Fragolina VII (Reginetta, parte prima)
di
Fragolina Succosa
genere
trans
Marco non aveva mai smesso di lanciare frecciatine sulla rotondità della pancia e del sedere di Giulio, ogni occasione era buona per farlo, finché Rosina non decise di dargli retta e acconsentire affinché il fidanzatino dimagrisse.
Lei è sempre stata contraria perché le piaceva la morbidezza di Giulio e -soprattutto- non avrebbe mai rinunciato alle sue mammelle, una caratteristica propria del giovane che lei adora: due belle tette sode, con grandi capezzoli, decisamente più soddisfacenti rispetto alle tettine tipiche degli obesi. Giulio, dal canto suo, ha semplicemente una gran paura: in vita sua non ha mai fatto nessun tipo di attività fisica e ovunque andasse si sarebbe trovato di fronte a persone atletiche, in forma, che lo intimoriscono molto al solo pensiero, come del resto lo pone in assoluta soggezione lo stesso Marco.
Un pomeriggio classico, mentre si trovano tutti e tre nella cameretta di Giulio, Rosina spiega ciò che aveva deciso per trovare una soluzione al problema. Rivolgendosi a Giulio, mentre Marco le massaggia le spalle e i fianchi, dice: "Amorino sappiamo tutti e due che tu non reggeresti un giorno a fare qualunque genere di sport e se andassi in palestra finiresti col farti male o -ancora peggio- nelle mani di qualche trainer che andrebbe a far sparire le tue mammelle". Rosina allunga una mano, carezzando la tetta destra di Giulio. "Quindi ho deciso che se devi dimagrire, verrai nella mia spa, quella dove vado di solito... lì c'è tutto e non manca nulla, sapranno come fare per te". Marco è pienamente d'accordo: "anche perché lì di sicuro non c'è pericolo che mette su troppi muscoli, mal che vada forse quelli inguinali" ed entrambi si mettono a ridere. Giulio non capisce nulla, perché sebbene sappia che la fidanzata frequenta ogni settimana una non meglio specificata palestra, non ci era mai stato prima.
Un paio di giorni dopo, vestiti di tutine comode e scarpe da tennis, Rosina e Giulio raggiungono il "Reginetta", un enorme centro di bellezza dotato di piscina, spa, terme, palestra e molto altro ancora. Giulio rimane semplicemente incantato nel vedere quelle splendide ragazze e donne che vagano in costume o mini tute da ginnastica, molte salutano Rosina e gettano occhiate incuriosite verso Giulio.
La ragazza alla reception, una morettina formosa giovane e procace, si fa incontro a loro entusiasta: "Eccoti Rosi, questo dev'essere il tuo fidanzato vero? Piacere, vedrai che qui ti troverai benissimo". Giulio, imbarazzato come non mai, sorride e annuisce debolmente, ringraziando Miriam -questo pare sia il nome della morettina- alla quale però viene immediatamente affidato. Rosina spiega infatti a Giulio che di lui si occuperà totalmente Miriam: "Lei sa cosa fare amorino, fai tutto quello che ti dice e obbedisci bene, ci rivediamo stasera". Miriam sorride e carezza il volto di Giulio, sussurrando che è certa che farà tutto nel giusto modo.
A questo punto, lei lo conduce dalla reception ad un corridoio molto lungo, dove si trovano gli spogliatoi, i bagni e le docce: "Il primo giorno è sempre offerto, quindi non dovrai preoccuparti di nulla... iniziamo subito, così vediamo come ti trovi... levati pure tutto e lascia vestiti e scarpe in spogliatoio, troverai ciò che ti serve nel tuo armadietto". Detto fatto, passa a Giulio la chiave dell'armadietto 151 e spiega che lo attenderà in corridoio. Lui, titubante, entra, notando che non c'è alcuna suddivisione fra spazi dedicati ai maschi e alle femmine... in quanto l'unico maschio è lui. Nello spogliatoio, tutte quante lo osservano incuriosite o divertite, qualcuna sussurra che "dev'essere il fidanzatino di Rosi" e a Giulio pare addirittura di sentire un "Fragolina" da qualche parte, bisbigliato, ma è certo che si tratti solo di una impressione. Raggiunto il suo armadietto, si guarda intorno e alla sola idea di spogliarsi nudo, davanti a quelle donne e ragazze, per poco non ha un mancamento, tuttavia nota l'assenza totale di camerini chiusi e i bagni sono dall'altra parte del corridoio -sorvegliato da Miriam, che lo aspetta- quindi l'unica soluzione che trova è di prepararsi già con il cambio in modo da coprirsi con l'asciugamano...
