Il desiderio di essere schiava – 04.Allenamenti, preparazione e costanza

di
genere
dominazione

Ho vissuto i giorni successivi al nostro primo incontro con uno strano senso di vuoto, considerando anche che nel fine settimana non riusciamo a sentirci a voce.
Ritornare sulla Terra dopo aver vissuto emozioni così nuove ed intense è stato come schiantarsi sul pavimento cadendo da molto in alto; ho provato un’enorme tristezza quasi fisica, un senso di abbandono – anche se è ingiusto parlare di abbandono, il Padrone a cui mi sono donata non mi ha lasciata sola un momento – e una sensazione di incredulità per essere tornata alla vita di tutti i giorni, con le normali incombenze giornaliere come il sistemare casa o preparare una lavatrice.
I primi due giorni, il sabato e la domenica, sono stati davvero complessi da gestire, con un maremoto di emozioni interne delle quali non potevo rendere partecipe nessuno.
Ho provato la pungente voglia di urlare fino a perdere completamente la voce; è stato necessario tutto l’autocontrollo di cui sono capace per non impazzire completamente in quelle lunghissime quarantotto ore.

MF: “Passato lo smarrimento?”
Maia: “Più o meno”
MF: “Più o meno… risposta poco convincente”
Maia: “Non è importante”
MF: “Certo che è importante, e questa risposta non mi piace… che cosa sta succedendo?”
Maia: “Non succede nulla di che, devo tornare coi piedi sulla terra dopo aver passato due giorni che mi hanno donato emozioni importanti e bellissime”
MF: “Dovrai farci l’abitudine a queste emozioni, perché è solo l’inizio. Mi manca la tua pelle, il tuo profumo. Mi manca il veder vibrare il tuo corpo”
Maia: “Suppongo diventerà più semplice, più “normale” da gestire il senso di vuoto che sento adesso. Mi manchi, mi manca tutto di te, è un qualcosa che sento nel profondo e che si traduce con un dolore quasi fisico”
MF: “Hai una parte di me, custodita non so dove. Tienila stretta a te. Quando puoi indossala, scrivi sulla pelle dalla parte del cuore la mia sigla, MF. Sarò lì con te, che ti stringo forte. Ricordi la nostra immagine, riflessa allo specchio? Uniti e legati da un solido guinzaglio? Una catena che ci tiene uniti?”
Maia: ”Quella immagine è impressa in modo indelebile dentro di me”
MF: “Bene, quella immagine portala sempre nel cuore, con la certezza che quella è e sarà una catena difficile da recidere; quello è il primo mattone del nostro castello”

Per provare a regalare un briciolo di serenità alla mia anima ho iniziato a scrivere questo diario; è terapeutico fissare i propri pensieri e le emozioni per iscritto, mi permette di guardarle con la giusta distanza, analizzarle con calma e non essere travolta dal vortice di sensazioni che provo.
Ne ho parlato con Lui, Gli ho condiviso la prima parte di quello che avevo scritto e il fatto che sia rimasto piuttosto soddisfatto è stato per me motivo di orgoglio e di felicità.
Non si tratta solo di scrivere una bella storia, tanto intensa quanto vera, ma di provare a dare testimonianza di come un Legame di questo tipo possa nascere e di come si sviluppi con il passare del tempo e dell’accumularsi delle esperienze.

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Dopo qualche giorno di assestamento che è stato utile ad entrambi per metabolizzare le emozioni che abbiamo provato, abbiamo ripreso quella che sta diventando la nostra piacevole routine: chiamata o videochiamata giornaliera e un intenso scambio di messaggi che svariano su fronti diversi; pian piano scopro di Lui nuovi aspetti, vissuti personali, quali sono le Sue reazioni a determinate situazioni. È un piacere continuo aggiungere di volta in volta piccole pennellate ad un quadro che spero continui ad ingrandirsi all’infinito.
Abbiamo avuto un intenso confronto su tutto quello che è successo durante il nostro primo incontro, lo abbiamo rivissuto insieme e abbiamo parlato di tutto, reazioni fisiche ed emotive, emozioni provate, margini di miglioramento, nuove pratiche da provare e introdurre nel periodo prossimo.
Quando posso indosso il collare che mi ha donato, lo stringo forte tra le mani e la presenza fisica di pelle calda che abbraccia il mio collo è davvero consolatoria… chiudo gli occhi e immagino siano le Sue mani a cingermi, a tenermi stretta e ad indicarmi che Lui è sempre con me, che sono al sicuro tra le Sue mani.

