Una questione di affari
di
Ladyam
genere
trio
UNA QUESTIONE DI AFFARI
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Sapete, la mia attività lavorativa mi porta spesso ad avere rapporti con professionisti affermati e anche molto conosciuti.
Io, intimamente, sono sempre stata ambiziosa ed esibizionista, e non mi sono mai tirata indietro in presenza di occasioni interessanti ed eccitanti.
Il settore immobiliare è contraddistinto da una concorrenza spietata, e per sopravvivere occorre saper cogliere tutte le occasioni che si presentano.
Per questo, ogniqualvolta mi capita di avere a che fare con professionisti che potrebbero ampliare i miei orizzonti commerciali, se noto un loro interesse particolare nei miei confronti cerco di sfruttare il momento.
Il mio naturale spirito esibizionista in questo mi è di grande aiuto, debbo ammettere.
La consapevolezza di essere desiderata mi eccita da sempre, e l'idea di essere pagata, quasi fossi una puttana di lusso, mi dà brividi di piacere che non so spiegare, facendomi sentire, nel contempo una sorta di troia da alto bordo.
Così quando mi recai da un importante notaio per una questione attinente alla mia attività professionale, e percepii chiaramente la sua attrazione per me, stimolai il suo desiderio, fin quando mi disse che sarebbe stato ben lieto di procurarmi affari molto lucrativi se io fossi stata gentile con lui.
Contrattammo un pò, e più la rilevanza economica dell'affare cresceva e più la mia eccitazione aumentava, fin quando sentii la mia fica inumidirsi.
"Si, ma posso fidarmi?", gli chiesi perplessa.
Il notaio per tutta risposta chiamò un suo importante cliente e gli disse di aver trovato l'intermediario che faceva al caso suo.
Era un affare che mi avrebbe assicurato una provvigione ragguardevole.
"Fatto, bella troietta, e adesso tocca a te", mi disse mentre chiudeva la porta del suo ufficio.
"Non voglio essere disturbato per nessun motivo", disse alla sua segretaria nell'interfono, mentre io mi stavo già spogliando.
"Togliti tutto, puttana, e vatti a stendere sul divano"
Obbedii all'istante.
"Allarga le gambe, fammi vedere bene la tua fica. Si, mi piace pelosa", e tuffò la faccia tra la mie gambe cominciando a leccarmi furiosamente la fica.
Poi si alzò, estrasse il suo cazzo già duro, mi afferrò per i capelli e me lo mise in bocca.
"Lecca, troia, leccalo bene"
Iniziai a fargli un pompino avvolgente, mentre lui mi strizzava i seni.
Stavo ancora leccando il suo cazzo quando all'improvviso sentii la mia gola invasa dalla sua sborra calda.
Il poveretto non aveva resistito ed era venuto nel giro di trenta secondi.
"Ingoia tutto, troia, tutto", mi disse ansimante mentre spingeva la mia testa contro il suo cazzo che continuava ad emettere fiotti di sperma caldo.
Ingoiai tutta la sborra che usciva e continuai a leccare il suo cazzo fin quando cominciò ad afflosciarsi.
Mantenne il suo attrezzo nella mia bocca a lungo.
Godeva nel sentire la mia lingua che lo leccava con voracità.
"Ora basta, puttanella - mi disse spingendomi via - rivestiti. Ho da fare. Un appuntamento importante"
Presi a rivestirmi.
"Come anticipo non c'è male, - mi disse guardandomi - la prossima volta ci attrezziamo meglio".
"E io che ci guadagno?", gli chiesi un pò perplessa.
"Molto, troietta. Ci guadagnerai molto, posso assicurati"
"Allora aspetto una chiamata"
"Domani. Ti chiamerò domani"
E il giorno successivo infatti ricevetti la sua chiamata.
Andai nell'hotel che mi aveva indicato e quando entrai nella suite mi trovai di fronte tre uomini.
Il notaio mi accolse sorridendo, galante.
Mi presentò agli altri due: pezzi grossi del mondo imprenditoriale.