... ma ecco che, aprendo l'armadietto, dentro non trova altro che un paio di ciabatte infradito in gomma, un costumino intimo minimale simile ad un tanga e una sorta di reggiseno che deve abbinarsi al costume. Rimane inebetito, rendendosi conto solo ora che le le ragazze che lo circondano effettivamente non portano affatto quella roba, ma indumenti assai diversi a seconda dei gusti. L'asciugamano appoggiato sul fondo dell'armadietto, assolutamente troppo piccolo per legarselo in vita, gli offre comunque un'idea: Giulio si siede su una panca, disponendo l'asciugamano sulle proprie gambe, quindi molto goffamente e faticosamente cerca di levarsi pantaloni e mutande facendo rimanere la propria intimità sotto il telo. Le presenti lo osservano in quelle acrobazie grottesche, una si fa avanti e spiega che: "Tesoro non farti problemi, sappiamo che sei il tato della Rosi, non sentirti in imbarazzo". Ma quelle parole così informali e amorevoli finiscono per renderlo ancora più paonazzo e goffo, l'asciugamano scivola via ed ecco che il suo pisellino fa capolino per un attimo prima che Giulio riesca a serrare le cosce per nasconderlo. "Scusatemi" risponde lui "io non sono abituato, è più forte di me" e cosi dicendo recupera l'asciugamano e tenta di infilarsi il costumino, che sostanzialmente gli lascia i glutei totalmente scoperti, ma per fortuna le dimensioni del pisellino permettono al fagottino di rimanere nascosto dentro al fazzolettino di tela dedicato a coprire il pube.
Una volta raccolto l'asciugamano, mentre qualcuna sussurra "perché non mette il reggipetto?", Giulio guadagna velocemente l'uscita al corridoio e cerca disperatamente Miriam, che lo attendeva poco distante. "Ce ne hai messo di tempo, perché non hai messo il reggipetto?". Giulio rimane inebetito, spiegando che lui è un maschio e non aveva idea di doverlo mettere: "... credevo fosse un item standard per le nuove clienti della spa". Miriam però scuote il capo, "no, questi indumenti servono perché all'inizio è importante che il tuo corpo sia il più possibile libero da vestiti, sia per facilitare il lavoro dei massaggiatori, sia per i trainer, ma il reggipetto è fondamentale, perché Rosina ha specificato che le tue mammelle non devono calare e in questo modo non c'è rischio che qualcuno se ne dimentichi". Giulio rimane di sasso, non aveva effettivamente pensato a tutto ciò, dopotutto lui non ne sapeva niente né di ginnastica né di spogliatoi ed era ovvio che finisse col prendere qualche cantonata: si scuso' con Miriam, girandosi per rientrare, ma ecco che si fece avanti proprio dalla porta dello spogliatoio una signora con il suo reggipetto: "Noi glielo avevamo detto di metterlo, ma si vede che dev'essere seguito". Miriam annuisce, quindi si posiziona alle spalle di Giulio e lo aiuta ad allacciarsi il reggipetto. Arriva dal corridoio proprio in quel momento anche Rosina, che si stava dirigendo verso lo spogliatoio, e appena vede il fidanzato si morde il labbro eccitata: "Amorino sei fantastico", sussurra, squadrandone il costumino che ne copre il pisellino, la pancia abbondante e le mammelle fasciate dal reggipetto.
Rosina li saluta di nuovo, accedendo allo spogliatoio dove Giulio intravede grande agitazione e fermento, tuttavia non può spiare niente di più, perché già Miriam lo afferra dolcemente sospingendolo in avanti: "Ora uno dei nostri esperti ti visiterà, per capire come agire al meglio per soddisfare i desideri di Rosina, sai, lei qui è diventata famosa parlandoci di te e Marco, che ormai siete i nostri beniamini". Giulio sbigotii: "Me e Marco?! Ma in che senso?". Miriam sorrise, spiegando che non c'era tempo di chiacchierare, erano arrivati, mostrando una porta con la targhetta "sala visite". Giulio esitava, così lei apri' la porta e lo sospinse dentro, seguendo e chiudendo alle proprie spalle.
