Raccontino di sesso bello e spontaneo, milf, inculate e ampplessi multipli

Lo so che i racconti etero, li leggono pochi, pazienza. Qui se non pisci o cachi la mamma e la nonna, e non le porti a battere, non ti di fila nessuno.
E io che volevo solo raccontare qualche mia storiella con delle fighe, autentica, niente, non mi leggerà nessuno.
Qui ci sono quelli che riescono a scrivere 10 racconti al giorno, e li piazzano tutti nelle classifiche, speriamo che si incazzino con me e mi votino al ribasso, almeno faccio un po di lettori e non svanisco subito dalle prime pagine.
Qui si inizia con una scopata sulle scale di una scuola, un pomeriggio invernale, quando ero uno degli atleti del liceo, ed ero in palestra ad allenarmi.
Avevo appena compiuto 18 anni, e quella donna di oltre 40 anni, un po culona e cicciotta, stava pulendo le scale. Una bidella che abitava nel palazzo del liceo, e mi sorrideva sempre.
La vidi da sotto, la scuola era vuota, lei aveva un abitino corto ed era china a pulire i gradini.
Certo quel culo e quelle cosce erano uno spettacolo, rispetto alle compagne di liceo, me lo fece subito venir duro, salii affannato le scale, lei mi vide, eccitato, un bel sorriso, notò che ce lo avevo grosso, sotto il pantaloncino di atletica, e non si fece pregare, tirò giù il pantaloncino, lo segò un po, poi se lo prese in bocca, ma per poco, si fece ciucciare le tette, poi andammo nello sgabuzzino delle scope, dove aveva un divanetto si sedette aprì le cosce, e mi disse di uscire prima di sborrare, ci diedi dentro come un pazzo, lei lo voleva, stava godendo ebbe piccoli orgasmi, ma io non lo sapevo allora cosa fosse.
Mi diede un botta per farmi uscire e la sborra le schizzò addosso, aveva una specie di grembiule, era contenta, e si mise a ridere quando vide che ce lo avevo ancora duro.
dai, porcello, non dire niente a nessuno e ti faccio scopare ancora.
Quando tornai in palestra mi chiesero cosa mi fosse successo, visto che ero così allegro, e feci uno scatto portentoso, il sesso mi faceva rendere di piu in atletica.
La seconda volta la bidella, mi chiamò nella sua casa , dentro il recinto della scuola , si abbassò in avanti, e si fece chiavare alla pecorina, una cosa rapida che arrivavano i figli, ema un'altra sborrata in aria.
Queste cose rapide me la facevano desiderare sempre più, ma lei non aveva molto tempo fra lavoro e famiglia.
Ma mi disse che una delle signore della segreteria, era pazza di m, e che questa era zirtella, anche se era vogliosa; io le risposi di dire di si, e lei avvissò quella donna.
Certo non era bellissima, ma era troia forte, pulita, poco sensibile alle tette, ma sensibile su schiena e collo, e con un culo voglioso.
era alta, e quando vide che ero solamente un torello, senza arte, si dedicò a insegnarmi come farla godere, e come far durare di più le chiavate. lei abitava sola, ed era anche generosa, disse alla bidella che se voleva farsi qualche chiavata tranquilla con me, potevamo vederci a casa sua.
I miei compagni non capivano perchè fossi così esaltato. Un pomeriggio eravamo in tre a casa della segretaria e mi fecero chiavare tutte e due, e mi fecero anche ottimi pompini. Poi la segretaria lo volle anche in culo, la mia prima volta che lo mettevo.
Mi sentivo un califfo, e senza esagerare ebbi diversi rapporti con la segretaria, e piu raramente con la bidella.
Tuttavia studiavo e gareggiavo per la scuola, ed ebbi ottimi voti alla maturità.
Quando ormai ero all'università, ed avevo anche una ragazza ufficiale, non smettevo di andare ogni tanto dalla segretaria, che quando ormai erano passati 5 anni da qando avevo lasciato il liceo, mi disse che una mia ex professoressa voleva parlarmi.
Seee, parlarmi, parlare al mio cazzo, sborrai 3 volte quella volta, la prof era sposata, ma aveva il marito freddo e poi le piacevano i ragazzi atletici.
Devo a loro s fui svezzato nel sesso, ed imparai a far godere le donne, cosa che mi procurò diverse amanti nella vita.
Non dimenticherò mai il culo della bidella mentre salivo le scale, ancora oggi, dopo 30 anni, mi viene duro a pensarci.