La nuova consapevolezza – episodio 5
di
Redwriter
genere
tradimenti
Le 24 candeline ondeggiarono al passaggio della torta nella sala semibuia del Red Lion Café, il nome del bar di mia moglie. L'occasione era il compleanno di Cristina.
La sala era gremita di ragazzi giovani, per lo più compagni di università della ragazza.
Qualche sera prima quando Sara mi aveva parlato della festa a sorpresa per la loro aiutante, avevo accettato subito di partecipare all'organizzazione dell'evento; l'idea era nata da un paio di compagni di corso che avevano contattato Sara e Chiara per chiedere la disponibilità del locale.
Il mio aiuto all'organizzazione era stato in realtà marginale, mi ero limitato a fare da taxi per alcuni amici di Cristina arrivati con il treno dal suo paese di origine.
La ragazza per una volta sembrava aver perso la sua proverbiale timidezza, la sorpresa era stata totale e perfettamente riuscita, emozionata e sorridente si aggirava tra gli amici dispensando saluti e abbracci non perdendo occasione di brindare.
Nei giorni successivi alla partenza di Maxime, le cose erano tornate alla normalità di sempre. Lavoro, casa, i soliti impegni, qualche puntata in palestra, nulla di nuovo insomma.
Le fantasie su Sara seppur meno frequenti non erano scomparse del tutto e il loro riaffiorare soprattutto al risveglio del mattino mi portavano ad avere erezioni consistenti.
Quella sera mentre la musica riecheggiava alta nel locale, osservavo mia moglie che al bancone dispensava drinks e boccali di birra ai partecipanti alla festa. Un paio di ragazzi si erano seduti sugli sgabelli del bancone e dalle occhiate che gli lanciavano, parevano averla identificata come un soggetto di interesse.
Uno dei due nello specifico, un ragazzo alto con i capelli ricci, insisteva nel cercare di attirarne l'attenzione per poter avviare una conversazione. Sara dal canto suo pareva frustrare sistematicamente i tentativi del ragazzo ignorandolo rimanendo concentrata sul suo lavoro.
Il ragazzo alla fine desistette, si alzò dallo sgabello e si guardò attorno in cerca di un obiettivo più facile, obiettivo che parve individuare in una ragazza dai capelli rossi prossima all'uscita del locale, verso la quale, drink in mano, si diresse.
Il secondo ragazzo che fino ad allora aveva lasciato l'iniziativa all'amico parve sul punto di abbandonare il campo a sua volta, ma poi forse nell'intento di tentare il tutto per tutto si sporse verso Sara per dirle qualcosa e questa volta il tentativo parve raggiungere il suo scopo.
Mia moglie alzò gli occhi verso il ragazzo e sorrise; era riuscito a fare breccia dicendo qualcosa di divertente, forse, ipotizzai, qualcosa che riguardava il tentativo di approccio maldestro dell'amico. In ogni caso ebbe successo perchè per diversi minuti i due presero a conversare; la musica alta del locale li costringeva ad avvicinare i volti nel tentativo di farsi sentire, le espressioni sul volto di Sara cambiavano di tanto in tanto, ma mantenevano un tono interessato e divertito; il ragazzo a sua volta pareva soddisfatto di come le cose stessero procedendo, finché in un preciso istante un' espressione di delusione parve disegnarsi sul suo volto.
Osservavo con interesse il tentativo di flirt del ragazzo, non provavo alcun fastidio perché sapevo che alla fine il tutto sarebbe finito in nulla; del resto Sara era una bella donna e come tale attirava l'attenzione, mi chiesi quante volte quella scena si ripeteva durante le sue uscite.
Chiara raggiunse il bancone e dai gesti che fece parve invitare la sorella a lasciarle la postazione. Poco dopo mia moglie si allontanò e dopo avermi cercato con con lo sguardo mi raggiunse nell'angolo della sala dove sedevo.
