Saziata da due nigeriani.

di
genere
gay

Alcuni giorni fa ero a Pescara per delle compere. Stavo cercando parcheggio nei pressi della stazione quando il mio sguardo di predatrice si posa su due ragazzi di colore che stavano vendendo chincaglierie in una bancarella improvvisata. Alti, muscolosi, sembrano due sculture d’ebano e io li mangio con gli occhi fantasticando su come ce l’hanno grosso. Mi faccio coraggio e tento un approccio. In genere questi immigrati non sono difficili da sedurre, hanno il testosterone sempre a mille e poche occasioni di svuotare i loro testicoli per cui un bel ragazzo effeminato può rappresentare una valida alternativa ad una donna vera. Fingendo interesse per la loro mercanzia inizio a parlare con loro che non impiegano molto a capire le mie vere intenzioni. D’altra parte i miei modi ed il mio aspetto efebico lasciano pochi dubbi sul mio orientamento sessuale e i due neri, che mi dicono provenire dalla Nigeria, capiscono che la mercanzia di cui dispongono che davvero mi interessa è quella che hanno tra le gambe. Iniziano a sorridermi compiaciuti ed a sfiorarmi il culo, mentre conversiamo e allora rompo gli indugi e gli chiedo esplicitamente di appartarci perché ho voglia che mi montino per bene. Loro acconsentono. Chiamano un loro amico, chiedendogli di sorvegliare la bancarella e mi dicono di seguirli. Abitano in un piccolo appartamento al terzo piano di un vecchio edificio vicino Corso Vittorio Emanuele. Mentre saliamo le scale, i due ragazzi si fanno più audaci con i loro palpeggiamenti e mi accarezzano il culo alternandosi tra loro. Entriamo in casa e finalmente do sfogo a tutta la mia voglia di godere di quei muscoli turgidi. Entriamo in una delle camere da letto dove ci sono due letti. Mi siedo sul bordo di uno dei due letti e faccio sedere i due nigeriani ai miei fianchi, gli slaccio le cinture, gli sbottono le patte e li aiuto a scendersi giù i pantaloni e gli slip. Quello che appare ai miei occhi è uno spettacolo della natura: due splendidi esemplari di cazzo africano che stimo di circa 25 cm ognuno, già belli in tiro. Inizio a segarli per farli indurire meglio quindi mi metto in ginocchio al bordo del letto e li prendo in bocca, ora l’uno, ora l’altro, somministrando ai due stalloni un pompino sontuoso. Ho difficoltà a ricevere quei cazzi nella mia bocca per quanto sono grossi e lungi ma non mi tiro indietro e a loro piace da morire perché dopo una decina di minuti del mio trattamento, quasi in simultanea, mi inondano con due sborrate abbondanti e prolungate. La sensazione delle due enormi cappelle che mi esplodono fiotti a ripetizione nella gola è indescrivibile. Mi sento una troia appagata, ingoio tutto senza sprecare una goccia e godo vedendo i due ragazzi compiaciuti e soddisfatti. Naturalmente ho bisogno di soddisfare anche il mio culo che nel frattempo si è bagnato come una vera figa per l’eccitazione. Sempre maneggiando i due enormi arnesi per farli riavere al più presto, mi spoglio e mostro fiera il mio corpo glabro e femminile, il mio culo perfetto ed il mio cazzetto ridicolo, simile ad un grosso clitoride che in piena erezione non supera i 10 centimetri. I due nigeriani ridacchiano della mia dotazione e la cosa finisce con aumentare la mia eccitazione. Mi metto nuda in mezzo a loro che iniziano a palpeggiarmi dappertutto, culo, cosce e, di tanto in tanto, mi segano il cazzettino insignificante. Ci baciamo sulla bocca e al culmine dell’eccitazione, porgo la schiena ad uno dei due, mettendomi a pecora. Questo inizia a lubrificarmi lo sfintere leccandomi con abilità e ficcandomi la lingua nel culo più e più volte mentre torno a spompinare golosamente l’altro ragazzo. Gli lecco le palle, poi su per l’asta tornata turgida più di prima, fino alla dolce cappella pulsante. Mentre agisco su questo splendido cazzo con la bocca e la lingua, con avidità, l’altro, dopo avermi ben lubrificata, mi piazza il glande sul buco del culo già pronto a ricevere quel palo d carne duro come il marmo. Spinge con decisione e il mio sfintere cede, accogliendo tutti i 25 centimetri. Il comprensibile dolore del momento lascia quasi subito spazio ad un piacere mai provato. Mentre mi scopa con ritmo cadenzato e con forza, ad ogni colpo corrisponde una scossa che parte dall’ano e si diffonde nella schiena e sul mio cazzetto che dopo un pò inizia a sbrodolare. Ne voglio ancora, voglio sperimentare qualcosa che ho visto solo nei film e allora chiedo che mi scopino insieme. Accettano. Uno si distende sulla schiena con il cazzo in tiro come un obelisco. Mi faccio impalare e mi piego riverso su di lui, porgendo il culo già impalato dal primo, all’amico che da dietro mi poggia la cappella sulla parte superiore dell’anello anale e inizia a spingere fin quando non riesce a farsi largo e a penetrarmi anche lui. Il mio sfintere è dilatato al massimo e riesce ad accogliere i due cazzi neri che iniziano forsennatamente a pomparmi. Godo come una cagna e dopo 5 minuti vengo, con il mio cazzetto minuscolo che cola la mia sbirra semiliquida, senza bisogno che me lo meni. I due neri vengono dopo un po’, inondandomi l’intestino con la loro crema. Sono appagata, ne ho abbastanza. Quando estraggono i loro pali dal mio culo, lo sfintere non si richiude e la loro sborra mi cola di fuori. Gli ripulisco i cazzi con la bocca, compiaciuta, ci ricomponiamo e ci salutiamo con la promessa di rivederci presto. Esperienza davvero appagante.
scritto il
2025-01-01
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