Belle inculate fra conoscenti fanno nascere un nuovo trio.
di
Felice Kios
genere
gay
Mi era venuta voglia di tornare a fare sesso con un maschio passivo, per anni ero stato bisex, attivo, anche se la maggior parte del sesso era con donne.
Ora ero separato, non avevo nessuna donna fissa, e mi era tonata la voglia.
Certo ala mia età, e con il ruolo sociale che avevo, non potevo andare in giro per saune, o per parchi e luoghi di battuage, e poi non sapevo nulla di quei posti.
Le chat, gay erano piene di bidonisti, si perdeva solo tempo, sui siti di incontri c’erano tipi troppo esposti, per cui mi stavo quasi rassegnando a tornare alla figa, quando capitai su un conoscente, al bar del parco centrale, che mi salutò, e visto che c’erano pochi posti si sedette vicino a me. Credo che avesse quasi 50anni, ben portati, un po morbido, non grasso, molto gentile come persona, ed anche simpatico.
Scherzò, magari lei aspettava una donna, mi sposto se vuole. Ma no, tranquillo, ora non è il momento delle donne, mi venne da dire. Come mai in giro di mattina? Sa c’è la cassa integrazione, ora in banca, dove lavoro, ci danno dei giorni di libertà, io non ho famiglia, e passeggio un po per la città. E lei, mi chiese. Lavoro in proprio, e ho voluto prendermi una pausa.
La città non offre molto di mattina, tranen 4 chiacchiere e passeggiare un po, se le va.
Ma si, ma dammi del tu, risposi, e facciamo davvero 4 passi, qui fra famiglie e bambini non è l’ambiente per due uomini maturi come noi.
Io andrei al lago più vicino, un bel t ristorante, che ne dici?
Ma si andiamo, prendemmo la mia macchina e lui mi guidò fino a un ristorante in un bell’ambiente panoramico sul lago di Como, mi spiegò che aveva una casetta da quelle parti, durante il viaggio a volte mi aveva toccato la coscia, senza indugiare.
Mi fece di complimenti, disse che ero in forma, ed anche io gli dissi che stava bene.
Stiamo bene insieme, gli venne da dirmi, mi sento bene con te, non so come dirtelo. Non c’è niente di male, finora siamo stati benissimo.
Potremmo stare meglio, rispose lui, ti va di venire fino alla mia casetta qui vicino?
Capii tutto, e si, vengo volentieri, un momento fra noi, da soli, lo gradisco. Mi sorrise ed in macchina mi baciò leggermente tenendomi una mano fra le cosce ed il pacco.
Arrivati a casa sua, non ci fu quasi imbarazzo, chiusa la porta si fermò per baciarmi in bocca, e corrisposi contento, perché mi era venuto bello duro, ed avevo voglia di scoparlo.
Sei un sogno, non mi sarei mai aspettato di poter stare con te.
Cominciammo a spogliarci, fino a restare nudi, lui quando mi vide eccitato già, era orgoglioso, scese subito a prenderlo in bocca, davanti a me in piedi, si impegnava per farmi godere, alternando penetrazione fino in gola, a leccate a risucchi sulla cappella.
Ti piace, mi chiese, si mi piaci, tu, dai vieni, lui si stava segando, e mentre dopo un bacio continuava a succhiarmi, lo segai un po io, facendolo eccitare ancora di più, mentre gli mettevo un dito nel culo, e lo sentivo che mi risucchiava.
Mi portò per la mano sul letto, si buttò a faccia in giù, mi chiese se volessi il preservativo, bella domanda, vieni sono sano e sono sicuro che lo sei anche tu, mi disse, lo penetrai con qualche difficoltà, era stretto, ma questo aumentava la voglia mia e sua,
Dopo un po lo tirai fuori, ma anche se lui non voleva, me lo lavai, e poi glielo misi ancora in bocca, prolungando il piacere ancora, ed alternando ancora poi culo e bocca.
Quanto era vogliosa, e come mi incitava, poi salì a cavallo del cazzo, per poter scopare e baciarsi insieme nella classica posizione a smorzacandela.
In quella posizione sborrò, e bagnò sia me sia lui, mi chiese se mi dispiacesse, ma no, ma ora non avrai più voglia, ma no, invece, era già ripartito,
Si rialzò, me lo succhiò ancora, poi si sdraiò sulla schiena, e alzò le cosce lo penetrai come una femmina, e lui subito mi abbracciò fremente, mi incitava, dai toro, chiavami,
Stavolta dovevo sborrare, gli chiesi se voleva che uscissi, mi strinse invece per farsi sborrare nel culo, cosa che feci con grande piacere, accorgendomi che lui era venuto una seconda volta.
Ah, che bello, dissi, , una bella soddisfazione, stiamo proprio bene assieme.
