Marco e Icana quarta parte

di
genere
corna

Marco
Parte quarta
Ivana la padrona

Ivana organizzava incontri con singoli ogni 15 giorni.li reclutava tra i clienti di Marco, sui social, su siti per incontri. Di me si occupava sempre lei. A volte potevo vedere cosa facevano a Monica i porci, a volte solo sentire, a volte nulla. Dipendeva dai capricci di Ivana. Con me era sempre più perversa!. Ogni tanto organizzava serate a tema ed erano sempre ad alta tensione erotica. A volte Ivana mi costringeva a restare nudo in auto davanti alla casa ad aspettare e potevo rivestirmi solo al mattino quando Monica tornava sfatta da una notte di sesso con una decina di uomini . a volte passava ore a infierire su me con i suoi falli di gomma. A volte vendeva anche me a porci in cerca del culo di uno schiavo da sfondare. Ogni volta Ivana dava a Monica del denaro, la sua parte per il lavoro. A me mai. Le chiesi il perché e lei mi rispose che io non contavo nulla, lei aveva avito da Marco lei. Io ero solo un divertente contorno. A volte mi costringeva a restare a guardare fuori dalla finestra. Una volta al mese organizzava una serata regalo per u ragazzi di un centro di accoglienza. Li cercava uno ad uno lei personalmente. Regalava a loro Monica e per chi voleva scoparsi un maschio regalava me. Quelle erano le uniche sera che scopava anche lei. Ivana andava matta per i ragazzi stranieri. Marco si godeva quelle serate filmando e fotografando. Duravano una notte intera, fino allo sfinimento dei ragazzi. In quelle notti io e Monica eravamo a disposizione. Finite le serate regalo a fatica ci reggevamo in piedi. Io per giorni facevo fatica a camminare. Monica dormiva un giorno intero. A volte Ivana portava Monica dai clienti di Marco. La lasciava in albergo con loro sola. A volte la lasciava nuda in auto in posti appartati della città in balia di chiunque volesse scoparsela per un euro. Spesso la portava in aree di sosta per camionisti. Mi costringeva a guardare mentre per diverse ore lei la vendeva a chiunque desiderasse scoparsela. A volte regalava me. Monica doveva essere a disposizione sempre. Essendo una libera professionista questo rendeva la situazione possibile.un pomeriggio Ivana la chiamò e le disse che doveva soddisfare due nuovi clienti. Li doveva raggiungere in un motel. Io dovevo ascoltare tutto al cellulare che lei avrebbe dovuto tenere acceso di nascosto. Lei si presentò puntuale e prima di entrare nella stanza dei due accese il cellulare. La sentii bussare, entrò. Sentii che qualcuno la chiamava per nome. Era strano, lei usava sempre altri nomi. Dopo poco riconobbi la voce, era il suo commercialista, un vecchio porco che ogni volta le faceva proposte oscene.
Bene bene, oggi non potrai dirmi di no… cara Monica. Lui è mio cugino, lo chiamano la mazza…presto capirai il perché. E capirai anche che gli piace trattare le donne come troie.
Monica non parlava. Il vecchio rideva e la insultava.
Dammi il telefono troia!
Il vecchio rideva, immaginava forse che io potessi ascoltare e quando ne ebbe la certezza…
Ciao cornuto, perché ascoltare quando puoi guardare..
Avviò la video chiamata. Vedevo la sua faccia da porco soddisfatta.
Adesso te la scopiamo per bene.
Poi chiese al suo amico, della stessa età, di mostrarmi perché lo chiamavano la mazza . il cazzo del porco era di dimensioni notevoli, soprattutto in larghezza!
Provai frustrazione e rabbia, sapevo che quella non era una sera come tutte le altre, piena di sesso ed eccitazione. Lo capii dall’atteggiamento del vecchio porco, sprezzante. Fu una serata per me umiliante. La scoparono con disprezzo. La trattarono come la peggior troia al mondo. Lei nonostante l’atteggiamento dei due godeva. Non le importava che mi deridessero e me la mostrassero nelle pose più oscene. Sembrava che quei due conoscessero la sua vera natura.
Quando si fermavano lei li implorava di farne ciò che volevano.
Lo sapevo che eri una troia pronta a tutto e che ti sarebbe piaciuto troia! Le parole del commercialista la eccitavano ancora di più. Più la trattavano male più lei si rendeva disponibile. Dopo un paio di ore i due smisero di scoparla.
Il vecchio si rivolse a me.
Adesso vedrai come ci divertiremo …
Sentii il suo amico telefonare. Invitava persone ad unirsi a loro. Il cellulare si spense . dopo un’oretta ecco una videochiamata. Nella stanza una decina di uomini tutti sui sessanta. Monica in mezzo a loro . a malapena si capiva chi la stesse scopando e dove. Ad un certo punto la immobilizzarono a gambe aperte e uno di loro cominciò a spingerle nella figa la mano. Lei gli urlava di spingere fi più e la mano scivolò dentro di lei. Intorno tutti urlavano e si masturbavano. Il vecchio muoveva la mano e lei si dimenava in preda all’eccitazione. Poi la fecero girare e stavolta toccò al culo e la mano scivolò e l’uomo spinse fino quasi a metà braccio. Lei cominciò a pisciare e a godere urlando… di più di più sfondami il culo porco!

Adesso hai visto abbastanza, ora ci divertiremo solo noi….dopo aver detto questo il bastardo spense il cellulare. Tornai a casa e aspettai. Ero rabbioso, quel bastardo si divertiva cin Monica e lei non si opponeva sapendo che ero fuori dal gioco. Rientrò alle sei del mattino. Le chiesi cosa era successo ma lei mi disse che aveva promesso al porco do non dire nulla a nessuno. una volta al mese mi diceva di andare dal commercialista. Mi diceva anche di non aspettarla per un paio di giorni. Staccava il cellulare. Tornava che a malapena di reggeva in piedi. Non ho mai saputo cosa accadesse in quei giorni e in quelle notti. È un segreto tra lei, il vecchio commercialista e chissà quante altre persone. Di certo sapevano tutto Ivana e Marco!
scritto il
2025-01-01
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