni attrezzato diciannove, lui trentaquattro con un venti sempre carico e un fisicazzo sportivo da ottantacinque chili, venticinque più di me, insomma una goduria per froci. È una bella amicizia la nostra, non siamo innamorati e non ci rompiamo le palle a vicenda, solo il culo. E siamo amici di pelle, sex vero con iniezioni di sborra.
Siamo in Versilia, sulla costa degli Etruschi abbiamo sentito che c'è spiaggia nudisti ed è veramente favolosa, sembrano chilometri di spiaggia senza nessuno, incrociamo soltanto qualcuno. Non è un tempo perfetto, ci sono nuvoloni che corrono e raffiche di vento, la maglietta me la tengo su. Quando incrociamo uno che fissa il mare con l'uccello penzoloni capiamo che siamo arrivati alla spiaggia nudisti. Manuel si leva immediatamente i calzoncini da mare e ho vergogna per lui, ha un'erezione sfacciata. Ridiamo.
'Cazzo Manuel, tu devi farti curare!'
'Curo io te, ti devo mettere la supposta.'
Manuele è simpatico ma fa battute deprimenti, ma lo capisco, ha bisogno, sono due ore ormai, me l'ha messo in culo prima di colazione in albergo ed è già carico. Con un toro come lui posso prevedere in tre giorni di vacanza minimo trenta iniezioni di sborra. E altrettante mie donazioni di sperma. Se non torniamo a casa con i coglioni secchi non siamo noi.
Mi fa levare il costume, la maglietta me la tengo, il vento è freddo e il mare con dei cavalloni affascinanti. Risaliamo una duna a sinistra che corre lungo la spiaggia, dall'altra parte c'è ancora spiaggia vicino a un corso d'acqua stagnante fra i radi cespugli. Scendiamo e scopro che qui siamo al riparo dal vento. Facciamo in fretta, dagli zaini tiriamo fuori i teli e tempo dieci secondi Manuel è steso gambe larghe e io su di lui che gli tiro di bocca il cazzone. Wowww.
Una favola, ci ribaltiamo e mi regala un rimming anale da svenimento. Mi manda allo stato di cagna, mi trema il culo, mi stendo comodo col bacino alzato e la schiena inarcata da frocio perfetto. Mi cala in culo il cazzo insalivato e me lo tiene fermo, gli faccio una pompa di culo, ondeggio su e giù col bacino, gli twerko il cazzo godendo da paura anche perché so che tra poco si stuferà e mi sbatterà come un toro inchiodandomi al telo mare.
Sono in stato di grazia quando arriva una raffica di vento improvvisa che ci frusta sollevando la sabbia. Ci blocchiamo un istante, ci è andata anche negli occhi, e Manuel riprende a scoparmi.
Cazzooo!
Il suo cazzo s'è trasformato in una raspa in culo, urla anche lui per il male. Si sfila, gli lecco via la sabbia mentre con le dita mi pulisco l'ano, usiamo anche l'acqua della bottiglietta, mi pulisce lui con due dita in culo, adesso sei pulito mi dice e lo rificca.
Col cazzo! Uno o tre granelli di sabbia trasformano la scopata in una tortura, li sento che mi sembrano schegge di vetro. Dico di fermarsi.
'Stanotte mi metto su il pepe.'
Manuel fa battute sceme, so che non lo farà mai, ma intanto mi rendo conto che non è così terribile. Mi concentro sul bruciore e penso d'essere un verginello stuprato da un mandingo cazzuto. Manuel non è nero, di cazzi ne ho presi ben peggiori ma schizzo due sputi di sborra sul telo.
Tiriamo l'una leggiucchiando e dormicchiando beati, ogni tanto mi tiro su per leccare le sue palle calde al sole e l'uccellone morbido.
Ci viene fame. Abbiamo visto cinquecento metri prima un locale sulla spiaggia, una specie di palafitta rossa. Ci alziamo e andiamo.