Lui, l'esperto, è un uomo sulla cinquantina, abbastanza alto, peloso e rotondo di pancia, ma anche con bicipiti e pettorali che fanno tremare le gambe a Giulio. Veste niente altro che un paio di pantaloncini larghi, attraverso i quali si distingue il bozzo di un pisello che -probabilmente- ha poco da invidiare a quello di Marco.
"Denis, rimango anche io perché il tato di Rosi è un po' disorientato, fa niente?" chiede Miriam, rivolta all'uomo con tono quasi servile, mentre pizzica il sedere di Giulio per intimarlo a farsi vicino al lettino che troneggia nel centro della stanza.
L'altro non risponde nulla, perlomeno con la bocca, limitandosi ad avvicinarsi a Giulio e osservarlo bene: un'occhiata dotata di una tangibilita' assoluta, il ragazzo si sente letteralmente palpato con gli occhi da quel Denis, che tuttavia poco dopo usa le mani vere, grandi quanto badili, afferrando la ciambella della pancia di Giulio e strizzandola un poco. "Vedo che qui abbiamo un bel maialino" sussurra, abbattendo ancor più drasticamente la già scarsissima volontà di Giulio. Denis lo gira poi di spalle, palpando poderosamente le natiche del ragazzo, tuttavia Miriam non sembra soddisfatta di Giulio, così gli si avvicina e con qualche pizzicotto, strattone e colpetto lo piega per bene a novanta, divaricandogli le gambe. I modi della moretta sono qualcosa di incredibile per Giulio, non c'è vera e propria aggressività, ma piuttosto un leggiadro senso del controllo, come un allevatore che dispone la sua bestiola per la visita o il macello maneggiandola con gesti decisi, ma non per questo definibili come eccessivi.
Denis prosegue la sua energica palpazione di glutei, quindi scosta il sottilissimo filo di tela che corre lungo l'ano e la fragolina di Giulio, causando in quest'ultimo uno spasmo molto forte. Miriam, notando quella agitazione, si mette accanto trattenendo il corpo di Giulio. Lui non può vedere niente, girato di spalle e piegato sul bordo del lettino, ma ha la sensazione che il mondo intero stia manipolando il suo corpo. Si azzarda a chiedere come mai debbano controllare anche lì, ma Miriam si affretta a zittirlo: "Buono tato, non disturbare Denis". Ecco, ora Giulio sente qualcosa passare vicino al suo ano, lungo il gluteo destro, sempre più vicino, qualcosa di umido e duro, che lo fa rabbrividire. "Dilatalo di più" chiede l'uomo e Miriam obbedisce subito, afferrando le culacce carnose di Giulio e dilatandole a piene mani, affinché l'ano e la fragolina siano ben evidenti.
"Vedo che ci hai giocato un po' con il buchetto, cosa hai usato?" chiede lui, ma Giulio per tutta risposta si sente semplicemente sul punto di svenire. Miriam chiede quindi a Denis di esaminare per bene tutto: "Rosi mi ha detto di controllarlo bene", dice, mentre l'altro grugnisce qualcosa ed ora quella cosa umida e dura inizia a premere piano sull'ano, penetrandolo centimetro dopo centimetro. Giulio tenta in tutti i modi di concentrare la propria attenzione sul riconoscimento di cosa lo sta penetrando, ma in breve il suo autocontrollo lascia spazio al totale godimento: il pisellino va sull'attenti, mentre la bocca emette gemiti soffocati. "Buono tato, abbiamo quasi finito" sussurra Miriam, carezzandogli la nuca. Ancora più a fondo, quel coso adesso inizia ad esplorare il buchetto di Giulio, che finalmente lo percepisce forse come un dito, due dita magari, ricordandosi delle enormi mani di cui è dotato Denis.
Lo stantuffamento, avanti e indietro, dura per circa un minuto, lento e poderoso, quindi l'uomo abbandona l'ano, che si rilassa totalmente emettendo un minuscolo peto. "Porcellino" sussurrano assieme Denis e Miriam, ridendo, poi ecco di nuovo quella cosa dura e umida che inizia a carezzare la fragolina di Giulio. "E' qui?" domanda l'uomo, mentre Miriam non risponde a voce, ma è palese che abbia accennato un sì. Il ragazzo si prepara allo sfregamento, che difatti inizia in maniera lenta e decisa, come lo stantuffamento precedente. "Attento che Rosi ha detto che lui fa lo spruzzino" lo avverte Miriam, ma Denis spiega che tanto il costumino trattiene quel poco che esce. "Qua è proprio liscio e delicato, sembra davvero una bella passera" spiega, abbandonando lo sfregamento con dannazione di Giulio, che sente ormai il pisellino essere arrivato al punto critico di trattenimento.