"Ho parlato di te a questi cari amici. Erano molto curiosi di conoscerti. Sono amici importanti, molto importanti, e che sapranno essere generosi, molto generosi se sarai brava"
Ci accomodammo nel salottino.
Parlammo un pò, di me, del mio lavoro, degli affari che avremmo potuto concludere insieme.
Trasgressioni? Certamente, mi eccitano.
Mi si fecero intorno, mi fecero alzare e cominciarono a spogliarmi, ad accarezzarmi, a baciarmi.
Lasciai che mi togliessero l'abitino nero che indossavo, il reggiseno di pizzo nero, gli slip.
Sentivo le loro mani e le loro lingue dappertutto: nella bocca, sui capezzoli, nella fica, nel buco del culo.
Mi fecero mettere a quattro zampe sul grande letto, mentre loro si spogliavano con velocità.
Il primo cazzo mi venne messo in bocca, gli altri due si presentarono immediatamente dopo, e così mi ritrovai a fare un pompino a tutti e tre contemporaneamente.
Quando furono tutti in tiro uno venne a mettersi sotto di me e cominciò ad allargare la mia fica per infilarci il suo cazzo.
Qualche colpo e fu dentro completamente.
Il secondo allargò con le mani il mio culo e, dopo averlo leccato per bene, cominciò a ficcarci dentro prima una, poi due dita per dilatarlo.
Sentivo la sua lingua leccarmi in profondità fin quando sentii il suo cazzo iniziare a forzare.
Dava colpi secchi e lenti, sempre più forti, fin quando lo sentii entrare.
Cominciai a dimenarmi, urlando sommessamente di dolore e di piacere.
Il terzo continuava a tenermi il suo cazzo in bocca per farmelo leccare.
Mi ritrovai così con tre cazzi che spingevano decisi, fino a quando uscirono e si scambiarono di posto, così ognuno di loro potè scoparmi in bocca, nella fica e nel culo. Il primo a sborrare fu quello che era nel culo.
Sentii il suo cazzo emettere fiotti caldi e prolungati, e proprio in quel mentre venni anch'io, contorcendomi dal piacere.
Il notaio non si fece attendere e, ansimando, mi esplose nella fica.
L'ultimo a venire fu quello che mi stava scopando in bocca.
Lo sentii irrigidirsi, il suo cazzo arrivarmi fino in gola e poi emettere fiotti caldi di sperma a ripetizione che presi a ingoiare avidamente.
Dopo poco i tre uscirono dai miei buchi inondati tutti soddisfatti.
"Ora ricaccia tutta la sborra dalla fica e dal culo, troia, così tge la facciamo leccare. Forza...", mi disse uno dei tre dandomi una bella sberla sul culo.
Feci uscire lo sperma che venne raccolto con le dita dai tre e mi venne messo in bocca.
"Lecca, puttana"
Eseguii, leccando con voracità le loro dita.
Ingoiai tutto lo sperma che mi venne messo in bocca.
I tre mi guardavano soddisfatti.
"Ora andiamo in bagno, - mi disse il notaio - dobbiamo pisciare"
Li seguii docile.
Mi fecero inginocchiare davanti a loro a bocca aperta.
Attesi un pò e poi la mia faccia cominciò a essere inondata di piscio.
Ingoiavo tutto quello che mi andava in bocca, come mi era stato ordinato.
"Ora puoi andarti a lavare, zoccola", mi disse il notaio.
Mi feci una lunga doccia calda.
Quando tornai nella stanza trovai solo il notaio.
"Sei stata brava, molto brava. I miei amici sono rimasti oltremodo soddisfatti. Non avrai a pentirtene, stai sicura"
"In pratica?", chiesi incuriosita
"In pratica da domani cominceranno ad arrivarti molti e importanti affari che dovrai disbrigare".
Fu così.
Nei giorni successivi ricevetti diversi incarichi di mediazione, affari importanti, con ricadute economiche di notevole rilevanza.
Se mi capitò di incontrare ancora i tre?
