Gli energumeni - Parte 2 - Il giorno dopo

di
genere
gay

Alle 14,30 mi svegliai con la faccia poggiata sul grande, muscoloso e nero petto di Dakarai. Appena realizzai di essere sveglio, subito mi concentrai sul dolore che provavo all’ano ma subito collegai i pensieri e ricordai che la sera di prima ero stato letteralmente sfondato come una vacca, a quel pensiero, stranamente, mi tornò duro. Guardai Dakarai dormire, era magnifico, imponente e dolce.

Guardai in basso e vidi tutta la sua potenza maschia, tutta la sua mascolinità in tutta la sua gloria, era già duro, “questo è un vero maschio pensai”, “vorrei fosse mio per sempre”.

—buongiorno —disse Mick appena svegliato nella mia stessa situazione.

—buongiorno cucciolo — dissi sorridendo, poi aggiunsi — mi fa male la figa, avevi ragione, stamattina non posso camminare, mi hanno sfondato ieri, che bello

—anche a me fa male, mai preso cazzi così grossi

Si avvicinò e ci baciammo in bocca, un bacio appassionato, non era mai capitato di baciarci in tanti anni di amicizia prima di quella sera.

Ci alzammo senza svegliare gli uomini e ci dirigemmo verso il bagno, per farlo passammo davanti lo specchio, allora mi fermai e feci quello che facevo sempre, mi misi a pecora dando il culo allo specchio, mi girai e ammirai la mia figa anale.

—cazzo è completamente aperta —dissi felice

Mick fece lo stesso e disse felicissimo — cazzo è vero

— dai vai a prendere il telefono e fammi una foto, è un momento da ricordare per sempre — dissi eccitato all’idea

Si alzò e corse in camera a prendere il telefono, tornò e cominciò a fare le foto

—peccato che si richiuderà — dissi dispiaciuto — e soprattutto, dopo oggi ho un metro di paragone troppo alto per tornare indietro e sarebbe difficile trovare uomini così..

—cazzo ti sei innamorato con una scopata? — disse Mick

—puoi affermare il contrario? — risposi

—no, hai ragione, uomini così non se ne trovano facilmente… spero solo che per loro non fossimo solo due troie da chiavare — disse Mick anche lui dispiaciuto

— siete state due troie da chiavare — disse Ulysses appena sveglio

Ci girammo di scatto e ammirammo quel manzo nero alto due metri con 25 cm di cazzo in tiro, era meraviglioso…

—quindi adesso andrete via e non vi rivedremmo mai più? — disse Mick triste

—ma queste paranoie perchè adesso? — chiese Uly sorridente

—perchè cerco un uomo come te da tutta la vita — disse Mick, poi aggiunse — sei un sogno, un toro, un porco — fece una pausa e poi aggiunse — ma anche dolcissimo, ieri dopo la cavalcata del secolo abbiamo palesemente fatto l’amore

Ulysses si avvicinò a Mick, il suo cazzo duro era all’altezza della sua faccia e disse

— è vero, e per quanti culi io abbia sfondato in vita mia, la scopata con voi è stata una delle migliori… e si! Con te ho fatto l’amore, non capitava da tempo… ma non ci pensiamo per oggi, godiamoci la giornata… ti va di darmi il buongiorno come si deve? — disse appoggiando il cazzo alla bocca di Mick

Feci per avvicinarmi pure io al cazzo di Uly quando dalla camera sentii

—vieni qui tu, devi dare il buongiorno a me — disse Dakarai

Uly cominciò a ridere

Mi avvicinai e salendo sul letto carponi per prima cosa afferrai il cazzo con la mano destra che non riusciva a stringerlo interamente, stavo per portarmelo alla bocca quando Dak mi afferrò per un braccio, mi trascinò a se e mi bacio in maniera appassionata.

Poi mi sussurro all’orecchio — adesso puoi darmi il buongiorno.

Mi abbassai e cominciai a fargli un pompino, la sera prima, preso dall’eccitazione non mi ero reso conto di quanta fatica facessi ogni volta per fare entrare anche solo la cappella in bocca…

Eravamo svegli da nemmeno 15 minuti e già succhiavamo cazzi, era il mio sogno.

Sia io che Mick facemmo sborrare i nostri maschi, poi si alzarono e andarono in bagno a sciacquarsi la faccia e a pisciare.

Andarono con la porta aperta ed io e Mick li ammiravamo imbambolati dal corridoio, si vedeva che quei due erano proprio amici e che si volevano bene.

Poco dopo uscirono da bagno e Dak disse — volete ancora guardarci i cazzo o andiamo a fare colazione?

— la preparo a te, io prendo solo il caffè che già la colazione l’ho fatta con la tua sborra 5 minuti fa, sono pieno

—dai non fare il cretino

Andammo tutti in cucina, feci 4 caffè e ci sedemmo attorno al tavolo.

— potete sedervi con quei culi rotti? — disse Uly

Cominciammo tutti a ridere

— che fate stasera? — disse Dak

—non abbiamo programmi — rispose Mick

— volete venire a cena fuori con noi?

Gli occhi miei e di Mick si illuminarono

—è un appuntamento? — Chiesi io felice come un bambino

— certo che lo è — disse Uly

—farete bene a dire di si, che poi vi facciamo fare un’altro pochino le mucche

—certo che è si — dicemmo in coro io e Mick.


