Un ospite inatteso

di
genere
trio

Il pallone rotolò lentamente fuori dal campo mentre il fischio dell’allenatore segnava la fine dell’allenamento. Matteo si passò una mano sulla fronte, sudato ma soddisfatto. Aveva dato tutto, come sempre, nonostante sapesse che il suo tempo nel calcio giocato stava per finire. Mentre usciva dagli spogliatoi dopo la doccia, vide Malik accanto alla sua macchina, con un’espressione frustrata.

— Problemi? — chiese Matteo, asciugandosi con l’asciugamano.

— Già, non parte. Credo sia la batteria — rispose Malik scuotendo la testa.

— Ti serve un passaggio?

— Ho già chiamato il carro attrezzi, ma mi hanno detto che ci vorrà un po’.

Matteo ci pensò un attimo, poi scrollò le spalle con un sorriso.

— Vieni a cena da me. Così non ti lasciamo qui ad annoiarti nell’attesa.

Malik lo guardò per un istante, poi annuì.

— Se non è un problema…

— Figurati. Valentina non farà storie.

Mentre salivano in macchina, Matteo prese il telefono e chiamò Valentina.

— Amore, tutto bene? — rispose lei con la sua voce dolce.

— Sì, ascolta, c’è un piccolo imprevisto. A Malik si è guastata la macchina e deve aspettare il carro attrezzi. L’ho invitato a cena con noi.

Dall’altro lato del telefono, un breve silenzio.

— Oh, okay… non c’è problema. Tra quanto arrivate?

— Dieci minuti.

— Perfetto, ci vediamo a casa.

Matteo notò un certo tono nella voce di Valentina, quasi come se si stesse preparando mentalmente alla situazione. Forse era solo suggestione, ma un piccolo brivido gli percorse la schiena.

Valentina si guardò allo specchio mentre finiva di sistemarsi i capelli in una coda alta. Indossava una tuta bianca aderente, perfetta per una serata rilassata in casa. Il pantalone, però, era chiaro e, quando la luce lo colpiva, lasciava intravedere la forma delle mutandine sotto. Ci pensò per un attimo, mordendosi il labbro. Forse avrebbe dovuto cambiarsi, ma poi scosse la testa. Dopotutto, era casa sua, e Malik era solo un amico di Matteo.

Quando sentì la porta aprirsi, si girò verso l’ingresso.

— Ciao amore! — salutò Matteo con il suo solito sorriso caloroso, facendo strada a Malik.

Malik entrò con passo rilassato, il fisico possente ancora teso dopo l’allenamento. Indossava una felpa grigia e dei pantaloncini, le gambe muscolose in bella vista.

— Grazie per l’ospitalità, Valentina — disse Malik con un sorriso sincero.

— Ma figurati, è un piacere — rispose lei, incrociando il suo sguardo per un secondo di troppo.

Un piccolo, impercettibile fremito le attraversò il corpo. Non si spiegava il perché, ma l’idea di avere Malik lì, nella loro casa, la metteva in uno stato di sottile agitazione.

Matteo, invece, osservava la scena con una calma apparente. C’era qualcosa nell’aria, qualcosa di elettrico che non voleva ammettere nemmeno a se stesso. Ma forse, in fondo, era proprio quello che voleva.

La serata era appena iniziata.

Il tempo passava e del carro attrezzi nessuna traccia. Malik controllava ogni tanto il telefono, ma sembrava rassegnato all’attesa.

— A questo punto, facciamo come se fosse una serata tra amici e basta — disse Matteo, accendendo la TV.

— Concordo — rispose Malik, accomodandosi sul divano.

Valentina arrivò con tre bicchieri di vino, sedendosi tra i due uomini con un sorriso rilassato.

— Allora, cosa guardiamo? — chiese.

— Niente di impegnativo — rispose Matteo, facendo scorrere i canali.

Scelsero un film leggero, più che altro come sottofondo. La conversazione fluiva in modo naturale, tra battute, qualche risata e sguardi che iniziavano a caricarsi di qualcosa di indefinito.

Valentina si muoveva con naturalezza tra loro, ma la sua presenza, stretta tra due corpi maschili, creava un’atmosfera sottile, una tensione che nessuno diceva ad alta voce, ma che si sentiva nell’aria.

A un certo punto, mentre si spostava per prendere il bicchiere, il telecomando le scivolò dalle mani e cadde a terra, rimbalzando vicino ai piedi di Malik.

— Ops… — mormorò lei, chinandosi subito per recuperarlo.

Nel farlo, il maglione si sollevò leggermente, scoprendole la schiena. Ma ciò che catturò davvero l’attenzione fu il bordo della sua biancheria, che sbucò dai pantaloni chiari della tuta.

E non era un semplice slip.

Era qualcosa di più audace, di più intimo: un tanga di pizzo nero, sottile, quasi provocante nel modo in cui aderiva alla sua pelle chiara.

Per un istante, il tempo sembrò fermarsi.

Matteo lo notò per primo. Il suo sguardo scivolò su quei centimetri di pelle esposta, su quel sottile indizio di sensualità che forse Valentina aveva scelto senza pensarci, o forse no.

Poi Malik. Gli occhi scuri di lui indugiarono per un attimo, impercettibilmente, prima di tornare su altro, come se nulla fosse successo. Ma Matteo si accorse di quel dettaglio. E si accorse anche del battito accelerato nel suo petto.

Valentina si risollevò, ignara di quello che aveva appena fatto.

Si rimise comoda tra i due, un piccolo sorriso sulle labbra.

Il film continuava, ma nessuno dei tre lo stava davvero guardando.

Il film continuava, ma nessuno dei tre lo stava davvero guardando. L’aria nella stanza era cambiata dopo quel piccolo incidente con il telecomando. Valentina era tornata a sedersi tra i due uomini, ma qualcosa era diverso. Il silenzio tra loro non era più quello rilassato di prima: ora c’era qualcosa di elettrico, di indefinibile, che scorreva invisibile ma tangibile.

Malik si era messo più comodo, appoggiandosi leggermente allo schienale del divano. Valentina, senza accorgersene – o forse sì – aveva leggermente piegato le gambe verso di lui. Matteo, dall’altro lato, non aveva perso quel dettaglio.

Poi accadde.

Un gesto banale, assolutamente casuale.

Valentina si spostò appena, incrociando le gambe, e il suo ginocchio sfiorò quello di Malik. Solo un attimo, un semplice contatto. Ma nessuno dei due si mosse subito per separarsi.

Matteo notò tutto. Notò come Valentina non si fosse ritratta d’istinto, come Malik avesse lasciato il ginocchio fermo, senza fare alcun movimento brusco per creare distanza. Il tempo di un respiro, di un battito di ciglia, e quel contatto si trasformò in una connessione silenziosa.

Valentina prese il bicchiere di vino e ne bevve un sorso, come per distogliere l’attenzione dal piccolo dettaglio che si stava facendo enorme. Ma le sue guance erano leggermente arrossate.

Poi, senza nemmeno pensarci, mosse appena la gamba.

Un movimento appena percettibile, eppure sufficiente a far scivolare il ginocchio contro quello di Malik con un po’ più di pressione. Non era più un caso.

Matteo si passò una mano sul viso, quasi a voler dissipare il calore che sentiva salire. Non disse nulla, non fece nulla. Solo osservava.

E poi Malik rispose.

Con la stessa nonchalance, con la stessa sottile intenzionalità, mosse leggermente la sua gamba, lasciandola combaciare con quella di Valentina.

Era un gioco silenzioso, un test tra tre persone che stavano capendo fin dove potevano spingersi senza dirlo a voce alta.

Il confine tra il possibile e l’inevitabile si stava assottigliando, e nessuno sembrava più volerlo fermare.

A un certo punto, Valentina fece scivolare una mano tra i cuscini per mettersi più comoda, e in quel movimento la sua coscia scivolò ancora più vicina a quella di Malik. Ora erano praticamente attaccati.

Malik rimase immobile per un attimo, poi fece qualcosa che fece accelerare il battito a Matteo.

Spostò il braccio lungo lo schienale del divano, lasciandolo cadere in modo naturale dietro le spalle di Valentina.

Non la toccava.

Non ancora.

Ma era lì.

Vicino.

Matteo deglutì.

Non si sarebbe mai aspettato di essere così… coinvolto. Eppure, era eccitato. Il pensiero che sua moglie, la sua Valentina, fosse lì, stretta tra loro due, con Malik che la sfiorava sempre di più, lo accendeva come niente altro.

