Finalmente una moto tutta per me 3.

di
genere
etero

Dopo che Elena mi fece mangiare e godere insieme, se ne andò a cenare a tavola con Beatrice; poi, ambedue vennero da me sedendosi sul lettone e guardammo la televisione per un breve tempo; dopo Elena sentì il bisogno di farsi una doccia ed andare poi a letto dove si addormentò presto ed io rimasi con Beatrice ma non seguimmo i programmi in TV e lei si spogliò infilandosi sotto le mie lenzuola ed andò subito a sbocchinarmi fino a farmi paurosamente godere. Per ricambiare il pensierino, le proposi di mettersi con la figa davanti alla mia bocca che subito si diede da fare ciucciandole il clitoride che già si era ben ingrossato e mi fece fare una lunga sorsata di umori agrodolci poi si chinò per slinguarci un poco nelle bocche. Le proposi in seguito di spostarsi ponendo l'ano a portata del batacchio pronto e dritto per incularla e, quando glielo infilai tutto dentro, lei lasciò uscire un urlo di dolore dalla sensualissima bocca, dalle lebbra carnose, sensualissime che al solo vederle ti facevano drizzare paurosamente il giocattolone. Al mattino dopo, al risveglio, sentii il rumore di motore di un mezzo di soccorso stradale che mi stava recapitando la mia moto nuovamente riverniciata, lucida e, dato che non potevo vederla stando immobilizzato a letto, fu Beatrice ad essre così carina facendo una foto col telefonino e me la fece inviare al mio per goderne la bellezza. Dopo una settimana di letto provai ad alzarmi in piedi e così potei ammirare il mio gioiello rombante nel piazzale d'ingresso in casa. I miei movimenti andavano molto meglio giorno per giorno e feci subito la prova a scopare Beatrice con focosità e vigore fino a lasciarla senza fiato. Dopo una breve pausa la feci rigirare a pancia sotto e la possedetti inculandola più volte e la mia fame cresciuta fu moderatamente soddisfatta. Provai a scendere le scale per uscire di casa ed avvicinarmi alla mia moto ancora più fiammante e bella. Non riuscii a salirci sopra limitata ancora l' elasticità delle gambe e cos camminai nel viale dell'immenso parco. Rientrando a casa mi sedetti in salotto su una comodissima poltrona e poco dopo sentii scendere le scale vedendo poi che si trattava di Elena che quando mi vide venne subito ad accosciarsi davanti alla poltrona e palpando subito il mio cazzone che al solo suo tocco, ebbe un'erezione e subito lei se lo prese in bocca serrando le labbra avidamente. Poco dopo, salendo insieme le scale, arrivammo sul lettone in camera mia e lei si spogliò sdraiandosi a pancia sopra con le coscione vellutate ben spalancate che io, rigirandomi, potei accarezzare con la lingua fino ad arrivare alla già sbrodolante figa che leccai appassionatamente. Le infilai due dita in figa e agguantai il clitoride già sbrodolante duro e spasimante. Scopammo non sò più quante volte ma nessuno dei due era ancora sfinito! Dopo che ci facemmo insieme una doccia, lei andò a disporre in cuicna per il pranzo ed i camera mia apparì una sventolona vestita come cameriera con un gonnellino nero ricamato di bianco e le calze bianche sorrette da reggicalze ugualmente bianco e, quando vide che era sdraiato a letto completamente nudo, in attesa di Elena, si avvicinò a me, sussurrandomi nell'orecchio che avrebbe volentieri scopato con me ed allora le risposi che ero sempre pronto...dovevamo solo attendere la notte per scopare magnificamente ed in pace: io e lei!
scritto il
2024-12-06
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