“Allora com'è la festa?” mi chiese avvicinando le labbra al mio orecchio.
“Direi che sta andando alla grande, Cristina sembra contenta” commentai.
“ Decisamente, non l'ho mai vista così, d'altra parte qui ci lavora”
“Tu ti stai divertendo?” chiesi a mia volta.
“ Ad ora non mi sono fermata un attimo, sembra di essere tornata ai vecchi tempi, quando papà teneva aperto il bar anche la sera per fare gli aperitivi”
Provai a buttarla li.
“Ho notato che hai un ammiratore “
Sara non finse stupore per la cosa, probabilmente sapeva che l'avevo osservata mentre era in corso il tentativo di approccio del ragazzo.
“ Intendi Ivan, era un po' impacciato all'inizio, ma poi nonostante l'età devo dire che ci sa fare e poi è divertente”
“ Non ha visto l'anello al dito ?” chiesi.
“ Penso di si , ma non sembra che la cosa lo preoccupasse, anzi , avrà pensato che una donna più grande poteva essere un occasione migliore di una sua coetanea, voi uomini ragionate sempre con l'uccello specialmente quando avete vent'anni”
Non potei darle torto, se non che avrei esteso lo specialmente in termini di fascia di età fino ai sessanta se non fino alla morte.
Sara riprese:
“Mi ha invitato a fumare una canna più tardi con i sui amici a casa sua”
“ E tu cosa hai risposto?”
“Che l'idea era allettante, ma che purtroppo non potevo, povero, ha fatto una faccia”
“ Già, immagino si fosse fatto il programma della serata”
“ In compenso gli ho promesso che avremmo ballato un po' insieme se avessi avuto tempo”
“ Come sei buona“
“ Un po' mi dispiaceva, mi sa che gli piaccio parecchio, mi ha detto che da quanto è entrato nel locale non mi ha staccato gli occhi di dosso, che adora le bionde con gli occhi azzurri, il tipo nordico”
“ Come dagli torto, anche se le nordiche sono di solito un po' più alte” aggiunsi scherzosamente.
Il dito medio di mia moglie si alzò rapidamente in segno di risposta.
“ Be non farlo troppo illudere allora”
“ Se ti crea problemi la cosa lascio stare, è un ragazzino”
“Al contrario , non mi crea nessun fastidio, e poi... mi piace vederti ballare”
Sul volto di Sara comparve un sorriso ambiguo quasi a scrutare a fondo la mia mente. Poco dopo si allontano per raccogliere i piatti con i residui della torna sui tavolini adiacenti.
Mi allontanai dalla mia posizione per raggiungere il bagno che inevitabilmente era affollato; dopo avere aspettato per parecchio tempo tornai in sala e qui trovai Sara che ballava con gli altri ragazzi sulla pista improvvisata.
Mi piaceva davvero vederla ballare, era scatenata; scalza in mezzo alla pista appariva piccola rispetto alla media dei ragazzi che le stavano attorno, eppure la sua figura emanava un energia incredibile; quella sera indossava una semplice maglietta e un paio di jeans aderenti, nulla di trascendentale finchè non la si vedeva muovere il culo e i fianchi con le braccia alzate e la coda ondeggiante.
Di certo il mio giudizio non era imparziale, altre ragazze più giovani e meno vestite di Sara prendevano erano sulla pista in quel momento, eppure la mia attenzione era solo per lei e le sue movenze. Ivan le ballava di fronte non perdendola di vista e mangiandola letteralmente con gli occhi; in un paio di occasioni il ragazzo aveva provato a cercare un contatto fisico prolungato, afferrandola con delicatezza per i fianchi o cercando di prenderle la mano per avvicinarla a se. In entrambi i casi i suoi tentativi furono frustrati dallo svincolarsi di mia moglie dalla presa del ragazzo.
