Io e il mio professore dell'università
di
horny_princess
genere
etero
premessa: i fatti raccontati sono ispirati a fatti reali, ma sono frutto della mia fantasia. se c'è qualcosa che posso migliorare ditemelo. spero vi piaccia:)
sono una studentessa dell'università, ho iniziato l'università a 17 anni, perché ho finito prima il liceo, quindi nel mio corso sono sempre stata la più piccola.
sono alta nella media, ho delle belle curve, non sono né magra né grassa. potrei dire che il mio punto forte sia il culo, perché è bello prorompente, a mandolino e al tatto è sodo, piacevole da palpare. il seno è una buona terza e ho anche dei piercing sui capezzoli. ho capelli mossi che arrivano al seno e vesto uno stile tendenzialmente molto dark e gotico.
è passato qualche anno dall'inizio dell'università e ora ho 20 anni. ho frequentato per tutto un semestre le lezioni di comunicazione psico-pedagogica, era un corso molto interessante, attuale, ma ciò che mi interessava di più era il professore. non è un uomo classicamente bello, non troppo alto, con un po' di pancetta, senza capelli e con una bella barba folta. ha delle mani grandi e maschili. ciò che mi attrae molto è il suo modo di fare a volte molto gentile e disponibile, e a volte quasi rude nelle risposte. ha un bel tono di voce e adoro il modo in cui spiegava le cose, oltre al fatto che l'argomento stesso mi interessava molto.
alla fine di quasi ogni lezione mi fermavo da lui, volevo parlargli, ma non sapevo cosa dire, così pensavo a delle domande da fargli e poi, acquisita un po' di confidenza, mi sono permessa anche di condividere dei commenti e delle mie opinioni personali.
l'esame era vicino, avrebbe fatto un preappello così non lo avrei dovuto fare in sessione, ne ero molto felice. ma ero anche molto triste, perché mi ero presa una bella cotta per lui e speravo di poter avere una chance, anche se forse non volevo rischiare provandoci prima di aver dato l'esame. così ho atteso, ho studiato e preparato la presentazione che avrei esposto come esame, assieme ad una mia compagna di corso, che chiameremo Anna. io e Anna avevamo lavorato molto a questo esame e speravamo di presentare il lavoro prima possibile per dare per fatto e finito questo esame. arriva il giorno dell'esame e quasi tutti i gruppi hanno almeno una persona che deve andare via in anticipo per prendere dei mezzi pubblici essendo studenti pendolari, così io e Anna, che viviamo nella città dove studiamo, abbiamo lasciato passare tutti avanti. ovviamente, anche se c'era un limite di tempo per ogni gruppo, tutti sforano di un po' e così rimaniamo praticamente sole in aula quando arriva il nostro turno. restiamo quindi solo io, Anna, il professore ed una nostra compagna che si è offerta di prestarci il computer per presentare. l'atmosfera è agitata, io so gestire molto poco l'ansia e in più sono attratta dal professore che mi deve valutare. l'introduzione è una mia parte, quindi inizio fingendomi sciolta, ma comincia a suonare l'allarme antincendio. generalmente si dovrebbe uscire e lasciare tutto com'è, ma probabilmente si tratta di un'esercitazione, quindi tutti prendiamo le nostre cose e poi usciamo. appena fuori ci dicono che era, come pensavamo, un'esercitazione, ma era ormai abbastanza tardi, quindi non c'era più quasi nessuno nell'edificio. così risaliamo nell'aula e facciamo questo esame, ma almeno si era abbassata la tensione per via di qualche battuta fatta sulla sfortuna della situazione. facciamo questa presentazione e tutto va benissimo, ma il professore non vuole dirci i voti, ce li farà sapere quando finiranno tutti di fare questo preappello. allora ci vestiamo e prima di uscire chiacchieriamo un po' tutti e quattro insieme. prima che la ragazza che ci ha prestato il computer, Anna ed io uscissimo, il professore mi ferma per parlarmi, così loro vanno avanti e ci salutiamo. mi torna l'agitazione, penso di aver fatto qualcosa che non andava. il prof mi dice che è andata bene e io lo ringrazio e gli dico quanto mi sia piaciuto il suo corso e... lui. lui non sembra stupito, sembra contento e compiaciuto e mi sorride. io mi rilasso e comincio a flirtare un po', gli chiedo come mai sorrida così, voglio sentirgli dire ciò che penso abbia pensato. mi dice che sperava di non esserselo immaginato lui, che sono intervenuta spesso alle lezioni e che gli faceva piacere quando restavo alla fine per parlare qualche minuto con lui, ma che lui era un mio professore e non voleva non essere professionale. in più non si era mai creata la situazione giusta. sono contenta di sentirglielo dire e comincio ad eccitarmi. sono