Il matrimonio di mio zio (storia vera)

di
genere
prime esperienze

Il primo matrimonio a cui ho assistito è stato nel 1999, all'età di sette anni. Ero molto emozionato per l'evento, non solo perché rappresentava una prima volta per me, ma anche perché la cerimonia in questione riguardava mio zio.
Credo che al tempo avesse sui trentotto anni.
L'episodio mi segnò particolarmente.
Fu una bella festa certo, divertente, ma in coda alla serata, quando rimanemmo una cinquantina di invitati, ci fu un momento che non scorderò mai.
Gli amici di mio zio, sicuramente dei gran burloni senza il minimo senso della misura, gli organizzarono uno scherzo che di certo sarebbe rimasto stampato nella memoria dei presenti.
Lo sposo fu spogliato nudo e avvolto saldamente in una pellicola trasparente, messo su un tronco in modo orizzontale con una mela in bocca e poggiato su altri due pali.
Mio zio era diventato un maiale allo spiedo. Le risate degli invitati erano assordanti, anche la sposa rideva a crepapelle e il poveretto era tutto paonazzo in viso e scuoteva la testa in segno di dissenso, non mollando la sua bella mela.
Mi ricordo che provai eccitazione nel vedere mio zio umiliato in quel modo e mentre gli amici lo schernivano attribuendogli del porco, io circum navigavo il perimetro dove la gogna pubblica si svolgeva.
Lui era inerme, non poteva fare niente, e questo mi faceva eccitare ancora di più.
Mi fermai a guardare la scena dal dietro. Le sue natiche si vedevano benissimo ed era effettivamente nudo, un po' di prezzemolo e basilico si intravedevano dalla pellicola, lo avevano condito come per cucinarlo.
Ed effettivamente lo scherzo era appena iniziato.
Da quella vista riuscivo a vedere anche i piedoni di mio zio, sembravano morbidi.
Li avevo certo notati altre volte andando al mare con tutta la famiglia, ma ora erano sotto un' altra luce.
Le piante erano esposte e immobili, legate all'asta centrale che lo sorreggeva, qualche piccolo movimento delle dita si intravedeva e la pianta seguiva inarcandosi e formando delle rughe molto invitanti, come se mio zio potesse contestare quell'umiliazione pubblica solo raggrinzendo le suole dei piedi e facendo no con la testa.
Le suole erano lucide per un po' di sudore e io provavo una voglia matta di appoggiarci il naso sopra e inalare forte, per sentire la sua puzza di piedi.
Un amico iniziò a solleticargli le piante e mio zio si scuoteva tutto su quell' asta.
Mio padre mi prese in braccio e mi portò a contatto con i piedi, lui cominciò a solleticare lo zio e mi invitò ad unirmi.
Non me lo feci ripetere due volte.
I piedi di mio zio erano molto soffici al tocco ed era davvero sensibile al solletico.
Mi eccitava così tanto fargli solletico e vederlo indifeso in quel modo.
A turno i presenti lo solleticavano lasciando qualche frecciatina. La sposa si divertì parecchio a torturarlo, ricordo che gli addentò anche il ditone per la gioia di tutti. Chissà come avrebbe reagito mio zio una volta libero.
Dal punto di vista del carnefice era molto divertente, ma la vittima cosa stava pensando?
Ce l'avrebbe avuta con sua moglie così tanto da non consumare la prima notte di nozze? Perfino da divorziare?
O forse mio zio voleva essere dominato e umiliato così da accendere tutta la sua passione e sprigionarla in quella notte da uomo sposato?
Dopo il solletico, un amico iniziò a girarlo come se dovesse rosolarlo ben bene e altri due iniziarono a spennellarlo con della salsa barbeque.
Lo sposo fu ricoperto di glassa dalla testa ai piedi. La faccia grondava di sugo e la sposa dimostrò pietà pulendo gli occhi con un fazzoletto. Anche da sporco teneva quella mela in bocca.
I piedi erano appiccicosi e rugosi quanto avrei voluto leccarglieli e quanto avrei voluto che lo scherzo continuasse, magari con una doccetta allo sposo. Invece finì lì...
Mio zio non ha più parlato di quello scherzo e in famiglia non glielo abbiamo fatto pesare troppo, dopo un po'
... Ma io per anni ho custodito il ricordo nella mia mente utilizzandolo durante le mie sessioni di masturbazione in solitaria.
Quanto vorrei partecipare ad un altro matrimonio così.
scritto il
2025-09-25
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