C'è un profumino di fritto che non resistiamo. Ordiniamo due fritture. Purtroppo non mangiamo vista mare, tira vento e hanno chiuso la terrazza con delle tende pesanti ancorate sopra e sotto. C'è poca gente. Un quarantenne mi fissa continuamente, l'avevo visto nudo in spiaggia, da solo. Niente di che, ma ha il fisico curato di chi ama il naturismo. Mi guarda e invidia Manuel che si scopa un twink che è un sogno porno per gay. No, non sono bellissimo, ma i gay ci ricamano sopra se vedono un ragazzo longilineo e liscio.
Non penso a lui, con Manuel mi diverto a chiacchierare e dopo una media rossa dice stronzate assurde. E non gli credo quando mi racconta di non avere dietro abbastanza euri. Cazzo ci eravamo messi d'accordo di lasciare tutto in camera e portarci dietro solo qualcosa. Mi fa vedere, ci mancano quindici euro. Lo stronzo fa scivolare un preservativo sotto il mio piatto, si alza e va parlare con quello che ci fissava. Ommerda.
Una breve trattativa e con gli occhi mi dice che ha combinato. Il tizio si alza ed esce. Lo seguo, va dietro il locale tra assi e bidoni, al riparo dal vento. Pompino in ginocchio, preservativo e mi abbasso il costume a novanta. Una roba eccitante come un'inculata nei cessi della stazione , con meno privacy però, il barista ci osserva da dieci metri cazzo in mano. Insomma una figata e alla fine ho anche i quindici euro.
Torno da Manuel.
'Che cazzo hai ordinato ancora?'
Sul tavolo ci sono due medie.
'Mancano ancora dieci euro.' Sorride stronzo.
Non ci credo, vicino alla mia c'è un secondo preservativo e il barista è vicino alla porta che mi aspetta.
Per critiche suggerimenti e collaborazioni
milano3687@proton.me
Il mio primo cazzo in culo in spiaggia è stato una tragedia ma mi sono riscattato presto.
Una mattina di fine giugno, durante la settimana, una vacanza di tre giorni col mio amico di pelle, Manuel. Io ventidue anni attrezzato diciannove, lui trentaquattro con un venti sempre carico e un fisicazzo sportivo da ottantacinque chili, venticinque più di me, insomma una goduria per froci. È una bella amicizia la nostra, non siamo innamorati e non ci rompiamo le palle a vicenda, solo il culo. E siamo amici di pelle, sex vero con iniezioni di sborra.
Siamo in Versilia, sulla costa degli Etruschi abbiamo sentito che c'è spiaggia nudisti ed è veramente favolosa, sembrano chilometri di spiaggia senza nessuno, incrociamo soltanto qualcuno. Non è un tempo perfetto, ci sono nuvoloni che corrono e raffiche di vento, la maglietta me la tengo su. Quando incrociamo uno che fissa il mare con l'uccello penzoloni capiamo che siamo arrivati alla spiaggia nudisti. Manuel si leva immediatamente i calzoncini da mare e ho vergogna per lui, ha un'erezione sfacciata. Ridiamo.
'Cazzo Manuel, tu devi farti curare!'
'Curo io te, ti devo mettere la supposta.'
Manuele è simpatico ma fa battute deprimenti, ma lo capisco, ha bisogno, sono due ore ormai, me l'ha messo in culo prima di colazione in albergo ed è già carico. Con un toro come lui posso prevedere in tre giorni di vacanza minimo trenta iniezioni di sborra. E altrettante mie donazioni di sperma. Se non torniamo a casa con i coglioni secchi non siamo noi.
Mi fa levare il costume, la maglietta me la tengo, il vento è freddo e il mare con dei cavalloni affascinanti. Risaliamo una duna a sinistra che corre lungo la spiaggia, dall'altra parte c'è ancora spiaggia vicino a un corso d'acqua stagnante fra i radi cespugli. Scendiamo e scopro che qui siamo al riparo dal vento. Facciamo in fretta, dagli zaini tiriamo fuori i teli e tempo dieci secondi Manuel è steso gambe larghe e io su di lui che gli tiro di bocca il cazzone. Wowww.