Realizzai con chiarezza in quel momento di quanto negli ultimi giorni la mia attenzione nei suoi confronti fosse aumentata considerevolmente e di come il vederla cosi desiderata da altri mi stuzzicasse terribilmente; che male c'era del resto, i buoni propositi di smetterla con le fantasie vennero accantonati temporaneamente.
La festa proseguì per qualche ora, Chiara aveva posto come termine mandatorio le due del mattino; all'approssimarsi dell'ora quando una parte dei ragazzi aveva iniziato a lasciare il locale era chiaro che Cristina stava risentendo di una sbronza colossale. Seduta su una sedia ai bordi della zona di ballo, terribilmente pallida era palesemente incapace di reggersi in piedi da sola.
Alcuni amici si erano offerti di riaccompagnarla a casa, ma Sara era stata irremovibile nello stabilire che ci avremmo pensato noi: visto il suo stato era opportuno che a riportare a casa la ragazza fosse qualcuno di fiducia e quel qualcuno sarei stato io, poiché lei e la sorella avevano l'ingrato compito di riordinare il locale.
La casa di Cristina era a diversi isolati dal bar e ad attenderla ci sarebbe dovuta essere una coinquilina, cosi una volta ricevute le istruzioni per raggiungere l'abitazione, con l'aiuto di paio di amici e po' di fatica riuscimmo a condurre la ragazza alla macchina, facendola accomodare sul sedile del passeggero.
Sapevo che era solo una questione di tempo prima che la ragazza vomitasse l'anima; speravo solo che la cosa non avvenisse lungo il tragitto.
Una volta in viaggio la ragazza prese a ripetere nei momenti di parziale coscienza che gli dispiaceva tanto e che ero molto gentile; pensai che provasse imbarazzo per lo stato in cui si trovava e la rassicurai di non preoccuparsi di nulla e che presto saremmo stati a casa.
Mente ci avvicinavamo all'abitazione il ritornello del mi dispiace fu seguito da qualcosa di più:
“ Mi dispiace per quello che dice quella stronza”
Era palese che stava straparlando cosi ignorai la cosa, poco dopo però in un successivo momento di lucidità riprese:
“Dice sempre che sei un coglione e che fa bene a scopare.....”
Questa volta provai a una certa curiosità nel capire cosa stesse cercando di dire, così provai a chiedere:
“Di chi parli ?”
La ragazza alzando lo sguardo annebbiato verso di me rispose.
“Della stronza”
Di nuovo provai a capire a chi si stesse riferendo:
“ Chi è la stronza ?“
“Chiara no....”
Ok stava parlando di mia cognata, che a quanto pare doveva aver fatto qualcosa nella mente annebbiata della ragazza per essere appellata in quel modo.
Ormai sempre più incuriosito provai a capire cosa stava cercando di dire Cristina, era chiaro che nel suo stato avrebbe potuto dire qualunque cosa, ma del resto come recitava l'espressione “in vino veritas” chissà che qualcosa di vero ci potesse essere nelle sue parole.
“Chiara dice che sono un coglione ?” provai a chiedere.
La ragazza non mi rispose subito poi disse.
“Già”
Chiara diceva che ero un coglione, la cosa mi parve strana , certo i nostri rapporti non erano idilliaci, ma definirmi cosi mi pareva un po' esagerato, soprattutto mi parve stano che lo dicesse pubblicamente , provai di nuovo a chiedere.
“ E con chi scopa ?”
Cristina mi guardò senza capire , allora provai a ripetere scandendo le parole e parlando più lentamente.
“ Hai detto che dice che sono un coglione e che scopa , con chi scopa Chiara ?”
“ Sara scopa no Chiara” fu la risposta.
Mentre sentivo il cuore battere più forte, provai a proseguire.
“ Con chi scopa Sara ?”
Cristina non rispose alla domanda, sembrava completamente persa , mi guardò e sorrise per poi reclinare il capo verso il basso. Sapevo che parlare con lei in quello stato era scorretto e che molto probabilmente la ragazza stava vaneggiando, ma volevo saperne di più.