E nel silenzio della stanza, tra il rumore della TV e i respiri appena più pesanti, la tensione era ormai al punto di rottura.

Malik era rilassato sul divano, il suo braccio ancora appoggiato sullo schienale, vicino a Valentina. Non la toccava, ma il solo fatto che fosse lì, così vicino, sembrava caricare l’aria di un’energia silenziosa.

Valentina si accoccolò un po’ di più sul divano, cercando una posizione più comoda. Matteo la osservò per un attimo, poi con un gesto spontaneo le afferrò le gambe e le portò sopra di sé.

— Vieni qui — disse con voce bassa, ma decisa.

Lei sorrise, senza opporsi, lasciando che lui le sistemasse le gambe sulle sue cosce. Indossava ancora i suoi calzini di spugna bianchi, morbidi, e Matteo iniziò a massaggiarle i piedi con movimenti lenti e profondi.

— Mh… che bravo che sei… — mormorò Valentina, chiudendo per un attimo gli occhi.

Matteo sorrise appena, continuando a lavorarle le piante dei piedi, le dita, le caviglie. Sapeva bene che a lei piaceva quel genere di attenzioni, e stasera aveva voglia di darle qualcosa di più.

Malik osservava la scena, un bicchiere di vino tra le mani. Non diceva nulla, ma nei suoi occhi c’era un lampo di interesse.

Valentina si sistemò un po’ meglio, il corpo rilassato, ma inconsapevolmente si era leggermente avvicinata al braccio di Malik. Bastava un respiro più profondo per far sì che la sua pelle sfiorasse la sua.

Valentina si lasciava andare a quella sensazione piacevole, il capo appena reclinato all’indietro, gli occhi socchiusi. E nel farlo, la sua spalla sfiorò il braccio di Malik, che era ancora appoggiato sullo schienale, molto vicino a lei.

Un contatto appena accennato, quasi casuale.

Ma nessuno si spostò.

Matteo lo notò. Il cuore gli batté più forte, ma non di paura. Di eccitazione.

Continuò a massaggiarle i piedi, risalendo lentamente verso i polpacci. Non si fermò sui calzini, ma li accarezzò piano, come se stesse esplorando ogni centimetro del suo corpo anche attraverso la stoffa.

Malik rimase in silenzio. Il suo respiro era appena più profondo, il bicchiere ancora tra le mani.

Lentamente, il confine tra ciò che era sempre stato e ciò che stava per accadere si stava dissolvendo.

Il calzino di Valentina scivolò lentamente via dal piede, lasciando la pelle nuda sotto il tocco caldo di Matteo. L’altro seguì a ruota, sfilato con la stessa lentezza. Il movimento era naturale, quasi innocente, eppure l’aria sembrava farsi più densa, più carica.

Valentina si mosse appena sul divano, incerta. Sentiva il respiro profondo di Malik al suo fianco, la sua presenza era tangibile, un’ombra calda e forte accanto a lei. Ma ciò che la destabilizzava di più era Matteo. Il modo in cui la guardava, il modo in cui le stringeva ancora la caviglia, come se volesse trattenerla lì.

Non sapeva perché, ma all’improvviso si sentì scoperta, vulnerabile.

Si inumidì le labbra e fece per spostarsi.

— Penso che andrò a farmi una doccia…

Il suono della sua voce sembrava voler spezzare qualcosa, un filo invisibile che si era teso troppo.

Ma Matteo non la lasciò andare.

Le sue dita sfiorarono ancora la pelle del suo piede nudo, con calma, come se nulla fosse cambiato.

Malik osservava la scena in silenzio, il bicchiere ancora tra le mani, ma ormai vuoto. Non aveva bisogno di parlare per capire cosa stava succedendo. Lo leggeva negli sguardi, nei gesti, nei silenzi sospesi.

Si leccò le labbra lentamente, poi posò il bicchiere sul tavolino con un leggero clink.

Valentina si accorse che non aveva più voglia di alzarsi.

Matteo sorrise, quasi come se sapesse esattamente cosa stesse succedendo dentro di lei.

— Resta, Vale.

Le parole erano leggere, ma in realtà erano un invito, una scelta da prendere in quel preciso istante.

La domanda non era più se sarebbe successo qualcosa.

Era solo questione di come. E quando.

L’aria nella stanza era densa, carica di qualcosa che ormai nessuno cercava più di nascondere.

Valentina era rimasta immobile per qualche secondo, il cuore che batteva forte nel petto, il respiro appena più corto. Il calore delle mani di Matteo ancora sulla sua pelle la ancorava a quel momento, a quell’istante sospeso in cui tutto sembrava già deciso.

Malik era silenzioso accanto a lei, ma la sua presenza era avvolgente, tangibile. Il suo sguardo era basso, attento ai movimenti di Matteo, come se stesse aspettando il prossimo passo.

E Matteo lo fece.

Le sue dita scivolarono lentamente oltre il confine della stoffa, insinuandosi sotto il morbido tessuto dei pantaloni di Valentina. Fu un movimento naturale, lento, senza fretta. Non c’era bisogno di forzare nulla.

Valentina inspirò piano, gli occhi che si socchiudevano senza che se ne rendesse conto.

La sua pelle nuda sotto le mani di Matteo era calda, morbida. Lui continuò a esplorare, lasciando che le sue dita risalissero lungo il polpaccio, poi ancora più su, sfiorando la curva del ginocchio.

E proprio in quell’istante, il tocco di Malik si aggiunse.

Lui non parlò. Non chiese nulla. Semplicemente sollevò il braccio che fino a quel momento era rimasto appoggiato sullo schienale e posò la sua grande mano sulla spalla di Valentina.

Il respiro di Valentina era cambiato. Più profondo, più lento, come se il suo corpo stesse accettando ciò che la mente aveva già compreso. Non c’erano più dubbi, non c’erano più esitazioni.

Valentina si lasciò andare, il capo che si inclinava leggermente all’indietro, un respiro quasi impercettibile che le sfuggì dalle labbra.

Matteo sorrise, il pollice che tracciava piccoli cerchi contro l’interno della sua coscia.

— Così… — sussurrò.

Valentina aprì gli occhi, incrociando per un istante lo sguardo di Malik. C’era qualcosa di magnetico in lui, qualcosa che non l’aveva mai colpita prima, ma che adesso la teneva incatenata in quella realtà nuova e inaspettata.

E poi, senza pensarci, senza più razionalizzare, si mosse.

Le sue gambe si rilassarono ancora di più sulle cosce di Matteo, il suo corpo si aprì inconsciamente a quel doppio tocco che la stava facendo bruciare dall’interno.

— Ti piace, vero? — la voce profonda di Malik ruppe il silenzio.

Valentina sentì un brivido lungo la schiena. Non era una domanda retorica. Era una constatazione.

Lei si leccò le labbra, il respiro corto, e annuì piano.

— Sì…

Le sue mani grandi le percorrevano entrambe le spalle, sciogliendo ogni ultima tensione rimasta. Ogni suo tocco la spingeva lentamente indietro, facendola adagiare quasi completamente contro di lui. Ora il suo corpo era rilassato sul suo addome, sentiva il calore di Malik sotto di sé, la solidità della sua presenza contro la sua schiena.

Matteo osservava la scena, sentendo un brivido percorrergli la pelle. L’idea di Valentina così, tra le braccia di entrambi, lo faceva impazzire.

E poi Malik si mosse.

Si abbassò lentamente, portando il viso vicino all’orecchio di Valentina.

Le sue labbra la sfiorarono appena.

— Ti piace così? — sussurrò, la voce profonda e vellutata.

Il brivido che attraversò Valentina fu impossibile da ignorare. Il suo respiro si spezzò per un istante, il suo corpo si irrigidì, per poi rilassarsi ancora di più contro di lui.

Matteo lo vide. Lo sentì.

E istintivamente, le sue mani si fecero più decise. La strinse con più intensità, massaggiandola con un’energia che rispondeva a ciò che stava accadendo.

Valentina trattenne un gemito appena accennato, le labbra socchiuse mentre sentiva quei due uomini toccarla in modi così diversi ma perfettamente complementari.

Poi, senza pensarci, senza più alcun filtro, si voltò leggermente.

Gli occhi di Malik erano lì, vicinissimi ai suoi. Il suo respiro caldo le accarezzava la pelle, e il confine che li separava era ormai inesistente.

E fu allora che accadde.

Le loro labbra si trovarono, un bacio che non fu esitante, ma istintivo, inevitabile.