vestita con dei pantaloni della tuta neri, sono abbastanza aderenti su fianchi, culo e cosce, ma si allargano verso il basso, sopra indosso una maglietta a maniche lunghe attillata nera, con del pizzo sulle maniche, a lezione e agli esami mi vesto in maniera molto semplice. non sono abituata a portare il reggiseno, quindi se si guarda è possibile intravedere i miei capezzoli ed i miei piercing. lui è vestito molto giovanile, in realtà penso non abbia molto sopra i 30 anni. porta dei pantaloni cargo neri con le cuciture bianche ed un maglione verde muschio. i suoi pantaloni sono larghi e non vedo se il suo cazzo si sta indurendo, ma i miei pantaloni li comincio a sentire stretti tra le gambe e la mia figa inizia a pulsare e a bagnare le mie mutandine. inoltre anche i miei capezzoli sono turgidi e sicuramente lui se n'è accorto. vedo che abbassa lo sguardo verso il mio seno, fin ora tra noi c'era un po' di distanza, ma lui la annulla avvicinandosi a me. indietreggio e colpisco la parte inferiore del mio sedere su uno dei banchi fissi a terra. non posso allontanarmi e mi va bene così. mi tocca nella parte bassa della schiena come ad aspettarsi un mio assenso. abbiamo i visi vicini, così lo bacio. lui ricambia il mio bacio e mi mette una mano dietro la testa, intrecciando le dita con i miei capelli, mentre l'altra comincia a scivolare su una mia natica. mentre sento la sua lingua in bocca penso a quanto sarebbe bello sentirla sul mio clitoride, calda e umida, mi farebbe godere moltissimo. forse ha capito la mia eccitazione e la sua mano sul mio culo mi spinge in avanti ed i nostri sessi si toccano. sento finalmente il suo cazzo duro ed eccitato sul mio pube. mi fa sedere sul banco che ho dietro ed ora è l'interno della mia figa a toccare il suo pene eretto. continuiamo a baciarci e a palparci a vicenda, finché non decido di slacciargli i pantaloni e tirarglielo fuori. è grande, lungo e grosso ed è peloso. mi abbasso e mi faccio intimidire per un attimo perché io ho la figa abbastanza stretta in confronto, ma lui prende i miei capelli mossi e castani e li tira in giù, facendo in modo che il mio viso si alzi per guardare il suo. mi sorride e questa cosa mi basta per non pensarci più, così lo inizio a mettere in bocca piano piano. lecco bene la parte alta e gioco con la lingua per farlo godere, mentre con la mano gli faccio una sega. comincio a leccare i lati e poi provo a mettermelo tutto in bocca, non è così facile farlo perché è davvero grande, ma riesco a farlo arrivare fino in gola. nel mentre gli sfioro i testicoli e lo sento sospirare e respirare affannosamente. appena mi tiro fuori il suo cazzo dalla bocca scendo ancora per leccarsi le sue palle e soffoca un grugnito. adoro sentire gli uomini che godono.
mi prende dalla gola e mi fa alzare, questa cosa mi eccita da morire, e poi mi mette una mano dentro i pantaloni, sente che sono bagnata e me lo fa notare. sorrido e non dico nulla. mi gira a novanta sul banco e mi abbassa i pantaloni. porto delle mutande brasiliane nere con il pizzo sul retro, mi dice che ho un bel culo e mi tocca ancora la figa con sopra le mutandine umide, per poi prenderle dal centro e tirarle. il tessuto delle mie mutandine è passato sul mio clitoride eccitato e ora le mie grandi labbra fuoriescono. mi faccio scappare un gemito ed è come se lo sentissi sorridere da dietro di me. mi abbassa anche le brasiliane e poi, senza che io me lo aspettassi, mette la faccia lì e comincia a leccarsi da dietro. è una sensazione fantastica, la sua lingua umida mi sfiora il clitoride e si appoggia all'entrata della mia intimità, mi sento su un altro pianeta. va avanti a muovere la lingua per un po' e io già sto arrivando al limite. prima di farmi venire mi gira sul davanti e mi lecca da davanti provocandomi un forte orgasmo. vorremmo continuare, ma non abbiamo i preservativi, così ci rivestiamo e usciamo dal complesso di aule come se nulla fosse. sia io che lui viviamo in città, quindi mi propone di prendere strade separate e di incontrarci un po' più lontano per prendere un taxi e andare a casa sua.
sono una studentessa dell'università, ho iniziato l'università a 17 anni, perché ho finito prima il liceo, quindi nel mio corso sono sempre stata la più piccola.
sono alta nella media, ho delle belle curve, non sono né magra né grassa. potrei dire che il mio punto forte sia il culo, perché è bello prorompente, a mandolino e al tatto è sodo, piacevole da palpare. il seno è una buona terza e ho anche dei piercing sui capezzoli. ho capelli mossi che arrivano al seno e vesto uno stile tendenzialmente molto dark e gotico.
