Io e Beatrice... (parte 1^)

di
genere
incesti

Sono sempre stato innamorato della mia principessa, sin dal giorno che è venuta al mondo.
Quello che non avrei mai immaginato era che l’amore di padre potesse trasformarsi in desiderio.
Avevo 42 anni quando ho iniziato a guardare Beatrice più come donna che come figlia. Alta 1,65, un fisico che ormai evidenziava le sue forme con due belle tettine, un culetto sodo e un bel monte di Venere che avevo avuto modo di notare quando me la trovavo a girare per casa con le sole mutandine addosso.

Avvenne durante un’estate al mare.
Mentre me ne stavo sdraiato a pancia in giu (per fortuna) a prendere il sole e per qualche ragione che ancora non conosco, mi incantai a guardarle il culetto mentre di fronte a me ed in ginocchio si sistemava il telo mare e sentii una vibrazione provenire dal mio cazzo. Finito di sistemare il telo si sdraiò a pancia in su con le gambe divaricate, e la fighetta spiattellata in faccia. Ipnotizzato mi ritrovai col cazzo in piena erezione e a volare con la fantasia immaginando di scansarle il costumino e perdermi nel leccarla tutta.

Da quel giorno presi a frugare nella cesta dei panni alla ricerca delle sue mutandine per annusarle e masturbarmi fantasticando su di Lei, la spiavo quando si faceva la doccia, divenne per me l’oggetto dei miei desideri. In tutto questo, a peggiorare la mia situazione, si mise il fatto che Beatrice era molto legata a me e mi stava sempre appiccicata. Se in passato mi era indifferente perche associavo tutto all’affetto di una figlia verso il padre, ora con le mie fantasie perverse mi veniva difficile restargli indifferente.

Dopo diversi mesi di sofferenza, finalmente arrivò la svolta.

Sandra, mia moglie, dovette assentarsi per diversi giorni per assistere la madre che viveva in un paese vicino e noi restammo soli.
La sera tornando dal lavoro, nella penombra del viale di casa, notai due figure. Mi avvicinai cautamente incuriosito e vidi due figure che stavano limonando.
Arrivato quasi vicino, dai vestiti della ragazza, riconobbi Beatrice.

Mi sentii bruciare il sangue nelle vene e fui pervaso da un forte senso di gelosia che non avevo mai avuto nemmeno per mia moglie.
Mi avvicinai con fare minaccioso prendendoli alla sprovvista, guardai il ragazzo in malo modo tanto che scappò via, poi guardai Beatrice e non riuscii a proferire parola ma con la testa feci un accenno di delusione e andai via.
Una volta in casa, mi buttai sul sofà incazzato nero, non tanto per averla sorpresa a limonare ma con me stesso per essermi illuso di poterla fare mia.

Intanto Beatrice mi raggiunse in soggiorno e piangendo mi prese la mano e se la portò al viso, mi chiese scusa (come se avesse dovuto) e disse che non era sua intenzione deludermi, mi spiegò che era solo un amico e che lo stava baciando solo per imparare perche tra le sue amiche era l’unica che ancora non l’aveva fatto. Poi stringendosi forte al petto la mia mano e con voce tremolante si lasciò scappare: “Papino… Io… Amo solo te...”

La guardai sorpreso/frastornato e le chiesi conferma di quello che avevo appena sentito e Lei: “Si papi… hai sentito bene… i ragazzi non mi interessano… Io Amo solo te.”

A quelle parole mi sentii l’uomo più felice del mondo, la feci sedere sulle mie gambe e con il cuore che batteva a mille per la gioia, le sussurrai: “Amore…, anch’io ti Amo… e non immagini quanto ho desiderato questo momento.” Le presi il visino con la mano e mi avvicinai lentamente appoggiando le mie labbra sulle sue. Una sensazione sublime il contatto con le sue morbide labbra, infilai la lingua nella sua boccuccia alla ricerca della sua e quando l’incontrai iniziò una tenera danza.

Allungai la mano sulle sue gambe e accarezzandola andai alla ricerca di quella fighetta tanto desiderata. Appena raggiunsi le sue mutandine, si staccò di scatto dalle mie labbra e mi guardò per un attimo con due occhi sgranati dopo di che mi lanciò le braccia intorno al collo e tornò a baciarmi. Allargò le gambe ed io, infilate le dita sotto le mutandine iniziai a sfiorarla lungo la fessurina e mi soffermai sul piccolo grilletto.

Un attimo dopo, le sfilai la camicetta e la sdraiai sul sofà, la baciavo tutta e mi soffermai a succhiarle e mordicchiarle le tenere tettine mentre con le dita continuavo a sgrillettarla.
Le allargai le gambe e sfilate le mutandine mi catapultai a leccare e succhiare la sua fighetta bagnata fradicia mentre con le mani le strizzavo le tenere tettine. La sentii irrigidirsi e capii che stava per godere così aumentai le attenzioni sul suo clitoride e sentii spruzzarmi in bocca tutto il suo piacere. Quello fu il primo orgasmo della sua vita.

Era forte il desiderio e le chiesi se fosse pronta a diventare Donna, al suo assenso la sistemai con le gambe aperte e posizionatomi sopra appoggiai il cazzo sulla sua fighetta e lo strusciai su e giu lungo la fessurina fino a che, dal suo respiro e dai mugugni capii che era pronta. Mi accertai che fosse ben lubrificata e iniziai a spingermi dentro.

Dopo le prime spinte, iniziò ad agitare il bacino assecondando i miei movimenti, aveva lo sguardo perso nel vuoto e si mordicchiava le labbra dal piacere. Infine spinsi più a fondo e mi ritrovai il cazzo avvolto da una bellissima sensazione di caldo umido, ero dentro di Lei.
Lanciò un urlo strozzato e rimasi fermo per darle il tempo di adattarsi, nel frattempo la riempivo di bacini sul collo, sul viso sulle labbra. Qualche attimo dopo la sentii muovere il bacino così iniziai un delicatissimo dentro fuori fino a infilarlo tutto dentro e scoparla regolarmente.

Guardavo quella ragazzina sotto di me dimenarsi dal piacere e il ricordarmi che era la mia Beatrice, mi provocò un maxi orgasmo incontrollato. In quel mentre, non mi preoccupai minimamente di protezioni e finii per venirle dentro con diversi getti di abbondante sperma.

Restammo sdraiati l’uno abbracciato all’altro fino ad addormentarci.

La mattina seguente, al nostro risveglio, mi assalì il terrore per esserle venuto dentro senza alcuna precauzione, poi fortunatamente appresi che Beatrice prendeva la pillola gia da un po prescritta dal ginecologo per regolarizzare il ciclo.
Facemmo colazione e decidemmo che quel giorno ne io sarei andato al lavoro ne Lei a scuola, ci dedicammo al piacere per me e alla scoperta del sesso per Lei.

Oggi, Beatrice ha 37anni, è una donna gran pezzo di figa, felicemente sposata con Andrea e ha un figlio, Samuele, di 13 anni in pieno sviluppo ormonale ed ha un gran desiderio di svezzarlo e farsi scopare.


Per concludere, ancora oggi mi regala intensi momenti di piacere, Andrea, a conoscenza della nostra relazione sin da prima del matrimonio, di contro regala momenti di piacere a Sandra e questo nostro scambio di coppia ve lo racconterò in un prossimo racconto.


Sono graditi commenti e suggerimenti: thorn63@yahoo.it
scritto il
2025-11-06
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