Eravamo felici, quei due energumeni volevano uscire con noi, non ci sembrava vero.

—————

Quando restammo da soli io e Mick cominciammo a ricordare la mattinata passata con loro.

— guarda cucciolo che buco di culo ho — disse Mick a pecorina aprendosi le natiche ancora — non riesco a smettere di guardarlo

— amore pure io, sono felicissimo, spero solo che questa sera ci scopino di nuovo — mi avvicinai a Mick, presi il suo mento con la mano destra e lo baciai — tutto merito tuo amore mio

— ti voglio un sacco bene, spero continui cucciolo, amo prenderlo nel culo accanto a te — mi cominciò ad accarezzare il culo

— mi sto eccitando, ti va di giocare con i dildo un pochino in modo da aprirle i culi per bene? — dissi stuzzicandolo

— quei cosi nuotano dentro ai nostri culi per adesso, ma va bene — disse Mick

— mi chiedo come mai, dopo tutti questi anni di amicizia non abbiamo mai fatto nulla io e tu e invece in una notte in discoteca eccoci qui — risposi

— non ti avevo mai pensato in maniera sessuale, non che ora lo faccia cucciolo, cioè io e te siamo come due sorelle

— ti va di fare un video? — dissi con aria incuriosita cambiando discorso — poi lo facciamo vedere a Dak e Uly

— ok — disse Mick, poi aggiunse — strofiniamo le nostre fighe anali come le lesbiche mentre godiamo e diciamo i loro nomi

— cazzo che bella idea, ci sto, li facciamo impazzire a sti due


Mi alzai, posizionai il telefono di fronte al letto su una sedia e premetti play, mi tolsi le mutande, mi misi a pecora. Mick assunse la stessa posizione e ci mettemmo culo contro culo creando posizioni strane, cominciai a provare a far aderire la mia figa con la sua.

Poco dopo ci riuscimmo e una volta coordinati cominciammo a fare su e giù

— Ahhhh siii che bello — Mick ansimava — Ragazzi guardate come siamo arrapate, abbiamo bisogno di cazzo

— ahhh siiii… ho bisogno di voi, dei vostri cazzoni nel culo — dissi ansimando io

Andammo avanti per un po fino a quando non mi alzai e presi due dildo, uno lo passai a Mick, l’altro lo tenni per me.

Ci posizionammo a gambe all’aria difronte al telefono e dissi — sono piccoli rispetto ai vostri e nuotano dentro ai culi che ci avete rotto stamattina, ma almeno compensiamo un pochino.

Cominciammo a lavorare i nostri buchi, io spingevo dentro il dildo a Mick, e lui faceva lo stesso con me…

D’improvviso Mick si alzò — basta, che poi veniamo, almeno rimaniamo arrapati per loro

— hai ragione amore — dissi alzandomi e andando a staccare il video — sai cosa pensavo? Dovemmo fare un gruppo noi quattro su whatsapp

— è vero — disse Mick — prese il suo telefono e fece per creare il gruppo — come lo chiamo?

— sai che non lo so amore — dissi riflettendo… fammi pensare

Dopo qualche secondo di silenzio Mick disse — stavo riflettendo che forse è troppo, forse dovremmo andarci piano, li conosciamo da nemmeno 24 ore

— caspita mi sarebbe piaciuto mandargli il video in privato — dissi dispiaciuto

— facciamoglielo vedere stasera a cena, che ne dici?

—va bene — dissi rassegnato

—————

Arrivò la sera, io e Mick ci facemmo trovare sotto casa mia alle ore 19,30, l’orario stabilito nel quale i due stalloni sarebbero passati a prenderci.

Non aspettammo nemmeno 3 minuti che dall’angolo spuntò la berlina nera con dentro i due energumeni. Si avvicinarono.

— Ciao — disse Dak che con un movimento della testa ci invitò a salire

Eravamo emozionantissimi, salimmo in macchina.

Io mi posizionai dietro a Dak che guidava l’auto, Mick dietro a Uly. Una volta saliti l’auto partì subito.

— come state? Potete camminare? — disse Uly ridendo e facendo scoppiare in una fragorosa risata anche Dak

— beh, a malapena ahahahahah — disse Mick, poi si sporgendosi dal sedile di Uly disse — dove ci portate?

— un bel ristorante a 15 minuti da qui — disse Dak

— Bene rispose Mick


Quei 15 minuti passarono in fretta parlando soprattutto della scopata, i due tori se ne vantavano e noi ci vantavamo di loro.

Arrivati al ristorante, dopo aver parcheggiato, i due, molto galantemente aprirono lo sportello, Uly a Mick e Dak a me.

Subito appena scesi dall’auto ci baciarono, dovettero abbassarsi per baciarci, poi ci misero un braccio sulle spalle e ci incamminammo.

Arrivammo al ristorante e una donna ci accolse — buonasera ragazzi disse, che piacere rivedervi, avete una prenotazione?

— si, disse Uly

— cognome? — Chiese la signora

— vacche — disse Uly con un sorriso scemo

— ah si, la vedo, siete in 4, seguitemi

Prima di seguirla Dak si girò e ci fece l’occhiolino, Mick a bassa voce disse — siete due cretini

Scoppiarono a ridere.