Ormai eravamo arrivati in prossimità di casa, cercai il numero della via e parcheggiai, scesi dalla macchina e aprii la porta lato passeggero , dopo averle sganciato la cintura di sicurezza , provai a destare la ragazza scuotendone dolcemente la spalla, parve inutile, a questo punto provai a scuoterla un po più forte e questa volta la cosa funzionò.
Di nuovo gli occhi semichiusi di Cristina si posarono su di me.
“ Mi dispiace “
Provai ad assecondarla dicendo
“ Non ti preoccupare non fa niente, non mi arrabbio, con chi scopa Sara?”
Cristina abbozzo una smorfia e con sempre maggior difficoltà rispose:
“ Con tutti e due e Chiara dice che sei coglione“
“ Tutti e due chi?” provai di nuovo.
A questo punto Chiara parve esitare, ma con un ultimo sforzo aggiunse qualcosa di incomprensibile che finiva con:
“ vanno a yoga “
Tentai di nuovo di capire meglio
Provai a riformulare “Sara scopa con qualcuno che va a yoga ?”
Questa volta fu tutto inutile , Cristina si piegò violentemente verso il basso e cominciò a vomitare in modo consistente sul marciapiede sottostante. Sorressi la testa della ragazza aiutandola a liberarsi. Quando ebbe finito parve esausta, avrei voluto provare a chiederle ancora qualcosa, ma questa volta desistetti.
Citofonai al cognome che mi era stato dato e dopo interminabili minuti qualcuno rispose, spiegai chi ero e che Cristina era con me.
Minuti dopo al cancello di ingresso si presentò una ragazza assonnata con indosso pantaloncini e maglietta. Vedendo lo stato di Cristina, mi aiuto a portarla in casa e farla adagiare sul letto della sua camera. Salutai la coinquilina e lasciai l'appartamento.
Salii in macchina e prima di riavviarla indugiai qualche minuto, chissà cosa intendeva Cristina durante il suo vaneggiare, forse Chiara diceva che sua sorella mi tradiva ? O Cristina confondeva le due sorelle ? Poteva pure essere che la ragazza pensasse di parlare con qualcun altro , eppure i soggetti in questione calzavano nel contesto.
Tutto poteva essere, ma il gruppo di yoga sarebbe stato sicuramente di mio interesse per il prossimo periodo.
Rientrando in casa, trovai mia moglie in bagno con Indosso il solo perizoma intenta a lavarsi i denti. Mi avvicinai da dietro incrociando il suo sguardo riflesso nello specchio e la abbracciai baciandola sul collo.
“ Tutto ok , chiesi ?”
“ Si, crollo dal sonno ma è stata una bella serata”
“Hai ballato a lungo con il povero Ivan” la stuzzicai.
“ Si proprio povero” ribatté lei in modo ironico.
“ A un certo punto della serata non l'ho più visto, forse se ne è andato”
“No” disse Sara “era fuori con i suoi amici, e prima di chiudere il locale e passato a salutarmi e abbiamo fumato una sigaretta insieme”
“ Immagino ti abbia rinnovato l'invito a casa sua”
“ Oh si e mi ha anche detto che ora che sapeva dove lavoravo mi sarebbe passata a trovare qualche volta”
“ E tu?”
“Gli ho detto che ci eravamo divertiti, ma che non era il caso, ero un po' troppo grande per lui e in più ero..... impegnata”
“L'hai convinto ?”
“Spero di si , almeno cosi mi è sembrato quando l'ho salutato”
“Un po' mi spiace per lui, illudersi tutta la sera e poi..... neanche un bacino”
Sara si avvicino a me, alzandosi sulla punta dei piedi mi baciò, poi prima di uscire dal bagno aggiunse:
“ Be forse un bacino gliel'ho dato, buona notte amore.”
Se vi piace il racconto, sono graditi commenti, critiche o suggerimenti a red.writer@hotmail.com.