Denis si appoggia quindi con il pube all'ano di Giulio, mentre Miriam lo pizzica per farlo alzare in piedi. L'uomo afferra da dietro le mammelle, ma ancora una volta Miriam non sembra soddisfatta e si sbriga a sganciare il reggipetto del ragazzo, per consentire a Denis di palpare senza ostacoli. Giulio sente il grosso pene di lui spingere in avanti, prepotentemente, attraverso i pantaloncini, contro il proprio ano, mentre le mani palpano le mammelle e solleticano i capezzoli. "Bene, direi che è molto sensibile" sussurra l'uomo, mentre Giulio non si trattiene più e con un gemito fa il suo spruzzino, causando una bella macchia sul fazzolettino di tela che copre il suo pisellino.
Miriam e Denis sorridono, quindi lo fanno distendere sul lettino e a questo punto, mentre lei si mette in fondo e lo appoggia forte le sue mani sulle gambe del ragazzo, Denis si pone dietro di lui, facendosi avanti e appoggiando letteralmente il suo bozzo enorme accanto al volto di Giulio, mentre con le mani si inarca e lo palpa lungo l'addome. "Gira la testa a destra e a sinistra ora", chiede, Giulio obbedisce, ma nel momento in cui la gira verso destra scopre che i pantaloncini di Denis non solo sono molto corti in lughezza, ma anche decisamente allargati... ed è in quel momento che, per la prima volta in tutta la sua vita, il ragazzo si ritrova la bocca a contatto con un glande, enorme, umidissimo, profumato intensamente di urina e forse anche del principio di un buon succo. Denis inizia a muovere il bacino, così che il pene si strofina bene a contatto con la bocca di Giulio, mentre prosegue la palpazione del seno e dei capezzoli, quindi si rialza e osserva Miriam, iniziando a parlarle come nulla fosse, ma senza ritirare di un solo centimetro il pene dalla bocca di Giulio, quasi a non rendersi conto del volto del ragazzo.
"Tutto a posto direi, una volta rassodato il culo, l'ano se lo mantiene curato è proprio bello e la fragolina anche"
"E per il mantenimento del seno?" chiede Miriam, con tono un poco apprensivo
"Basta evitare flessioni, esercizi coi pettorali eccetera... e niente dieta drastica, anzi, continua a mangiare come adesso, semplicemente lavoriamo molto su gambe e culo per rassodarli"
"Ma non troppo mi raccomando" si preoccupa nuovamente Miriam "solo un pochino, Rosina non lo vuole troppo tonico"
Giulio tremante come una foglia, ormai non ha più alcun controllo sul suo corpo già da diversi secondi: la bocca si apre leggermente, la lingua si muove esitante in avanti, solleticando il glande scappellato di Denis e poi le labbra si richiedono leggermente a risucchio, per aspirarne gli umori e le goccioline che lo ricoprono. Il fatto che Denis e Miriam continuino a parlare come se niente fosse, provoca in Giulio un senso impetuoso di squassante eccitazione, la lingua esce del tutto, slappa per bene quel pisello magnifico e adorabile, ecco, ora è a un passo dall'avvolgerlo totalmente con le labbra, sta per fare il primo pompino della sua vita, chiude gli occhi e il petto sembra quasi esplodere di eccitazione, il respiro si spezza e il pisellino svetta di nuovo là in fondo, da qualche parte...
... quando improvvisamente Denis si ritrae aggiustandosi i pantaloncini: "Perfetto, direi che abbiamo finito, riportamelo fra qualche giorno così vediamo come risponde alle attività"
Giulio si sente morire per la terza, quarta, forse quinta volta da quando ha messo piede lì dentro: le labbra e la lingua cercano avidamente il pisello grosso e turgido di Denis, assente, ponendosi nell'atteggiamento tipico del succhio, ma la voce di Miriam lo riporta bruscamente alla realtà: "Forza fragolina, tirati su, andiamo a fare un bel bagnetto".
