Una nuova vita ,giorno 1

di
genere
dominazione

È buio.la testa ti fa male,ti rendi conto di essere inginocchiata,le mani sono incatenate verso l alto e sono completamente insensibili,fissate a quella che sembra una colonna,la bocca bloccata da qualcosa che è stata infilata dentro,troppo grande,la mascella ti fa male,le ginocchia appoggiate sul cemento sono doloranti e le caviglie incatenate alla stessa colonna delle mani,tutto troppo stretto,fa male,non sai dove sei,che ore sono,tra le gambe un qualcosa di rigido e appuntito ti impedisce di rilassare le gambe,provi a strillare,ma solo un suono ovattato ti esce dalla bocca,senti il petto bagnato,sono lacrime? È la tua saliva che ti esce dalla bocca forzatamente aperta ? La paura e la disperazione si accavallano,l ultima cosa che ricordi è quel bicchiere d'acqua che hai bevuto con il corriere,ti fa male la figa,ti dimeni ma le catene sono ben fissate , piangi,resti nel buio,ti riaddormenti,ti risvegli,il tempo non sembra seguire un senso logico,ti fa male tutto,devi pisciare,quel palo che ti blocca in mezzo alle gambe è ruvido e ti sta irritando la figa,non c'è la fai più devi pisciare assolutamente,resisti,ma non sai nemmeno da quanto tempo stai resistendo,e alla fine umiliata te la fai addosso e piangi,senti scorrere la pipì calda sulle gambe e le lacrime sul seno,ti abbandoni di nuovo alla paura,hai sete,la bocca ti fa male,il tempo è interminabile, addirittura è arrivata la noia,non ti sentì più le mani,nel buio aspetti totalmente arresa.
Sono passate 14 ore da quando ti ho portata via,è arrivato il momento di iniziarti alla tua nuova vita,apro la porta,dalla luce che entra ti intravedo inerme incatenata alla colonna,chiudo la porta a chiave e accendo la luce,sei stata così tanto tempo al buio che gli occhi ti fanno male per la luce,mi siedo davanti a te,hai il trucco colato per il pianto,e ti guardo,patetica in ginocchio su una pozza di piscio,nel vedermi piangi,strilli e ti dimeni disperata,ma le catene non ti lasciano spazio."sei bellissima" ti sorrido,prendo una sedia la metto di fronte a te,e con calma mi siedo,mi stai guardando come si guarda il mostro che è appena uscito dall armadio,e in realtà è come se lo fossi,e nella stessa maniera di un bambino con un mostro, tu sei impotente di fronte a me adesso.
In una mano ho una bottiglia d'acqua,e nell'altra una busta da cui senti provenire rumori metallici . Dalla tasca tiro fuori un fazzoletto,e con delicatezza inizio ad asciugarti il viso,tu provi a tirarti indietro,ma ti afferrò fermamente dietro il collo,senza farti male,anzi con dolcezza,e ti asciugo gli occhi,poi il mento,il collo e piano piano scendo a petto e pancia,ogni tanto provi a piagnucolare qualcosa ma ti zittisco con un dolce "shhhh",finito di asciugarti,prendo l acqua che avevo appoggiato per terra la stappo e ne bevo un bel sorso,poi ti guardo e ti chiedo se hai sete,al tuo annuire sorrido di nuovo,mi avvicino al tuo viso e ti bacio dolcemente sul labbro superiore e guardandoti dritta negli occhi con calma ti dico
-"ascolta bene ciò che ti sto per dire,perché non mi piace ripetermi, quindi cerca di capire attentamente e comportarti di conseguenza,questa è la tua nuova vita,ad oggi rinasci a tutti gli effetti come mia schiava.come tale ti comporterai,penserai e soprattutto sarai trattata,da questo momento Luisa non esiste più,così come non avrai nessun diritto,tutto ciò che ti compete è obbedire,e seguire ciò che il tuo padrone ti ordina"
al sentire queste parole ricomincia il pianto,questa volta ti cingo la gola,ma senZa stringere,con l'altra mano dalla busta tiro fuori un collare di metallo,te lo chiudo intorno al collo e lo fisso con un lucchetto.
