Quasi cugina quasi suora

di
genere
tradimenti

-ciao Pio, come va…
mi voltai verso la voce che mi chiamava
-tutto bene, grazie… risposi in automatico, ma ero piuttosto interdetto
-sono … non mi riconosci?...
-ma certo! quanto tempo, stai benissimo…
Invece stentavo a riconoscerla, non che fosse invecchiata più di me ma era veramente parecchio tempo che non la vedevo
- come va e come sta Zia, non la vedo da tempo…
-Zia sta bene, io un po' meno, non so se hai saputo ma è più di un anno che sono separata…
guardai nei suoi occhi: c’era tristezza, era quello che la invecchiava un poco
-mi dispiace, non sapevo nulla, immagino non sia un periodo facile…
-già…ma ho due bei maschietti sai, sono la mia gioia…
-bene, anch’io ho un figlio…
-non sapevo, per il resto tutto bene?...
-si, compatibilmente con il fatto che il matrimonio è piuttosto noioso a prescindere…
-certo, per voi uomini la moglie è sempre noiosa…
-ecco qua, in pochi secondi ti ho già servito la seconda gaffe…
-non c’è problema, non sono così permalosa…
-sei una personcina a modo, lo so bene…
-è un pregio, dici?...
Avevo l’impressione che la mia quasi cugina avesse delle rivalse di genere dalle quali era opportuno scansarsi
-senti, io devo aprire bottega, è proprio qui girato l’angolo, se ti va ci facciamo portare una bella colazione dal bar…
-grazie ma adesso è un pochino tardi per me, tornerò volentieri…
-ok, allora buona giornata…
ci salutammo con un doppio bacio sulla guancia, mi dispiaceva molto per lei.

Passarono sei mesi, ero in pizzeria con due amici e mi sentii chiamare:
-Pio anche tu qui…era Lei
-ciao cara, che piacere…
-sono qui con le colleghe, serata tra insegnanti…ero venuta in negozio ma non ti ho trovato, mi sa che avevo capito male…
-nooo mi dispiace, è che ho proprio cambiato posto di lavoro…
-perché non mi contatti su facebook così ci raccontiamo con calma…
-sarà fatto, buona cena allora…
tornato a sedere i miei amici erano incuriositi:
-cos’è, una vecchia fiamma che arde ancora sotto la cenere?...
-non ci fate romanzi perché non c’è niente di quello che immaginate…
La sera dopo, finito di cenare nel mio monolocale, mi ricordai dell’incontro, aveva detto che era tornata: come mai? su … non avevo mai fatto alcun tipo di pensiero ma, a pensarci bene, non era certo una brutta ragazza, mi convinsi a cercarla su facebook: rispose quasi subito dandomi il numero:
“ciao, che bella sorpresa, a quest’ora non posso parlare ma se vuoi possiamo messaggiare” …
“buona sera come andiamo” …
“andiamo come negli ultimi due anni, mi fa tanto piacere parlare con te” …
“anche a me, sei sempre single da quel che capisco” …
“sì, tu invece che novità hai” …
“ho dovuto cambiare posto di lavoro e per i prossimi mesi sono al capoluogo, ho affittato un monolocale ed in questo momento mi trovo qui” …
“quindi sei semi-single” …
“😂 infatti, più che altro mi sento quasi come uno studente universitario ma senza la gioventù a sorreggermi” …
“mi sembra che tu non abbia preso la laurea” …
“no, non ho nemmeno iniziato, ho cominciato come geometra di cantiere e poi per la disperazione ho cambiato settore dopo 10 mesi…certe notti, quando mangio pesante, sogno ancora di lavorare per quel pezzo di m…” …
“io ho studiato presso una scuola cattolica, insegno religione” …
“son contento che hai un lavoro sicuro” …
“sì, c’è stato un periodo in cui ho creduto di avere tutte certezze” …
“sei amareggiata, lo capisco” …
“perdonami, non ho intenzione di piangere sulla tua spalla, mi piace parlare con te, ci facevi tanto ridere” …
“non sono più quei tempi, però già solo a parlarti qualcosa riaffiora” …