Lei è sempre stata contraria perché le piaceva la morbidezza di Giulio e -soprattutto- non avrebbe mai rinunciato alle sue mammelle, una caratteristica propria del giovane che lei adora: due belle tette sode, con grandi capezzoli, decisamente più soddisfacenti rispetto alle tettine tipiche degli obesi. Giulio, dal canto suo, ha semplicemente una gran paura: in vita sua non ha mai fatto nessun tipo di attività fisica e ovunque andasse si sarebbe trovato di fronte a persone atletiche, in forma, che lo intimoriscono molto al solo pensiero, come del resto lo pone in assoluta soggezione lo stesso Marco.
Un pomeriggio classico, mentre si trovano tutti e tre nella cameretta di Giulio, Rosina spiega ciò che aveva deciso per trovare una soluzione al problema. Rivolgendosi a Giulio, mentre Marco le massaggia le spalle e i fianchi, dice: "Amorino sappiamo tutti e due che tu non reggeresti un giorno a fare qualunque genere di sport e se andassi in palestra finiresti col farti male o -ancora peggio- nelle mani di qualche trainer che andrebbe a far sparire le tue mammelle". Rosina allunga una mano, carezzando la tetta destra di Giulio. "Quindi ho deciso che se devi dimagrire, verrai nella mia spa, quella dove vado di solito... lì c'è tutto e non manca nulla, sapranno come fare per te". Marco è pienamente d'accordo: "anche perché lì di sicuro non c'è pericolo che mette su troppi muscoli, mal che vada forse quelli inguinali" ed entrambi si mettono a ridere. Giulio non capisce nulla, perché sebbene sappia che la fidanzata frequenta ogni settimana una non meglio specificata palestra, non ci era mai stato prima.
Un paio di giorni dopo, vestiti di tutine comode e scarpe da tennis, Rosina e Giulio raggiungono il "Reginetta", un enorme centro di bellezza dotato di piscina, spa, terme, palestra e molto altro ancora. Giulio rimane semplicemente incantato nel vedere quelle splendide ragazze e donne che vagano in costume o mini tute da ginnastica, molte salutano Rosina e gettano occhiate incuriosite verso Giulio.
La ragazza alla reception, una morettina formosa giovane e procace, si fa incontro a loro entusiasta: "Eccoti Rosi, questo dev'essere il tuo fidanzato vero? Piacere, vedrai che qui ti troverai benissimo". Giulio, imbarazzato come non mai, sorride e annuisce debolmente, ringraziando Miriam -questo pare sia il nome della morettina- alla quale però viene immediatamente affidato. Rosina spiega infatti a Giulio che di lui si occuperà totalmente Miriam: "Lei sa cosa fare amorino, fai tutto quello che ti dice e obbedisci bene, ci rivediamo stasera". Miriam sorride e carezza il volto di Giulio, sussurrando che è certa che farà tutto nel giusto modo.
A questo punto, lei lo conduce dalla reception ad un corridoio molto lungo, dove si trovano gli spogliatoi, i bagni e le docce: "Il primo giorno è sempre offerto, quindi non dovrai preoccuparti di nulla... iniziamo subito, così vediamo come ti trovi... levati pure tutto e lascia vestiti e scarpe in spogliatoio, troverai ciò che ti serve nel tuo armadietto". Detto fatto, passa a Giulio la chiave dell'armadietto 151 e spiega che lo attenderà in corridoio. Lui, titubante, entra, notando che non c'è alcuna suddivisione fra spazi dedicati ai maschi e alle femmine... in quanto l'unico maschio è lui. Nello spogliatoio, tutte quante lo osservano incuriosite o divertite, qualcuna sussurra che "dev'essere il fidanzatino di Rosi" e a Giulio pare addirittura di sentire un "Fragolina" da qualche parte, bisbigliato, ma è certo che si tratti solo di una impressione. Raggiunto il suo armadietto, si guarda intorno e alla sola idea di spogliarsi nudo, davanti a quelle donne e ragazze, per poco non ha un mancamento, tuttavia nota l'assenza totale di camerini chiusi e i bagni sono dall'altra parte del corridoio -sorvegliato da Miriam, che lo aspetta- quindi l'unica soluzione che trova è di prepararsi già con il cambio in modo da coprirsi con l'asciugamano...