-"da questo momento parlerai solo se interrogata,e terminerai ogni tua frase rivolgendoti a me come signore o padrone.
Concentrerai tutti i tuoi pensieri a soddisfare il tuo padrone,e lo servirai nei vari modi che ti saranno ordinati man mano che lo riterrò opportuno,in maniera celere e senza mai opporre resistenza ne fare obiezione,la titubanza nell eseguire gli ordini o il rifiuto saranno puniti in proporzione al numero di errori e alla gravità della tua mancanza.
La tua condizione sarà relativa al tuo comportamento,e ai tuoi meriti o demeriti,se sarai obbediente sarai ben nutrita e mi prenderò cura di te,in caso contrario sarai trattata alla stregua di un animale.
Ora smetti di piangere,hai capito?"
Hai annuito,ti sorrido ,e con le dita ti sfilo il bavaglio dalla bocca,ma tu Appena liberata :
-"ti prego,lasciami andare" piangendo,al tuo lamento,rapido prendo un morsetto di quelli da ufficio e te lo punto su un capezzolo,il tuo strillare è assordante,ti afferro dal collare e strattonandoti ti intimo "smetti di strillare,ti sto punendo perché non ti sei rivolta a me nel giusto modo! Adesso scusati e inizia a comportarti come si deve"
-"scusa scusa ahia!!"
Rapido prendo un altro morsetto e lo metto sull'altro capezzolo, stringendo anche con le dita,"con chi stai parlando?!"
-"scusa,scusa padrone!!"
Respiro, mi calmo e ricomincio a sorridere,prendo l acqua,me ne verso poca sul cazzo e ti dico "bevi", mi guardi,ancora piangendo,vedo le labbra che so contraggono,"ti prego lasciami andare",il tono cambia:"non mi piace ripetere,e non lo ripeterò,succhiami il cazzo,cagna" la tua risposta non lascia adito a dibattito"vaffanculo,malato",i movimenti sono veloci e bruschi,ti rinfilo di forza il ballgag,così veloce che il labbro ti si pizzica e inizia a sanguinare,l'hai voluto tu "la disobbedienza non è tollerata,vorrà dire che ci dovrai pensare un altro po'"
Dalla busta prendo un rocchetto di spago,lo lego ai morsetti,facendoli stringere ancora di più,e tendendoli verso l'alto,sollevando i capezzoli e le tette,e legandole ad un altro gancio sulla colonna,gli strilli sono strazianti
-"non voglio punirti,impara a capire che si tratta delle conseguenze della tua disobbedienza".
Dalla busta ancora tiro fuori un gancio anale,lo lubrifico e te lo metto nel culo,per farti fare avanti il dolore ai capezzoli sarà stato lancinante,e collego il gancio allo stesso spago che ti tira i capezzoli, costringendoti a stare in tensione sulle gambe per non fare pressione sulle tette,stai strillando così forte attraverso il bavaglio che la bava ti sta facendo le bolle,dalla busta tiro fuori un vibratore che ti fisso sulla barra che ti passa sotto le gambe,lo accendo e ti guardo contorcerti e soffrire,"bene puttana,adesso prenditi qualche ora in questa posizione per ripassare l'obbedienza" al sentire le mie parole il tuo pianto si fa disperato,esco dalla stanza e spengo la luce,lasciandoti a strillare al buio di nuovo.
I capezzoli hanno perso totalmente sensibilità,senti il buco del culo che ti si sta lacerando,le gambe e gli addominali ti tremano,sei sfinita e non ce la fai più,sono passate 2 ore e mezza,non strilli nemmeno più,non sai quanto tempo è passato,e la figa sembra starti prendendo fuoco.
