Le roulotte del sesso
di
Bomber13
genere
etero
Io non so quanti di voi lo sappiano ma, in zona Fiera a Bologna e in prossimità del casello autostradale che porta appunto alla Fiera ci sono diverse roulotte parcheggiate. Sono delle ragazze che aspettano qualcuno che vada a trovarle.
Un giorno diversi anni fa, trovandomi nei dintorni di Bologna per lavoro, passai proprio in questa zona e notai queste roulotte.
In una di queste c’era una signora forse sulla quarantina, capelli lunghi scuri, vestita di nero, piedi nudi appoggiati al volante e, particolare che mi eccitò all’istante, un seno enorme.
Parcheggiai la macchina, scesi e contrattai con la giunonica mora.
Entrai nella roulotte e rimasi colpito non soltanto dai suoi grandi seni (aveva una settima) ma dai suoi bellissimi piedi, smaltati di blu.
Vi devo confessare una cosa amici: ho un debole per il seno (più è grande meglio è).
La signora, di origine siciliana (Carmela il suo nome), come aveva visto che io le stavo guardando i piedi e il seno si tolse il vestito facendolo scivolare lungo il corpo. Rimase completamente nuda e si mise a sedere sul tavolo della roulotte.
Adesso spogliati nudo e leccami i piedi, mi disse, fammi vedere come sai far godere una donna.
Iniziai a leccarle i piedi, prima le dita, poi il resto.
Lei aveva cominciato a eccitarsi. Continuai a leccarla ma poi puntai verso la sua fica. Ero eccitatissimo: non avevo mai leccato una fica così profumata e saporita allo stesso tempo. Aveva un clitoride gustosissimo.
Bravo...così, diceva, ancora, continua, ti piace la mia fica vero? Porcellino che non sei altro.
Tolsi la mia lingua dalla sua fica e iniziai a leccarle le tette. Nel frattempo l’asta si era indurita così tanto che le montai sopra e iniziai a sbattermela facendola urlare per il dolore ed anche per il piacere.
Il caldo torrido ed afoso che c’era in quel giorno a Bologna aveva fatto si che, durante quel rapporto occasionale, complice anche l’eccitazione, sia io che lei sudavamo tantissimo.
La feci girare e iniziai una penetrazione anale; oltre a un bel seno aveva anche un bel sederino, particolarmente burroso.
Si, si, continua...continua ancora, scopami tutta, diceva, ho voglia di bere il tuo succo, dammelo in bocca, ti voglio far provare la specialità bolognese.
Me lo prese in bocca e spompinandolo velocemente mi fece giungere all’orgasmo che le vuotai copioso in gola.
Sei stato bravo, mi hai fatto eccitare, non mi capitava da tempo, mi disse la bella Carmela.
Dopo esserci rivestiti ci salutammo con un bacio e io raggiunsi il luogo dell’appuntamento di lavoro decisamente più rilassato grazie alla procace Carmela.
Un giorno diversi anni fa, trovandomi nei dintorni di Bologna per lavoro, passai proprio in questa zona e notai queste roulotte.
In una di queste c’era una signora forse sulla quarantina, capelli lunghi scuri, vestita di nero, piedi nudi appoggiati al volante e, particolare che mi eccitò all’istante, un seno enorme.
Parcheggiai la macchina, scesi e contrattai con la giunonica mora.
Entrai nella roulotte e rimasi colpito non soltanto dai suoi grandi seni (aveva una settima) ma dai suoi bellissimi piedi, smaltati di blu.
Vi devo confessare una cosa amici: ho un debole per il seno (più è grande meglio è).
La signora, di origine siciliana (Carmela il suo nome), come aveva visto che io le stavo guardando i piedi e il seno si tolse il vestito facendolo scivolare lungo il corpo. Rimase completamente nuda e si mise a sedere sul tavolo della roulotte.
Adesso spogliati nudo e leccami i piedi, mi disse, fammi vedere come sai far godere una donna.
Iniziai a leccarle i piedi, prima le dita, poi il resto.
Lei aveva cominciato a eccitarsi. Continuai a leccarla ma poi puntai verso la sua fica. Ero eccitatissimo: non avevo mai leccato una fica così profumata e saporita allo stesso tempo. Aveva un clitoride gustosissimo.
Bravo...così, diceva, ancora, continua, ti piace la mia fica vero? Porcellino che non sei altro.
Tolsi la mia lingua dalla sua fica e iniziai a leccarle le tette. Nel frattempo l’asta si era indurita così tanto che le montai sopra e iniziai a sbattermela facendola urlare per il dolore ed anche per il piacere.
Il caldo torrido ed afoso che c’era in quel giorno a Bologna aveva fatto si che, durante quel rapporto occasionale, complice anche l’eccitazione, sia io che lei sudavamo tantissimo.
La feci girare e iniziai una penetrazione anale; oltre a un bel seno aveva anche un bel sederino, particolarmente burroso.
Si, si, continua...continua ancora, scopami tutta, diceva, ho voglia di bere il tuo succo, dammelo in bocca, ti voglio far provare la specialità bolognese.
Me lo prese in bocca e spompinandolo velocemente mi fece giungere all’orgasmo che le vuotai copioso in gola.
Sei stato bravo, mi hai fatto eccitare, non mi capitava da tempo, mi disse la bella Carmela.
Dopo esserci rivestiti ci salutammo con un bacio e io raggiunsi il luogo dell’appuntamento di lavoro decisamente più rilassato grazie alla procace Carmela.
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