“infatti, anche per me, mi fa un gran bene sai” …
“posso chiederti qualcosa di personale” …
“chiedimi quello che vuoi” …
Lei e sua sorella, ragazzine dolcissime, erano le uniche nipoti della moglie di zio Jo, loro non avevano figli ed alle frequenti riunioni di famiglia le portavano sempre con loro; mamma diceva che zia Marge le portava perché, essendo piuttosto taccagna, in questo modo riusciva ad ottimizzare la sua quota. Per tutti noi erano quindi alla stregua di cugine anche se, di fatto, non c’era parentela
“hei, ci sei ancora o ti è venuto sonno” …
“scusa mi ero un pochino perso nei ricordi, ne abbiamo passato di tempo insieme da ragazzini” …
“tantissimo, era un periodo così bello…cosa vuoi sapere, chiedi pure” …
“mi dici che sono passati un paio di anni, non hai avuto alcun tipo di approccio?” …
“sentimentale dici, no, le colleghe più intime mi hanno proposto di provare ad uscire con qualcuno, persone conosciute si intende, non mi mandavano allo sbaraglio, ma a me non interessa di fare una cosa tanto per farla, probabilmente non sono neanche buona per questo…anzi, non lo sono di sicuro” …
“sul fatto di non fare su te stessa alcuna forzatura ti dico subito che fai benissimo, però non credi di buttarti troppo giù?” …
“veramente me lo ha proprio detto il mio ex marito” …
“è stato molto ingiusto…si sarà messo con una più giovane, immagino” …
“già, con una collega…un classico, ed io adesso sono con due figli da crescere ed i migliori anni alle spalle” …
“i migliori anni sono ancora tutti lì, sei sempre carina, lo penso io ed anche i miei amici di ieri sera” …
piccola bugia bianca, i miei amici non avevano fatto commenti in proposito
“troppo gentili, ma io preferisco parlare soltanto con una persona che conosco piuttosto che mettermi a flirtare con uno sconosciuto” …
La mia quasi cugina, quasi suora cominciava ad intrigarmi ma bisognava agire con cautela, non volevo metterla in imbarazzo o peggio ancora: in fuga
“e allora per sbloccarti dovresti invertire i fattori: flirtare con una persona che conosci e con gli sconosciuti parlarci soltanto” …
“😂 magari hai ragione, ma è più facile a dirsi” …
non aveva colto, meglio fare finta di nulla
“comunque a parlare con uno sconosciuto alla fine sconosciuto non lo è più, un pochino ti devi buttare; non riesci ancora ad apprezzare il fatto che sei una donna libera, guarda che è una gran cosa” …
“il più delle volte penso di essere invisibile agli uomini, persino tu mi hai guardato senza vedermi” …
sì, ma se ti butto un laccio acchiappalo però
“mi sono scusato cara, è stata una mancanza mia, non tua” …
“però alla fine la realtà non cambia” …
“perché è così che ti percepisci…ti vuoi descrivere per favore” …
“in che senso” …
“raccontami come sei, fai finta che io sia uno sconosciuto con cui stai chattando” …
“non capisco, come persona o fisicamente” …
“descrivi il meglio di te, vendimi la tua merce”
“😂 ci provo: sono una persona paziente e tranquilla, tutti mi dicono che ho un buon carattere, non amo molto lo sport ma non sono affatto in sovrappeso, non sono alta ma proporzionata, sono bionda naturale ed ho gli occhi azzurri di mio papà” …
“caspita, da questa descrizione ti do per certo che qualunque uomo sarebbe già piuttosto intrigato, ed io che ti conosco posso confermare che non racconti balle” …
“effettivamente a rileggermi sembro un’altra😂😂😂” …
“ed invece sei proprio tu…però adesso veniamo alle note dolenti” …
“ahia, lo sapevo che c’erano” …
“descrivimi il tuo modo di vestire” …
