Mara piccola dea del sesso.
di
omarmara
genere
prime esperienze
Ho conosciuto Mara in un pub, non che fossi un frequentatore di locali, quella sera in cerca di evasioni sono entrato. Mi giravo attorno per capire che tipo di gente c'era, una ragazza minuta, capelli biondi, una tuta nera ha attirato la mia attenzione, pensavo fosse molto piccola per frequentare un locale del genere, era seduta in disparte. Mi guardava, forse ha capito dai miei movimenti goffi che non ero abituato a quel tipo di locali, girandomi verso di lei ho accennato un sorriso, ha sorriso anche lei e poi ...
Mi ha raccontato tutto di lei, intratteneva ragazzi alle prime armi che entravano in quel locale, appunto ero uno di quelli, mi ha chiesto se preferivo andare nella saletta riservata per stare soli, ho accettato, ha voluto sapere tutto di me, mi ha confessato
che voleva una vita normale, quello che faceva non le piaceva affatto. E' rimasta con la tuta tutto il tempo che siamo stati insieme, le ho chiesto se potevamo rivederci, ha chiesto il mio numero del telefonino, mi ha chiamato, ho memorizzato il suo. E' finita
li quella storia? Proprio no, mi ha chiamato dopo una settimana, ci siamo visti non la
riconoscevo, sembrava una bambolina, è salita sulla mia utilitaria, ha commentato la mia
timidezza, non volevo esagerare, mentre guidavo ha tirato fuori il mio cazzo, l'ha preso
in bocca, stavo morendo, una sborrata fuori dal mondo, ci siamo appartati, ha aperto la
zip del suo abito, era nuda, ha allungato il sedile della macchina, si è distesa, non potevo fare altro abbiamo scopato, ha voluto che le sborrassi nella figa, era protetta.
Era piccolina, aveva i suoi anni, pochi ma li aveva. Dopo il pompino mentre guidavo,
la scopata in corso, ne ha voluto fare un'altra e poi un'altra ancora. Non ero abituato
a quei ritmi, vivevo di seghe nella mia solitudine. E' rimasta distesa sul sedile, la
sborra colava dalle figa, era proporzionata, era fatta veramente bene si metteva due
dita nella figa bagnandole di sborra e se le portava in bocca dicendo che era ottima.
Da quel momento la mia testa era sempre invasa dalla sua figura. -Ti faccio vedere dove abito- Siamo saliti in un condominio, nel mini appartamento mi ha colpito l'ordine e la
pulizia, abbiamo fatto la doccia, siamo andati sul letto, ha voluto scopare ancora, ero
distrutto, con la sua praticità mi ha eccitato ancora, aveva una capacità ad eccitare
che non immaginavo potesse esistere, non che fossi esperto, era una della prime volte.
Ha voluto conoscere i miei genitori, non ho avuto il coraggio a chiedere dei suoi, non
ne parlava mai. C'era una differenza notevole tra la mia statura, 180 cm e la sua 140
circa, se uscivamo insieme la gente si girava per guardarci, mi ha chiesto se poteva
indossare abiti che solitamente usava per il lavoro che ormai non faceva più, ho acconsentito. La gran parte del tempo in cui non ero impegnato col lavoro lo trascorrevo
con lei nel suo appartamentino a scopare. Una sera ha aperto un piccolo armadio, era pieno di abitini, ne ha indossato diversi per mostrarmeli, la lasciavano quasi nuda,
abitini per eccitare ragazzi. -Ti piacerebbe se li indossassi con te?- Mi sembravano eccessivamente piccoli, non mi sono sentito di contraddirla, ne ha indossato uno e
siamo usciti. Mamma mia che fighetta che avevo al mio fianco, sembrava una bambina seminuda, attirava gli sguardi della gente, come se fosse mia figlia. Mi sono adeguato
a tutte le sue richieste, non potevo fare a meno di lei, contro il volere dei miei
genitori mi sono trasferito nel suo appartamentino. Per paura che non mi lasciasse
in sei mesi l'ho sposata. Il mio lavoro era sufficiente per farci vivere tranquillamente.
