Che si fa a Roma d'inverno? E lì cominciò ecc., ecc.. 2.
di
Sansicciotto.
genere
etero
Erano giorni che pensavo spesso alla puttana di Tor Di Quinto e quella sera decisi di andare a vedere se la trovavo nuovamente. Quindi dopo la cena mi recai lì ma non la incontrai ed allora pensai di vedere se c'erano altre come lei in altri luoghi ma, fortunatamente per me, lei stava scendendo da un'auto raggiungendo il suo posto. La affiancai e le chiesi se voleva stare con me come la sera precedente e mi ricordò la sua richiesta di rimanere a dormire da me dopo i giochi. Glielo confermai e, mentre andavamo a casa mia le chiesi il suo nome: Vanessa, nome di lavoro, chiaramente poi lei mi fece una proposta, ovvero, aveva due ragazze giovanissime, sue amiche e colleghe, senza dubbio favorevoli a fare i giochi da me preferiti. Rimasi un attimo a pensare ed acconsentii ad incontrarle, così lei telefonò ad una di loro che poi spiegò erano sorelle gemelle e di colore, quindi due bamboline di cioccolata da gustrmi insieme o una alla volta. Per farla breve Vanessa spiegò cosa volevo fare io con loro ed acconsentirono entrambi in tutto e per tutto, quindi le passammo a prendere in casa loro poi la biondona, dopo avermi baciato a lungo in bocca, chiedendomi poi se mi piacevano le due fighette, mi chiese di lasciarla sotto casa sua e poi sarei andato alla mia casa. Giunto a casa offrii loro un liquorino fatto da me poi le chiesi se volevano veramente farsi fare punturine ed altro. Confermarono il tutto e quindi si spogliarono subito rivelando due corpicini veramente graziosi ed allettanti, eccitanti, da fre drizzare il cazzo anche da centenario decadente. Le feci stendere sul lettone e le leccai le fighine subito già grondanti di umori alle sole mie prime slinguate poi le feci entrambe rigirare a pancia sotto e m'inslivai gli indici che poi li infilai nei loro culetti sodissimi ed elastici che si stringevano contemporaneamente facendomi eccitare moltissimo. Poi mi misi a preparare le due siringhe e feci la puntura a Janet che al primo momento cercò di rimanere zitta ma poi si mise a piangere, esortandomi di toglierle l'ago dalla natica però io continuai ad iniettarle il liquido preso in farmacia da iniettare sciogliendo medicamenti in polvere ma comunque quel luquido sapevo dalla biondona che bruciava un pochino e ciò mi eccitò moltissimo. Terminai di inettare il liquido e la bambolina smise di piangere ma non sapeva che poi gliene avrei praticata un'altra e quando mi vide ricaricare la siringa, mi chiese se la stavo preparando per sua sorella Paulette. Rimasi zitto e lì' senza dare spiegazioni, le bucai nuovamente l'altra natica e lei si rimise a piangere anche perchè non le avevo massaggiato la natica poi, finita la puntura, chiesi a ppPaulette di mettersi sul lettone al posto di Janet ma lei disse subito che non voleva farsi fare l'iniezione anche perchè l'ago la spaventava e poi il liquido bruciava ed allora chiesi a Janet se mi dava un aiuto a tenere ferma la sorella mentre io le iniettavo il necessario però lei non si sentiva di collaborare a dare dolore a Paulette ed allora presi dal cassetto del comodino alcune fascette di plastica che andai a stringere sui polsi della nuova iniettanda Paulette ed assicurai anche le caviglie per impedirle di scappare via magari facendole molto male e peggio ancora, coi suoi movimenti si sarebbe potuto rompere anche l'ago dovendo poi correre al pronto soccorso dove le avrebbero dovuto causarle tanto dolore incidendole la natica col bisturi per estrarre l'ago spezzato (!): Così la resi immobile e nonostante le sue grida, le infilai l'ago molto rapidamente ma un ago grosso, si sente ugualmente bene e non è certo come quegli aghi usati oggi, indolore e finissimi! Svuotai la siringa e le massaggiai a lungo la natica, poi, lei aveva visto che alla sorella avevo praticato due iniezioni, quindi ora stava cercando di convincermi a non praticarle la seconda puntura e disse pure che non avrebbe preso un euro in cambio della salvezza del suo bel culetto ma io ormai ero al massimo dell'eccitazione causata dal sadismo che avevo acquisito bene nel causare dolore fisico. Cazzo come mi piaceva sentire e vedere soffrire altrui e quei bellissimi culetti erano per me da bucare spesso. Le estraetti l'ago dal culo e la slegai dalle fascette. Dopo fatta una doccia insieme, in tre, ci sdraiammo sul letto e Janet mi sbocchinò a lungo facendomi godere assai intanto Paulette mi slinguava l'ano e poi c'infilò l'indice rigirandolo veloce ed io peovai piacere fiottando poi prese dalla sua borsa e, come fosse una sua vendetta, m'infilò rapidamente in culo un fallo in lattice che all'impatto mi creò molto dolore ma poi col su e giù comincia a sopportarlo e dopo provai anche piacere e, ripresomi dalla sborrata creatami da Janet, leccai a lungo l'ano di Paulette e, con l'aggiunta del gel, inculai subito lei dandole prima un gran dolore...ti credo, con le dimensioni mie...., dopo però mi chiese di spingerglielo dentro più forsennatamente ed io lo feci fino a sentirla urlare ma non di dolore...di piacere!! Misi Janett in modo di poterla scopare e la feci smaniare assai a lungo fino a darle una serie di orgasmi che lei potè vivere magnificamente poi però volli anche inculare lei che invece soffrì moltissimo ed io perciò ne godevo pazzamente. Chesi a Paulette se voleva essere scopata ma lei mi rispose che era sfinita, allora dissi a loro di prepararsi per andare a farci una pizza a riprendere così le energie bruciate, però prima volevo metterle una vicino all'altra per poterle sculacciare insiemme, tremendamente affascinato dai loro sodi e graziosissimi culetti. Dopo la pizza le riportai a casa loro e col numero di telefono,ottenuto, le rassicurai che ci saremmo rivisti presto.
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