Certamente, sia insieme che da soli, e i miei impegni professionali continuavano ad aumentare...
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Sapete, la mia attività lavorativa mi porta spesso ad avere rapporti con professionisti affermati e anche molto conosciuti.
Io, intimamente, sono sempre stata ambiziosa ed esibizionista, e non mi sono mai tirata indietro in presenza di occasioni interessanti ed eccitanti.
Il settore immobiliare è contraddistinto da una concorrenza spietata, e per sopravvivere occorre saper cogliere tutte le occasioni che si presentano.
Per questo, ogniqualvolta mi capita di avere a che fare con professionisti che potrebbero ampliare i miei orizzonti commerciali, se noto un loro interesse particolare nei miei confronti cerco di sfruttare il momento.
Il mio naturale spirito esibizionista in questo mi è di grande aiuto, debbo ammettere.
La consapevolezza di essere desiderata mi eccita da sempre, e l'idea di essere pagata, quasi fossi una puttana di lusso, mi dà brividi di piacere che non so spiegare, facendomi sentire, nel contempo una sorta di troia da alto bordo.
Così quando mi recai da un importante notaio per una questione attinente alla mia attività professionale, e percepii chiaramente la sua attrazione per me, stimolai il suo desiderio, fin quando mi disse che sarebbe stato ben lieto di procurarmi affari molto lucrativi se io fossi stata gentile con lui.
Contrattammo un pò, e più la rilevanza economica dell'affare cresceva e più la mia eccitazione aumentava, fin quando sentii la mia fica inumidirsi.
"Si, ma posso fidarmi?", gli chiesi perplessa.
Il notaio per tutta risposta chiamò un suo importante cliente e gli disse di aver trovato l'intermediario che faceva al caso suo.
Era un affare che mi avrebbe assicurato una provvigione ragguardevole.
"Fatto, bella troietta, e adesso tocca a te", mi disse mentre chiudeva la porta del suo ufficio.
"Non voglio essere disturbato per nessun motivo", disse alla sua segretaria nell'interfono, mentre io mi stavo già spogliando.
"Togliti tutto, puttana, e vatti a stendere sul divano"
Obbedii all'istante.
"Allarga le gambe, fammi vedere bene la tua fica. Si, mi piace pelosa", e tuffò la faccia tra la mie gambe cominciando a leccarmi furiosamente la fica.
Poi si alzò, estrasse il suo cazzo già duro, mi afferrò per i capelli e me lo mise in bocca.
"Lecca, troia, leccalo bene"
Iniziai a fargli un pompino avvolgente, mentre lui mi strizzava i seni.
Stavo ancora leccando il suo cazzo quando all'improvviso sentii la mia gola invasa dalla sua sborra calda.
Il poveretto non aveva resistito ed era venuto nel giro di trenta secondi.
"Ingoia tutto, troia, tutto", mi disse ansimante mentre spingeva la mia testa contro il suo cazzo che continuava ad emettere fiotti di sperma caldo.
Ingoiai tutta la sborra che usciva e continuai a leccare il suo cazzo fin quando cominciò ad afflosciarsi.
Mantenne il suo attrezzo nella mia bocca a lungo.
Godeva nel sentire la mia lingua che lo leccava con voracità.
"Ora basta, puttanella - mi disse spingendomi via - rivestiti. Ho da fare. Un appuntamento importante"
Presi a rivestirmi.
"Come anticipo non c'è male, - mi disse guardandomi - la prossima volta ci attrezziamo meglio".
"E io che ci guadagno?", gli chiesi un pò perplessa.
"Molto, troietta. Ci guadagnerai molto, posso assicurati"
"Allora aspetto una chiamata"
"Domani. Ti chiamerò domani"
E il giorno successivo infatti ricevetti la sua chiamata.
Andai nell'hotel che mi aveva indicato e quando entrai nella suite mi trovai di fronte tre uomini.
Il notaio mi accolse sorridendo, galante.
Mi presentò agli altri due: pezzi grossi del mondo imprenditoriale.