Praticamente la mia vita era ridotta al lavoro ed a scoparla, nei giorni in cui non ero
impegnato restavamo a letto, voleva sempre avere il cazzo nella figa, non che non mi
piacesse ma stavo deperendo a vista d'occhio, la notte voleva scopare sempre, la mattina
andavo al lavoro stanco e disfatto. Ho cominciato a farle capire che per me quel ritmo
era esagerato non avrei resistito per molto, ironicamente ho detto che ci voleva un altro che mi affiancasse. Quella battuta ironica si è trasformata in realtà, è stata lei ad adescarlo, non ci è voluto molto con la sua capacità, un ragazzo, mio coetaneo tra l'altro, fatto molto bene fisicamente. Un solo problema proprio perché un ragazzo,
viveva con i suoi genitori, poteva stare con noi in tempi limitatati. Forse era quello
che cercavamo, scopavano spesso mentre lavoravo, il resto lo pretendeva da me al ritorno
e la notte. Con Omar avevamo creato una vera amicizia, anche con i suoi genitori che non
sapevano il vero motivo. In quelle occasioni che stavamo insieme io Mara ed Omar mi
accorgevo che il ragazzo era sempre più interessante, vederlo nudo era una delizia
per gli occhi, aveva un seno leggermente prominente, aveva un cazzo che a riposo sembrava
normale eretto era straordinariamente bello e grande, il culo rotondo e sodo, cercavo
di avere sempre il suo contatto, anche lui mi guardava in modo interessato, il desiderio
di toccarci era reciproco. Si è accorta anche Mara, è stata lei a farci avvicinare sessualmente. Avevamo completato il puzzle finalmente, Omar, anche lui contro il volere
dei suoi genitori è venuto a vivere con noi. Frequentava il primo anno di Università,
col mio lavoro riuscivo a mantenere tutti, ne valeva la pena, una vita così era inimmaginabile, eravamo proprio innamorati. Ora ancora di più se uscivamo assieme davamo
l'impressione che fossimo due uomini con una bambina con la differenza che Mara vestiva pochissimo, questo dava adito a cattivi pensieri, non sempre però, alcuni ci invidiavano.
Un vezzo l'avevamo chi di noi due scopava Mara, l'altro era addetto ad agire con la lingua sul cazzo, sulla figa e sui culi di entrambi. Scopare e sentire la lingua nel culo
da un piacere paradisiaco, quello era diventato un nostro piacere particolare. Quattro anni è durato l'idillio poi Omar è andato negli Usa a specializzarsi nell'Oregon, siamo
rimasti soli io e Mara, innamorati più di prima. Assennati nella vita dissennati nel sesso, abbiamo scoperto nuove realtà, sempre decise da lei, era una macchina del sesso.
Mi ha raccontato tutto di lei, intratteneva ragazzi alle prime armi che entravano in quel locale, appunto ero uno di quelli, mi ha chiesto se preferivo andare nella saletta riservata per stare soli, ho accettato, ha voluto sapere tutto di me, mi ha confessato
che voleva una vita normale, quello che faceva non le piaceva affatto. E' rimasta con la tuta tutto il tempo che siamo stati insieme, le ho chiesto se potevamo rivederci, ha chiesto il mio numero del telefonino, mi ha chiamato, ho memorizzato il suo. E' finita
li quella storia? Proprio no, mi ha chiamato dopo una settimana, ci siamo visti non la
riconoscevo, sembrava una bambolina, è salita sulla mia utilitaria, ha commentato la mia
timidezza, non volevo esagerare, mentre guidavo ha tirato fuori il mio cazzo, l'ha preso
in bocca, stavo morendo, una sborrata fuori dal mondo, ci siamo appartati, ha aperto la
zip del suo abito, era nuda, ha allungato il sedile della macchina, si è distesa, non potevo fare altro abbiamo scopato, ha voluto che le sborrassi nella figa, era protetta.
Era piccolina, aveva i suoi anni, pochi ma li aveva. Dopo il pompino mentre guidavo,
la scopata in corso, ne ha voluto fare un'altra e poi un'altra ancora. Non ero abituato
a quei ritmi, vivevo di seghe nella mia solitudine. E' rimasta distesa sul sedile, la
sborra colava dalle figa, era proporzionata, era fatta veramente bene si metteva due
dita nella figa bagnandole di sborra e se le portava in bocca dicendo che era ottima.