Dak e Uly seguivano la signora, io e Mick dietro, non potevamo non notare la loro camminata maschia, quelle cosce potenti e quei glutei scolpiti, personalmente mi stavo eccitando.

Arrivammo al tavolo, un tavolo rotondo, Uly galantemente scostò la sedia per far sedere Mick, Dak fece lo stesso con me, ci sedemmo e la signora disse — vi faccio portare dell’acqua?

Si grazie mille — disse Uly

Bene, intanto prendete i menù — rispose la signora.

Seduti a quel tavolo, tutti cominciammo a guardare il menù. Poi un cameriere si avvicinò — signori, ecco l’acqua che avevate ordinato, posso portarvi qualcos’altro oppure attendo ancora?

Ripassi fra 5 minuti — Disse Dak — cosa prendete? Aggiunse guardando me e Mick

Io credo prenderò un’insalata — disse Mick

Pure io — aggiunsi

Dovevamo mantenerci leggeri in vista della serata che si sperava avvenisse.

Io prendo una bistecca di angus — disse Uly

Io pure — disse Dak

Poco dopo arrivò il giovane cameriere e una volta ordinato il cibo, Dak ordinò una bottiglia di rosso.

Allora — disse Uly guardandoci col sorriso a 32 denti — come state?

Mai stato meglio in vita mia — dissi guardandolo

Bene — Rispose il manzo con i dreadlock

C’era un pochino d’imbarazzo, si sentiva, ma durò poco in quanto Dak disse: — Non sappiamo nulla di voi, raccontateci qualcosa

— che vuoi sapere? — dissi sorridendo

— Quanti anni avete? Che lavoro fate? Tutto — disse l’uomo

— Abbiamo 26 anni entrambi — dissi — io lavoro in un negozio di pelletteria molto importante, anche se mi sono laureato — sono di qui

— io lavoro come segretario per un dentista e dovrei laurearmi fra un paio di mesi, anch’io sono di qui — disse Mick, poi aggiunse — voi?

— io sono pure di qui anche se non sembra — scoppiammo tutti a ridere — ho 37 anni e lavoro come buttafuori da anni ormai, amo quel lavoro, soprattutto perchè posso farlo con il mio migliore amico, anzi, con mio fratello

— io invece ho 36 anni disse Uly, il lavoro lo sapete e sono del paese a 30 minuti da qui, anche se devo dire che tutta la mia vita l’abbiamo passata qui con la mia famiglia

— che origini avete? Dissi io incuriosito

— Mio nonno erano dello Zimbabwue e si trasferì qui molti anni fa in cerca di fortuna, grazie al cielo gli andò bene, sposò mia nonna che era per metà africana e metà italiana ed aprirono una pasticceria. — disse Dak

— io invece ho origini del Congo, anche se sono nato qui — disse Uly

— ma quindi come vi siete conosciuti? Chiese Mick curioso

— Io alle elementari fui bocciato — disse Dak ridendo e mettendosi le mani in faccia

— alle elementari? Ma è impossibile bocciare alle elementari — dissi io

— lo so, ma ero un cretino, mio padre ricordo che mi mise in punizione per tutta l’estate e dopo quell’anno diventai uno studente modello, in compenso però con la bocciatura conobbi lui e da allora non ci separammo mai più, frequentammo anche medie, superiori e università assieme…

— ah siete laureati? Fatemi indovinare, scienze motorie — disse Mick ridendo

— ahahahah si, il nostro sogno è aprire una palestra, presto ci riusciremo — rispose il toro con i capelli corti

— cavolo è come vedere noi ma in versione con più testosterone — disse Mick

— mi piace questo rapporto che avete, fate sempre tutto assieme? Dissi io stuzzicandoli

— quasi sempre — rispose lui facendo l’occhiolino — non sempre i ragazzi hanno il coraggio di venire a letto con tutti e due contemporaneamente ahahaha si spaventano

— abitate assieme? — Chiese Mick

— no no, stiamo vicinissimo ma no — rispose Dak

— ma quindi posso chiedervi una cosa? Anche se credo di sapere già la risposta? — dissi io incuriosito

— certo, risposero assieme

— siete gay? — dissi causando la risata di tutti

— si — risposero in coro — poi Dak aggiunse — sono stato con Donne ed è capitato recentemente, ma detto onestamente, sessualmente mi piace di più allargare buchetti dei maschi, noi maschi sappiamo cosa vogliamo e quindi sappiamo come farne godere un’altro

— immagino pure tu — disse Mick guardando Uly

— diciamo — rispose — io fino ad una quindicina di anni fa ero fidanzato con una ragazza, poi questo bastardo qui mi disse che il ragazzo che si scopava all’epoca non aveva mai fatto roba a tre e che avrebbe voluto provare, appena provai mi si aprì un mondo

— quindi da allora scopate sempre assieme? — chiese Mick curioso

— Non sempre — disse Uly

— Ma avete mai scopato fra voi? Chiesi in modo da provocarli

— ahahahahahahah — tutti e due si misero a ridere — nel senso se ci inculiamo?