... ma ecco che, aprendo l'armadietto, dentro non trova altro che un paio di ciabatte infradito in gomma, un costumino intimo minimale simile ad un tanga e una sorta di reggiseno che deve abbinarsi al costume. Rimane inebetito, rendendosi conto solo ora che le le ragazze che lo circondano effettivamente non portano affatto quella roba, ma indumenti assai diversi a seconda dei gusti. L'asciugamano appoggiato sul fondo dell'armadietto, assolutamente troppo piccolo per legarselo in vita, gli offre comunque un'idea: Giulio si siede su una panca, disponendo l'asciugamano sulle proprie gambe, quindi molto goffamente e faticosamente cerca di levarsi pantaloni e mutande facendo rimanere la propria intimità sotto il telo. Le presenti lo osservano in quelle acrobazie grottesche, una si fa avanti e spiega che: "Tesoro non farti problemi, sappiamo che sei il tato della Rosi, non sentirti in imbarazzo". Ma quelle parole così informali e amorevoli finiscono per renderlo ancora più paonazzo e goffo, l'asciugamano scivola via ed ecco che il suo pisellino fa capolino per un attimo prima che Giulio riesca a serrare le cosce per nasconderlo. "Scusatemi" risponde lui "io non sono abituato, è più forte di me" e cosi dicendo recupera l'asciugamano e tenta di infilarsi il costumino, che sostanzialmente gli lascia i glutei totalmente scoperti, ma per fortuna le dimensioni del pisellino permettono al fagottino di rimanere nascosto dentro al fazzolettino di tela dedicato a coprire il pube.
Una volta raccolto l'asciugamano, mentre qualcuna sussurra "perché non mette il reggipetto?", Giulio guadagna velocemente l'uscita al corridoio e cerca disperatamente Miriam, che lo attendeva poco distante. "Ce ne hai messo di tempo, perché non hai messo il reggipetto?". Giulio rimane inebetito, spiegando che lui è un maschio e non aveva idea di doverlo mettere: "... credevo fosse un item standard per le nuove clienti della spa". Miriam però scuote il capo, "no, questi indumenti servono perché all'inizio è importante che il tuo corpo sia il più possibile libero da vestiti, sia per facilitare il lavoro dei massaggiatori, sia per i trainer, ma il reggipetto è fondamentale, perché Rosina ha specificato che le tue mammelle non devono calare e in questo modo non c'è rischio che qualcuno se ne dimentichi". Giulio rimane di sasso, non aveva effettivamente pensato a tutto ciò, dopotutto lui non ne sapeva niente né di ginnastica né di spogliatoi ed era ovvio che finisse col prendere qualche cantonata: si scuso' con Miriam, girandosi per rientrare, ma ecco che si fece avanti proprio dalla porta dello spogliatoio una signora con il suo reggipetto: "Noi glielo avevamo detto di metterlo, ma si vede che dev'essere seguito". Miriam annuisce, quindi si posiziona alle spalle di Giulio e lo aiuta ad allacciarsi il reggipetto. Arriva dal corridoio proprio in quel momento anche Rosina, che si stava dirigendo verso lo spogliatoio, e appena vede il fidanzato si morde il labbro eccitata: "Amorino sei fantastico", sussurra, squadrandone il costumino che ne copre il pisellino, la pancia abbondante e le mammelle fasciate dal reggipetto.
Rosina li saluta di nuovo, accedendo allo spogliatoio dove Giulio intravede grande agitazione e fermento, tuttavia non può spiare niente di più, perché già Miriam lo afferra dolcemente sospingendolo in avanti: "Ora uno dei nostri esperti ti visiterà, per capire come agire al meglio per soddisfare i desideri di Rosina, sai, lei qui è diventata famosa parlandoci di te e Marco, che ormai siete i nostri beniamini". Giulio sbigotii: "Me e Marco?! Ma in che senso?". Miriam sorrise, spiegando che non c'era tempo di chiacchierare, erano arrivati, mostrando una porta con la targhetta "sala visite". Giulio esitava, così lei apri' la porta e lo sospinse dentro, seguendo e chiudendo alle proprie spalle.
Lui, l'esperto, è un uomo sulla cinquantina, abbastanza alto, peloso e rotondo di pancia, ma anche con bicipiti e pettorali che fanno tremare le gambe a Giulio. Veste niente altro che un paio di pantaloncini larghi, attraverso i quali si distingue il bozzo di un pisello che -probabilmente- ha poco da invidiare a quello di Marco.