Mi hai fatto sentire una vacca, ma che bello, disse lui.
Tornammo in città, mi diede il telefono, poi nella sera mi chiamò, dicendomi bellissime parole, che con me era stato come una prima volta, che voleva rimanessimo amici.
Bene, vuoi venire da me?Mi farebbe piacere risposi, sono solo,.
Lui mi disse che non era solo condivideva l’abitazione con un altro maschio, con cui avevano avuto una relazione, più anziano, ma ormai fra loro non c’era più sesso da anni.
E ci sono problemi se vengo da te? Nessuno, scherzò lui, se ti resta la forza, ….
La sera dopo andai da loro, un po incuriosito. L’altro non c’era, e cominciammo a fare sesso noi due, e lui me lo teneva in bocca, stando seduto sul divano, io in piedi, quando sentimmo entrare l'altro, volevo staccami ma lui mi disse di continuare, quello che salutava e guardava mi eccitava, sinceramente, venne a darmi la mano, e si chinò per baciarmi il cazzo, facendo finta di salutare i suo coinquilino.
Noi continuammo, in salotto, l’altrò forse si preparò, perché arrivò praticamente nudo ed eccitato.
Stavo inculando Giacomo a pecora lui era con la faccia sul divano, il suo coinquilino si mise seduto e lo fece prendere in bocca a Giacomo, che così s godeva due cazzi.
Non volevo sborrare, lo tirai fuori, me lo lavai e tornai a cazzo dritto in salotto, dove l’amico me lo prese in bocca subito,.
Dai mi disse Giacoma, scopalo, questa vacca, non aspetta altro. Ma mi misi un preservativo, lo tenevo forte per i fianchi lo infilai e cominciai a sbatterlo, godeva tanto, ma faceva godere anche me nonostante il preservativo. Giacomo si portò davanti e glielo mise in bocca.
L’amico si beccò una sborrata in faccia di Giacomo, mentre io col preservativo potevo rimanere ancora a lungo.
Uscii dal suo culo, mi tolsi il preservativo, volevo sborrare, si misero entrambi a segarmi e baciarmi, fino a quando non schizzai in faccia ad entrambi.
Che toro che sei, disse l’amico, non avevamo rapporti da anni, noi due e tu ci hai risvegliato.
Dopo una cena che ci facemmo portare, finimmo in tre a letto.
E così potetti cavarmi la voglia di spare maschi che avevo.
Che bravi amici, quante sborrate mi hanno fatto fare.
Ora ero separato, non avevo nessuna donna fissa, e mi era tonata la voglia.
Certo ala mia età, e con il ruolo sociale che avevo, non potevo andare in giro per saune, o per parchi e luoghi di battuage, e poi non sapevo nulla di quei posti.
Le chat, gay erano piene di bidonisti, si perdeva solo tempo, sui siti di incontri c’erano tipi troppo esposti, per cui mi stavo quasi rassegnando a tornare alla figa, quando capitai su un conoscente, al bar del parco centrale, che mi salutò, e visto che c’erano pochi posti si sedette vicino a me. Credo che avesse quasi 50anni, ben portati, un po morbido, non grasso, molto gentile come persona, ed anche simpatico.
Scherzò, magari lei aspettava una donna, mi sposto se vuole. Ma no, tranquillo, ora non è il momento delle donne, mi venne da dire. Come mai in giro di mattina? Sa c’è la cassa integrazione, ora in banca, dove lavoro, ci danno dei giorni di libertà, io non ho famiglia, e passeggio un po per la città. E lei, mi chiese. Lavoro in proprio, e ho voluto prendermi una pausa.
La città non offre molto di mattina, tranen 4 chiacchiere e passeggiare un po, se le va.
Ma si, ma dammi del tu, risposi, e facciamo davvero 4 passi, qui fra famiglie e bambini non è l’ambiente per due uomini maturi come noi.
Io andrei al lago più vicino, un bel t ristorante, che ne dici?
Ma si andiamo, prendemmo la mia macchina e lui mi guidò fino a un ristorante in un bell’ambiente panoramico sul lago di Como, mi spiegò che aveva una casetta da quelle parti, durante il viaggio a volte mi aveva toccato la coscia, senza indugiare.
Mi fece di complimenti, disse che ero in forma, ed anche io gli dissi che stava bene.
Stiamo bene insieme, gli venne da dirmi, mi sento bene con te, non so come dirtelo. Non c’è niente di male, finora siamo stati benissimo.
Potremmo stare meglio, rispose lui, ti va di venire fino alla mia casetta qui vicino?
Capii tutto, e si, vengo volentieri, un momento fra noi, da soli, lo gradisco. Mi sorrise ed in macchina mi baciò leggermente tenendomi una mano fra le cosce ed il pacco.
