Weekend a Capri - ep1

di
genere
esibizionismo

Per il nostro 5 anniversario decidiamo di regalarci un weekend a Capri in estate.
L’albergo in cui alloggiamo è meraviglioso: la camera è decorata con delle piastrelle blu ed ha sia una doccia enorme che una vasca mozzafiato, perfetta per fare il bagno insieme. L’unica pecca è che la stanza da letto affaccia su una stradina che sale dal porto e difronte, a pochissima distanza, c’è il balcone di un altro hotel.
Me ne accorgo poco dopo il nostro arrivo nella stanza, decidiamo di lavarci e cambiarci in fretta e per andare a fare un aperitivo, ma mentre mi rivesto vengo colpita da un movimento: c’è un uomo affacciato al balcone che mi guarda.
I nostri occhi si incrociano per un’istante così breve da sembrare un sogno, poi entrambi ci allontaniamo: lui rientra in camera, io infilo l’abito e mi da davanti alla finestra.
Sono imbarazzata e dico a Francesco, il mio ragazzo, che dobbiamo fare attenzione perché il letto è troppo vicino alla finestra e qualcuno potrebbe vederci.
Lui di rimando mi prende in giro e lusinga esclamando: “un corpo come il tuo è un peccato nasconderlo, che guardino pure!”
La sera, al rientro, alticci per qualche limoncello spritz di troppo, io non resisto: lo voglio, lo desidero. Già prima di andare via avevo iniziato ad accarezzare le gambe di Francesco da sotto il tavolino del bar, spingendomi sempre più su.
Poi seduti indietro in taxi mi ero spinta ancora oltre, prendendolo in mano da sopra i pantaloni e sentendo come si ingrandiva e tendeva al mio tocco.
Francesco non aveva tardato a ricambiare: arrivati nell’ascensore dell’hotel, incurante degli altri ospiti che si stavano recando nelle loro stanze, mi ha portata nell’angolo in fondo e infilato una mano sotto la gonna del vestito, accarezzandomi la figa e il culo da sopra il perizoma ormai fradicio.
In camera eravamo una furia di piacere, ci spogliamo senza neanche accendere la luce, procedendo a tastoni verso il letto illuminato solo dalle luci calde dei lamponi sulla strada.
Ci baciamo, lecchiamo, mordiamo, ma prima di stenderci sul letto gli dico di fermarci: mi inginocchio e guardo davanti a me il suo cazzo dritto. Sono affamata, lo prendo tutto in bocca e lo sento gemere al contatto con la mia lingua umida.
Francesco mi tiene per i capelli, mi spinge con un misto di foga e dolcezza la testa verso di lui, facendomi affondare il cazzo sempre più in fondo.
“Mi fai impazzire come la prima volta” esclama mentre lo guardo dal basso, un filo di saliva che unisce il suo cazzo alla mia bocca.
Mi prende il mento con le dita e mi fa alzare, ci baciamo appassionatamente, mi prende in braccio e mi lascia cadere sul letto.
Si infila tra le mie gambe, mi bacia l’interno coscia finì a risalire alla mia figa.
Sono completamente fradicia e lui lecca e bacia con una foga che sembra sete.
Mi infila prima uno e poi due dita dentro, sono così pronta che voglio di più: “non mi basta, ti voglio dentro, voglio il tuo cazzo!” gli sibillo a voce bassa mentre mi succhia il clitoride e muove le dita dentro di me.
“Sei sempre la mia puttana viziosa” esclama mentre si alza e tira a se per la caviglia.
Mi alzo senza capire cosa sta sta pensando, Francesco si sposta leggermente di lato al letto e mi da uno schiaffetto sul culo: “Girati, poggiati alla finestra. Hai paura che possano spiarci? Gli daremo qualcosa da guardare”
Sono piegata in avanti, quasi a novanta, Francesco mi alza le mani e le poggia sul vetro, così da avere le tette in bella mostra.
Ma a guardare non c’è nessuno. Sento un misto tra sollievo e dispiacere, Francesco intanto è dentro di me e i colpi diventano sempre più forti, sempre più ritmati.
Io ho gli occhi fissi su quel balcone, Francesco inizia a masturbarmi e io perdo il controllo. Chiudo gli occhi e mi lascio andare, l’ansia che qualcuno mi veda così si unisce al piacere e mi sento sopraffatta.
Veniamo entrambi così.
di
scritto il
2025-08-18
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