La prof. e la sdraio P1

di
genere
voyeur

Guarda che ne arriva una nuova, finita la pacchia. Bene, sempre meglio che uno, risposi a Fabio, l' amministratore di condominio. Si ma tranquillo, è una prof. del liceo, acqua e sapone e con 20 anni più di te, non vorrai provarci, vedi Sara cosa ti fa. Altre due battute di circostanza e ci salutammo. Io e Sara eravamo gli unici inquilini della palazzina, un po mi dispiaceva perdere la privacy assoluta ma sicuramente una donna sola non può dar fastidio, meglio della squadra di carpentieri dell'anno scorso. Anzi, una professoressa del liceo, interessante pensai...Tre settimane più tardi finalmente arrivò, mora, capelli piuttosto corti leggermente ricci ed abbronzatissima. Un vestito estivo svolazzante lasciava intravedere un corpo sexy e formoso, non molto alta e con una buona quarta incorniciata dal segno del bikini. Piacere, Giulia, mi strinse una manina curata e calda, il palmo chiaro che risaltava alla luce della sera tanto era abbronzata. L' aria da donna della porta accanto, gli occhiali e lo sguardo dolce riaccesero le fantasie adolescenziali sulle prof. delle superiori e sulle donne mature in generale. Mi ritrovai la sera stessa a masturbarmi immaginandomi dietro di lei col vestito sollevato e le tette schiacciate sul banco della mia cucina, i capelli mossi a caschetto che ondeggiano ad ogni colpo ed i mugolii mezzi trattenuti di una donna di 45 anni a 1000 chilometri da casa con una voglia di trasgressione repressa. O almeno così immaginavo. Ma guardati pensai, trent' anni e ancora le fantasie sulla professoressa di italiano, ebbene sì mi risposi, magari avessi potuto realizzarle. Ritornai con la memoria ai tempi delle superiori dove il 90% dei miei ragionamenti erano guidati dal mio cazzo, talmente arrapato da trovarmi eretto persino sul pullman o in classe durante le lezioni. La prof. di taliano era il mio pensiero più eccitante, da allora adoro i capelli a caschetto, le gonne e le calze di nylon. Ecco il motivo di quel formicolio a prima vista che Giulia aveva causato al mio cazzo. Un desiderio accantonato per più di dieci anni che si ripropone tale e quale. Solo che ora la parte razionale in me è di un buon 20%, siamo ad un 80% di controllo da parte del cazzo, ed il fatto che sto già fantasticando sulla nuova vicina nonostante la mia ragazza arrivi tra mezzora ne è la prova, ma che ci vuoi fare...Dopo cena ero ancora eccitato, con un bicchiere di vino in più ed il giusto approccio riuscii ad accendere anche la mia ragazza, mentre la scopavo avevo in mente le fantasie che pensavo cancellate dalla memoria: io in piedi accanto alla mia prof mentre corregge il mio tema, potevo così spiare tra le sue tette, ai tempi erano una seconda scarsa oggi sono quelle di giulia, le gambe sottili e la gonna che guarda un po è rimasta sollevata fino a scoprire l' elastico delle autoreggenti color carne. E poi cambio, io sulla sedia del banco con lei sopra di me, il viso ed i capelli della mia musa del tempo ma le tette ora sono senza dubbio quelle della nuova vicina, calde e tonde con il segno dell' abbronzatura. Riempiendo la figa della mia ragazza quasi non mi scappa un Giulia tra denti. 