“direi che è un vestiario sobrio, comodo e funzionale sia per il lavoro che per il tempo libero” …
“già, è proprio così” …
“perché, non ti piace?” …
“tantissimo! tant’è che mi vesto anch’io così” …
“😢 ma che cattivo che sei…che dovrei fare secondo te, vestirmi da panterona” …
“assolutamente no! non è il tuo genere, non saresti a tuo agio ed alla maggior parte degli uomini, incluso me, nemmeno piace” …
altra bugia bianca
“che non sarei a mio agio è poco ma sicuro” …
“pantaloni o gonne” …
“pantaloni 90% gonne 10%” …
“scommetto jeans” …
“si” …
“aderenti o comodi” …
“piuttosto comodi” …
“sei senza speranza” …
“spiritoso, dovrei tirare fuori i vecchi jeans di quando avevo qualche chiletto in meno?” …
“magari ti stanno e sarebbe pure a costo zero…veniamo alle scarpe, fammi indovinare: sneackers rialzate” …
“ma che fai mi spii 😉” …
“😂 sei un’insegnante…” …
“ho un sacco di colleghe che vestono in maniera parecchio aggressiva” …
“ma tu insegni religione…comunque tacchi e jeans aderenti attizzano” …
“ho qualcosa ma light…ehi! mi sembra di avere il classico amico gay che mi fa da consulente di immagine” …
“adesso sei tu ad essere cattiva! …e tu sei la classica amica imbranata che non sa di essere carina…ti sto solo dando un parere da uomo, per quel che vale” …
“sei gentile ma, come dicevo, non mi sentirei a mio agio” …
“non ti sentiresti a tuo agio con i tuoi vestiti? stiamo parlando di cose che già hai ma combinate in maniera diversa” …
“caspita! non ci avevo riflettuto” …
“mi fai vedere” …
vediamo se scappa
“cosa” …
“ti vesti e mi mandi una foto, senza volto mi raccomando, non vorrai finire sul web vestita da femmina” …
“😂…ma sei proprio perfido lo sai? …comunque ci vorrebbe tempo, dovrei recuperarle” …
“io sono qui…pieno di aspettative” …
“ok ma non mi prendere in giro” …
finalmente qualcosa cominciava a sbloccarsi
Un quarto d’ora ed arrivò il bip: una foto dal collo in giù, girata di ¾ con un piedino sollevato in maniera piuttosto civettuola, jeans parecchio stretti che lasciavano intuire un culetto bello tondo come zia Marge ed addirittura scarpe rosse con un bel tacco, camicia bianca e addirittura reggiseno rosso che si intravvedeva appena in trasparenza
“accidenti, mi hai tramortito” …
“esagerato” …
“ragazza, è tutta la sera che ti faccio dei complimenti, li vuoi accettare please” …
“scusa, è che non sono abituata” …
“se da domani vai al lavoro così ti ci dovrai abituare” …
“sto davvero così bene” …
“magia delle scarpe rosse” …
“meno male che non mi vedi perché sono arrossita di brutto” …
“è un vero peccato che non ti vedo” …
“scusa se te lo dico ma non pensavo che la nostra conversazione virasse su questi argomenti…
ok, ci siamo: non fa più finta di nulla
“ti dispiace così tanto” …
“mmmmh…non sei sposato?” …
non ha detto che le dispiace
“non stiamo commettendo alcun illecito, sai” …
“è vero, però…” …
“mettiamola così: anche se adesso mi mandassi a cagare, ti sentiresti comunque già più figa di quando abbiamo iniziato e la mia mission sarebbe compiuta” …
“ma io non ti sto mandando sei stato molto gentile” …
“grazie, hai sonno” …
“no, domani inizio alle 11, non ho problemi, tu forse” …
“non ho problemi neanch’io, semplicemente mi trasferisco sul lettone” …
“😂 ok, io mi devo ancora docciare, mi aspetti un pochino” …
“certo cara” …
passano 20 minuti
“eccomi” …
“quindi” …
“quindi cosa” …
“la foto” …
da come risponde adesso dipende tutto
“guarda che ho un normalissimo pigiama e non mi cambio apposta” …
perfetto, meglio di così non poteva rispondere
“guarda che lo so già” …