Matteo lo guardò accadere. E capì che era esattamente ciò che aveva sempre desiderato.

Il bacio tra Valentina e Malik si fece ancora più intenso. Le loro lingue si intrecciavano in un gioco senza più esitazioni, un crescendo di desiderio che si rifletteva nei loro respiri sempre più profondi.

Malik la teneva stretta e il loro contatto diventava sempre più ardente. Valentina gemeva piano contro le sue labbra, completamente persa in quella sensazione nuova, proibita eppure così eccitante.

Matteo li osservava, il petto che si sollevava e abbassava in un ritmo irregolare. Non c’era più alcuna barriera tra quello che stava accadendo e ciò che lui stesso desiderava.

Senza pensarci troppo, con un gesto deciso, afferrò l’elastico dei pantaloni di Valentina e li fece scivolare giù lungo le sue gambe.

Non ci fu resistenza. Lei sollevò appena il bacino, lasciandoglielo fare, lasciandosi spogliare davanti a entrambi.

E finalmente, ciò che avevano solo intravisto poco prima era sotto i loro occhi.

Il tanga nero di pizzo aderiva perfettamente alla pelle di Valentina, esaltandone le curve, lasciando pochissimo all’immaginazione. Il contrasto tra il tessuto scuro e la sua pelle chiara rendeva la vista ancora più ipnotica.

Matteo fece scorrere lentamente due dita lungo il bordo del pizzo, sfiorandole i fianchi.

— Sai che spettacolo sei? — mormorò, con un sorriso eccitato.

Malik osservava la scena, il suo sguardo incollato a lei. Sorrise appena, scuotendo la testa.

— Matteo… fratello, tu sei un uomo fortunato.

Valentina chiuse gli occhi, completamente sopraffatta da quell’intensità.

Ormai, non c’era più nessun freno.

Valentina si sollevò lentamente, il respiro ancora corto, il corpo ancora intriso della tensione che la percorreva. Si mise in piedi, ma non si voltò subito. Rimase lì, davanti a loro, con la schiena leggermente arcuata e il sedere perfettamente esposto ai due uomini che la osservavano.

Il tanga nero di pizzo metteva in risalto ogni curva, abbracciando la pelle con un’eleganza che rendeva la scena ancora più ipnotica. La luce soffusa della stanza accarezzava la sua pelle liscia, perfetta, evidenziando ogni linea, ogni dettaglio del suo corpo offerto senza più esitazioni.

Matteo si avvicinò per primo.

Le sue mani scivolarono sulla parte posteriore delle sue cosce, risalendo lentamente lungo la pelle calda e setosa.

— Sei incredibile… — mormorò, mentre lasciava che le sue dita esplorassero la perfezione delle sue curve.

Si abbassò leggermente e, senza fretta, posò le labbra su una chiappa, baciandola con una lentezza esasperante. La sua lingua sfiorò appena la pelle, assaporandone il calore, la morbidezza.

Valentina trattenne il fiato, un brivido percorrendole la schiena.

Malik, che fino a quel momento era rimasto seduto a guardare la scena con un sorriso affamato, si alzò a sua volta.

La sua mano grande scese lungo la sua schiena, fino a posarsi con fermezza sull’altra chiappa. La strinse con decisione, sentendo la carne cedere sotto la sua presa forte.

Valentina gemette nel bacio, il suo corpo completamente intrappolato tra le mani di entrambi.

Matteo continuava a baciarla, a mordicchiarla con piccoli gesti possessivi, mentre Malik la teneva ferma contro di sé, esplorandola con la sua presa sicura.

Non c’erano più esitazioni.

Solo desiderio puro.

Valentina rimase in silenzio per un istante, il petto che si sollevava e abbassava in respiri profondi, carichi di elettricità. Poi, con un sorriso giocoso, ma con gli occhi ardenti di desiderio, afferrò le mani di entrambi.

— Andiamo in camera… — sussurrò, la voce bassa, quasi un invito a perdersi del tutto.

Matteo e Malik si scambiarono uno sguardo rapido, senza bisogno di parole. Si alzarono, lasciandosi guidare da lei verso la stanza.

Appena entrarono, Matteo e Malik si distesero sul letto, rilassati ma con gli sguardi fissi su di lei. Valentina rimase in piedi di fronte a loro, lasciando che il momento si caricasse ancora di più.

Si morse il labbro, poi fece scivolare lentamente il maglione sopra la testa, lasciandolo cadere a terra senza fretta.

Il respiro dei due uomini si fece più pesante.

Non indossava il reggiseno.

Il suo seno era piccolo, ma perfettamente sodo, con una naturale rotondità che si adattava armoniosamente al suo corpo snello. La pelle era liscia, chiara, e i suoi capezzoli, già leggermente induriti, punteggiavano il petto con una tonalità leggermente più scura che contrastava con il resto della sua pelle.

Matteo deglutì, osservandola con un misto di desiderio e adorazione. Malik socchiuse le labbra, il suo sguardo scivolava senza vergogna su ogni curva di lei.

— Sei uno spettacolo… — mormorò Malik, la sua voce più roca del solito.

Valentina sorrise appena, godendosi il modo in cui i loro occhi la divoravano.

Poi, con una grazia felina, salì a gattoni sul letto.

Si avvicinò lentamente, muovendosi con sensualità, lasciando che il suo corpo si abbassasse appena mentre strisciava verso di loro.

Ora era sopra di loro, tra loro.

Non c’era più alcuna distanza. Solo tre corpi pronti a cedere completamente al desiderio.

Valentina si posizionò sopra di loro, il suo corpo sinuoso incastrato perfettamente tra le mani dei due uomini che la desideravano. Il respiro le tremava appena, il petto che si sollevava e abbassava con il cuore che batteva all’impazzata.

Matteo fu il primo a muoversi. Le sue mani salirono lungo i fianchi di Valentina, fino a stringere con delicatezza il suo seno. La pelle era morbida, perfetta sotto le sue dita.

Leccò le labbra prima di abbassare la testa e sfiorarle i capezzoli con la lingua.

Valentina rabbrividì all’istante. Il contatto caldo e umido sulla pelle sensibile la fece ansimare piano, il suo corpo reagì con un leggero fremito. Matteo si prese il suo tempo, circondando con la lingua il capezzolo, già turgido, prima di succhiarlo leggermente.

— Mh… — gemette Valentina, inclinando la testa all’indietro.

Malik non smise di baciarla.

Le sue labbra esplorarono il collo di Valentina, risalendo fino alla sua bocca in un bacio profondo, sensuale, in cui le loro lingue si intrecciarono ancora una volta. Il sapore dell’uno si mescolava con quello dell’altro, in un crescendo inarrestabile.

Le mani di Malik erano ovunque. Partirono dalla sua schiena, accarezzandola con decisione, scendendo lentamente fino a fermarsi sul sedere perfettamente tondo di Valentina. Lo strinse con fermezza, sentendone la compattezza sotto i palmi.

Matteo, intanto, continuava a giocare con il suo seno, mordicchiandole un capezzolo, poi l’altro, con piccoli gesti decisi che la facevano fremere.

— Sei stupenda… — mormorò Malik contro le sue labbra, con il fiato corto.

Valentina ansimò, ormai completamente persa nel piacere, nel desiderio che la stava travolgendo da ogni lato.

Era nelle loro mani. E non aveva mai desiderato altro.

Malik si staccò lentamente dalle labbra di Valentina, il suo respiro profondo, il petto che si sollevava e abbassava con forza. Senza distogliere lo sguardo da lei, afferrò l’orlo della sua maglia e la sfilò con un unico movimento, rivelando il suo fisico possente, scolpito, lucido per il calore crescente nella stanza.

Valentina lo osservò per un attimo, mordendosi il labbro inconsciamente. Il contrasto tra la sua pelle scura e la sua figura perfettamente definita la fece fremere.

Malik fece scorrere una mano lungo il suo fianco, poi la risalì, lenta e decisa, lungo la parte interna della coscia.

Il contatto con la pelle liscia di Valentina lo fece sussultare. Era così morbida, perfetta sotto le sue dita, e la tensione nel suo corpo era palpabile.

Il desiderio gli esplose dentro, facendogli gonfiare i pantaloni all’istante. Il tessuto si tese contro la sua erezione crescente, evidente, pulsante.

Matteo osservò la scena senza dire nulla per qualche secondo. Sentì il calore salire lungo la sua spina dorsale, l’eccitazione che ormai lo dominava completamente.