La sala era gremita di ragazzi giovani, per lo più compagni di università della ragazza.
Qualche sera prima quando Sara mi aveva parlato della festa a sorpresa per la loro aiutante, avevo accettato subito di partecipare all'organizzazione dell'evento; l'idea era nata da un paio di compagni di corso che avevano contattato Sara e Chiara per chiedere la disponibilità del locale.
Il mio aiuto all'organizzazione era stato in realtà marginale, mi ero limitato a fare da taxi per alcuni amici di Cristina arrivati con il treno dal suo paese di origine.
La ragazza per una volta sembrava aver perso la sua proverbiale timidezza, la sorpresa era stata totale e perfettamente riuscita, emozionata e sorridente si aggirava tra gli amici dispensando saluti e abbracci non perdendo occasione di brindare.
Nei giorni successivi alla partenza di Maxime, le cose erano tornate alla normalità di sempre. Lavoro, casa, i soliti impegni, qualche puntata in palestra, nulla di nuovo insomma.
Le fantasie su Sara seppur meno frequenti non erano scomparse del tutto e il loro riaffiorare soprattutto al risveglio del mattino mi portavano ad avere erezioni consistenti.
Quella sera mentre la musica riecheggiava alta nel locale, osservavo mia moglie che al bancone dispensava drinks e boccali di birra ai partecipanti alla festa. Un paio di ragazzi si erano seduti sugli sgabelli del bancone e dalle occhiate che gli lanciavano, parevano averla identificata come un soggetto di interesse.
Uno dei due nello specifico, un ragazzo alto con i capelli ricci, insisteva nel cercare di attirarne l'attenzione per poter avviare una conversazione. Sara dal canto suo pareva frustrare sistematicamente i tentativi del ragazzo ignorandolo rimanendo concentrata sul suo lavoro.
Il ragazzo alla fine desistette, si alzò dallo sgabello e si guardò attorno in cerca di un obiettivo più facile, obiettivo che parve individuare in una ragazza dai capelli rossi prossima all'uscita del locale, verso la quale, drink in mano, si diresse.
Il secondo ragazzo che fino ad allora aveva lasciato l'iniziativa all'amico parve sul punto di abbandonare il campo a sua volta, ma poi forse nell'intento di tentare il tutto per tutto si sporse verso Sara per dirle qualcosa e questa volta il tentativo parve raggiungere il suo scopo.
Mia moglie alzò gli occhi verso il ragazzo e sorrise; era riuscito a fare breccia dicendo qualcosa di divertente, forse, ipotizzai, qualcosa che riguardava il tentativo di approccio maldestro dell'amico. In ogni caso ebbe successo perchè per diversi minuti i due presero a conversare; la musica alta del locale li costringeva ad avvicinare i volti nel tentativo di farsi sentire, le espressioni sul volto di Sara cambiavano di tanto in tanto, ma mantenevano un tono interessato e divertito; il ragazzo a sua volta pareva soddisfatto di come le cose stessero procedendo, finché in un preciso istante un' espressione di delusione parve disegnarsi sul suo volto.
Osservavo con interesse il tentativo di flirt del ragazzo, non provavo alcun fastidio perché sapevo che alla fine il tutto sarebbe finito in nulla; del resto Sara era una bella donna e come tale attirava l'attenzione, mi chiesi quante volte quella scena si ripeteva durante le sue uscite.
Chiara raggiunse il bancone e dai gesti che fece parve invitare la sorella a lasciarle la postazione. Poco dopo mia moglie si allontanò e dopo avermi cercato con con lo sguardo mi raggiunse nell'angolo della sala dove sedevo.
“Allora com'è la festa?” mi chiese avvicinando le labbra al mio orecchio.
“Direi che sta andando alla grande, Cristina sembra contenta” commentai.
“ Decisamente, non l'ho mai vista così, d'altra parte qui ci lavora”
“Tu ti stai divertendo?” chiesi a mia volta.