— si — risposi subito

Si guardarono complici, poi Uly disse — no mai, io quel mostro che ha non lo prendo nel culo ahahahahhaahahah

Scoppiammo tutti a ridere

— non sai cosa ti perdi — dissi io ammiccante

— a parte gli scherzi, non mi ha mai attirato l’idea di prenderlo — continuò Uly — ne abbiamo parlato più volte con Dak ma ci siamo dichiarati solo attivi

— benissimo — risposi sorridente

— voi immagino siate solo passivi, almeno da cosa vi siete fatti fare l’altra sera e dai culi aperti che avevate deduco questo — disse Uly in modo da rispondere alla provocazione

— si — risposi io — anche se onestamente, mi piacerebbe inculare qualcuno e per la cronaca, fino a ieri si può dire che ero vergine

— non io — disse Mick ridendo

— ah quindi ti ho sverginato io? — chiese Dak, poi aggiunse — ma eri già allenato

— si, ma ho dei dildo con i quali mi alleno spesso — risposi

Nel frattempo il cameriere era arrivato e a guardarlo in viso sembrava avesse ascoltato le nostre conversazioni. Io e Mick eravamo palesemente rossi in viso, invece Dak e Uly sembravano divertiti dalla cosa, infatti ridevano e ci guardavano.

— ci scusi — disse Dak al cameriere ridendo

Il cameriere non rispose ma sorrise, poi ci diede i piatti che avevamo ordinato.

Una volta consumato il cibo ordinammo il dolce, finimmo di bere il vino, bevemmo un caffè e andammo alla cassa.

Io e Mick provammo a pagare ma loro due non vollero sapere ragioni, pagarono loro pure per noi

— vi abbiamo invitato noi a cena, siete nostri ospiti — disse Dak

— grazie — dicemmo in coro io e Mick un pochino imbarazzati ma felici


Uscimmo dal locale e sempre sotto le loro possenti braccia ci dirigemmo verso l’auto.
Prima di salire Dak disse: — vi va di andare a bere qualcosa??

Senza farcelo ripetere due volte accettammo, ci aprirono lo sportello e ci sedemmo proprio come all’andata, io dietro a Dak e Mick dietro a Uly.

Partimmo.

Mi avvicinai all’orecchio di Mick e dissi: — io ho voglia però —

— anch’io — rispose lui — vediamo come va la serata

Dopo una decina di minuti arrivammo in un bar, dall’auto vidi che era poco popolato ma l’ambienta sembrava veramente bello.

— strano, c’è poca gente — disse Uly

— considera che è ancora presto, sono ancora le 22:30 — rispose Dak, poi aggiunse — andiamo?

Li seguimmo nel tragitto dall’auto al bar, entrammo e trovammo un tavolo, Dak e Uly sembravano conoscere bene quel posto e anche chi ci lavorava, infatti entrando cominciarono a salutare la gente dietro al bancone, poi si diressero verso un tavolo rettangolare con quattro sedie, due da un lato e due dall’altro e ci fecero accomodare.

Dak si sedette vicino a me, Mick di fronte a me e Uly di fronte a Dak ma vicino a Mick.

— continuiamo con il rosso? — disse Uly seduto mezzo spaparanzato col braccio attorno alle spalle di Mick.

— si — rispondemmo tutti quanti.

Bene, si alzò e andò a prendere una bottiglia dalla vetrina, prima fece un segnale al barista che fece il segno “ok” con la mano.

Venne verso di noi con la bottiglia e disse — arrivano i calici.

Posò la bottiglia di rosso sul tavolo, pochi minuti dopo arrivò il cameriere con quattro calici, stappò il vino e lo fece assaggiare a Dak che rispose: — Grazie Angelo.

Il cameriere versò il vino e poi andò via.

Propongo un brindisi — disse Dak — a questa serata, con la speranza che sia la prima di molte altre.

Brindammo.

Il locale cominciava a riempiersi e la musica si faceva sempre più forte, ma grazie alla posizione tattica del tavolo, distante dalla cassa, potevamo sentirci.

Più il vino dentro la bottiglia si faceva meno, più i discorsi erano interessanti, infatti di punto in bianco Uly disse: — mi sembrate arrapati, non ne avete avuto abbastanza?

Dak rise con fare da maiale, io e Mick ci accodammo alla risata e poi io risposi — assolutamente no, non credo che ne avremmo mai abbastanza, è stato il miglior sesso della mia vita.

Dak mi poggiò la mano sul fondoschiena e disse: — addirittura

Nel frattempo avevo visto Mick poggiare la mano sulla coscia di Uly, che prima abbassò lo sguardo sulla mano di Mick e poi lo guardò, sorrisero…

— a dire la verità — aggiunsi io — sto crepando dalla voglia

— avevo intuito — disse Uly — in macchina ho sentito che dicevi al tuo amichetto che avevi voglia

— cazzo — dissi imbarazzato, pensavo di avere parlato piano

— ma che c’è di male, è una cosa bella — disse Dak, poi aggiunse — sai che in tutti questi anni di vita è la prima volta che qualcuno volesse continuare a vederci?

— addirittura, e come mai? — disse Mick

— per due motivi — disse Uly — il primo è che abbiamo i cazzi troppo grossi e trovare qualcuno che dopo la prima volta non si spaventa non è facile…

— più che altro, che sia in grado di gestirlo un cazzo come il nostro — disse Dak

— il secondo? — chiese curioso Mick

— come avrete capito, a noi, piace fare sesso molto forte e anche un pochino dirty, e questa cosa spaventa tutti — continuò Uly

— a dire la verità c’è un terzo motivo — disse Dak

— quale sarebbe? Non ricordo — rispose Uly

— Abbiamo onlyfans da un paio di anni io e Uly e qualche volta, quando ci riconoscono si spaventano che li registriamo.