due minuti e arriva il bip: sempre dal collo in giù, seduta sul letto con le gambe incrociate tipo pellerossa, pigiamino leggero, bianco a fiorellini tenui
“😘 sembri una bambina” …
“io SONO una bimba 😘” …
finalmente si prende un complimento e mi restituisce pure i bacini
“sei rilassata?” …
“sì, era un sacco di tempo, ti ringrazio davvero” …
“sopra o sotto il lenzuolo” …
“sopra, perché me lo chiedi?” …
adesso la sparo grossa, vediamo come reagisce
“così ti immagino meglio 😘” …
“nooo” …
forse stavo correndo troppo ma ero ormai eccitato
“sinceramente, ho un pochino paura che tu pensi di me quello che non sono” …
“lo so come sei e vai benissimo così, senza che cambi una virgola di te” …
“veramente mi hai pure detto che vesto in maniera banale” …
“l’ho fatto solo per stuzzicarti e tu hai risposto in maniera molto positiva 😘” …
“grazie” …
“già non si risponde più ai miei bacini?” …
“😘😘😘” …
“sei dolce” …
“anche tu…si è fatto piuttosto tardi, non è che ti sto annoiando” …
domanda trabocchetto, mi sa che è interessata
“secondo te sto scambiando bacini con una bella bimba e mi viene sonno?” …
“😂😂😂 guarda che sono bacini virtuali” …
“siamo a 100 km di distanza, devono essere virtuali per forza” …
“se ti fa piacere vederla così…” …
“vuoi forse tarpare la mia immaginazione?” …
“certo che no, chi se la prende questa responsabilità😉” …
“sento con piacere che ti ho messa di buonumore” …
“sto proprio ridendo, qui da sola come una scema 😂😂😂” …
“non sei da sola, stai ridendo con un ammiratore” …
“wow…stasera la mia autostima sta avendo una impennata pazzesca, mi son venute le caldane” …
“esattamente quello che desideravo, missione riuscita in pieno, se senti così caldo ti puoi benissimo spogliare” …
“sei monello sai, e io che pensavo fossi un bravo ragazzo” …
“lo ammetto, non lo sono poi così tanto, e tu?” …
“io no” …
“preferisci morire dal caldo” …
“per favore, non mi chiedere di fare cose” …
“forse sto esagerando, scusami” …
“non ti scusare, lo so che stavi giocando e a me…è piaciuto, solo che, te l’ho detto: non sono buona per certe cose” …
“mi va benissimo, ma se davvero un pochino ti piace, cosa ti costa” …
Passò qualche dubbioso minuto
“fatto” …
“sei nuda” …
“forse, e tu” …
“io non sono nudo ma sono molto eccitato” …
“anch’io” …
Caspita!... non si nasconde più
“tesoro, io non sono lì con te ma immagina che lo sia, proprio molto vicino”
“lo sto immaginando da un bel po'” …
questa bimba è sorprendente
“mi hai detto una cosa molto bella” …
silenzio assoluto, aspettai 5 minuti
“ehi, ci sei ancora” …
Ancora silenzio, ero ancora eccitato ma parecchio interdetto, ci misi parecchio a prendere sonno. L’indomani titubavo parecchio a mandarle un messaggio, non mi era ben chiaro quello che fosse successo. Al pomeriggio mi decisi:


“buon giorno, tutto bene?” …
15 minuti parecchio lunghi
“ciao, scusami per ieri, ho una proposta da farti” …
Sospirone di sollievo
“ero solo un pochino preoccupato, dimmi pure” …
“una mia carissima amica vive proprio nella tua città, avendo i prossimi 2 giorni liberi mi ha invitato a venire da Lei, ti andrebbe di vederci questa sera per cena?” …
??????
“molto volentieri mia cara” …*
“grazie, io verrò in autobus, potresti venire a prendermi verso le 20,30 alla fermata del centro” …
“sarò puntualissimo” …
“che bello! adesso però scusami ma ho un sacco di preparativi, ti lascio…a stasera” …
non capivo ancora cosa stava per succedere: voleva presentarmi ad una sua amica ed al probabilissimo marito, voleva passare una serata con me e poi la dovevo accompagnare.
Situazione piuttosto misteriosa, fortuna che non c’era così tanto da aspettare per scoprire l’arcano.


