Da suocera paurosa ad amante intensa.

di
genere
incesti

Mi squilla il telefono mentre sono in macchina, è la mia ex suocera, che non sento da anni, che mi chiede aiuto, ha paura, non so di che . Sono vicinissimo a casa sua, una breve deviazione e ci sono, davanti casa sua ci sono tre giganti neri, e lei ha paura di entrare a casa.
La faccio entrare in macchina, e la tranquillizzo, saranno li per qualche motivo, sembra brava gente anche se sono molto grossi.
La accompagno alla porta di casa, i tre neri ci salutano tranquilli, hanno capito, noi bravi ragazzi dicono, infatti arriva un furgone a prenderli, erano operai edili che aspettavano un passaggio.
Bene grazie, mi dice la ex suocera, è ancora agitata, - ma come mai ha chiamato me , signora? -,
“ero agitata, mi dice e non so che numero ho fatto pensavo di chiamare, sai, scusami, il fidanzato attuale di mia figlia., la tua ex moglie.
Ah, ok, le risposi, ero proprio qui vicino, un caso fortunato, mi ha fatto piacere rivederla signora, ma dov’è suo marito?
Ah, se ne sta al mare, viene poco in città e io mi annoio in quel paese ligure pieno di pensionati, e allora resto da sola qui, a casa. Mi piacerebbe andare a teatro, vedere qualche mostra, partecipare a qualche evento.
Mi fece sorridere, è sempre stata una donna piena di vita, molto colta, non è magra, ma non è neanche grassa, ha un bel fisico, e il viso resta malizioso ed interessante.
Non l’avevo mai guardata così, era stato brutto il periodo finale con la figlia, mia moglie, ma in ogni caso non avrei mai pensato a lei in termini sessuali.
Mi chiese a cosa stessi pensando, si era accorta che la guardavo, dissimulai, mi chiese se mi ero sistemato con qualche altra donna, riposi che avevo qualche avventura e qualche amicizia, ma non cercavo niente, la lunga storia con la figlia mi aveva un po segnato.
Vado a giocare a calcetto, suocera, le dissi, ho 43 anni, soldi non me ne mancano, lavoro anche, e se lai vuole uscire signora, per me va bene, c’è una bella opera teatrale ora in città, se vuole venire con me. Non so neanche perché la invitai.
Mi chiamo Angela, lo sai, smettila di chiamarmi suocera. E grazie, ma te la senti davvero di farti vedere fuori con una vecchia signora? (aveva 62 anni)
Ma si, che male c’è, se ti va, per me , sei una compagnia gradita, sono sempre rimasto ammirato dalla tua cultura e dalla tua freschezza intellettuale.
Rimase un po lusingata, e spontaneamente mi baciò sulla guancia, e sentii sul braccio un seno molto gradevole per consistenza.
Rimanemmo d’accordo per la sera successiva, passai a prenderla.
Si era messa proprio bene, e i vestiti che aveva indossato le facevano risaltare le cosce ancora belle, il petto, invitante, e rimaneva qual sorriso un po provocante.
In macchina fui molto corretto, complimenti si, ma misurati, lei gradiva la delicatezza, e mi ringraziava ancora incredula che mi fossi prestato per farle fare una serata mondana. Al marito che telefonava disse che stava andando a letto, dopo aver fatto 4 chiacchiere con le amiche.
In teatro gli attori erano veramente bravi la commedia era ricavata da un testo di Eduardo De Filippo, un po la faceva ridere, un po la faceva pensare. Negli intervalli mi prese la mano per ringraziarmi, stava veramente bene, era felice di essere li.
La riportai a casa, parlavamo di quello che avevamo visto, faceva delle osservazioni intelligenti.
Ah, mi disse, potresti essermi figlio, per età, ma con te mi sono trovato bene, beh certo siamo stati familiari, ma vicino a te mi sento libera, ti ringrazio.
Era vicino pronta a scendere, e mi baciò, con intenzione, voleva semplicemente ringraziarmi forse, ma non so che mi prese, la abbracciai. Rimase un po sorpresa, ma poi si strinse a me, ed il bacio diventò profondo.
Ma che mi prende, disse da sola, scusami, ma no, dai Angela, per me è stato un momento sorprendente, non dovevo forse, ma mi sentivo così. Un attimo di pausa.
Poi, disse, vuoi venire in casa? Non è possibile lo sai i vicini osservano, e non voglio rompere con mio marito, è assurdo, non mi tocca e se ne frega di me, da anni, ma è geloso e mi sorveglia.
Angela, suocera cara, se vuoti ci vediamo da me, anche domani anzi, verresti a pranzo con me? Conosco un bel locale sul lago, e domani la voglio dedicare a noi due.
Era emozionata, mi sembra un sogno , disse, accettò, mi strinse la mano, un altro bacio intenso ed entrò in casa.
Il giorno dopo lo dedicai davvero a lei, alle 11 partimmo per il lago , un bel ristorante sula costa più selavaggia, un pranzo che lei gradì molto, fra molti sguardi fra noi, e ogni tanto si stringevano le nostre mani.
Passeggiammo poi assieme nel giardino dell’albergo ristorante, e li ogni momento era un bacio ed un abbraccio folle, una tensione che si accumulava, la portai dopo in camera, l’albergo aveva delle stanze e io ero cliente conosciuto.
Quando affondai il mio viso fra quelle tette bianche ancora sode, mi sentii fortemente eccitato, e lei corrispondeva ne sentivo le unghie sulle spalle.
Si accorse che ero durissimo, e lo tirò fuori, e non esitò a prendermelo in bocca, dandomi tanto piacere, voleva quasi ringraziarmi. Ri cambiai titillando con la mia lingua il monte di venere e il clitoride, cosa che la fece quasi svenire, non ci era abituata, era profumata e sana, e la sua figona invitava.
Mi attirò sopra di se ci spogliammo prima, e completamente nudi ne ammirai le forme morbide, mentre lei mi faceva i complimenti per i miei muscoli, e quando entrai dentro di lei, mi sentii travolto da una passione improvvisa, e da un fuoco interno che si era risvegliato in lei.
Più volte mi strinse, aveva orgasmi ripetuti, fino a quando quasi urlò , quando sentì che anche io avevo il mio orgasmo dentro di lei.
Ero rimasto ancora duro, cercavo di non pesarle addosso, ma rimanevo dentro, lei si meravigliò, e si mise a ridere, mia figlia ha rinunciato ad un maschio così. Mai mi era capitato che dopo l’orgasmo rimanessi dentro.
Fu un bel pomeriggio, più tardi avemmo un altro rapporto più dolce e meno impetuoso, e ormai si era svegliata la sua curiosità, voleva provare tutte le emozioni.
Nel viaggio di ritorno, fu tenera, capiva la situazione, era intelligente, e sapeva che era stato un caso, uno strano momento, ma una fortuna. Certo, , era una situazione in parte incestuosa, anche se non eravamo parenti, ed era un tradimento del marito.
Ma sai, lo dobbiamo a quei ragazzi neri.
Con la massima prudenza avemmo altre serate insieme, ed altri momenti di sesso intenso.
Il marito non sospettò mai di nulla, ed in effetti si disinteressava del tutto di lei, aveva una vecchietta con la quale filava, la al mare.
La figlia, la mia ex moglie, invece, vedendola rifiorire, sempre più sexy, un po la invidiava.
Per fortuna non pensò mai a me.
Meglio così, fu una fortuna ed un piacere immenso che condividemmo per anni.
di
scritto il
2024-05-03
1 1 . 6 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.