Una favola, ci ribaltiamo e mi regala un rimming anale da svenimento. Mi manda allo stato di cagna, mi trema il culo, mi stendo comodo col bacino alzato e la schiena inarcata da frocio perfetto. Mi cala in culo il cazzo insalivato e me lo tiene fermo, gli faccio una pompa di culo, ondeggio su e giù col bacino, gli twerko il cazzo godendo da paura anche perché so che tra poco si stuferà e mi sbatterà come un toro inchiodandomi al telo mare.
Sono in stato di grazia quando arriva una raffica di vento improvvisa che ci frusta sollevando la sabbia. Ci blocchiamo un istante, ci è andata anche negli occhi, e Manuel riprende a scoparmi.
Cazzooo!
Il suo cazzo s'è trasformato in una raspa in culo, urla anche lui per il male. Si sfila, gli lecco via la sabbia mentre con le dita mi pulisco l'ano, usiamo anche l'acqua della bottiglietta, mi pulisce lui con due dita in culo, adesso sei pulito mi dice e lo rificca.
Col cazzo! Uno o tre granelli di sabbia trasformano la scopata in una tortura, li sento che mi sembrano schegge di vetro. Dico di fermarsi.
'Stanotte mi metto su il pepe.'
Manuel fa battute sceme, so che non lo farà mai, ma intanto mi rendo conto che non è così terribile. Mi concentro sul bruciore e penso d'essere un verginello stuprato da un mandingo cazzuto. Manuel non è nero, di cazzi ne ho presi ben peggiori ma schizzo due sputi di sborra sul telo.
Tiriamo l'una leggiucchiando e dormicchiando beati, ogni tanto mi tiro su per leccare le sue palle calde al sole e l'uccellone morbido.
Ci viene fame. Abbiamo visto cinquecento metri prima un locale sulla spiaggia, una specie di palafitta rossa. Ci alziamo e andiamo.
C'è un profumino di fritto che non resistiamo. Ordiniamo due fritture. Purtroppo non mangiamo vista mare, tira vento e hanno chiuso la terrazza con delle tende pesanti ancorate sopra e sotto. C'è poca gente. Un quarantenne mi fissa continuamente, l'avevo visto nudo in spiaggia, da solo. Niente di che, ma ha il fisico curato di chi ama il naturismo. Mi guarda e invidia Manuel che si scopa un twink che è un sogno porno per gay. No, non sono bellissimo, ma i gay ci ricamano sopra se vedono un ragazzo longilineo e liscio.
Non penso a lui, con Manuel mi diverto a chiacchierare e dopo una media rossa dice stronzate assurde. E non gli credo quando mi racconta di non avere dietro abbastanza euri. Cazzo ci eravamo messi d'accordo di lasciare tutto in camera e portarci dietro solo qualcosa. Mi fa vedere, ci mancano quindici euro. Lo stronzo fa scivolare un preservativo sotto il mio piatto, si alza e va parlare con quello che ci fissava. Ommerda.
Una breve trattativa e con gli occhi mi dice che ha combinato. Il tizio si alza ed esce. Lo seguo, va dietro il locale tra assi e bidoni, al riparo dal vento. Pompino in ginocchio, preservativo e mi abbasso il costume a novanta. Una roba eccitante come un'inculata nei cessi della stazione , con meno privacy però, il barista ci osserva da dieci metri cazzo in mano. Insomma una figata e alla fine ho anche i quindici euro.
Torno da Manuel.
'Che cazzo hai ordinato ancora?'
Sul tavolo ci sono due medie.
'Mancano ancora dieci euro.' Sorride stronzo.
Non ci credo, vicino alla mia c'è un secondo preservativo e il barista è vicino alla porta che mi aspetta.
Per critiche suggerimenti e collaborazioni
milano3687@proton.me
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un tipo pericoloso
Commenti dei lettori al racconto erotico