"Ho parlato di te a questi cari amici. Erano molto curiosi di conoscerti. Sono amici importanti, molto importanti, e che sapranno essere generosi, molto generosi se sarai brava"
Ci accomodammo nel salottino.
Parlammo un pò, di me, del mio lavoro, degli affari che avremmo potuto concludere insieme.
Trasgressioni? Certamente, mi eccitano.
Mi si fecero intorno, mi fecero alzare e cominciarono a spogliarmi, ad accarezzarmi, a baciarmi.
Lasciai che mi togliessero l'abitino nero che indossavo, il reggiseno di pizzo nero, gli slip.
Sentivo le loro mani e le loro lingue dappertutto: nella bocca, sui capezzoli, nella fica, nel buco del culo.
Mi fecero mettere a quattro zampe sul grande letto, mentre loro si spogliavano con velocità.
Il primo cazzo mi venne messo in bocca, gli altri due si presentarono immediatamente dopo, e così mi ritrovai a fare un pompino a tutti e tre contemporaneamente.
Quando furono tutti in tiro uno venne a mettersi sotto di me e cominciò ad allargare la mia fica per infilarci il suo cazzo.
Qualche colpo e fu dentro completamente.
Il secondo allargò con le mani il mio culo e, dopo averlo leccato per bene, cominciò a ficcarci dentro prima una, poi due dita per dilatarlo.
Sentivo la sua lingua leccarmi in profondità fin quando sentii il suo cazzo iniziare a forzare.
Dava colpi secchi e lenti, sempre più forti, fin quando lo sentii entrare.
Cominciai a dimenarmi, urlando sommessamente di dolore e di piacere.
Il terzo continuava a tenermi il suo cazzo in bocca per farmelo leccare.
Mi ritrovai così con tre cazzi che spingevano decisi, fino a quando uscirono e si scambiarono di posto, così ognuno di loro potè scoparmi in bocca, nella fica e nel culo. Il primo a sborrare fu quello che era nel culo.
Sentii il suo cazzo emettere fiotti caldi e prolungati, e proprio in quel mentre venni anch'io, contorcendomi dal piacere.
Il notaio non si fece attendere e, ansimando, mi esplose nella fica.
L'ultimo a venire fu quello che mi stava scopando in bocca.
Lo sentii irrigidirsi, il suo cazzo arrivarmi fino in gola e poi emettere fiotti caldi di sperma a ripetizione che presi a ingoiare avidamente.
Dopo poco i tre uscirono dai miei buchi inondati tutti soddisfatti.
"Ora ricaccia tutta la sborra dalla fica e dal culo, troia, così tge la facciamo leccare. Forza...", mi disse uno dei tre dandomi una bella sberla sul culo.
Feci uscire lo sperma che venne raccolto con le dita dai tre e mi venne messo in bocca.
"Lecca, puttana"
Eseguii, leccando con voracità le loro dita.
Ingoiai tutto lo sperma che mi venne messo in bocca.
I tre mi guardavano soddisfatti.
"Ora andiamo in bagno, - mi disse il notaio - dobbiamo pisciare"
Li seguii docile.
Mi fecero inginocchiare davanti a loro a bocca aperta.
Attesi un pò e poi la mia faccia cominciò a essere inondata di piscio.
Ingoiavo tutto quello che mi andava in bocca, come mi era stato ordinato.
"Ora puoi andarti a lavare, zoccola", mi disse il notaio.
Mi feci una lunga doccia calda.
Quando tornai nella stanza trovai solo il notaio.
"Sei stata brava, molto brava. I miei amici sono rimasti oltremodo soddisfatti. Non avrai a pentirtene, stai sicura"
"In pratica?", chiesi incuriosita
"In pratica da domani cominceranno ad arrivarti molti e importanti affari che dovrai disbrigare".
Fu così.
Nei giorni successivi ricevetti diversi incarichi di mediazione, affari importanti, con ricadute economiche di notevole rilevanza.
Se mi capitò di incontrare ancora i tre?
Certamente, sia insieme che da soli, e i miei impegni professionali continuavano ad aumentare...
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