'Stasera ti ha fatto bene il vino', il commento di lei, 'già' rispondo con il fiato corto, 'che scopata'. La scala esterna che porta al mio piano è subito oltre l'ingresso con giardino di Giulia, sapevo che la mia fantasia erotica era facile da stimolare ma mai una sdraio vuota era stata capace di farmi intorpidire il cazzo come quella che vidi nel suo giardino. Avevo già capito dove quel pervertito del mio inconscio voleva arrivare, ed infatti appena arrivato alla mia terrazza diedi una veloce occhiata in basso: la sdraio era esattamente sotto al mio ingresso, due piani più in basso, perfettamente a portata di sguardo. Mi ripresi dai miei pensieri quando Giulia uscì dalla porta, le lanciai un occhiata veloce facendo finta di armeggiare con le chiavi ed entrai in casa già con una mano sul cazzo in via di erezione sotto il tessuto morbido dei pantaloni da lavoro. Diedi una veloce strizzata all' asta e alle palle, eccitato dalla vista del suo corpo in bikini e dalla prospettiva delle prossime sbirciate. Pranzai come un fulmine e dopo il caffè mi fiondai in terrazza per fumare una sigaretta, seduto al tavolo esterno potevo vedere buona parte di lei senza essere scoperto, aveva orientato la sdraio diversamente dal mio arrivo, era a pancia in giù col suo splendido culo puntato verso di me, le gambe leggermente divaricate mettevano in mostra una figa paffuta e rasata, attraverso il bikini giallo distinguevo perfettamente la linea delle sue labbra. Alla faccia dell' acqua e sapone. Una mano in tasca e via, eccolo lì già sgusciato fuori dalle mutande, lo strizzavo tra la coscia ed il tessuto dei pantaloni, duro come un bastone, afferrato alla base dell'asta iniziai a tirarlo avanti e indietro godendo dello strusciare della cappella nel tessuto interno dei pantaloni e sulla coscia. Una strizzata alla palle e non resistetti più, volevo continuare a guardarla ma allo stesso tempo calarmi i pantaloni e masturbarmi tirandolo dalla base fino alla cappella. E così feci, entrai diretto al bagno ma subito tornai indietro, il mio inconscio colpisce ancora: forse con la porta socchiusa la vedo ancora, infatti aveva ragione, una mano sul cazzo ed una sulla maniglia, aprii uno spiraglio sufficiente a vedere la sua schiena dal nodo del bikini in su, il piacere mi bloccava le gambe mentre mi strattonavo come un forsennato finché finalmente lanciavo un fiotto di sperma sulla porta di casa. Arrivato al lavoro cambiai tutti i turni per garantirmi il pranzo a casa per almeno due settimane, ormai l' estate stava finendo e le occasioni di guardare Giulia non erano molte. La sera parcheggiando fuori casa sbirciai il giardino, la sdraio era vuota ma nuovamente la mia fantasia mi lanciò un chiaro messaggio, indossavo un paio di pantaloncini in cui dovetti armeggiare un po prima di scendere dall'auto, lo misi in verticale cercando di nascondere l' erezione sotto la maglietta. Ero tornato ai tempi della scuola dove per uno sbuffo d' aria mi si rizzava senza controllo. Sara era già a casa, la baciai stringendola a me, 'ah però' disse lanciando un occhiata mezza divertita e mezza stranita al mio cazzo, 'oggi siamo in forma', 'ti pensavo mentre tornavo dal lavoro' le dissi. La sera volli scoparla prona, il suo perizoma era diventato quel bikini giallo mentre immaginavo di strusciare la cappella su quel bozzolo paffuto e liscio di Giulia. Ora ero libero di scatenare la mia fantasia, non era più solo la mia mano, ad occhi chiusi potevo sentire la pelle della schiena scaldata dal sole sotto la mia, il sudore e l' odore di crema di Giulia sembravano reali. Il reggiseno di Sara si era trasformato nel bikini giallo ed il mio cazzo ora si insinuava nella figa liscia e calda di una prof. del liceo, finalmente. Venire dentro col cazzo avvolto dal calore della figa stretta di Sara non ha paragoni ma stavolta non riuscii a trattenermi dallo sgusciare fuori all'ultimo secondo, schizzandole la schiena dal collo fino al culo, vidi qualche goccia scivolare tra le natiche in mezzo alle sue labbra, qualche colpo pulsante prima di affondare le palle ed il cazzo gocciolante di nuovo nel calore del culo abbronzato di giulia.
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2025-11-02
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