All improvviso,senti riaprire la porta,ti guardo,sei stremata,non mi piace punirti,ma vederti completamente svuotata mi arrapa,mi avvicino a passi lenti,spengo il vibratore,hai il respiro affannato,tra sudore e bava sei zuppa,ti guardo serio,"stavolta cerca di fare bene attenzione a quello che dici,sto per toglierti il bavaglio,se mi deluderai di nuovo rimarrai così per tutta la notte" fai cenno con la testa che hai capito,gli occhi rossi e lo sguardo terrorizzato,ti ripeto di parlare solo quando interrogata,e ti sfilo la palla dalla bocca;
-"Bene schiava,hai avuto la prima lezione di obbedienza, ringraziami"
-"grazie padrone "piangendo
-"brava cagna,dimmi chi sei"
-"la tua schiava,padrone" continui a piangere
-"qual'è il tuo dovere?"
-"obbedire padrone"
-"e lo farai"?
-"si padrone"
-"brava troia,adesso ti toglierò questi morsetti,non strillare"
"Si padrone, grazie "
Delicatamente ti tolgo un morsetto,le tette sono gonfie,il capezzolo è viola,tu piangi,ma non strilli,me ne compiaccio,tolgo il secondo morsetto,stavolta ti lasci andare ad un lamento,ti fulminò con lo sguardo "scusa padrone " piagnucoli,sorrido,e dalla busta prendo un ungento,lo strofinò tra le mani e te lo spalmo delicatamente sul seno,il dolore e la rabbia tendono a farti indietreggiare "ferma" ti intimo,tu abbassi lo sguardo e ti lasci massaggiare,ti asciugo di nuovo gli occhi,e finalmente mi guardi,vorresti supplicare di lasciarti andare,ma stavolta non lo fai.
Mi alzo ti accarezzo il viso,e te lo alzo per farmi guardare:
-"hai sete?"
-" si padrone" abbassi di nuovo lo sguardo,sei rassegnata,tiro fuori il cazzo e ci lascio cadere dell acqua sopra,"bevi allora schiava",lo fissi,apri la bocca e tendi la testa avanti,è asciutta,lo sento,sei tesa,le lacrime mi bagnano il cazzo,ti tengo con la mano dietro il collo e ti do il ritmo,piano, lentamente inizi a succhiarmelo,piano piano vai più in fondo,ti sfilo l'uccello dalla bocca,prendo la bottiglia e ti faccio bere,piano,3/4/5 sorsi,ti accarezzo,e poso l'acqua "sei pronta a succhiarmelo adesso troia?"
"Si padrone",abbassi lo sguardo e ricominci,sei brava,sei MIA.
L'eccitazione è tanta,in pochi minuti vengo,ti sento gemere appena ti accorgi che ti sono venuto in bocca "ingoia" dico con voce calma ma decisam,tu obbedisci,con la mano ti detto ancora il ritmo per essere sicuro che tu abbia preso tutto il mio succo e ti faccio fermare,mi siedo, mi avvicino alla tua faccia, non mi guardi,ti prendo il viso,"impara ad essere obbediente,e vedrai che tutto quello che hai passato oggi non succederà di nuovo,anzi"
"Si padrone" ma stavolta non piagnucoli,sei arrabbiata,meglio mi eccita di più.