“ Ad ora non mi sono fermata un attimo, sembra di essere tornata ai vecchi tempi, quando papà teneva aperto il bar anche la sera per fare gli aperitivi”
Provai a buttarla li.
“Ho notato che hai un ammiratore “
Sara non finse stupore per la cosa, probabilmente sapeva che l'avevo osservata mentre era in corso il tentativo di approccio del ragazzo.
“ Intendi Ivan, era un po' impacciato all'inizio, ma poi nonostante l'età devo dire che ci sa fare e poi è divertente”
“ Non ha visto l'anello al dito ?” chiesi.
“ Penso di si , ma non sembra che la cosa lo preoccupasse, anzi , avrà pensato che una donna più grande poteva essere un occasione migliore di una sua coetanea, voi uomini ragionate sempre con l'uccello specialmente quando avete vent'anni”
Non potei darle torto, se non che avrei esteso lo specialmente in termini di fascia di età fino ai sessanta se non fino alla morte.
Sara riprese:
“Mi ha invitato a fumare una canna più tardi con i sui amici a casa sua”
“ E tu cosa hai risposto?”
“Che l'idea era allettante, ma che purtroppo non potevo, povero, ha fatto una faccia”
“ Già, immagino si fosse fatto il programma della serata”
“ In compenso gli ho promesso che avremmo ballato un po' insieme se avessi avuto tempo”
“ Come sei buona“
“ Un po' mi dispiaceva, mi sa che gli piaccio parecchio, mi ha detto che da quanto è entrato nel locale non mi ha staccato gli occhi di dosso, che adora le bionde con gli occhi azzurri, il tipo nordico”
“ Come dagli torto, anche se le nordiche sono di solito un po' più alte” aggiunsi scherzosamente.
Il dito medio di mia moglie si alzò rapidamente in segno di risposta.
“ Be non farlo troppo illudere allora”
“ Se ti crea problemi la cosa lascio stare, è un ragazzino”
“Al contrario , non mi crea nessun fastidio, e poi... mi piace vederti ballare”
Sul volto di Sara comparve un sorriso ambiguo quasi a scrutare a fondo la mia mente. Poco dopo si allontano per raccogliere i piatti con i residui della torna sui tavolini adiacenti.
Mi allontanai dalla mia posizione per raggiungere il bagno che inevitabilmente era affollato; dopo avere aspettato per parecchio tempo tornai in sala e qui trovai Sara che ballava con gli altri ragazzi sulla pista improvvisata.
Mi piaceva davvero vederla ballare, era scatenata; scalza in mezzo alla pista appariva piccola rispetto alla media dei ragazzi che le stavano attorno, eppure la sua figura emanava un energia incredibile; quella sera indossava una semplice maglietta e un paio di jeans aderenti, nulla di trascendentale finchè non la si vedeva muovere il culo e i fianchi con le braccia alzate e la coda ondeggiante.
Di certo il mio giudizio non era imparziale, altre ragazze più giovani e meno vestite di Sara prendevano erano sulla pista in quel momento, eppure la mia attenzione era solo per lei e le sue movenze. Ivan le ballava di fronte non perdendola di vista e mangiandola letteralmente con gli occhi; in un paio di occasioni il ragazzo aveva provato a cercare un contatto fisico prolungato, afferrandola con delicatezza per i fianchi o cercando di prenderle la mano per avvicinarla a se. In entrambi i casi i suoi tentativi furono frustrati dallo svincolarsi di mia moglie dalla presa del ragazzo.
Realizzai con chiarezza in quel momento di quanto negli ultimi giorni la mia attenzione nei suoi confronti fosse aumentata considerevolmente e di come il vederla cosi desiderata da altri mi stuzzicasse terribilmente; che male c'era del resto, i buoni propositi di smetterla con le fantasie vennero accantonati temporaneamente.
