Marina

Avevo 18 anni: ultimo anno di liceo. Avevo una relazione contrastata con Marina, che faceva la quarta liceo nella mia stessa scuola.
Occhi verdi e due grandi e favolose tette (con cui dopo avrei molto "giocato").
Prima c'era una specie di fidanzato, che però era stato "licenziato".
E poi non era chiaro che sentimenti avesse nei miei confronti.
Sta di fatto che tutti i giorni ci vedevamo la mattina sull'autobus andando a scuola e pure al ritorno.
Ma non si combinava nulla, neanche limonare.
Ma una domenica pomeriggio successe l'impensabile.
Era ammalata ed i suoi genitori erano usciti.
Mi chiese di andare a trovarla.
Siccome non mi aspettavo nulla, prima di uscire mi ero masturbato, perché i miei ormoni non mi davano tregua.
Arrivo a casa di Marina.
È un poco pallida e con il pigiama: è stupenda.
Parliamo parliamo, sinché improvvisamente mi bacia, ficcandomi la lingua in bocca.
Il meglio deve ancora arrivare.
Apre la zip dei pantaloni e lo tira fuori e inizia a segarmi: è la prima volta che una ragazza mi prende il cazzo in mano.
Che sfiga, se non mi fossi masturbato prima di uscire.
Il cazzo è mezzo moscio, porco cane che figura di merda!
Ma Marina continua a smanettarmi, mentre palpo le sue meravigliose tette.
Tanto si impegna che me lo fa tornare duro.
Poco dopo le vengo in mano.
Si risveglia improvvisamente come da un sogno: è tardissimo ed i miei stanno per tornare, vattene!
Il tira e molla riprese, come se nulla fosse successo (ieri ti amavo, oggi non lo so ...).
Dopo qualche mese ci mettemmo insieme e iniziò una storia che durò cinque anni.
Finalmente facemmo l'amore e provai l'emozione di penetrare la sua tenera figa.
Un giorno mi disse che non potevo comprendere la felicità che provava nel sentire che ero dentro di lei.
Purtroppo, la nostra relazione finì.
Ma l'emozione che ho provato non potrò mai dimenticarla.