è passato qualche anno dall'inizio dell'università e ora ho 20 anni. ho frequentato per tutto un semestre le lezioni di comunicazione psico-pedagogica, era un corso molto interessante, attuale, ma ciò che mi interessava di più era il professore. non è un uomo classicamente bello, non troppo alto, con un po' di pancetta, senza capelli e con una bella barba folta. ha delle mani grandi e maschili. ciò che mi attrae molto è il suo modo di fare a volte molto gentile e disponibile, e a volte quasi rude nelle risposte. ha un bel tono di voce e adoro il modo in cui spiegava le cose, oltre al fatto che l'argomento stesso mi interessava molto.
alla fine di quasi ogni lezione mi fermavo da lui, volevo parlargli, ma non sapevo cosa dire, così pensavo a delle domande da fargli e poi, acquisita un po' di confidenza, mi sono permessa anche di condividere dei commenti e delle mie opinioni personali.
l'esame era vicino, avrebbe fatto un preappello così non lo avrei dovuto fare in sessione, ne ero molto felice. ma ero anche molto triste, perché mi ero presa una bella cotta per lui e speravo di poter avere una chance, anche se forse non volevo rischiare provandoci prima di aver dato l'esame. così ho atteso, ho studiato e preparato la presentazione che avrei esposto come esame, assieme ad una mia compagna di corso, che chiameremo Anna. io e Anna avevamo lavorato molto a questo esame e speravamo di presentare il lavoro prima possibile per dare per fatto e finito questo esame. arriva il giorno dell'esame e quasi tutti i gruppi hanno almeno una persona che deve andare via in anticipo per prendere dei mezzi pubblici essendo studenti pendolari, così io e Anna, che viviamo nella città dove studiamo, abbiamo lasciato passare tutti avanti. ovviamente, anche se c'era un limite di tempo per ogni gruppo, tutti sforano di un po' e così rimaniamo praticamente sole in aula quando arriva il nostro turno. restiamo quindi solo io, Anna, il professore ed una nostra compagna che si è offerta di prestarci il computer per presentare. l'atmosfera è agitata, io so gestire molto poco l'ansia e in più sono attratta dal professore che mi deve valutare. l'introduzione è una mia parte, quindi inizio fingendomi sciolta, ma comincia a suonare l'allarme antincendio. generalmente si dovrebbe uscire e lasciare tutto com'è, ma probabilmente si tratta di un'esercitazione, quindi tutti prendiamo le nostre cose e poi usciamo. appena fuori ci dicono che era, come pensavamo, un'esercitazione, ma era ormai abbastanza tardi, quindi non c'era più quasi nessuno nell'edificio. così risaliamo nell'aula e facciamo questo esame, ma almeno si era abbassata la tensione per via di qualche battuta fatta sulla sfortuna della situazione. facciamo questa presentazione e tutto va benissimo, ma il professore non vuole dirci i voti, ce li farà sapere quando finiranno tutti di fare questo preappello. allora ci vestiamo e prima di uscire chiacchieriamo un po' tutti e quattro insieme. prima che la ragazza che ci ha prestato il computer, Anna ed io uscissimo, il professore mi ferma per parlarmi, così loro vanno avanti e ci salutiamo. mi torna l'agitazione, penso di aver fatto qualcosa che non andava. il prof mi dice che è andata bene e io lo ringrazio e gli dico quanto mi sia piaciuto il suo corso e... lui. lui non sembra stupito, sembra contento e compiaciuto e mi sorride. io mi rilasso e comincio a flirtare un po', gli chiedo come mai sorrida così, voglio sentirgli dire ciò che penso abbia pensato. mi dice che sperava di non esserselo immaginato lui, che sono intervenuta spesso alle lezioni e che gli faceva piacere quando restavo alla fine per parlare qualche minuto con lui, ma che lui era un mio professore e non voleva non essere professionale. in più non si era mai creata la situazione giusta. sono contenta di sentirglielo dire e comincio ad eccitarmi. sono vestita con dei pantaloni della tuta neri, sono abbastanza aderenti su fianchi, culo e cosce, ma si allargano verso il basso, sopra indosso una maglietta a maniche