Quando la vidi alla fermata, china di spalle a recuperare il suo beauty, fu una vera sorpresa: indossava le scarpe rosse che, in verità, mi aspettavo ed un vestito che le fasciava un culo notevole, il suo marchio di famiglia. Mi si fece incontro con un sorriso che mi sciolse completamente e si fermò ad 1 metro da me:
-buona sera! … mi fece, con voce squillante -come sto? …
-mi hai lasciato senza parole …
Restammo a guardarci senza nemmeno un bacino di saluto, aveva solo un filo di trucco, i capelli biondi e corti come sempre li aveva portati, un vestitino di maglina grigio scuro e sopra un giubbino corto grigio chiaro tenuto aperto; il vestito era molto sobrio ma quando si chinò in avanti per poggiare il beauty si aprì una intrigante scollatura che mi rivelò il reggiseno rosso che avevo appena intravisto la sera prima. Ero al suo cospetto da pochi istanti è già mi ritrovavo con un discreto durello
-ho la macchina appena girato l’angolo, permettimi di aiutarti …
-grazie, molto gentile …
Salimmo in macchina e ci guardammo in silenzio, aveva un sorriso da Monna Lisa
-io adesso ti mangio … le dissi soltanto
Da quel momento ci baciammo come se non avessimo fatto altro in tutta la vita; Mentre eravamo avvinghiati poggiai la mano sul suo ginocchio, quindi salii subito sul suo interno coscia, il frusciare della calza di nylon aveva un suono di conquista.
A malincuore mi staccai da quel bacio:
-scusami tesoro, siamo attesi da qualcuno per cena? …
-veramente no! …
Perfetto, non c’era nessuna amica ma il rispetto per questa dolce creatura mi imponeva di comportarmi da gentiluomo. Del resto l’attesa del piacere non è forse il piacere stesso?
-hai qualche preferenza riguardo alla cena…
-mi va benissimo qualcosa di leggero, non ho così tanta fame…
-sei scombussolata dal viaggio…
-non solo per quello…
Accostai l’auto al lato della strada e mi girai verso di Lei, mi diede ancora la sua bocca, stavolta con meno frenesia ma con molta più sensualità, le portai la mano sul mio cazzo, non la tolse ma ce la tenne solo un pochino, giusto quel tanto per farmelo ancora più duro; aveva un modo di fare tranquillo e naturale, del resto non eravamo certo due sconosciuti. Le accarezzai il seno:
-caro, non abbiamo un posticino tranquillo? …
-hai ragione, scusa…
Ripartii cercando di non far pattinare le gomme, per tutta la cena fu dolcissima, forse solo un pochino imbarazzata ma alla fine riuscii a farla ridere. Quando fummo di nuovo in macchina le dissi:
-adesso andiamo a casa mia…
-si…
A quel punto mi prese la mano e non la lasciò fino a quando non fummo a destinazione. Recuperai il bagaglio e ci dirigemmo verso casa, arrivati sull’ascensore vi trovammo in attesa una signora la quale diede una occhiata al nostro bagaglio
-siamo i nuovi inquilini del quarto… le dissi soltanto
La signora annuì e scendendo al terzo ci augurò una buona serata; entrati finalmente in casa mi diede solo un breve bacio e mi chiese subito il bagno, nel frattempo io feci le prove con le luci, stabilii che era meglio lasciare acceso il solo disimpegno quindi mi misi seduto sul letto ad aspettare. Sentii la porta del bagno richiudersi ed i suoi passi che si avvicinavano, si fermò un momento sulla porta, la vedevo in controluce, si diresse lentamente verso di me, io allargai le gambe per farla avvicinare il più possibile, tolsi il maglioncino e la maglietta rimanendo a torso nudo, Lei era in piedi davanti a me, poggiò le sue piccole mani sulle mie spalle quindi, senza staccarsi da me, lasciò scivolare il vestito ai sui piedi
Poggiai le mani sui suoi fianchi e la avvicinai di più, la baciai tra i seni sganciandole il reggiseno, le carezzai il morbido culo e poi scesi sulle calze:
-vieni sul letto ma, per favore, non togliere nulla, lascia che sia io a farlo…
Mentre si stendeva sul letto mi denudai del tutto, mi misi con le ginocchia sul letto e lei aprì un poco le gambe, la osservai dall’alto, nuda con le sole mutandine e le sue deliziose scarpe rosse; mentre le toglievo leccandole le caviglie attraverso le calze ebbi un pensiero perfido:
“se lo avessi fatto con il tuo maritino, forse a quest’ora non saresti qui”
Ma Lei era qui, con il suo odore intrigante, quella pelle morbida sul pancino che riempivo di piccoli baci mentre le sfilavo l’intimo. Quando finalmente entrai tutto dentro di Lei girò la testa di lato ed emise solo un sospiro sommesso, mentre la scopavo, piano ma non pianissimo, sollevò le braccia sopra la testa azzerando ogni tipo di difesa, capii che arrivava all’orgasmo perché emise un secondo sospiro, dovetti badare io a venir fuori venendo sul suo pancino perché lei non ci badava proprio.