Si tolse la maglietta con calma, poi fece lo stesso con i pantaloni, rimanendo solo con i boxer.

Il rigonfiamento sotto il tessuto non lasciava spazio a dubbi. Anche lui era al massimo del desiderio.

Con un respiro profondo, lasciò che la sua mano scivolasse sopra il tessuto, iniziando a massaggiarsi lentamente mentre osservava la sua fidanzata abbandonarsi sempre di più.

Valentina notò il suo gesto, il modo in cui lo guardava con gli occhi accesi, il petto che si sollevava più velocemente.

— Ti eccita vedermi così? — chiese, la voce bassa, carica di malizia.

Matteo sorrise, stringendo la sua erezione sopra il boxer con più decisione.

— Mi eccita da morire… — rispose, senza distogliere lo sguardo da lei.

Malik, che continuava a esplorarle l’interno coscia con le dita, aggiunse con un sorrisetto divertito:

— Direi che non sei l’unico.

Valentina sentì il cuore batterle più forte. Sapeva esattamente cosa stava succedendo. E sapeva che lo voleva tanto quanto loro.

Si voltò verso Matteo, il respiro corto, le mani che iniziarono a scendere lungo il suo petto.

— E tu… cosa vuoi fare adesso? — gli sussurrò, con un sorriso provocante.

Matteo lasciò andare un leggero gemito, la tensione tra loro ormai troppo intensa per poterla contenere.

— Ti voglio guardare mentre ti lasci andare del tutto…

Valentina rabbrividì, il suo corpo che reagiva a quelle parole ancora prima che potesse rispondere.

Malik continuò a massaggiarle l’interno coscia, la sua mano sempre più vicina al centro del suo desiderio.

Ormai, erano pronti a superare l’ultimo confine.

Le mani di Valentina scivolarono con naturalezza lungo i corpi caldi dei due uomini, le dita leggere che esploravano con più sicurezza. Il desiderio le bruciava sotto la pelle, alimentato dalla loro eccitazione, dalla tensione carica che riempiva l’aria.

Senza esitare, lasciò che le sue mani si posassero sui loro inguini, stringendo entrambi attraverso il tessuto.

Matteo chiuse gli occhi per un istante, un lungo respiro che gli sfuggì dalle labbra mentre sentiva la mano di Valentina stringere la sua erezione sopra il boxer. Malik, invece, abbassò lo sguardo, osservando con un sorriso eccitato la sua mano che lo accarezzava con la stessa lentezza.

— Così ci metti in difficoltà, Vale… — mormorò Matteo, la voce più roca del solito.

Valentina sollevò il mento, il sorriso divertito sulle labbra.

— È un problema? — chiese con finta innocenza, mentre le sue dita si muovevano con più decisione.

Malik scosse la testa, la mascella serrata mentre il piacere gli scivolava lungo la spina dorsale.

— No, ma se continui così, sarai tu ad avere un problema…

Valentina rabbrividì al tono profondo della sua voce. Si sentiva potente, desiderata, completamente padrona del momento. Ma mentre si godeva la sensazione di avere entrambi nelle sue mani, Malik fece qualcosa che le tolse il respiro.

La sua mano, che fino a quel momento era rimasta ferma sull’interno della sua coscia, si mosse con più decisione. Risalì ancora, sfiorando la pelle liscia e tesa, fino ad arrivare alla stoffa sottile del tanga di pizzo.

E lo sentì.

Il tessuto era umido.

Malik sorrise, le dita che sfioravano appena la zona sensibile sopra la seta bagnata.

— Mh… guarda un po’ qui — sussurrò, la sua voce carica di soddisfazione.

Valentina gemette piano, le gambe che si contrassero sotto il tocco, il suo corpo che rispondeva senza controllo.

Matteo osservava la scena, sentendo il sangue ribollirgli nelle vene.

— È fradicia, eh? — commentò con un sorriso malizioso, godendosi lo spettacolo.

Malik annuì, sfiorando ancora il centro del suo desiderio, senza fretta, senza affrettare nulla.

— Direi proprio di sì… — rispose.

Valentina chiuse gli occhi, il suo respiro spezzato.

— Cosa volete fare? — sussurrò, persa completamente nel piacere.

Matteo le afferrò il mento, costringendola a guardarlo.

— Tutto.

E lei, ormai completamente abbandonata, non voleva altro.

Matteo, con il respiro irregolare e il petto che si sollevava a un ritmo sempre più veloce, abbassò lentamente i boxer. Il suo membro scattò libero, teso, pulsante di desiderio.

Valentina non aspettò un istante.

Lo prese in mano con delicatezza, le sue dita che si avvolsero attorno alla sua calda rigidità. Iniziò a muoverlo lentamente, con piccoli movimenti sicuri, sentendone la consistenza, il calore, la leggera umidità sulla punta.

Matteo chiuse gli occhi per un istante, un gemito profondo che gli sfuggì dalle labbra mentre il piacere gli attraversava la schiena.

Nel frattempo, Malik si mosse con sicurezza.

Si mise in ginocchio sul letto, assumendo la stessa posizione di Valentina, e si avvicinò ancora di più a lei. Il suo corpo possente premeva contro il suo, il calore della sua pelle scaldava la sua schiena scoperta.

Con una lentezza esasperante, le sue labbra si posarono sul collo di Valentina, risalendo con baci morbidi, mentre la sua mano si infilava con sicurezza sotto il tanga di pizzo.

Le dita di Malik scivolarono lungo il monte di Venere, accarezzando la leggera peluria perfettamente curata che lo ricopriva, prima di scendere più in profondità.

E la trovò esattamente come se l’aspettava.

Bagnata. Fradicia. Pronta.

Valentina ansimò forte, il suo corpo che si irrigidì per un istante mentre le dita esperte di Malik esploravano ogni piega della sua intimità.

Matteo, ancora tra le sue mani, osservava la scena con gli occhi socchiusi, completamente catturato dall’immagine della sua fidanzata che si lasciava toccare da un altro uomo mentre lo stringeva con la sua mano calda.

— Sei così bagnata, Vale… — sussurrò Malik contro il suo orecchio, muovendo le dita con maestria tra le sue labbra gonfie di desiderio.

Valentina non riuscì a trattenere un gemito, le sue mani che si strinsero con più decisione attorno al membro di Matteo, come se il piacere che stava ricevendo si riversasse automaticamente nei suoi movimenti.

Matteo gemette a sua volta, il corpo teso, gli occhi puntati sulle dita di Malik che si muovevano con precisione assoluta tra le gambe della sua donna.

Era estasi pura.

Era un sogno che diventava realtà.

Valentina ansimava sempre di più, il suo corpo completamente arreso alle mani esperte di Malik. Ogni movimento delle sue dita tra le sue cosce le strappava un sussulto, la faceva stringere di più la presa attorno al membro di Matteo, come se avesse bisogno di un contatto, di un’ancora in quella tempesta di piacere che la stava travolgendo.

Malik, sentendo quanto fosse reattiva, la spinse con delicatezza fino a farla distendere completamente sul letto.

— Stenditi, bella… voglio vederti bene — mormorò contro la sua pelle, mentre con le mani le accarezzava i fianchi.

Valentina obbedì, mordendosi il labbro, lasciando che il suo corpo si rilassasse sotto di lui.

Malik fece scivolare le dita lungo i suoi fianchi, fino ai lati del suo tanga.

Con calma assoluta, lo sfilò lentamente, accompagnandolo lungo le sue cosce affusolate, le ginocchia, fino a farlo scivolare oltre le caviglie.

Ora era completamente esposta.

Il respiro di Malik divenne più profondo mentre osservava la passera perfetta della donna del suo amico, appena velata da un sottile strato di umidità che rendeva la vista ancora più invitante.

Le sue mani tornarono subito su di lei, scivolando lungo l’interno delle sue cosce, aprendole delicatamente, fino a ritrovarsi davanti allo spettacolo che ormai lo stava facendo impazzire.

— Sei stupenda, Vale… — mormorò, osservandola con pura ammirazione.

Poi tornò a massaggiarla, ma questa volta il suo tocco si fece più diretto. Le sue dita esplorarono la sua intimità con più decisione, scivolando tra le labbra gonfie, tracciando piccoli cerchi che la fecero inarcare sul letto.

E infine, la penetrò.

Due dita affondarono lentamente dentro di lei, sentendola stringersi attorno a lui con un calore irresistibile.

Valentina lanciò un gemito strozzato, le mani che si aggrapparono alle lenzuola, il corpo che rispose istintivamente, accogliendolo sempre più in profondità.