— ah cazzo siete esibizionisti, mi piace — disse Mick

— anche voi non siete da meno — disse Uly a mo di battuta

— in che senso? — risposi io

— l’annuncio di ieri sera era molto provocante — disse Uly sorridendo

— ah allora l’avevate visto? — Chiese curioso e sospettoso Mick

— si che l’abbiamo visto — disse Dak

— Quando l’avete visto? — Chiese Mick

— l’avevate appena pubblicato — rispose Dak

— Ma allora scusatemi — disse Mick con aria interrogativa — non ve l’aspettavate che quello che facevamo nei bagni era tutto voluto?

Si guardarono e sorrisero, poi Dak disse: — si!

— come si? — Mick e io ci guardammo insospettiti

— Avevamo visto l’annuncio, o meglio, Uly andando sul sito ha visto l’annuncio e me l’ha girato

— quindi che cos’era tutta quella sceneggiata dentro l’ufficio? — Chiesi io

— una sceneggiata solo per farvi aspettare — disse Dak sorridendo e passandosi una mano dietro la nuca dall’imbarazzo

Mick diede un colpo nella gamba a Uly — siete due cretini — disse ridendo

— non sapevamo se avreste aspettato, mentre con quella sceneggiata abbiamo avuto la possibilità di farvi capire quello che vi aspettava — continuò Dak

— ma avete capito che siete due cazzo di bonazzi o no? — disse Mick — vi avrei aspettato anche per tre giorni e sono sicuro che pure Nick lo avrebbe fatto — mi guardò

Scoppiammo a ridere tutti assieme…

— comunque ci torniamo su onlyfans, ho ancora molte domande — aggiunse Mick poco dopo

Guardai Uly e vidi che faceva una faccia strana, capii che stava succedendo qualcosa, guardai Mick e vidi che armeggiava con la mano destra, mi abbassai la testa sotto il tavolo e vidi che Mick aveva la mano dentro ai pantaloni di Uly che sembrava apprezzare… mentre guardavo quella scena sentii che una mano si intrufolava dentro le mie mutande, mi girai a guardare Dak, aveva la faccia da porco, sorrisi.

Attorno a noi il locale si era riempito, la musica era forte e tutto quello che stava succedendo mi eccitava.

D’improvviso Dak, con la mano possente mi alzò leggermente il sedere e mi mise il dito medio su per il culo, facendomi sussultare, lo guardai e mi disse: — ti piace?

— SI! — risposi subito.

Allora si avvicinò e mi baciò cominciando a fare su e giù col dito sempre più forte.

Nel frattempo vedevo il braccio di Mick fare sempre più forte, capii che gli stava facendo una sega attraverso i jeans, mi staccai dalle labbra di Dak, alzai il collo per vedere meglio in mezzo alle gambe di Uly e vidi che i Jeans a malapena contenevano la grossa verga, abbassai lo sguardo verso il cazzo di Dak e vidi che per lui era la stessa cosa.

Dak si accorse che lo stavo guardando e mi sussurrò all’orecchio — lo vuoi vero?

— sii — risposi ansimando

Prese la mia mano e la poggiò sul suo pacco, cominciai il massaggio.

L’aria si era fatta calda, stavamo impazzendo, ormai era palese che tutti quanti volessimo fare sesso.

D’improvviso sentimmo: — andateci piano stalloni, qui si potrebbero scandalizzare

Ci girammo tutti a guardarlo, era il ragazzo che era dietro al bancone.

Nel frattempo Dak mi sfilò il dito medio dall’ano e mentre che il ragazzo era ancora li a guardare la scena mi ficcò il dito in bocca, assecondai.

Uly vide la scena del dito, quindi sfilò la mano di Mick dalle sue mutande e gliela portò in bocca a Mick stesso che cominciò a leccare.

Dak mentre continuava a farmi succhiare il dito disse ridendo — si, forse è meglio che andiamo che altrimenti ti facciamo denunciare ahahahahaha

Sfilò il suo dito dalla mia bocca e Mick smise di leccare la mano con la quale aveva toccato il cazzo di Uly, poi si alzarono, i pacchi erano visibilmente gonfi, troppo gonfi

Andiamo — Disse Uly guardando me e Mick

Ci alzammo, anche noi avevamo i pacchi gonfi ma era evidente che ci fosse una sostanziale differenza di dimensioni

Mentre andavamo via verso la porta, con i maschi che ci tenevano il braccio sulle spalle e la gente che guardava i pacchi rigonfi dei due manzi, Dak si avvicinò al ragazzo e con la mano libera diede un colpetto sulla spalla del ragazzo e disse: — Grazie Carmelo, ci vediamo presto.

— quindi conoscevate anche lui? Non era un rimprovero? — dissi io a Dak allontanandoci

— no ma che rimprovero, Carmelo è un nostro amico e veniamo in questo bar da una vita, sai quante ne ha viste di cose? — rispose lui.

Avvicinandoci alla macchina le parole erano veramente poche, l’auto non era distante ma in quei pochi minuti di tragitto la tensione sessuale era palpabile.