Mi alzo,prendo dall angolo della stanza un secchio con uno straccio,te lo avvicino,ti prendo una mano e sblocco la catena che te la teneva fissata sulla colonna,te la senti intorpidita,te la lascio sgranchire,poi prendo l altra mano e ti blocco entrambe le mani con un moschettone,mi guardi e non parli, faccio la stessa cosa con le caviglie,ma con una catena un po' più lunga tra una manetta e l altra,ti aiuto a scendere dal palo che ti passava in mezzo alle gambe,dalla busta prendo un guinzaglio fatto di cuoio e lo collego al tuo collare,mi guardi,hai lo sguardo umiliato,cerchi di darti un tono,"pulisci" ti ordino, indicando la macchia di piscio che hai lasciato per terra,tu obbedisci,con lo straccio strofini e strizzi nel secchio,poi alzi lo sguardo,sei furiosa " fatto padrone",sorrido,tiro il collare per farti alzare,hai le gambe intorpidite,me ne accorgo,ti lascio qualche secondo per prendere sensibilità,e poi tenendo il guinzaglio alto ti porto nell angolo della stanza,fisso il guinzaglio e le manette ad un gancio alto,e prendo il tubo dell acqua,la apro,aspetto che sia tiepida,mi spoglio,e piano mi avvicino a te e inizio a lavarti,con la spugna ti insapono il collo,le scapole,le braccia,le ascelle,la pancia,ti giro,hai la faccia al muro,ti massaggio la schiena,ti insapono,ti sciacquo, poi scendo,hai ancora il gancio anale inserito,piano lo sfilo,ma il culo ti fa ancora male,insapono, infilo dita,ti giro,insapono le gambe,ti irrigidisci,vedo che tendi le braccia,ma stai muta,sai ormai che non devi parlare,ti mordi il labbro dalla rabbia,ti guardo negli occhi,hai avuto il vibratore acceso per più di due ore consecutive,la fica ti fa male,ma io te la accarezzo uguale,tocco il clitoride,ti vedo soffrire,infilo le dita,ti bacio,sei inerme,arresa abbassi lo sguardo.
Finisco di lavarti,chiudo l'acqua,prendo un asciugamano e ti asciugo,mi asciugo,sblocco le mani e il guinzaglio dal muro,e piano piano ti accompagno all altro angolo della camera,dove c'è una brandina,ti ci metto a sedere e finisco di asciugarti le gambe e i piedi,sulla testiera della brandina c'è fissata una catena,che con un lucchetto blocco al tuo collare,
-"sdraiati e riposati,tra poco si cena"
-"si signore" obbedisci.esco dalla stanza e spengo la luce,controlli il letto,è inchiodato al pavimento,e la catena è robusta,ti sdrai e chiudi gli occhi.
Dopo circa un ora entro e accendo la luce,in mano ho una pentola e una ciotola,mi avvicino al letto,ti alzi e mi guardi,con le braccia ti copri il seno,distogli lo sguardo.
"Quando sei avanti a me devi stare in ginocchio,schiava" intimo,e tu obbedisci "palmi rivolti verso l alto,appoggiati sull gambe,e non coprirti" arrossisci umiliata e hai ancora lo sguardo rivolto verso il pavimento ma obbedisci.
Verso il contenuto della pentola in una ciotola,è pasta con il sugo tagliata, spingo la ciotola con il piede vicino a te "adesso mangia", l'umiliazione è tanta,fatichi a fermare le lacrime,ti raccogli i capelli ti chini e mangi, mentre mangi prendo una sedia,la bottiglia d'acqua di prima,un bicchiere di plastica,lo riempio e te lo metto vicino,ti fermi bevi e ricominci a mangiare,"lecca la ciotola,finisci tutto" lo fai,ti rimetti in ginocchio e mi guardi,mi alzo e prendo i morsetti ancora legati alla colonna,solo a vederli sgrani gli occhi,ma non parli, "quando ti do da mangiare ringrazi,cagna" "grazie padrone" ti appresti a dire, spaventata,mi siedo e con il tovagliolo che ho in tasca ti pulisco naso e bocca dal pomodoro.
"La giornata di oggi finisce qui,da domani inizierà il tuo addestramento,fai mente locale di tutte le direttive che ti ho dato oggi,mi aspetto che tu ti impegni per imparare ad essere una buona schiava"
"Si padrone".
"Adesso mettiti a letto" obbedisci,sali sulla brandina,prendo la coperta ai piedi del letto e ti copro,prendo il secchio con cui avevi pulito per terra,lo svuoto nella griglia di scolo dove ti avevo fatto la doccia e te lo metto vicino al letto,"questo è per i tuoi bisogni "
Me ne vado spengo la luce e chiudo la porta a chiave,dalla porta ti sento singhiozzare.
Non vedo l'ora che arrivi domani mia schiava.
scritto il
2025-10-24
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