Nel frattempo, con il Suo benestare, ho iniziato a frequentare come lettrice invisibile una serie di forum a tema BDSM; ho il profondo desiderio di capire di più di questo mondo in cui comincio a muovere i primi passi, e mi piace approfondire la “vox populi” su diversi temi; le tematiche trattate e le reazioni individuali di ciascuno, mi stanno permettendo di comprendere che cosa sento affine al mio spirito e che cosa invece se ne distanzia molto.
Ho incontrato le parole di una serie di personaggi che compaiono in vari forum, sia Dom che slave, e ognuno - come è giusto sia - ha la sua visione personale riguardo affettività e sessualità, riguardo alle pratiche, alle sessioni; sono ben cosciente che nessuna persona, Dom o slave che sia, abbia da raccontare l’assoluta verità, però è bene conoscere questa costellazione di pensieri per arrivare a comprendere più profondamente possibile quella che è la mia natura.
So che tra un po’ di tempo mi sarà data la possibilità di iscrivermi e agire attivamente su questi forum; per il momento continuo a collezionare, e accantonare, informazioni utili.

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Ammetto che nella settimana successiva al nostro primo incontro, passato lo smarrimento iniziale, ho goduto della tranquillità di tanti momenti, abbiamo parlato molto e mi è stata data la possibilità di riprendermi anche fisicamente dal primo incontro, che mi ha lasciato qualche strascico fisico a cui non sono minimamente abituata.

Quando pensavo di essere tranquilla e cullata dal tran tran giornaliero, ecco che è arrivata la richiesta puntuale di iniziare i miei allenamenti, che mi saranno utili per riuscire ad accogliere totalmente il mio Padrone, davanti e dietro.
Questi allenamenti non hanno solo una valenza fisica, pur importante perché mi permetteranno di ottenere una maggiore elasticità e dilatazione, oltre ad un maggior controllo su respiro e dolore, ma servono anche ad allenare la mia costanza; la dedizione che metto nelle mie sessioni individuali, anche forzando la mano fino a provocarmi dolore, è tutta per il mio Padrone.
Lo faccio perché voglio farlo, perché mi dà gioia poterLo rendere orgoglioso dei miei progressi e perché io sia in grado di accoglierLo e di accogliere ogni Sua richiesta senza timore.
La Sua richiesta è stata dunque quella di iniziare con gli allenamenti, tre volte a settimana, con un giorno di riposo in mezzo; misure differenti per il dietro e il davanti, ed esercizio fino a quando entrambi i buchetti sono ben dilatati e permettono di infilare e sfilare agevolmente l’oggetto.
Dopo ogni allenamento mi viene richiesta una relazione di come è andata, descrizione di che cosa ho fatto, sensazioni, livello di dolore, corredata da foto o video.
A casa in quel momento avevo solo i plug comprati qualche settimana prima, decisamente non sufficienti per allenarsi alla dilatazione; per il mio primo allenamento ho recuperato un cetriolo dal frigorifero e, con una certa dose di imbarazzo, ho iniziato la mia prima sessione in solitaria.
Mi sono riscaldata utilizzando il plug (medio e subito dopo grande), ben lubrificato; seduta sul bidet ero divisa tra due diverse sensazioni: da un lato il pudore, non sono attività che svolgo di solito e soprattutto non sono solita riprendermi mentre lo faccio, dall’altro lato un misto di curiosità ed eccitazione che è via via cresciuta fino a farmi completamente bagnare.
Sono rimasta per un po’ a fissare quel cetriolo, coperto da un preservativo e dal lubrificante, fino a quando ho iniziato a masturbarmi davanti; le dimensioni non erano esagerate, entrava ed usciva agevolmente e ad ogni inserimento provavo ad andare più a fondo, con gli occhi chiusi, immaginando che fosse Lui a penetrarmi; mi sono toccata nel frattempo, e nel giro di qualche minuto sono esplosa in un orgasmo liberatorio.
Ho poi proseguito con la parte per me più difficile, ovvero l’allenamento del culetto; non è stato per niente agevole, anche perché il cetriolo era molto duro e la sensazione non era particolarmente piacevole. Ho forzato l’ingresso e sono riuscita ad inserirlo a fondo e rimuoverlo per un po’ di volte, fino a quando ho visto delle macchioline miste a sangue e mi sono fermata; non è stato particolarmente doloroso, solo poco agevole e non troppo stimolante.
Concluso l'allenamento ho condiviso con il mio Padrone delle foto e ho provato a spiegare nel dettaglio atti e sensazioni provate; ne ho ricevuto in cambio un genuino interesse su come stessi, su quale livello di dolore avessi provato, oltre che preziosi consigli e la Sua soddisfazione, che mi eccita e mi dà ugualmente gioia.