Una volta arrivati all’auto, i due uomini fecero per aprire gli sportelli posteriori, io li guardai e dissi: — io mi siedo avanti, accanto a Dak questa volta!

I due si guardarono straniti ma sorridenti, l’energumeno di Uly a quel punto rispose — va bene, spero di entrarci, fai più avanti il sedile per favore.

Feci quanto richiesto mi sedetti nel sedile del passeggero, dietro di me Uly e vicino a lui Mick.

Partimmo e Dak disse — vi va se andiamo da me? Almeno se volete fermarvi a dormire c’è un divano letto.

— ok — rispondemmo io e Mick — poi aggiunsi — quanto ci vuole per arrivare?

— 10 minuti — rispose Dak

— conosci una strada più lunga? — chiesi io con sguardo malizioso

— perchè? — rispose il maschio

Non risposi subito, allungai la mano e la posai sul suo cazzo, lui mi guardò e disse: — ok ci staremo una 20 di minuti allora

Mi abbassai e nell’oscurità cominciai a sbottonare i pantaloni, Dak aprì le gambe e alzò leggermente il sedere in modo da fare abbassare leggermente i pantaloni e fare aprire meglio la patta.
Era eccitatissimo, gli slip bianchi non riuscivano a contenere nemmeno la cappella. Mi avvicinai al pacco enorme, sniffai le mutande, sapevano di pulito anche se in certe parti erano umide di precum, era evidente che la situazione di prima e il ditalino lo eccitarono molto.

— sai — dissi avvicinandomi momentaneamente all’orecchio dell’energumeno — non mi dispiacerebbe se ci fosse un pochino più odore di maschio piuttosto che di ammorbidente

Non rispose.

Mi abbassai e sfilai l’enorme membro dalle mutande, quel cazzone svettava come un obelisco, era meravigliosamente grande.

Mi abbassai e lo presi in bocca, lui sussultò — ahhh siii finalmente

Cominciai ad adorare quel palo di carne nera, era più grosso dell’orsacchiotto che avevo da piccolo.

Mentre continuavo il lavoro di bocca, anzi, di gola, sentivo che da dietro avveniva lo stesso, con Mick evidentemente avevamo avuto la stessa idea. Sentivo il cazzo di Uly che entrava nella bocca del mio migliore amico e che a contatto con la gola faceva quel tipico rumore da bocchino di saliva.

Continuai per cinque minuti abbondanti, Dak stava evidentemente impazzendo, mi staccai e dissi:— basta andiamo a casa — eravamo particolarmente eccitati, lui ancora col cazzo pieno di saliva mi guardò e senza dire nulla accellerò con l’auto.

Mi girai e Uly mi sorrise, Mick gli stava ancora succhiando il cazzo. Afferrai il cazzo di Uly e lo sfilai dalla bocca del mio migliore amico: — heyyyyy — disse Mick

— smettila, andiamo a casa che altrimenti non ci arriviamo

— non ce la faccio amore, ho bisogno di averlo dentro è da troppo che lo aspetto — disse guardando Uly in faccia

— amore — dissi ridendo a Mick — hai finito questa mattina di farti scopare, non fare la troia

Non mi ascoltava nemmeno, aveva già tolto la maglia, le scarpe e stava abbassando i pantaloni.

— Fra, non ci arriviamo a casa, parcheggia da qualche parte che altrimenti mi inculo pure te — disse Uly mettendo la mano sulla spalla di Dak

Dak accelerò ancora di più, non rispose nemmeno al suo migliore amico. Pochissimi minuti dopo arrivammo in una area isolata ma asfaltata con le luci veramente basse per via di qualche lampione fulminato. Parcheggiò alla buona.

Dak mi prese la testa e mi fece abbassare a continuare il pompino, avendo capito che l’avremmo fatto li decisi di mettermi comodo, quindi mi inginocchiai sul sedile del passeggero e mi rivolsi verso il mio maschio.
Mi abbassai e cominciai a sbafarmi quel cazzo, i miei capelli lunghi mi andavano ovunque e Dak in maniera molto premurosa ma eccitante me li raccolse con le mani a formarmi una coda, da li cominciò a darmi il ritmo.

— Guarda Fra — disse Dak a Uly — hanno anche il manubrio sulla testa — continuava a darmi il ritmo tenendomi i capelli.

Da dietro nessuna risposta se non dei gemiti e delle frasi scabrose che sentivo pronunciare a Mick.

— ahhh siiii, sfondami ti prego, cazzo mi fa ancora male il culo da ieri e già ce l’ho in culo — diceva Mick facendosi inculare

Mi staccai dal cazzo e mi girai a guardare, Uly dietro a Mick a cucchiaio col grosso cazzo piantato su per il culo, erano distesi per lungo su tutto il sedile e Uly dovette aprire lo sportello dell’auto per fare uscire le sue lunghe gambe. Uly, proprio come Dak, con una mano teneva il mio migliore amico per i capelli, con’altra teneva la gamba destra del passivo alzata. ma nel frettempo se lo scopava da dietro, tirava la sua testa indietro e lo leccava sul collo.

Dak aprì lo sportello e scese con il fallo che grondava saliva, mi trascinò fuori dall’auto come fossi un pupazzo e mi portò di peso nel cofano anteriore dell’auto, li mi girò facendomi poggiare a pecorina sul cofano, con un singolo strattone mi abbassò i pantaloni, con le mani aprì le mie natiche e fiondò la sua faccia dentro.