La festa proseguì per qualche ora, Chiara aveva posto come termine mandatorio le due del mattino; all'approssimarsi dell'ora quando una parte dei ragazzi aveva iniziato a lasciare il locale era chiaro che Cristina stava risentendo di una sbronza colossale. Seduta su una sedia ai bordi della zona di ballo, terribilmente pallida era palesemente incapace di reggersi in piedi da sola.
Alcuni amici si erano offerti di riaccompagnarla a casa, ma Sara era stata irremovibile nello stabilire che ci avremmo pensato noi: visto il suo stato era opportuno che a riportare a casa la ragazza fosse qualcuno di fiducia e quel qualcuno sarei stato io, poiché lei e la sorella avevano l'ingrato compito di riordinare il locale.
La casa di Cristina era a diversi isolati dal bar e ad attenderla ci sarebbe dovuta essere una coinquilina, cosi una volta ricevute le istruzioni per raggiungere l'abitazione, con l'aiuto di paio di amici e po' di fatica riuscimmo a condurre la ragazza alla macchina, facendola accomodare sul sedile del passeggero.
Sapevo che era solo una questione di tempo prima che la ragazza vomitasse l'anima; speravo solo che la cosa non avvenisse lungo il tragitto.
Una volta in viaggio la ragazza prese a ripetere nei momenti di parziale coscienza che gli dispiaceva tanto e che ero molto gentile; pensai che provasse imbarazzo per lo stato in cui si trovava e la rassicurai di non preoccuparsi di nulla e che presto saremmo stati a casa.
Mente ci avvicinavamo all'abitazione il ritornello del mi dispiace fu seguito da qualcosa di più:
“ Mi dispiace per quello che dice quella stronza”
Era palese che stava straparlando cosi ignorai la cosa, poco dopo però in un successivo momento di lucidità riprese:
“Dice sempre che sei un coglione e che fa bene a scopare.....”
Questa volta provai a una certa curiosità nel capire cosa stesse cercando di dire, così provai a chiedere:
“Di chi parli ?”
La ragazza alzando lo sguardo annebbiato verso di me rispose.
“Della stronza”
Di nuovo provai a capire a chi si stesse riferendo:
“ Chi è la stronza ?“
“Chiara no....”
Ok stava parlando di mia cognata, che a quanto pare doveva aver fatto qualcosa nella mente annebbiata della ragazza per essere appellata in quel modo.
Ormai sempre più incuriosito provai a capire cosa stava cercando di dire Cristina, era chiaro che nel suo stato avrebbe potuto dire qualunque cosa, ma del resto come recitava l'espressione “in vino veritas” chissà che qualcosa di vero ci potesse essere nelle sue parole.
“Chiara dice che sono un coglione ?” provai a chiedere.
La ragazza non mi rispose subito poi disse.
“Già”
Chiara diceva che ero un coglione, la cosa mi parve strana , certo i nostri rapporti non erano idilliaci, ma definirmi cosi mi pareva un po' esagerato, soprattutto mi parve stano che lo dicesse pubblicamente , provai di nuovo a chiedere.
“ E con chi scopa ?”
Cristina mi guardò senza capire , allora provai a ripetere scandendo le parole e parlando più lentamente.
“ Hai detto che dice che sono un coglione e che scopa , con chi scopa Chiara ?”
“ Sara scopa no Chiara” fu la risposta.
Mentre sentivo il cuore battere più forte, provai a proseguire.
“ Con chi scopa Sara ?”
Cristina non rispose alla domanda, sembrava completamente persa , mi guardò e sorrise per poi reclinare il capo verso il basso. Sapevo che parlare con lei in quello stato era scorretto e che molto probabilmente la ragazza stava vaneggiando, ma volevo saperne di più.
Ormai eravamo arrivati in prossimità di casa, cercai il numero della via e parcheggiai, scesi dalla macchina e aprii la porta lato passeggero , dopo averle sganciato la cintura di sicurezza , provai a destare la ragazza scuotendone dolcemente la spalla, parve inutile, a questo punto provai a scuoterla un po più forte e questa volta la cosa funzionò.