"Denis, rimango anche io perché il tato di Rosi è un po' disorientato, fa niente?" chiede Miriam, rivolta all'uomo con tono quasi servile, mentre pizzica il sedere di Giulio per intimarlo a farsi vicino al lettino che troneggia nel centro della stanza.
L'altro non risponde nulla, perlomeno con la bocca, limitandosi ad avvicinarsi a Giulio e osservarlo bene: un'occhiata dotata di una tangibilita' assoluta, il ragazzo si sente letteralmente palpato con gli occhi da quel Denis, che tuttavia poco dopo usa le mani vere, grandi quanto badili, afferrando la ciambella della pancia di Giulio e strizzandola un poco. "Vedo che qui abbiamo un bel maialino" sussurra, abbattendo ancor più drasticamente la già scarsissima volontà di Giulio. Denis lo gira poi di spalle, palpando poderosamente le natiche del ragazzo, tuttavia Miriam non sembra soddisfatta di Giulio, così gli si avvicina e con qualche pizzicotto, strattone e colpetto lo piega per bene a novanta, divaricandogli le gambe. I modi della moretta sono qualcosa di incredibile per Giulio, non c'è vera e propria aggressività, ma piuttosto un leggiadro senso del controllo, come un allevatore che dispone la sua bestiola per la visita o il macello maneggiandola con gesti decisi, ma non per questo definibili come eccessivi.
Denis prosegue la sua energica palpazione di glutei, quindi scosta il sottilissimo filo di tela che corre lungo l'ano e la fragolina di Giulio, causando in quest'ultimo uno spasmo molto forte. Miriam, notando quella agitazione, si mette accanto trattenendo il corpo di Giulio. Lui non può vedere niente, girato di spalle e piegato sul bordo del lettino, ma ha la sensazione che il mondo intero stia manipolando il suo corpo. Si azzarda a chiedere come mai debbano controllare anche lì, ma Miriam si affretta a zittirlo: "Buono tato, non disturbare Denis". Ecco, ora Giulio sente qualcosa passare vicino al suo ano, lungo il gluteo destro, sempre più vicino, qualcosa di umido e duro, che lo fa rabbrividire. "Dilatalo di più" chiede l'uomo e Miriam obbedisce subito, afferrando le culacce carnose di Giulio e dilatandole a piene mani, affinché l'ano e la fragolina siano ben evidenti.
"Vedo che ci hai giocato un po' con il buchetto, cosa hai usato?" chiede lui, ma Giulio per tutta risposta si sente semplicemente sul punto di svenire. Miriam chiede quindi a Denis di esaminare per bene tutto: "Rosi mi ha detto di controllarlo bene", dice, mentre l'altro grugnisce qualcosa ed ora quella cosa umida e dura inizia a premere piano sull'ano, penetrandolo centimetro dopo centimetro. Giulio tenta in tutti i modi di concentrare la propria attenzione sul riconoscimento di cosa lo sta penetrando, ma in breve il suo autocontrollo lascia spazio al totale godimento: il pisellino va sull'attenti, mentre la bocca emette gemiti soffocati. "Buono tato, abbiamo quasi finito" sussurra Miriam, carezzandogli la nuca. Ancora più a fondo, quel coso adesso inizia ad esplorare il buchetto di Giulio, che finalmente lo percepisce forse come un dito, due dita magari, ricordandosi delle enormi mani di cui è dotato Denis.
Lo stantuffamento, avanti e indietro, dura per circa un minuto, lento e poderoso, quindi l'uomo abbandona l'ano, che si rilassa totalmente emettendo un minuscolo peto. "Porcellino" sussurrano assieme Denis e Miriam, ridendo, poi ecco di nuovo quella cosa dura e umida che inizia a carezzare la fragolina di Giulio. "E' qui?" domanda l'uomo, mentre Miriam non risponde a voce, ma è palese che abbia accennato un sì. Il ragazzo si prepara allo sfregamento, che difatti inizia in maniera lenta e decisa, come lo stantuffamento precedente. "Attento che Rosi ha detto che lui fa lo spruzzino" lo avverte Miriam, ma Denis spiega che tanto il costumino trattiene quel poco che esce. "Qua è proprio liscio e delicato, sembra davvero una bella passera" spiega, abbandonando lo sfregamento con dannazione di Giulio, che sente ormai il pisellino essere arrivato al punto critico di trattenimento.