lunghe attillata nera, con del pizzo sulle maniche, a lezione e agli esami mi vesto in maniera molto semplice. non sono abituata a portare il reggiseno, quindi se si guarda è possibile intravedere i miei capezzoli ed i miei piercing. lui è vestito molto giovanile, in realtà penso non abbia molto sopra i 30 anni. porta dei pantaloni cargo neri con le cuciture bianche ed un maglione verde muschio. i suoi pantaloni sono larghi e non vedo se il suo cazzo si sta indurendo, ma i miei pantaloni li comincio a sentire stretti tra le gambe e la mia figa inizia a pulsare e a bagnare le mie mutandine. inoltre anche i miei capezzoli sono turgidi e sicuramente lui se n'è accorto. vedo che abbassa lo sguardo verso il mio seno, fin ora tra noi c'era un po' di distanza, ma lui la annulla avvicinandosi a me. indietreggio e colpisco la parte inferiore del mio sedere su uno dei banchi fissi a terra. non posso allontanarmi e mi va bene così. mi tocca nella parte bassa della schiena come ad aspettarsi un mio assenso. abbiamo i visi vicini, così lo bacio. lui ricambia il mio bacio e mi mette una mano dietro la testa, intrecciando le dita con i miei capelli, mentre l'altra comincia a scivolare su una mia natica. mentre sento la sua lingua in bocca penso a quanto sarebbe bello sentirla sul mio clitoride, calda e umida, mi farebbe godere moltissimo. forse ha capito la mia eccitazione e la sua mano sul mio culo mi spinge in avanti ed i nostri sessi si toccano. sento finalmente il suo cazzo duro ed eccitato sul mio pube. mi fa sedere sul banco che ho dietro ed ora è l'interno della mia figa a toccare il suo pene eretto. continuiamo a baciarci e a palparci a vicenda, finché non decido di slacciargli i pantaloni e tirarglielo fuori. è grande, lungo e grosso ed è peloso. mi abbasso e mi faccio intimidire per un attimo perché io ho la figa abbastanza stretta in confronto, ma lui prende i miei capelli mossi e castani e li tira in giù, facendo in modo che il mio viso si alzi per guardare il suo. mi sorride e questa cosa mi basta per non pensarci più, così lo inizio a mettere in bocca piano piano. lecco bene la parte alta e gioco con la lingua per farlo godere, mentre con la mano gli faccio una sega. comincio a leccare i lati e poi provo a mettermelo tutto in bocca, non è così facile farlo perché è davvero grande, ma riesco a farlo arrivare fino in gola. nel mentre gli sfioro i testicoli e lo sento sospirare e respirare affannosamente. appena mi tiro fuori il suo cazzo dalla bocca scendo ancora per leccarsi le sue palle e soffoca un grugnito. adoro sentire gli uomini che godono.
mi prende dalla gola e mi fa alzare, questa cosa mi eccita da morire, e poi mi mette una mano dentro i pantaloni, sente che sono bagnata e me lo fa notare. sorrido e non dico nulla. mi gira a novanta sul banco e mi abbassa i pantaloni. porto delle mutande brasiliane nere con il pizzo sul retro, mi dice che ho un bel culo e mi tocca ancora la figa con sopra le mutandine umide, per poi prenderle dal centro e tirarle. il tessuto delle mie mutandine è passato sul mio clitoride eccitato e ora le mie grandi labbra fuoriescono. mi faccio scappare un gemito ed è come se lo sentissi sorridere da dietro di me. mi abbassa anche le brasiliane e poi, senza che io me lo aspettassi, mette la faccia lì e comincia a leccarsi da dietro. è una sensazione fantastica, la sua lingua umida mi sfiora il clitoride e si appoggia all'entrata della mia intimità, mi sento su un altro pianeta. va avanti a muovere la lingua per un po' e io già sto arrivando al limite. prima di farmi venire mi gira sul davanti e mi lecca da davanti provocandomi un forte orgasmo. vorremmo continuare, ma non abbiamo i preservativi, così ci rivestiamo e usciamo dal complesso di aule come se nulla fosse. sia io che lui viviamo in città, quindi mi propone di prendere strade separate e di incontrarci un po' più lontano per prendere un taxi e andare a casa sua.
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Commenti dei lettori al racconto erotico