Dall’altro lato del letto, Matteo si passò una mano lungo il membro teso, la scena davanti ai suoi occhi lo stava eccitando più di quanto avesse mai immaginato.

— Guardati… — disse, la voce carica di malizia. — Sei tutta aperta per lui… e lo stai adorando, vero?

Valentina aprì gli occhi, trovando lo sguardo acceso di Matteo su di lei. Il suo respiro era spezzato, il suo corpo in balia di quelle dita che la penetravano con una precisione perfetta.

— Io… — provò a dire, ma un altro gemito le spezzò la frase.

Matteo sorrise, stringendo il proprio membro con più decisione.

— Ti sta scopando con le dita, e guardati… sei fradicia. Ti piace che un altro ti tocchi così?

Valentina ansimò, il suo corpo che rispondeva prima ancora delle parole.

Malik aumentò il ritmo delle sue dita, il pollice che intanto stimolava il suo clitoride con movimenti lenti e controllati.

— Dillo… — la provocò Matteo, il suo tono più esigente.

Valentina si morse il labbro, i suoi fianchi che iniziarono a muoversi da soli, seguendo il ritmo delle dita di Malik.

Poi sollevò lo sguardo su Matteo, gli occhi velati di puro desiderio.

— Sì… mi piace…

Matteo sorrise, il cuore che gli martellava nel petto.

— Dimmi quanto.

Valentina gemette di nuovo, il suo corpo scosso da un’ondata di piacere sempre più intensa.

— Tantissimo… non voglio che si fermi…

Malik rise piano, affondando le dita ancora più in profondità.

— E chi si ferma, piccola…

Ormai, non c’era più alcun freno.

Il corpo di Valentina tremava sotto il tocco esperto di Malik. Le sue dita continuavano a muoversi dentro di lei, ogni affondo più profondo, più deciso, mandandola sempre più alla deriva in un piacere che non aveva mai provato prima.

Malik si mosse leggermente, sollevando il bacino e avvicinandosi di più al suo volto.

Valentina, ancora persa tra gemiti e respiri spezzati, sentì la sua presenza più vicina. Il suo sguardo scivolò giù, notando per la prima volta l’evidente rigonfiamento sotto il tessuto dei suoi pantaloni. Era enorme.

Senza pensarci, la sua mano si mosse da sola, posandosi sopra quel pacco teso, esplorandone la consistenza attraverso il tessuto.

Malik ansimò piano, il respiro che si fece più profondo.

Matteo, che osservava la scena con il membro ancora tra le dita, sorrise maliziosamente.

— Se lo vuoi, devi prendertelo davvero… — la provocò, la voce bassa e carica di desiderio.

Valentina sollevò lo sguardo su di lui, il petto che si sollevava veloce.

— Io…

— Dai, Vale… tira giù quei pantaloni — continuò Matteo, la sua mano che scivolava su se stesso mentre la guardava giocare con Malik.

Lei esitò un istante, mordendosi il labbro. Poi, con un brivido che le attraversò la schiena, afferrò l’elastico dei pantaloni di Malik e li abbassò lentamente, sentendo il tessuto scorrere lungo le sue cosce muscolose.

Ora, davanti a lei, c’era solo il sottile strato di stoffa degli slip a separarla dalla realtà di ciò che stava accadendo.

Le sue dita scivolarono sugli slip di Malik, massaggiandolo attraverso il tessuto. Il suo calore, la sua consistenza, la sua grandezza erano innegabili.

Malik ansimò piano, il corpo che rispondeva immediatamente alla sua presa.

Matteo rise piano, scuotendo la testa.

— Mica ti fermerai qui, vero?

Valentina sollevò lo sguardo, incrociando i suoi occhi carichi di eccitazione.

Poi si voltò di nuovo verso Malik.

Con un respiro profondo, afferrò l’elastico degli slip e li abbassò lentamente, il tessuto che scivolò via rivelando, finalmente, tutto.

Il suo respiro si fermò.

Davanti a lei c’era un membro enorme, spesso, pulsante… ben oltre qualsiasi cosa avesse mai visto o immaginato. Le sue dita tremarono mentre lo sfiorò, cercando di chiuderlo nella sua mano.

Ma non ci riusciva.

Era troppo largo per le sue dita esili.

— Porca troia… — sussurrò, gli occhi sgranati, il battito che le esplodeva nelle orecchie.

Matteo rise piano, il suo sguardo fisso su di lei.

— Ti piace, Vale?

Lei si morse il labbro, deglutendo mentre faceva scorrere lentamente la mano lungo quell’arnese mastodontico.

— È… enorme… cazzo, è troppo grande…

Malik sorrise, il petto che si sollevava con orgoglio mentre sentiva il modo in cui lei lo esplorava.

— Ti spaventa? — chiese, la voce profonda e calda.

Valentina scosse la testa, il suo corpo che bruciava di eccitazione.

— No… mi eccita da morire…

Matteo si morse il labbro, stringendo il proprio membro con più decisione.

— Lo vuoi sentire, vero?

Lei ansimò, stringendo Malik con entrambe le mani, sentendo la sua consistenza pulsare tra le dita.

— Sì… lo voglio.

A quel punto, non c’era più bisogno di altre parole.

Matteo la guardava con un sorriso malizioso mentre le sue mani stringevano quel membro enorme. Le dita di Valentina scivolavano lungo l’asta di Malik, provando a contenere quella dimensione spropositata, ma era impossibile.

— Non riesci nemmeno a chiuderci la mano, eh? — la provocò Matteo, il tono carico di eccitazione.

Valentina ansimò, continuando a far scorrere le dita su quella pelle calda e tesa.

— È assurdo… — sussurrò, mordendosi il labbro. — Mai visto niente del genere.

Malik sorrise, osservando il modo in cui lei lo accarezzava, come se ancora non riuscisse a crederci.

— Ma ti piace, vero? — insistette Matteo, abbassandosi lentamente verso di lei.

Valentina sollevò lo sguardo su di lui, il respiro spezzato.

— Troppo…

Matteo sorrise, compiaciuto. Poi si abbassò, lasciando che le sue labbra si posassero sul suo collo, sfiorandolo con piccoli baci umidi.

— Ti sei mai sentita così? — mormorò contro la sua pelle.

Valentina chiuse gli occhi, lasciando che il calore del suo respiro la percorresse.

— No… mai…

Matteo sorrise ancora, continuando la sua discesa lungo il suo corpo. Le sue labbra scivolarono sul petto, poi sul ventre, la sua lingua che tracciava piccole linee lungo la pelle liscia, fino ad arrivare al suo monte di Venere.

Si fermò per un istante, inspirando profondamente.

Era totalmente fradicia.

Non l’aveva mai sentita così bagnata, così pronta, così disperata di piacere.

— Cazzo, Vale… — sussurrò, scostando leggermente le sue gambe per avere più spazio. — Sei un lago qui sotto.

Valentina ansimò, il corpo che si sollevava leggermente verso di lui, come se cercasse il suo tocco.

— È colpa vostra… — rispose con un filo di voce, mentre le sue mani continuavano a muoversi lungo il membro di Malik.

Matteo non perse altro tempo.

Spalancò leggermente le sue cosce e fece scivolare la lingua contro la sua intimità, assaporandola con un gemito profondo.

Valentina inarcò la schiena all’istante, il corpo che si tese sotto quel tocco.

— Oh Dio… — ansimò, le dita che si strinsero attorno al membro di Malik.

Matteo la leccava con attenzione, esplorandola con la lingua, godendosi ogni sua reazione.

Nel frattempo, Valentina continuava a masturbare Malik, le mani che scorrevano lungo quella lunghezza impressionante. Ancora non riusciva a crederci.

— È troppo grande… — sussurrò, con un misto di stupore ed eccitazione.

Malik sorrise, osservandola dall’alto.

— Eppure… lo stai adorando.

Matteo si fermò un attimo per guardarla, leccandosi le labbra.

— Forse lo vuole anche sentire, eh?

Valentina rabbrividì, gli occhi lucidi di desiderio.

Matteo non smetteva di provocarla. Aveva gli occhi fissi su di lei, la voce bassa, carica di malizia.

— Dillo, Vale… dillo che lo vuoi sentire.

Valentina ansimava, il respiro spezzato dal piacere che la attraversava. Malik continuava a tenerla per la nuca con una presa salda ma delicata, il suo sguardo sicuro mentre la osservava.