Di nuovo gli occhi semichiusi di Cristina si posarono su di me.
“ Mi dispiace “
Provai ad assecondarla dicendo
“ Non ti preoccupare non fa niente, non mi arrabbio, con chi scopa Sara?”
Cristina abbozzo una smorfia e con sempre maggior difficoltà rispose:
“ Con tutti e due e Chiara dice che sei coglione“
“ Tutti e due chi?” provai di nuovo.
A questo punto Chiara parve esitare, ma con un ultimo sforzo aggiunse qualcosa di incomprensibile che finiva con:
“ vanno a yoga “
Tentai di nuovo di capire meglio
Provai a riformulare “Sara scopa con qualcuno che va a yoga ?”
Questa volta fu tutto inutile , Cristina si piegò violentemente verso il basso e cominciò a vomitare in modo consistente sul marciapiede sottostante. Sorressi la testa della ragazza aiutandola a liberarsi. Quando ebbe finito parve esausta, avrei voluto provare a chiederle ancora qualcosa, ma questa volta desistetti.
Citofonai al cognome che mi era stato dato e dopo interminabili minuti qualcuno rispose, spiegai chi ero e che Cristina era con me.
Minuti dopo al cancello di ingresso si presentò una ragazza assonnata con indosso pantaloncini e maglietta. Vedendo lo stato di Cristina, mi aiuto a portarla in casa e farla adagiare sul letto della sua camera. Salutai la coinquilina e lasciai l'appartamento.
Salii in macchina e prima di riavviarla indugiai qualche minuto, chissà cosa intendeva Cristina durante il suo vaneggiare, forse Chiara diceva che sua sorella mi tradiva ? O Cristina confondeva le due sorelle ? Poteva pure essere che la ragazza pensasse di parlare con qualcun altro , eppure i soggetti in questione calzavano nel contesto.
Tutto poteva essere, ma il gruppo di yoga sarebbe stato sicuramente di mio interesse per il prossimo periodo.
Rientrando in casa, trovai mia moglie in bagno con Indosso il solo perizoma intenta a lavarsi i denti. Mi avvicinai da dietro incrociando il suo sguardo riflesso nello specchio e la abbracciai baciandola sul collo.
“ Tutto ok , chiesi ?”
“ Si, crollo dal sonno ma è stata una bella serata”
“Hai ballato a lungo con il povero Ivan” la stuzzicai.
“ Si proprio povero” ribatté lei in modo ironico.
“ A un certo punto della serata non l'ho più visto, forse se ne è andato”
“No” disse Sara “era fuori con i suoi amici, e prima di chiudere il locale e passato a salutarmi e abbiamo fumato una sigaretta insieme”
“ Immagino ti abbia rinnovato l'invito a casa sua”
“ Oh si e mi ha anche detto che ora che sapeva dove lavoravo mi sarebbe passata a trovare qualche volta”
“ E tu?”
“Gli ho detto che ci eravamo divertiti, ma che non era il caso, ero un po' troppo grande per lui e in più ero..... impegnata”
“L'hai convinto ?”
“Spero di si , almeno cosi mi è sembrato quando l'ho salutato”
“Un po' mi spiace per lui, illudersi tutta la sera e poi..... neanche un bacino”
Sara si avvicino a me, alzandosi sulla punta dei piedi mi baciò, poi prima di uscire dal bagno aggiunse:
“ Be forse un bacino gliel'ho dato, buona notte amore.”
Se vi piace il racconto, sono graditi commenti, critiche o suggerimenti a red.writer@hotmail.com.
2
4
voti
voti
valutazione
6.8
6.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La nuova consapevolezza – episodio 4racconto sucessivo
La nuova consapevolezza – episodio 6
Commenti dei lettori al racconto erotico