Nudisti sull'Adda

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esibizionismo

Nudisti sull’Adda
Da anni sentivo parlare di nudisti sul fiume Adda, ma in tante stagioni di pesca non ne avevo mai visto nemmeno uno. Quel giorno decisi di cambiare zona di pesca, attratto dai racconti di un mio ex collega che mi parlava di una zona molto promettente dal punto di vista ittico a dieci km di distanza rispetto alle mie solite zone. Arrivato sul posto trovai una piccola spiaggetta di sassi che faceva al caso mio, appoggiai lì la mia roba e iniziai la pesca. Dopo alcuni minuti, notai del movimento di frasche dall’altro lato del fiume di fronte a me. Mi spostai per guardare meglio, convinto di vedere qualche sorta di animale, quando il mio sguardo si incrociò con quello di una donna che stava stendendo il suo telo. Ci guardammo a distanza per un paio di secondi, poi ognuno ritornò a farsi i fatti propri. Se non fosse stato per il fatto che era completamente nuda la cosa sarebbe finita li. Avevo finalmente visto una nudista sull’Adda. Non si trattava solo di cazzate da pescatori ubriachi alla fine. Purtroppo da quella distanza non riuscivo a capire se si trattasse di una bella donna o che età potesse avere. Vedevo solo le tette e la fisionomia dolce dei fianchi femminili. Imbarazzato mi spostai ancora di più per evitare di incrociare ancora il suo sguardo. Non riuscii ovviamente più a concentrarmi sulla pesca perché il pensiero continuava a tornare a lei. Tornato a casa non raccontai a nessuno della mia esperienza. Non dissi niente a mia moglie, niente ai miei colleghi e soprattutto niente ai miei amici pescatori. Sapevo che, se avessi parlato si sarebbero precipitati lì per giorni e giorni di fila con il solo scopo di vederla, fotografarla o addirittura filmarla. Non mi sembrava giusto nei confronti di quella donna che in fondo cercava solo un po' di relax al naturale senza dare fastidio a nessuno. Io però tornai diverse volte a pescare lì è spesso mi capitò di vederla, tanto che finimmo per salutarci, ognuno dalla propria sponda. Si era creato questa sorta di segreto fra noi due che nessun altro conosceva. La cosa mi dava una certa eccitazione e senso di evasione dalla normale routine quotidiana. Un sabato particolarmente caldo decisi di andare a pescare al solito posto. Una volta lì mi accorgo con dispiacere che lei non c’è. Entrai in acqua in cerca di refrigerio e mi fermai a pescare con l’acqua che mi arriva a metà coscia.
“Cercavi qualcuno pescatore?” sentii chiedere da una voce alle mie spalle.
Mi girai e vedi lei, nuda, che mi guardava sorridendo.
“Beh, ciao” le dissi distogliendo lo sguardo dal suo corpo.
“Finalmente ci vediamo da vicino. Iniziavo a pensare che fossi frutto della mia fantasia”
“Sono vivo tranquilla, non hai sognato” risposi mentre tornavo a riva per appoggiare a terra l’attrezzatura.
Non avevo il coraggio di guardarla, mi imbarazzava troppo. Mi focalizzai sul suo viso per farmi coraggio. Era sui cinquantacinque anni, almeno quindici più di me, ma era una bella donna, non si poteva negare.
“Che c’è sei in imbarazzo pescatore?” mi chiese maliziosamente.
“Non è che tutti i giorni mi capita di parlare con gente nuda” farfugliai.
“Male, avresti sicuramente una vita più divertente” disse lei facendomi l’occhiolino.
“Senti, sono venuta qua per ringraziarti, questo posto mi piace molto, sono contenta che tu abbia mantenuto il segreto” mi disse sorridendo.
“Come puoi saperlo?” chiesi sorpreso.
“Perché ogni volta che mi vedono devo poi cambiare posto. Tornano, con i loro amici per fare foto o video, un vero incubo”.
“Già, brutta storia”.
“Tu pensa che una volta ho beccato uno che si masturbava a pochi centimetri da me. L’ho dovuto scacciare con un bastone”.
“Sei stata forte, complimenti” mi congratulai con lei.
“Già, peccato che ha fatto in tempo a venirmi sui piedi il porco” disse lei ridendo di gusto, mi unii alla sua risata. La tensione era scemata e la guardai bene per la prima volta. Era molto attraente, le tette le stavano ancora su bene e i fianchi erano leggermente larghi, proprio come piace a me. Un ciuffetto misero di peli non riusciva a coprirle la figa che era tutta rivolta verso il fuori. Le gambe erano forti e tornite, segno che era una persona sportiva.
“Ballo, tre volte minimo a settimana. Ecco perché sono così muscolose” mi disse come se avesse letto nei miei pensieri.
“Vieni qui, tocca pure pescatore, non rimarrai deluso”.
Oramai privo di ogni pudore mi avvicinai e le misi una mana sulla coscia. Si sentiva la sua forza dal contatto pelle contro pelle. Iniziai ad eccitarmi.
Sentii che mi mise una mano sul culo.
“Adesso ti succhio il cazzo pescatore” mi disse abbassandosi e tirandomi giù i pantaloncini. Mi prese l’uccello in bocca senza perdere tempo. Avevo le mani sulla sua testa e godevo, immerso nella natura. Prese a tintinnarmi le palle con lingua mentre mi segava con la mano.
“L’hai mai fatto all’aperto?” mi chiese rialzandosi.
“No, credo di no” risposi tutto eccitato.
Si voltò mostrandomi il culo e appoggiò le mani e la testa ad un albero. Glielo misi dentro ed entrò senza la minima difficoltà. Iniziò a godere dal primo colpo.
“Più forte pescatore” mi incitò lei.
Aumentai la velocità dei colpi sbattendo forte contro le sue chiappe. Era bagnatissima, mi sembrava di scopare il fiume stesso.
“Aspetta” mi disse girandosi con la schiena contro l’albero. Entrai di nuovo dentro di lei, in piedi come due animali, stringendole il culo e spingendo forte il mio cazzo dentro il suo corpo. Venne prima lei, rovesciando indietro la tesa e mugolando di piacere.
“Vienimi dentro” mi disse e io non tardai a realizzare questo suo ultimo desiderio spruzzando dentro di lei tutto il mio orgasmo.
Appoggiai poi la testa sulla sua spalla, stremato.
“Di la verità pescatore, era quello che speravi no?”.
Il mio sorriso era la risposta che cercava.
“Potrai farti tante belle seghe ripensando a questo momento” mi disse all’orecchio.
Poi mi diede un bacio sulla guancia e sparì nella boscaglia.
Da allora non sono più tornato in quel posto e l’estate è ormai finita. Mi chiedo spesso se il prossimo anno sarà ancora lì, libera e selvaggia, pronta a soddisfare le mie voglie. Nell’attesa ammetto che aveva ragione lei, mi sto facendo un sacco di seghe ripensando a quella giornata.

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scritto il
2024-01-12
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