— Lo vuoi? — chiese Malik, la voce profonda, vellutata.

Valentina deglutì, le dita ancora avvolte attorno a quella dimensione impossibile.

Matteo rise piano, continuando a leccarla con lentezza esasperante.

— Guarda come lo stringi… — sussurrò, sollevando lo sguardo su di lei.

Valentina sapeva di non poter più negare quello che stava accadendo dentro di lei. L’eccitazione, la voglia, il desiderio puro di sentirsi completamente libera.

Malik le accarezzò i capelli, il pollice che le sfiorò la mascella, prima di stringerla leggermente.

— Dimmi la verità, piccola… lo vuoi davvero?

Valentina lo guardò per un lungo istante, poi si morse il labbro.

— Sì…

Matteo sorrise soddisfatto, stringendo il proprio membro mentre la vedeva abbandonarsi completamente.

— Fagli sentire quanto sei brava con la bocca… — insistette, la voce carica di desiderio.

Valentina inspirò profondamente, poi si avvicinò lentamente.

Le sue labbra sfiorarono la cappella lucida di Malik, baciandola con delicatezza.

Sentì i muscoli di lui tendersi all’istante, il respiro farsi più pesante mentre lei iniziava a esplorarlo con piccoli baci, la lingua che accarezzava appena la punta.

Malik lasciò andare un lungo sospiro, il pollice che le accarezzava la guancia mentre la osservava giocare con lui.

— Così, brava… — mormorò, la voce leggermente roca.

Poi, con un gesto lento e controllato, spinse leggermente la sua nuca.

E Valentina lo accolse in bocca.

Le sue labbra si allargarono per far spazio a quell’arnese imponente, la lingua che scivolò lungo la parte superiore mentre iniziava a prenderlo sempre più dentro di sé.

Matteo, che osservava ogni suo movimento, si morse il labbro, continuando a masturbarsi mentre la vedeva lavorare sulla carne pulsante di Malik.

— Dio, Vale… guarda come lo stai prendendo…

Valentina gemette attorno a lui, sentendo il calore di quella dimensione inusuale riempirle la bocca.

Era davvero enorme.

E lei lo adorava.

Malik si distese sul letto, il petto che si sollevava e abbassava in respiri profondi, il corpo rilassato ma carico di tensione. I suoi occhi scuri erano fissi su Valentina, che nel frattempo si legò i capelli biondi in una coda, prendendosi il suo tempo, come se volesse rendere la scena ancora più eccitante per entrambi gli uomini.

Si inginocchiò sopra di lui, a gattoni, le mani appoggiate sul suo addome scolpito. Con un sorriso malizioso, iniziò a baciarlo sul ventre, scendendo sempre più giù, lasciando piccoli segni umidi sulla pelle scura di Malik.

Quando raggiunse la sua erezione imponente, lo guardò per un attimo prima di afferrarlo alla base con entrambe le mani.

— È davvero enorme… — sussurrò con un misto di eccitazione e incredulità.

Malik sorrise, il respiro già più pesante.

Valentina si limitò a sfiorarlo con la lingua sulla punta, assaporandolo lentamente, prima di farlo scivolare dentro la sua bocca, provando a prenderlo sempre più in profondità.

Matteo, sdraiato di fianco, la osservava con occhi accesi.

— Guarda come lo divori...

Valentina gemette contro il membro di Malik, la bocca che cercava di adattarsi a quelle dimensioni spropositate. Era impossibile prenderlo tutto, ma non smetteva di provarci, mentre la saliva le colava lungo il mento.

— Porca puttana… — ansimò Malik, stringendo il lenzuolo tra le dita.

Matteo rise piano, continuando a guardarla lavorare.

— Ti piace eh? Non riesci nemmeno a prenderlo tutto…

Valentina sbavava copiosamente, il membro di Malik completamente ricoperto della sua saliva. Lo sentiva pulsare tra le labbra, la sua testa che si muoveva su e giù con un ritmo sempre più frenetico.

Matteo si avvicinò di più, mordendosi il labbro.

— E io? Mi hai già dimenticato?

Valentina si fermò un attimo, il respiro affannato, la bocca ancora piena di Malik.

Con un sorriso malizioso, si staccò lentamente e si girò verso Matteo.

— Non potrei mai… — sussurrò, prima di afferrare il membro di lui e prenderlo subito in bocca, senza esitazione.

Matteo gemette forte, la testa che scivolava all’indietro.

— Così, brava…

Ora Valentina li alternava, passando da uno all’altro, godendosi la differenza tra i due.

Dopo qualche minuto, Matteo la fissò, il fiato corto, il corpo scosso dall’eccitazione.

— La senti, vero?

Valentina si fermò, guardandolo con occhi velati di desiderio.

— Cosa?

Matteo sorrise, provocatorio.

— La differenza.

Valentina abbassò lo sguardo, ancora con entrambe le mani attorno al membro di Malik.

— Cazzo, se la sento… — ansimò, mordendosi il labbro.

— Dillo.

Lei rise piano, continuando a far scorrere le mani lungo quella lunghezza spropositata.

— Non c’è paragone… è enorme…

Malik sorrise con soddisfazione, affondando una mano tra i capelli di Valentina.

— E tu sai esattamente cosa farne, piccola…

Matteo si morse il labbro, continuando a guardarla mentre godeva nel fare esattamente ciò che voleva.

Il cazzo di Malik era di nuovo nella sua bocca.

Ormai, era completamente persa nel piacere.

Matteo si morse il labbro, il petto che si sollevava velocemente mentre guardava la sua fidanzata completamente persa nel desiderio.

Valentina era una visione.

Li prendeva entrambi in bocca, il respiro spezzato, le dita che scivolavano lungo le loro erezioni con una naturalezza disarmante. La saliva le colava ancora dalle labbra, mentre il membro di Malik era ormai bagnato dal suo stesso sbavo.

Matteo l’aveva sognato mille volte, nei suoi momenti più perversi, ma vederla così, in ginocchio tra loro due, con quell’espressione da troia affamata, superava ogni fantasia.

Dopo un po’, Valentina si fermò per riprendere fiato. Sollevò il viso, il petto che si alzava e abbassava in respiri affannati, mentre continuava a stringere entrambi con decisione.

Malik la guardava dall’alto con un sorrisetto soddisfatto, mentre Matteo si passava una mano sul membro, completamente ipnotizzato dalla scena.

— Guarda come ce li prende… — commentò Malik con un sorriso divertito.

Valentina rise piano, ancora con il fiato corto.

Abbassó lo sguardo sulle sue mani, osservando il contrasto tra i due membri. Uno le riempiva la presa, solido e pulsante. L’altro… era semplicemente una bestia.

Matteo si mordicchiò il labbro inferiore, mentre la provocazione gli scivolava fuori spontanea.

— Adesso, amore… scendi su quello che ti piace di più.

Valentina non esitò.

Si voltò verso Malik, con uno sguardo che diceva già tutto, e si abbassò su di lui.

Matteo si lasciò cadere indietro, completamente in estasi nel vederla fare quella scelta.

La sua bocca si aprì lentamente attorno alla cappella di Malik, la lingua che gli accarezzò la punta prima di inghiottirlo il più possibile.

Lo voleva, lo voleva davvero.

Lo prese dentro con avidità, le labbra che si schiudevano sempre di più per cercare di contenerlo, ma nonostante tutto, era semplicemente troppo grande.

Malik gemette, la sua mano che si posò sulla sua nuca per accompagnarla nei movimenti.

— Così… brava… — ansimò, la voce bassa e calda.

Valentina gemeva contro di lui, la sua bocca che si muoveva con più foga, più voglia, la saliva che ormai le colava lungo il mento.

Malik la afferrò con più decisione e iniziò a muovere il bacino, facendo scivolare il suo membro sempre più in profondità dentro la sua bocca.

Le labbra di Valentina si allargarono, la mascella che si tendeva per accoglierlo il più possibile.

Matteo osservava la scena con il respiro spezzato, il suo membro duro tra le dita.

— Dio, Vale… — ansimò, senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.

Malik ora la guidava completamente, spingendole la testa con dolcezza ma con fermezza, lasciandola prendere il ritmo giusto, facendole sentire ogni centimetro della sua lunghezza.

Valentina sbavava copiosamente, il membro di Malik completamente bagnato.

Dopo qualche istante, si staccò per riprendere fiato.

Si passò la lingua sulle labbra, il respiro pesante, mentre lunghi fili di saliva colavano ancora dalla sua bocca fino alla base del membro di Malik.

