La Vicina 2

Scritto da , il 2010-03-12, genere etero

(seguito de: La vicina)

Dopo quella volta, non la vidi per un paio di settimane, il caldo era sempre opprimente, e nella casa dove abitavamo, sempre più tapparelle chiuse indicavano che la gente era in vacanza.
Io continuavo nel mio lavoro, tornavo tardi la sera giusto per dormire e ritornare l'indomani sera.
Diverse sere uscii con amici a far baldoria, per tentare di sfuggire al caldo; bar, pub, l'importante era tirare tardi per godere del poco fresco che nelle ore notturne scendeva.
Una di quelle sere, tornai tardi, forse erano le due o le tre di notte, ero abbastanza sbronzo, feci fatica a salire le scale e tornare a letto.
Mi stavo quasi addormentando quando sentii suonare il campanello della porta.
Chi cavolo rompe a quest'ora? - mi chiesi - e praticamente nudo, con solo i boxer indosso, andai alla porta.
Nella mia mente annebbiata dall'alcool riuscii a distinguere la forma di una ragazza.
Pian piano misi a fuoco e riconobbi quella bellissima ragazza della scala di fronte, quella che vidi dalla finestra del bagno masturbarsi e alla cui visione, anch'io feci altrettanto
Scusa l'ora - mi disse - ma mi sa che siamo gli unici nello stabile, ho bisogno di aiuto, mi si è rotto il rubinetto del lavandino e continua a perdere, non so cosa fare.
Comincia a chiudere il rubinetto principale, così almeno non ti si allaga la casa - risposi -
Mi puoi dare una mano? Non ci capisco niente -
Dammi due minuti, che cerco negli attrezzi, prendo un paio di chiavi e vengo da te , entra intanto -
Grazie, so che è tardi, non ti do disturbo? -
Lei entrò, e le diedi un'occhiata, era molto bella, forse ancor più bella di come l'avevo vista la prima volta, vestita solamente di un paio di pantaloncini e una maglietta che risaltavano le sue curve, curve che avevo già avuto il piacere di vedere, che mi avevano fatto provare piacere.
Anche il suo sguardo si fermò su di me. Anche lei mi aveva visto nudo.
Nessun disturbo - dissi, - sono stanco, ma non riesco a prendere sonno con questo caldo
- A chi lo dici , è impossibile resistere -
- Vengo subito -
In una scatola avevo gli attrezzi, li presi e uscimmo da casa mia per andare nella sua.
Arrivati, aprì la porta e mi indicò dove stava il lavandino.
Vidi delle piccole pozze per terra indizio della perdita.
- Non mi sembra grave, ci provo, almeno a tamponare la perdita prima che finisca nell'appartamento sotto - dissi
Aprii lo sportello sotto il lavandino per controllare lo scarico e vedere dove fosse il guasto.
Mi sentivo osservato come la prima volta.
Mi chinai, e poi mi girai a pancia in su per vedere com'era la situazione.
Da li sotto, vedevo praticamente le sue gambe, le chiesi una chiave inglese e lei, inchinandosi a sua volta me la passò.
Posso esserti d'aiuto in qualcos'altro? - mi chiese
No grazie, riesco a cavarmela, - strinsi la chiave intorno ad un dado, e già il flusso d'acqua cominciava a rallentare, poche gocce che bagnavano la maglietta che avevo indossato quando uscii da casa.
L'acqua che era per terra e nel mobiletto ebbero per me un duplice effetto, avevo asciugato un po'
ma era rimasto quell'umido che entrava in corpo. Da una parte, mi dava un po' di refrigerio, ma da un'altra aveva su di me un effetto ben diverso.
Il mio membro si stava ingrossando nei miei boxer, sotto i suoi occhi, e non potevo farci niente.
Guardai, dalla mia posizione, cercai di alzarmi un pochino, ma ero in una posizione un po' scomoda.
Vidi le sue gambe, vidi i suoi pantaloncini, vidi che erano un po' larghi e nell'oscurità, riuscivo a distinguere il suo sesso.
Quella vista provocò in me una ulteriore eccitazione.
Tutto bene? - chiesi
Si - mi rispose.
Ho quasi finito - aggiunsi.
Io invece, comincerei - disse lei, ma non compresi bene quelle parole.
Cercai di guardare fuori e la vidi inginocchiarsi.
Bello - sentii dire.
Ma più che sentire le parole, sentii la sua mano scivolare sui boxer, e accarezzare il mio pene.
Passava su e giù, poi prese i miei boxer e cercò di togliermeli, arrivando a scoprirlo.
Liberato dei boxer, si erse, caldo, duro, e le sue mani lo strinsero.
Io cercavo di uscire, ma lei mi disse di restar li.
Dai - dissi io, - sono un po' scomodo qui -
Lasciami fare -
La vidi mettersi in ginocchio, un po' più indietro e scendere con il suo viso verso il mio pene.