Comincio una bellissima sessione di rimming. Amavo sentiere la sua barbetta che pungeva il mio ano. La sua lingua enorme mi penetrava, ci sapeva proprio fare. Di quando in quando mi sputava sul buco per inumidirlo e ficcava qualche dito dentro.

Si alzò e tenendomi fermo a pecora sul cofano prese il cazzo in mano e disse — apri bene la figa.
Eseguii, poggiai completamente la testa sul cofano e con le mani spalancai la figa.

Un solo colpo ben assestato. Mi aveva inculato.

—ahhhhhhhh, cazzoooooooooooooo, siiii cazzo vengo — urlavo

Venni alla prima inculata. A Lui questo evidentemente lo eccitò. Mi raccolse di nuovo i capelli a mo di coda e mentre mi scopava mi tirava la testa indietro.

— ti piace così ah? — disse lui in preda all’eccitazione

— ca… ca… cazzo si… adoro — risposi riuscendo a malapena a parlare.

L’inculata diventava sempre più forte ed io diventavo sempre più troia, ero completamente abbandonato a lui, avrebbe potuto farmi la qualsiasi.

— cazzo quanto fa male — dissi in un momento di lucidità

— vuoi che vado più piano? — disse Dak fermandosi un momento col cazzone piantato nel culo

— non ho detto questo cazzo, continua a farmi male stronzo — risposi

— ecco perchè mi piaci puttana — riprese a sfondarmi la figa ma questa volta ancora più forte.

Gemevo e urlavo come un assatanato.

Per quanto la zona fosse isolata, di quando in quando qualcuno passava, in men che non si dica due auto si fermarono a guardare la scena. Palesemente i due uomini si stavano segando.

— ti piace che ci guardano? — disse Dak tirandomi la testa indietro in modo da poter vedere le auto.

— si cazzo.

Mi prese, lasciando il cazzo piantato nel buco del culo e con quel pezzo di carne enorme nel culo prese a farmi camminare.

Ci dirigevamo vero l’auto di uno. Camminavo in maniera ridicola ma non capivo più nulla.

Mi avvicinò la testa al finestrino del guidatore, un uomo sulla cinquantina, gli bussò al finestrino.
L’uomo abbassò il finestrino, non disse nulla.
Il mio inculatore mi fece entrare quasi tutta la testa dentro l’auto attraverso il finestrino, l’uomo si stava segando, lui da dietro ricominciò con la potente inculata.

— diglielo quanto è grosso il mio cazzo nero, diglielo puttana

— ahhhh siiii è enorme — dissi urlando dentro l’auto dell’uomo che si segava sempre più forte

— digli che è due giorni che prendi il mio cazzo nel culo, dillo al signore, vacca puttana — diceva con rabbia Dak

— signoreeeee ahhhhh, è due giorni che… ahhhhhh…. Lo prendo nel culo… siii cazzo inculami, più forte… siii così che bello

D’improvviso Dak si sentì toccare da dietro, poco gli importava, far godere la sua troia era più importante.

— Fra facciamo a cambio — era Uly — Ha la figa spaccata l’altra troia e ti aspetta

Dak si avvicinò al mio orecchio, mi diede un bacio e uscì dal culo lasciando la voragine esposta ai quattro venti, durò poco perchè subito dopo Uly me lo piantò dentro, gemetti come una cagna.

Uly con fare spavaldo, continuando ad incularmi, si avvicinò al finestrino dal quale entravo con la testa, tese la mano destra verso il signore e disse: — Piacere, sono Ulysses e questa è una delle due vacche che ci inculiamo col mio migliore amico da due giorni.

L’uomo tese la mano e disse timidamente ma eccitato — Piacere Franco

Dall’auto di Dak si sentiva Mick gemere

— guardi quanto le piace signor Franco, dai puttana, diglielo quanto ti piace

— si signor Franco amo farmi inculare, guardi qui che cazzo ha questo maschio nero — dissi guardando il signor Franco

Mi sfilai il cazzo dal culo, lo afferrai con le mani e lo misi in mostra per il signore eccitato.

Uly sorrideva fiero e assatanato, sapeva di essere un vero maschio superdotato, mi girò con forza e disse: — guardi che buco di culo che si fa fare

D’improvviso il colosso con i dreadlock mi prese da dietro e mi inculò nuovamente, questa volta però lui in piedi mi teneva con le sue possenti mani le gambe alzate, trattandomi proprio come un giocattolino snodabile. La mia schiena toccava il suo petto e il suo cazzo entrava e usciva in base all’energumeno che mi sollevava a suo piacimento e ai suoi colpi d’anca.

D’improvviso il cazzone di Uly scappò dalla voragine lasciando schizzare via gli umori dalla figa affamata. Le mani dell’energumeno nero erano impegnate a tenermi, perciò provai ad afferrarlo per rimettermelo nel culo quando Uly disse: — Fallo fare al signor Franco, prego signor Franco, prenda in mano un vero cazzo da uomo e lo pianti nel culo della troia.