Arrivati a casa sua, non ci fu quasi imbarazzo, chiusa la porta si fermò per baciarmi in bocca, e corrisposi contento, perché mi era venuto bello duro, ed avevo voglia di scoparlo.
Sei un sogno, non mi sarei mai aspettato di poter stare con te.
Cominciammo a spogliarci, fino a restare nudi, lui quando mi vide eccitato già, era orgoglioso, scese subito a prenderlo in bocca, davanti a me in piedi, si impegnava per farmi godere, alternando penetrazione fino in gola, a leccate a risucchi sulla cappella.
Ti piace, mi chiese, si mi piaci, tu, dai vieni, lui si stava segando, e mentre dopo un bacio continuava a succhiarmi, lo segai un po io, facendolo eccitare ancora di più, mentre gli mettevo un dito nel culo, e lo sentivo che mi risucchiava.
Mi portò per la mano sul letto, si buttò a faccia in giù, mi chiese se volessi il preservativo, bella domanda, vieni sono sano e sono sicuro che lo sei anche tu, mi disse, lo penetrai con qualche difficoltà, era stretto, ma questo aumentava la voglia mia e sua,
Dopo un po lo tirai fuori, ma anche se lui non voleva, me lo lavai, e poi glielo misi ancora in bocca, prolungando il piacere ancora, ed alternando ancora poi culo e bocca.
Quanto era vogliosa, e come mi incitava, poi salì a cavallo del cazzo, per poter scopare e baciarsi insieme nella classica posizione a smorzacandela.
In quella posizione sborrò, e bagnò sia me sia lui, mi chiese se mi dispiacesse, ma no, ma ora non avrai più voglia, ma no, invece, era già ripartito,
Si rialzò, me lo succhiò ancora, poi si sdraiò sulla schiena, e alzò le cosce lo penetrai come una femmina, e lui subito mi abbracciò fremente, mi incitava, dai toro, chiavami,
Stavolta dovevo sborrare, gli chiesi se voleva che uscissi, mi strinse invece per farsi sborrare nel culo, cosa che feci con grande piacere, accorgendomi che lui era venuto una seconda volta.
Ah, che bello, dissi, , una bella soddisfazione, stiamo proprio bene assieme.
Mi hai fatto sentire una vacca, ma che bello, disse lui.
Tornammo in città, mi diede il telefono, poi nella sera mi chiamò, dicendomi bellissime parole, che con me era stato come una prima volta, che voleva rimanessimo amici.
Bene, vuoi venire da me?Mi farebbe piacere risposi, sono solo,.
Lui mi disse che non era solo condivideva l’abitazione con un altro maschio, con cui avevano avuto una relazione, più anziano, ma ormai fra loro non c’era più sesso da anni.
E ci sono problemi se vengo da te? Nessuno, scherzò lui, se ti resta la forza, ….
La sera dopo andai da loro, un po incuriosito. L’altro non c’era, e cominciammo a fare sesso noi due, e lui me lo teneva in bocca, stando seduto sul divano, io in piedi, quando sentimmo entrare l'altro, volevo staccami ma lui mi disse di continuare, quello che salutava e guardava mi eccitava, sinceramente, venne a darmi la mano, e si chinò per baciarmi il cazzo, facendo finta di salutare i suo coinquilino.
Noi continuammo, in salotto, l’altrò forse si preparò, perché arrivò praticamente nudo ed eccitato.
Stavo inculando Giacomo a pecora lui era con la faccia sul divano, il suo coinquilino si mise seduto e lo fece prendere in bocca a Giacomo, che così s godeva due cazzi.
Non volevo sborrare, lo tirai fuori, me lo lavai e tornai a cazzo dritto in salotto, dove l’amico me lo prese in bocca subito,.
Dai mi disse Giacoma, scopalo, questa vacca, non aspetta altro. Ma mi misi un preservativo, lo tenevo forte per i fianchi lo infilai e cominciai a sbatterlo, godeva tanto, ma faceva godere anche me nonostante il preservativo. Giacomo si portò davanti e glielo mise in bocca.
L’amico si beccò una sborrata in faccia di Giacomo, mentre io col preservativo potevo rimanere ancora a lungo.
Uscii dal suo culo, mi tolsi il preservativo, volevo sborrare, si misero entrambi a segarmi e baciarmi, fino a quando non schizzai in faccia ad entrambi.
Che toro che sei, disse l’amico, non avevamo rapporti da anni, noi due e tu ci hai risvegliato.
Dopo una cena che ci facemmo portare, finimmo in tre a letto.
E così potetti cavarmi la voglia di spare maschi che avevo.
Che bravi amici, quante sborrate mi hanno fatto fare.
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commenti dei lettori al racconto erotico