Denis si appoggia quindi con il pube all'ano di Giulio, mentre Miriam lo pizzica per farlo alzare in piedi. L'uomo afferra da dietro le mammelle, ma ancora una volta Miriam non sembra soddisfatta e si sbriga a sganciare il reggipetto del ragazzo, per consentire a Denis di palpare senza ostacoli. Giulio sente il grosso pene di lui spingere in avanti, prepotentemente, attraverso i pantaloncini, contro il proprio ano, mentre le mani palpano le mammelle e solleticano i capezzoli. "Bene, direi che è molto sensibile" sussurra l'uomo, mentre Giulio non si trattiene più e con un gemito fa il suo spruzzino, causando una bella macchia sul fazzolettino di tela che copre il suo pisellino.
Miriam e Denis sorridono, quindi lo fanno distendere sul lettino e a questo punto, mentre lei si mette in fondo e lo appoggia forte le sue mani sulle gambe del ragazzo, Denis si pone dietro di lui, facendosi avanti e appoggiando letteralmente il suo bozzo enorme accanto al volto di Giulio, mentre con le mani si inarca e lo palpa lungo l'addome. "Gira la testa a destra e a sinistra ora", chiede, Giulio obbedisce, ma nel momento in cui la gira verso destra scopre che i pantaloncini di Denis non solo sono molto corti in lughezza, ma anche decisamente allargati... ed è in quel momento che, per la prima volta in tutta la sua vita, il ragazzo si ritrova la bocca a contatto con un glande, enorme, umidissimo, profumato intensamente di urina e forse anche del principio di un buon succo. Denis inizia a muovere il bacino, così che il pene si strofina bene a contatto con la bocca di Giulio, mentre prosegue la palpazione del seno e dei capezzoli, quindi si rialza e osserva Miriam, iniziando a parlarle come nulla fosse, ma senza ritirare di un solo centimetro il pene dalla bocca di Giulio, quasi a non rendersi conto del volto del ragazzo.
"Tutto a posto direi, una volta rassodato il culo, l'ano se lo mantiene curato è proprio bello e la fragolina anche"
"E per il mantenimento del seno?" chiede Miriam, con tono un poco apprensivo
"Basta evitare flessioni, esercizi coi pettorali eccetera... e niente dieta drastica, anzi, continua a mangiare come adesso, semplicemente lavoriamo molto su gambe e culo per rassodarli"
"Ma non troppo mi raccomando" si preoccupa nuovamente Miriam "solo un pochino, Rosina non lo vuole troppo tonico"
Giulio tremante come una foglia, ormai non ha più alcun controllo sul suo corpo già da diversi secondi: la bocca si apre leggermente, la lingua si muove esitante in avanti, solleticando il glande scappellato di Denis e poi le labbra si richiedono leggermente a risucchio, per aspirarne gli umori e le goccioline che lo ricoprono. Il fatto che Denis e Miriam continuino a parlare come se niente fosse, provoca in Giulio un senso impetuoso di squassante eccitazione, la lingua esce del tutto, slappa per bene quel pisello magnifico e adorabile, ecco, ora è a un passo dall'avvolgerlo totalmente con le labbra, sta per fare il primo pompino della sua vita, chiude gli occhi e il petto sembra quasi esplodere di eccitazione, il respiro si spezza e il pisellino svetta di nuovo là in fondo, da qualche parte...
... quando improvvisamente Denis si ritrae aggiustandosi i pantaloncini: "Perfetto, direi che abbiamo finito, riportamelo fra qualche giorno così vediamo come risponde alle attività"
Giulio si sente morire per la terza, quarta, forse quinta volta da quando ha messo piede lì dentro: le labbra e la lingua cercano avidamente il pisello grosso e turgido di Denis, assente, ponendosi nell'atteggiamento tipico del succhio, ma la voce di Miriam lo riporta bruscamente alla realtà: "Forza fragolina, tirati su, andiamo a fare un bel bagnetto".
1
0
voti
voti
valutazione
4.2
4.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Fragolina VI (Le cosine di Giulio e Rosina)racconto sucessivo
Fragolina VIII (Reginetta, parte seconda)
Commenti dei lettori al racconto erotico