Blu

di
genere
etero

Blu
Il vecchio posiziono’ il manubrio a trapezio e sali’ sulla moto nuova.
Indosso’ casco e guanti in ultimo.
Faceva caldo.
Lentamente uscì dal piazzale del concessionario. La moto era blu e ricordava vagamente quella posseduta negli anni 80.
Era evoluta, il raffreddamento era a liquido.
Gli venne da ridere, anche il calore del motore con la moto in sosta, gli sarebbe stato risparmiato.
Dopo un centinaio di chilometri si fermò ‘ il piede gli dava fastidio, nonostante avesse spostato il peso del corpo, tentando di alleggerire la pressione sulla pedana destra.
IL ristorante era una bella costruzione Il mattoni e legno.
Balconi alle finestre, forse era una costruzione agricola riattata, come da tempo si usava fare. Il nuovo nel vecchio.
Il recupero del passato.
Entro’ casco in mano e salutò come fosse di casa, avventori e clienti.
Ottenne saluti e uno sguardo da una delle donne vicine al bancone del bar.
Erano due coppie di motociclisti come lui.
Uno sguardo blu.
Come quella volta a Cadice.
Entro’ nel bar, nonostante il parcheggio fosse pieno di auto e moto.
Ma era stravolto dalla stanchezza e sarebbe andato bene tutto. Era notte.
La folla era densissima, dalla porta al bancone. In lungo e in largo.
Lentamente si avvicinò al bancone e ordinò. Una birra, gli parve di ricordare, finché ci pensava.
Al suo fianco una coppia.
Il giovane aveva le spalle parallele al bancone, la donna gli volgeva le spalle . Poggiava il braccio destro sul banco e nella mano un bicchiere contenente un liquido denso, blu.
Senza pensare il giovane si spostò e poggio’ anche lui il braccio destro sul banco. Più per reggersi dalla fatica di un viaggio in mezzo al traffico che per una qualsiasi altra ragione.
La pressione della gente faceva si che il ventre di lui poggiasse e si strofinasse su di lei.
Lei senti l’effetto che lo strofinio provocava su di lui.
Girò la testa verso di lui e lo guardo’.
Occhi blu.
Intensi.
Nello sguardo nessuna espressione.
Ritorno’ a parlare con l’uomo che aveva difronte, ma inclino’ il tronco, seppure impercettibilmente.
Spostò il braccio sinistro verso di lui, all’indietro.
Gli apri’ la cerniera dei calzoni e gli estrasse il sesso.
Lui scostò lievemente la gonna leggera di lei che restò pressata tra i due.
Scostò le mutandine e la penetro’ con difficoltà.
La folla si muoveva e qualsiasi movimento, pur passando inosservato, era complicato da fare.
Il movimento era scandito dalla folla, quasi che loro fossero indifferenti a quel che stava accadendo.
I boccali di birra erano da litro, tra le mani di quelle persone.
Con ogni probabilità i due amanti erano gli unici sobri del locale.
Quando lui fu vicino, le appoggiò la mano sinistra sulla spalla e lei rispose piegando la testa su di essa, come una carezza.
E con un’ultima ondata, tutto fini’.
Nel bar, oltre alle due coppie, c’era una decina di persone.
Acque toniche e the’ freddi.
Il tempo passato aveva lasciato solo il blu, come traccia.








scritto il
2025-11-07
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