Il povero cetriolo ha assolto al suo dovere anche due giorni dopo, e ne è uscito malconcio… era chiaro che per seguire il mio regolare piano di allenamenti non ci si potesse affidare alla verdura trovata in frigorifero, quindi dopo una lunga e attenta ricerca ho accolto in casa, e riparati in un nascondiglio apposito, due nuovi amici, due dildo anali con forma e funzione differente. Olmo, il fratello minore, formato da tre palle sovrapposte di quattro, cinque e sei centimetri di diametro, che diventerà amico del mio posteriore, e Adamo, fratello maggiore, liscio, di forma conica, che si allarga da 4 a 8 cm, il devastatore della mia fichetta.
Mi è stato chiesto di dar loro un nome, e ho deciso di tenere i nomi che già portavano perché non conosco nessuno che si chiami così, sarebbe veramente molto strano allenarsi con oggetti che mi ricordano una persona conosciuta.
Entrambi hanno una ventosa che mi permette di attaccarli alla parete e devo dire che, a distanza di settimane, sono uno dei migliori acquisti che abbia mai fatto, posso allenarmi, spingere a piacimento, farmi male cercando di andare più a fondo possibile, godere forte mentre mi scopo da sola con questi compagni morbidi e rosati che mi stantuffano a dovere.
Adoro i miei due nuovi amici, e se per cause di forza maggiore sono costretta a saltare un allenamento ne sento davvero la mancanza. Allenarmi non è più questione di dovere, perché mi è stato richiesto, ma sta regalando alla mia mente e al mio corpo una miriade di sensazioni nuove, che variano e si approfondiscono di volta in volta; non avevo idea di conoscere così poco il mio corpo, i suoi bisogni e le sue voglie senza confini.

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MF: “Ho sempre desiderato una schiava come te. Hai ancora tantissima strada da fare, ma sei colei che cercavo”

Diamo entrambi molto valore alle parole che vengono dette, per cui come posso sentirmi dopo aver letto queste frasi? Sono rimasta spiazzata e ugualmente cullata dalla Sua presenza che mi avvolge, mi scalda e calma la mia anima inquieta.
È un viaggio continuo, sempre più a fondo, nelle pieghe del mio corpo, della mente e dell'anima, un viaggio che spesso fa tappe dolorose, quando si sofferma su zone buie e sulle resistenze, ma nonostante questo è un viaggio a cui sento di non voler più rinunciare.

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Oltre agli allenamenti fisici capita che mi venga richiesto qualcosa di nuovo, come ad esempio di inventare una dedica su pelle per Lui e di portarla con me per l’intera giornata; a questa richiesta ho obbedito con trasporto, perché l’andare in ufficio con il seno sinistro marchiato con un “catch me, here, now” mi ha regalato per tutto il giorno un'eccitazione mentale senza pari, sensazione che dura ben più a lungo di qualsiasi orgasmo fisico.

Intanto proseguono anche le discussioni più teoriche, che toccano una miriade di aspetti diversi, come ad esempio le regole che mi sono state date, il concetto di SSC, la gelosia, il confine tra ascendente e manipolazione, i metodi che riguardano le legature, e così per tanti temi sempre diversi.
Su quest’ultimo aspetto ci siamo confrontati a lungo perché provo da sempre una profonda e innata attrazione per le corde, le legature, i nodi e le costrizioni; vedere le Sue mani sapienti muoversi su di me mentre tesse un reticolo sulla mia pelle è un qualcosa che mi eccita all'inverosimile e mi trasmette al contempo molta calma.
Ho piena fiducia nel mio Padrone, e quindi cedere completamente il controllo della situazione, sapere di essere alla mercé dei Suoi desideri fissata in pose oscene mi provoca spasmi di piacere che non posso soddisfare perché, appunto, costretta dalle corde, portandomi velocemente ad un crescendo di eccitazione che trova pace solo tra le Sue mani e incollata al Suo corpo.

Argomenti simili hanno il potere di accendere un incendio nella mente e nel corpo di entrambi, un incendio che continua ad alimentarsi e non accenna a perdere potenza; e arriva finalmente il momento di incontrarsi di nuovo, per proseguire sulla strada della reciproca conoscenza, per arrivare passo dopo passo a fondersi in maniera sempre più intima.
Il mio desiderio è quello di riuscire, col tempo, ad essere sempre più consapevole e più partecipe di quello che succede durante i nostri incontri; apprezzo anche l'aver “perso la testa” e l'averci capito poco durante la nostra prima volta insieme, ma provo il fortissimo desiderio di soddisfare al meglio ogni Sua richiesta, quindi vorrei essere presente e pronta a servirLo in tutto e per tutto.


Dedicato al mio Padrone, Master Fisting
scritto il
2025-01-10
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