Da quel momento la mia testa era sempre invasa dalla sua figura. -Ti faccio vedere dove abito- Siamo saliti in un condominio, nel mini appartamento mi ha colpito l'ordine e la
pulizia, abbiamo fatto la doccia, siamo andati sul letto, ha voluto scopare ancora, ero
distrutto, con la sua praticità mi ha eccitato ancora, aveva una capacità ad eccitare
che non immaginavo potesse esistere, non che fossi esperto, era una della prime volte.
Ha voluto conoscere i miei genitori, non ho avuto il coraggio a chiedere dei suoi, non
ne parlava mai. C'era una differenza notevole tra la mia statura, 180 cm e la sua 140
circa, se uscivamo insieme la gente si girava per guardarci, mi ha chiesto se poteva
indossare abiti che solitamente usava per il lavoro che ormai non faceva più, ho acconsentito. La gran parte del tempo in cui non ero impegnato col lavoro lo trascorrevo
con lei nel suo appartamentino a scopare. Una sera ha aperto un piccolo armadio, era pieno di abitini, ne ha indossato diversi per mostrarmeli, la lasciavano quasi nuda,
abitini per eccitare ragazzi. -Ti piacerebbe se li indossassi con te?- Mi sembravano eccessivamente piccoli, non mi sono sentito di contraddirla, ne ha indossato uno e
siamo usciti. Mamma mia che fighetta che avevo al mio fianco, sembrava una bambina seminuda, attirava gli sguardi della gente, come se fosse mia figlia. Mi sono adeguato
a tutte le sue richieste, non potevo fare a meno di lei, contro il volere dei miei
genitori mi sono trasferito nel suo appartamentino. Per paura che non mi lasciasse
in sei mesi l'ho sposata. Il mio lavoro era sufficiente per farci vivere tranquillamente.
Praticamente la mia vita era ridotta al lavoro ed a scoparla, nei giorni in cui non ero
impegnato restavamo a letto, voleva sempre avere il cazzo nella figa, non che non mi
piacesse ma stavo deperendo a vista d'occhio, la notte voleva scopare sempre, la mattina
andavo al lavoro stanco e disfatto. Ho cominciato a farle capire che per me quel ritmo
era esagerato non avrei resistito per molto, ironicamente ho detto che ci voleva un altro che mi affiancasse. Quella battuta ironica si è trasformata in realtà, è stata lei ad adescarlo, non ci è voluto molto con la sua capacità, un ragazzo, mio coetaneo tra l'altro, fatto molto bene fisicamente. Un solo problema proprio perché un ragazzo,
viveva con i suoi genitori, poteva stare con noi in tempi limitatati. Forse era quello
che cercavamo, scopavano spesso mentre lavoravo, il resto lo pretendeva da me al ritorno
e la notte. Con Omar avevamo creato una vera amicizia, anche con i suoi genitori che non
sapevano il vero motivo. In quelle occasioni che stavamo insieme io Mara ed Omar mi
accorgevo che il ragazzo era sempre più interessante, vederlo nudo era una delizia
per gli occhi, aveva un seno leggermente prominente, aveva un cazzo che a riposo sembrava
normale eretto era straordinariamente bello e grande, il culo rotondo e sodo, cercavo
di avere sempre il suo contatto, anche lui mi guardava in modo interessato, il desiderio
di toccarci era reciproco. Si è accorta anche Mara, è stata lei a farci avvicinare sessualmente. Avevamo completato il puzzle finalmente, Omar, anche lui contro il volere
dei suoi genitori è venuto a vivere con noi. Frequentava il primo anno di Università,
col mio lavoro riuscivo a mantenere tutti, ne valeva la pena, una vita così era inimmaginabile, eravamo proprio innamorati. Ora ancora di più se uscivamo assieme davamo
l'impressione che fossimo due uomini con una bambina con la differenza che Mara vestiva pochissimo, questo dava adito a cattivi pensieri, non sempre però, alcuni ci invidiavano.
Un vezzo l'avevamo chi di noi due scopava Mara, l'altro era addetto ad agire con la lingua sul cazzo, sulla figa e sui culi di entrambi. Scopare e sentire la lingua nel culo
da un piacere paradisiaco, quello era diventato un nostro piacere particolare. Quattro anni è durato l'idillio poi Omar è andato negli Usa a specializzarsi nell'Oregon, siamo
rimasti soli io e Mara, innamorati più di prima. Assennati nella vita dissennati nel sesso, abbiamo scoperto nuove realtà, sempre decise da lei, era una macchina del sesso.
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