Le sue labbra circondarono la punta, la inghiottirono delicatamente, sentivo il freddo e il caldo della sua bocca, strana situazione, ma un piacere profondo.
Continuava a passare la lingua, assaporandolo centimetro per centimetro.
Le sue mani accarezzavano quell'asta rigida.
Mi fai partecipare? - chiesi - Mi piace, ma mi piacerebbe ancor di più essere partecipe.. dai -
No, adesso è mio - disse.
Si era tolta i pantaloncini, e con un movimento rapido, si mise a cavalcioni su di me.
Rividi quel cespuglietto che scendeva inesorabilmente sul mio sesso.
Mi stava usando, un oggetto per il suo desiderio, forse non esaudito l'altra volta, non saprei dire.
Solo che ormai, io, o meglio, il mio pene era dentro di lei, dentro il suo sesso,
volevo, volevo a tutti i costi fare qualcosa, ma quello che riuscii a fare fu solo mettere le mani sulle sue ginocchia. Ora mi stava "cavalcando",
Si muoveva sempre più freneticamente, su e giù, il mio pene, scompariva e riappariva.
Sentivo mugolii di piacere. Anch'io lo stavo provando. Sentivo il mio pene gonfiarsi sempre più, scivolare dentro il suo sesso sempre più agevolmente, lubrificato dagli umori che si stavano generando in lei.
Si, si, siiiiii - la sentivo dire… - dai, dai, ancora -
Ma era lei a condurre la danza, era lei che stava arrivando all'apice.
Dai che sto venendo - le dissi.
Si, siii anch'io ---
Fu una liberazione, un fiotto caldo usciva dal mio pene dentro di lei..
I suoi movimenti furono più lenti. Si stava fermando.
E alla fine si rialzò permettendomi di uscire.
Mi guardava, mi guardava come l'altra volta.
Una sua mano stava tra le gambe, si sfiorava il sesso, non riuscivo da parte mia a staccarle gli occhi di dosso.
Mi avvicinai, le presi la faccia tra le mani e la baciai, con forza premetti le mie labbra sulle sue,
infilai a forza la lingua cercando la sua.
Non oppose resistenza, anzi, si premeva contro di me, la sua mano sotto riprese il mio pene e se lo portò tra le gambe. Da parte mia, la stringevo, le stringevo i seni.
Senza quasi prendere respiro, la spinsi in sala, sul divano.
Ci staccammo un attimo, il tempo di toglierci le magliette.
E tornammo a baciarci, scesi a baciarla sul collo, sui seni, i capezzoli erano duri, vogliosi di ardenti baci, non mi restava che accontentarli.
Li presi in bocca, con i denti li mordicchiavo leggermente, sentivo lei mugolare di piacere, e dopo i seni scesi a baciare il suo sesso.
Ho voglia di scoparti - dissi, - quello che hai fatto, era solo un anticipo, adesso sei mia -
Mi guardò, la sua bocca socchiusa, la punta della lingua che usciva maliziosamente.
Si - disse solamente questo.
Ero con la bocca sul suo sesso, la mia lingua scorreva sulle sue labbra, in tondo, su e giù per aprirle, leccarne gli umori, la sua mano premeva sulla mia nuca per spingermi più a fondo.
La mia lingua entrava ed usciva dal suo sesso, lei mi aiutava muovendo leggermente il bacino, sdraiata su quel divano, allargando le gambe.
Il mio pene si era rialzato, era di nuovo pronto, pronto a ricongiungersi con il sesso di lei,
e mi stesi sopra.
Entrai di forza, come lei prima aveva fatto con me, le davo colpi violenti, ero tutto preso dall'eccitazione e sfogavo questa mia voglia con questi colpi,
lei mi teneva i fianchi, assecondava i movimenti, allontanandomi e riportandomi verso di lei.
Sei fantastica - dissi -
Continua, dai, fammi godere -
Continuavo ad entrare e uscire in lei spingendo sempre a fondo.
Poi uscii, le feci cenno e lei si girò, si mise a carponi sul divano offrendomi la sua parte posteriore, a gambe larghe, in piedi, dietro di lei, eccitatissimo, infilai il mio sesso nel suo, le mani appoggiate ai suoi lombi, la tenevo ferma dandole colpi a profusione.
Ero sudato, eccitato, lei continuava a spronarmi ad entrare in lei con forza.
I miei colpi si susseguivano senza attimi di pausa, la sentivo ansimare, con una mano appoggiata allo schienale del divano, con l'altra si stringeva alternativamente i seni..
E io la stavo scopando.
Stavo per venire e glielo dissi…
No, dentro no… lo voglio in bocca -
Si girò e si sedette a gambe larghe, con una mano si strofinava il sesso, vi infilava due dita, mentre con l'altra mi prese il mio sesso e se lo portò alla bocca,
passava su e giù la mano, lo ingoiò, e mentre venivo, lo tolse di bocca, facendo scorrere sul suo viso tutto il mio liquido.

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