Il signor Franco uscì il braccio sinistro dal finestrino, afferrò il grosso cazzo di Uly pieno di umori, fece una breve sega e Uly cominciò a ridere, poi disse — cazzo siete tutti mezzi uomini, signor Franco, finalmente ne ha uno vero in mano e non quella cosa inutile che si ritrova in mezzo alle gambe, lo metta nel culo di sta troia.

Il signor Franco eseguì e il grosso cazzo di Uly riprese a penetrarmi ma nello stesso momento che me lo piantava nel culo il signor Franco cominciò a sborrare emettendo dei suoni simili ad una tartaruga in calore.

Uly cominciò a ridere ancora di più, si sentiva più Uomo che mai, poi disse:— vada via signor Franco.

Continuando l’inculata prese a camminare e mi portò di nuovo nell’auto dove Mick, seduto nel sedile posteriore dell’auto, saltava sul cazzo di Dak.

Uly mi protese in avanti, facendomi avvicinare a Mick. Ci baciamo, e io dissi: — hai il gusto di cazzo in bocca.

— anche tu cucciolo.

Cominciammo a ridere. I nostri maschi sembravano essere fieri di quello che stava accadendo, li percepivo ancora più maschi…

—sborro amore — dissi guardando Mick

Dak prese la testa di Mick con forza, aveva ancora il suo mega cazzo piantato nel culo, Mick aprì la bocca e accolse il mio cazzo, cominciai a venire, Mick cominciò a fare versi.

Appena finito di sborrare, Mick inghiottì tutta la mia sborra, poi uscì la lingua e aprì la bocca in modo da mostrare a tutti che aveva inghiottito veramente.

— amore ora voglio la tua — dissi io

— si aspetta cucciolo — si rivolse verso l’uomo che lo stava penetrando e disse — vai Dak scopami più forte

Dak prese con violenza i fianchi del mio amico e cominciò a stantuffarlo facendogli fare su e giù, Uly faceva lo stesso con me, cazzo quanto eravamo troie.

— devo sborrare — disse d’improvviso Mick con la voce spezzata per via dei colpi di Dak si staccò dal cazzo di Dak, Uly mi mise giù, mi inginocchiai e presi il cazzo di Mick in bocca che presto cominciò a sborrare.

Gli energumeni neri rimasero con i cazzi duri a guardare quella scena.

Inghiottii tutto pure io. Mi alzai, e con Mick cominciammo a baciarci.

—amore era buonissima — dissi — ti amo

— si amore, è stato bellissimo — rispose Mick ricambiando con un bacio.

D’improvviso Dak scese dall’auto, fino a quel momento non avevo notato quanta fatica potessero fare i due uomini ad entrare e uscire dall’auto per sedersi nel sedile posteriore, diede il 5 all’amico e disse: — inondiamoli di sborra.

SI misero abbracciati davanti a noi e cominciarono a segarsi, noi ci inginocchiamo e buttammo la faccia in aria attendendo la colata di sborra.

— Baciatevi — dissi io attendendo la pioggia

Uly si girò verso Dak che ricambiò all’istante.

Continuando quell’appassionato bacio con la lingua, abbracciati, in pochissimi secondi cominciarono a gemere e l’esplosione maschia di sperma si infranse sul nostro viso.

Eravamo completamente ricoperti di sborra. Con Mick ci baciammo.

Una volta ripreso fiato, i due uomini si pulirono con un fazzoletto il cazzo enorme ed ancora duro, poi Uly disse: — volete un fazzoletto?

— dipende — risposi io

— in che senso — chiese Uly

— che facciamo adesso? — dissi curioso attendendo la risposta

Mick mi guardava cercando di capire

— volete sempre venire da me? — chiese Dak abbottonandosi i pantaloni

— io si — dissi sorridendo con la faccia piena di sborra.

— pure io — rispose Mick

— bene, dissero in coro Dak e Uly, poi Dak disse: — Pensavamo voleste andare a casa

— ottimo, allora non voglio il fazzoletto — aggiunsi io

— e se ti vedono? — chiese Dak

— dico che è merito vostro

— hai ragione amore — disse Mick avvicinandosi a darmi l’ennesimo bacio.

Ci alzammo, avevamo le ginocchia rosse, Dak si avvicinò e mi diede un appassionatissimo bacio con la lingua, impastandosi la faccia e bevendo un po di sborra.
Uly fece lo stesso con Mick ma aggiunse — Buona sta sborra, chissà se e la mia o la tua — disse guardando Dak

Cominciammo a ridere di gusto.

Dak si avvicinò a me e mi sussurrò all’orecchio — quindi dormite da noi?

— si, se vuoi — risposi immediatamente poi lo baciai

Dak mi fece l’occhiolino.

Aprii lo sportello posteriore dell’auto e mi sedetti, Uly mi guardò e disse — non vuoi metterti avanti?

— ma se ci entri a malapena dietro — risposi — vai tu, tranquillo

— vabè che centra — rispose lui — nemmeno i nostri cazzi entrano nei vostri culi, ma li facciamo entrare

Scoppiammo tutti a ridere, era tutto perfetto.


Se il racconto ti è piaciuto, oppure hai consigli o suggerimenti da darmi, lasciami un commento o scrivimi a caligolaricola@gmail.com
Mi fa sempre piacere leggere le opinioni di chi mi legge!
di
scritto il
2025-10-06
7 2 1
visite
1 0
voti
valutazione
7.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.