Matteo si morse il labbro più forte, completamente fuori di testa.

— Sei fantastica così… — le sussurrò, la voce roca.

Valentina sollevò lo sguardo su di lui con un sorriso sfacciato.

— Ti piace vedermi così, eh?

Matteo annuì, gli occhi pieni di desiderio.

— Non hai idea di quanto…

Malik le accarezzò la guancia con il pollice, osservandola con un sorriso predatorio.

— E non abbiamo nemmeno iniziato, piccola…

A quel punto, il confine era stato completamente spezzato.

Valentina, ancora con le labbra lucide di saliva, si avvicinò a Matteo e lo baciò con foga. Il sapore di Malik era ancora sulle sue labbra, ma Matteo non si tirò indietro. Al contrario, ricambiò il bacio con ancora più desiderio, afferrandole il viso mentre le loro lingue si intrecciavano con avidità.

Nel frattempo, Malik si alzò in piedi al bordo del letto, con gli occhi fissi sul corpo di Valentina ancora disteso davanti a lui.

Allungò le mani e le afferrò le caviglie con decisione, facendo scorrere i pollici lungo la sua pelle liscia, dalle caviglie fino ai polpacci, poi su per le cosce.

— Cazzo, Vale… — mormorò, la sua voce profonda e piena di eccitazione. — Sei assurda…

Le sue dita scivolavano lungo la pelle setosa, tracciando linee invisibili che facevano rabbrividire Valentina.

Matteo, ancora incollato alle sue labbra, la provocava senza tregua, mordendole il labbro inferiore prima di sussurrarle all’orecchio:

— Dillo che lo vuoi…

Valentina ansimò, gli occhi ancora chiusi mentre il calore la consumava da dentro.

— Oddio… — sussurrò, ma la voce le tremò.

Malik sorrise, afferrandole di nuovo le caviglie e alzandole leggermente. Le gambe di Valentina si spalancarono davanti a lui, rivelandole completamente la sua intimità umida, pulsante di desiderio.

Matteo osservò la scena con il cuore che gli martellava nel petto.

— Guarda come sei aperta per lui… — sussurrò, spingendole indietro i capelli e fissandola dritto negli occhi. — Devi solo dirlo, amore…

Valentina si morse il labbro, il respiro sempre più pesante. Sentiva il calore del corpo di Malik sopra di lei, la sua presenza imponente che riempiva ogni spazio.

Malik si avvicinò ancora di più, lasciando che la sua cappella sfiorasse appena la sua apertura bagnata.

— Sei pronta vero, piccola? — le chiese con un sussurro roco.

Valentina rabbrividì, stringendo forte le lenzuola tra le dita.

— Oh si… — ansimò, senza più alcun dubbio.

Matteo sorrise soddisfatto, il suo sguardo fisso su di lei.

Malik afferrò il suo membro, lo posizionò alla sua entrata, e con un movimento lento ma deciso, iniziò ad entrare in lei.

Appena la cappella superò la sua entrata, Valentina spalancò gli occhi e un urlo di piacere le sfuggì dalle labbra.

— Oh mio Dio… — ansimò, il corpo che si inarcava mentre le sue gambe si tendevano, i muscoli tesi per l’intensità della sensazione.

Matteo la osservava, completamente rapito. Il modo in cui le sue cosce lisce tremavano, il contrasto tra la pelle chiara di Valentina e la potenza di Malik che la penetrava lentamente… era uno spettacolo che non avrebbe mai potuto immaginare così eccitante.

Valentina gettò la testa all’indietro, la bocca socchiusa in un gemito continuo.

— Cazzo… cazzo, è troppo… — ansimò, le unghie che si piantarono nelle lenzuola.

Malik sorrise sopra di lei, muovendosi ancora, facendole sentire ancora di più la sua lunghezza.

— Lo senti, piccola? — la provocò con voce roca.

Valentina gemette più forte, le gambe che si spalancarono ancora di più per accoglierlo meglio.

— Dio, sì… — ansimò, mordendosi il labbro. — Mi sta allargando tutta…

Matteo si passò una mano sulla bocca, completamente in estasi mentre la osservava contorcersi sotto Malik.

— Finalmente lo senti davvero, eh? — la provocò con un sorrisetto.

Valentina aprì gli occhi, lo sguardo completamente annebbiato dal piacere.

— Sì… — ansimò, con un sorriso sporco.

Matteo gemette piano, eccitato a livelli inimmaginabili.

Malik, vedendola così, aumentò il ritmo, le sue mani che scivolarono sui fianchi di Valentina per tenerla ferma mentre affondava sempre più dentro di lei.

Il letto iniziò a muoversi sotto la forza delle spinte, ogni affondo più deciso, più profondo.

Valentina urlò, le gambe che si contrassero attorno a lui mentre lo sentiva invaderla completamente.

— Sì! Dio, sì! — gridò, il corpo completamente abbandonato al piacere.

Malik ringhiò piano, afferrandola ancora più forte mentre la prendeva con più foga.

— Sei perfetta, piccola… così stretta e bagnata…

Valentina si lasciò andare completamente, il corpo che si muoveva con il ritmo di Malik, i suoi gemiti che riempivano la stanza senza alcun controllo.

Matteo si passò una mano sul petto, il suo respiro spezzato mentre la guardava venire posseduta come mai prima d’ora.

Era pura estasi.

Valentina era completamente in balia di Malik. Ogni suo affondo era come un’ondata di piacere che la travolgeva senza darle tregua. Non aveva mai provato nulla di simile.

Ogni centimetro della sua carne la riempiva in un modo che nessun altro aveva mai fatto prima. Le gambe erano più spalancate che mai, il suo corpo aperto per accoglierlo fino in fondo.

— Dio… Malik… — ansimò, la voce spezzata tra un gemito e l’altro.

Il letto cigolava sotto la loro intensità, le spinte di Malik sempre più profonde, sempre più decise. La teneva ferma, con le mani ben salde sui suoi fianchi, guidandola con precisione assoluta mentre affondava dentro di lei senza pietà.

Valentina gettò la testa all’indietro, il collo teso, il petto che si sollevava con respiri affannati.

— Sì… sì… prendimi tutta… — ansimò, completamente persa nel piacere.

Matteo, accanto a loro, la osservava con gli occhi sgranati, il corpo teso dall’eccitazione più totale. Il modo in cui la sua fidanzata veniva dominata da Malik lo mandava in estasi.

— Guardati, Vale… — sussurrò Matteo, con un sorriso malizioso.

Valentina gemette forte, le mani che strinsero le lenzuola con forza.

Malik aumentò il ritmo, il letto che tremava sotto i loro corpi.

— Dio, sì! Scopami così! — gridò, il corpo completamente abbandonato, il piacere che le esplodeva dentro.

Matteo si morse il labbro, la vista di lei così sottomessa al piacere lo faceva impazzire.

Malik non si fermava, ogni spinta più profonda, più intensa.

Valentina non era mai stata così aperta, mai stata così presa. E sapeva che non avrebbe mai dimenticato quella notte.

Malik si lasciò poi cadere all’indietro sul letto, il petto che si alzava e abbassava mentre riprendeva fiato. Il suo bacino e le sue cosce erano completamente bagnate a causa di Valentina, un chiaro segno di quanto fosse andata oltre ogni limite.

Valentina rimase lì, distesa accanto a lui, con il corpo ancora tremante per il piacere estremo che l’aveva attraversata. I suoi capelli biondi incollati alla pelle sudata, il respiro irregolare, le labbra ancora socchiuse in un gemito appena accennato.

Con un movimento lento e sensuale, si sollevò sulle braccia e si mise a cavalcioni sopra Malik. Afferrò il suo membro ancora teso con entrambe le mani, mordendosi il labbro mentre lo posizionava all’ingresso della sua intimità, ancora completamente bagnata.

Si mosse lentamente, facendo scorrere la cappella lungo le sue labbra gonfie, lasciando che il piacere la colpisse ancora prima di prenderlo dentro. Poi, con un respiro profondo, abbassò lentamente il bacino, lasciandosi impalare su di lui.

— Oh cazzo… — ansimò, la testa che si inclinava all’indietro mentre sentiva ogni centimetro riempirla di nuovo.

Malik gemette piano, le mani ben salde sui suoi fianchi mentre la aiutava a prenderselo tutto.

Valentina iniziò a muoversi, lentamente all’inizio, facendo ondeggiare il bacino con movimenti circolari, sentendo quel membro enorme allargarla ancora una volta.