-mi sa che devo andare a pulirmi un pochino…
-posso venire anch’io’?...
-dai, mi vergogno…
Ci andai lo stesso, mentre era seduta sul bidet le recuperai un asciugamano pulito, avevo una voglia matta di chiederle di pulirmi con la bocca mentre era seduta lì ma non me la sentii, si mise in piedi coprendosi con l’asciugamano, io seduto sul bordo della vasca le accarezzavo le cosce da sopra le calze:
-adesso posso toglierle?...
-è a malincuore che ti dico di si…
-se ti piacciono così tanto le tengo…
-solo un altro pochino…
Mi tirò su e mi diede il primo bacio romantico di tutta la serata
-scusami ma adesso devo chiamare i bambini…
-indossa il mio accappatoio, desidero mantenerti al caldo…
Mi misi sul letto ed aspettai che portasse a termine le sue incombenze di mammina quindi mi raggiunse con ancora indosso il mio accappatoio e mi si rannicchiò addosso come una bambina:
-mi farai ingrassare da quanto sei dolce… le dissi
-non credo, sei così in forma, hai un corpo splendido…
-anche tu, fatto apposta per l’amore…
A quel punto avevo una voglia matta di un pompino ma, giuro, non sapevo come fare perché me lo prendesse in bocca senza che glielo chiedessi io, le abbassai un poco l’accappatoio a scoprirle le spalle e la baciai lì e sul collo, presi la sua mano e la portai sul mio cazzo, lo strinse solo leggermente, questo modo di fare mi eccitava da morire
-baciamelo, ti prego…
Si chinò lentamente e me lo prese in bocca, ma sempre in quella maniera lieve, appena accennata, che usava fare e che mi mandava ai matti, dovevo forzarla un pochino
-adesso mi sa che ti beccherai qualche piccolo morso…
-ehi, che intenzioni hai… mi rispose, mentre si alzava a sedere
-non ti sembra un po' tardino per smettere di fidarti…
Le tirai giù l’accappatoio e la feci distendere a pancia in giù, finalmente mi ritrovai al cospetto del suo magnifico pandoro che cominciai a mordicchiare sforzandomi di non farle male, ad ogni assaggio contraeva un pochino i muscoli, allargai i lobi e le diedi dei lievi colpi di lingua sulla figa, badando bene di non sfiorarle il buchetto, anche se ne avevo una voglia matta sapevo benissimo di non avere il permesso per quello; quando le sue piccole labbra emisero il sapore dolciastro che mi aspettavo le sollevai il sedere e la penetrai da dietro, mentre la scopavo osservavo la forma a clessidra della sua schiena, era magnifica, in quel momento mi rammaricai di aver tenuto le luci così basse: la signora meritava, ed anche tanto; aumentai il ritmo ma non troppo, stavo aspettando il suo climax che puntualmente arrivò facendole tremare le gambe, venni fuori e circumnavigando il suo morbido corpo mi portai davanti a Lei…non si tirò indietro e mi lasciò venire dentro la sua bocca.

Passò tutta la notte abbracciata a me, fu l’inizio di una storia molto bella durata ben quattro anni.
scritto il
2025-07-22
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