— È troppo grosso… — gemette, posando le mani sul petto di Malik per avere più controllo.

Matteo, inginocchiato dietro di lei, la osservava con occhi incollati alla scena.

Il modo in cui le sue chiappe tonde ondeggiavano ad ogni movimento, il contrasto tra la sua pelle chiara e l’imponenza di Malik che la spalancava… era qualcosa di irreale.

— Cristo, Vale… guarda come lo prendi… — sussurrò Matteo, eccitato al massimo.

Valentina ansimò, il piacere che la travolgeva in onde sempre più intense mentre iniziava ad aumentare il ritmo, facendosi sentire ancora più profondamente.

— Non ho mai sentito niente di così grande… — gemette, i fianchi che si muovevano più velocemente, il letto che cigolava sotto di loro. — Mi sta riempiendo tutta…

Matteo si morse il labbro, gli occhi fissi sul punto in cui Malik la penetrava, il suo membro che spariva dentro la sua fidanzata con ogni affondo.

— Sei incredibile… — ansimò, la voce spezzata dall’eccitazione.

Malik strinse i denti, affondando le dita nella carne morbida dei suoi fianchi.

— Continua così, piccola… cavalcalo bene…

Valentina gemette forte, il piacere che la stava consumando in ogni fibra del suo corpo.

E Matteo, guardandola, sapeva che quella era una visione che non avrebbe mai dimenticato.

Valentina cavalcava Malik con un ritmo sfrenato, i suoi movimenti sempre più veloci, più disperati. Ogni affondo la portava oltre, ogni secondo era un’esplosione di piacere che non riusciva più a contenere.

Le sue mani si aggrappavano al petto possente di Malik, le unghie che scavavano leggere nella pelle mentre il suo corpo tremava sopra di lui.

— Sì… sì… sì!!! — gemeva, la voce spezzata dall’eccitazione.

Matteo la guardava con gli occhi spalancati, completamente rapito. Mai l’aveva vista così, mai l’aveva sentita godere con così tanta intensità.

E poi, il punto di non ritorno.

— VENGO… VENGO… VENGO!!! — urlò Valentina, il corpo che si irrigidiva mentre l’orgasmo la colpiva come un’onda devastante.

Le sue gambe tremarono, il bacino che si bloccò per un istante prima di iniziare a vibrare mentre veniva sopra Malik, il suo corpo in preda a spasmi incontrollabili.

Matteo si morse il labbro, il cuore che gli martellava nel petto.

— Cristo santo… — sussurrò, la vista della sua fidanzata che si lasciava andare così completamente lo faceva impazzire.

Malik gemette forte sotto di lei, stringendole i fianchi mentre sentiva il suo corpo contrarsi attorno al suo membro.

— Cazzo, Vale… — ansimò, la mascella serrata mentre la lasciava cavalcare l’onda del suo piacere.

Valentina crollò per un istante sopra di lui, il petto che si sollevava e abbassava freneticamente, ancora in preda agli ultimi spasmi di piacere.

Mai… mai aveva goduto così tanto in vita sua.

E Matteo, guardandola così persa nel piacere, sapeva che quella immagine gli sarebbe rimasta impressa per sempre.

Valentina era ancora in estasi, il corpo che tremava per gli ultimi spasmi dell’orgasmo che l’aveva travolta. Malik la osservava dall’alto con uno sguardo carico di desiderio puro, il suo corpo teso, il petto che si sollevava con respiri pesanti.

Ma non era finita.

Malik la afferrò per i fianchi e la fece girare con decisione, guidandola a mettersi a quattro zampe sul letto.

Valentina obbedì senza esitazione, il suo corpo ancora sensibile, ma desideroso di sentirlo ancora. Si appoggiò sui gomiti, inarcando la schiena, il sedere perfetto che si sollevava verso di lui, ancora bagnato, ancora aperto.

Matteo, che aveva assistito a tutto, si morse il labbro, la vista di Valentina in quella posizione, pronta per essere presa di nuovo, lo mandava in estasi.

Malik le afferrò i fianchi con forza, il suo membro ancora duro che scivolava tra le sue labbra gonfie, bagnandosi di lei.

Valentina ansimò, il viso premuto contro il materasso, le mani che stringevano le lenzuola.

Malik non esitò.

Con un unico, lungo affondo, affondò dentro di lei fino in fondo.

Valentina urlò, il corpo che si tese mentre sentiva la sua carne riempirla di nuovo, ancora più in profondità.

— Dio, sì!!! — gridò, le gambe che tremavano mentre Malik iniziava a muoversi con un ritmo deciso, ogni spinta più forte, più intensa.

Matteo la osservava rapito, il suo sguardo fisso sul punto in cui Malik la prendeva, il modo in cui il suo sedere perfetto rimbalzava ad ogni colpo.

— Mai vista così troia… — sussurrò, la sua mano che scivolava lungo la schiena di Valentina.

Malik aumentò il ritmo, le sue mani che stringevano i suoi fianchi con ancora più forza, il letto che tremava sotto di loro.

- Ti piace così, eh? — ringhiò, le spinte sempre più profonde, più veloci.

Valentina ansimava forte, il suo corpo completamente abbandonato, il piacere che la devastava.

— Sì!!! Cazzo, sì!!! Sei troppo grosso…

Malik grugnì, i suoi colpi ormai frenetici, il piacere che gli montava dentro.

— Dio, Vale… sto per venire… — ansimò, aumentando ancora il ritmo, le sue mani che affondavano nella carne morbida dei suoi fianchi.

Matteo si morse il labbro, il suo sguardo fisso su di loro, completamente ipnotizzato.

— Riempila… — sussurrò, la voce carica di eccitazione.

Malik affondò una volta, due, tre… e poi esplose.

Con un gemito gutturale, spinse fino in fondo, il suo corpo che si tese mentre il piacere lo travolgeva completamente.

Valentina gemette forte, sentendolo venire dentro di lei, il suo calore che la riempiva in profondità.

Rimasero così per un attimo, i corpi intrecciati, il respiro affannato, il letto ancora tremante sotto di loro.

Matteo si lasciò cadere accanto a loro, il sorriso sulle labbra, gli occhi ancora pieni di desiderio.

— Vale… — sussurrò, accarezzandole la schiena. — Sei stata perfetta…

Valentina sollevò il viso, un sorriso sfinito sulle labbra, il corpo ancora tremante.

La stanza era satura di calore, il profumo intenso del sesso ancora sospeso nell’aria. Le lenzuola erano un groviglio disordinato, intrise di sudore, mentre il letto sembrava testimone muto di ciò che era appena accaduto.

Valentina era distesa al centro, il corpo ancora tremante, il respiro lento ma profondo, cercando di riprendersi dall’ondata di piacere che l’aveva travolta. Il suo petto si alzava e abbassava piano, le guance arrossate, i capelli biondi sparsi sul cuscino come un’aureola disordinata. Le gambe leggermente aperte, ancora scosse dagli spasmi del piacere, con tracce evidenti di ciò che Malik le aveva lasciato dentro.

— Sei stata incredibile… — mormorò Matteo, il tono carico di compiacimento.

Valentina sollevò appena il mento, incontrando il suo sguardo. Il sorriso sulle sue labbra era esausto ma appagato.

— Cazzo, Vale… — ansimò Malik, voltando appena la testa per guardarla. — Sei stupenda…

Lei rise piano, il suono basso e dolce, mentre si stiracchiava leggermente tra i due uomini.

Matteo la osservò, il suo sguardo ancora acceso di desiderio.

— Non avrei mai pensato di vederti così… — sussurrò, passando la lingua sulle labbra. — E invece… guardati.

Valentina si morse il labbro, ancora inebriata dalle sensazioni che le attraversavano il corpo.

— Mi avete fatta impazzire… — ammise con un sospiro.

Malik ridacchiò piano, passandole una mano lungo la coscia, ancora scossa dal piacere.

— E tu hai fatto impazzire noi…

Per un momento, nella stanza calò un silenzio complice. Nessuno sentiva il bisogno di parlare. Il semplice contatto delle loro pelli calde, il suono dei respiri che piano piano tornavano regolari, bastava a colmare tutto.

Matteo, ancora accanto a lei, le sfiorò il mento e la baciò piano, senza fretta, con dolcezza.

Valentina chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere dal calore dei loro corpi.

Sapeva che quella notte sarebbe rimasta impressa per sempre. E che, forse, non sarebbe stata l’ultima.


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2025-03-19
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