Elisabetta e il prof.............il naufragar cì è dolce in questo nuovo amore........19capitolo/scritto insieme a Davide Sebastiani
di
Idea Clito
genere
dominazione
Diciannovesimo episodio
DANIELE
Comincia a fare caldo. E non è soltanto la smania che ho addosso. Le giornate si sono allungate e c’è ancora uno spiraglio di sole malgrado stia quasi per giungere la sera. E stasera dovrà essere speciale. Domani mattina Elisabetta partirà per la Francia, firmerà il contratto e la sua carriera avrà una svolta. Così come l’avrà anche la mia vita. Sì, è vero che non è tutto finito, è vero che staremo ancora insieme ma niente sarà più come prima. Ma ho deciso di non farglielo pesare. Non vorrei che lei dovesse ripensarci pensando a me prima di pensare a sé stessa. Mi sistemo la camicia, mi arrotolo bene le maniche e osservo che sia ben messa dentro i pantaloni. Ho preferito rinunciare alla giacca considerando il caldo e spero che la mia padrona non abbia da ridire. Entro nel portone e salgo a piedi le scale. Voglio tenermi in forma ed essere degno di lei e fare le scale a piedi può essere un ottimo modo per fare movimento. Prendo dalla tasca le chiavi e le inserisco nella toppa. Ormai questa è casa mia, è la casa dove ho scoperto la felicità e dove vivrò da solo quando Elisabetta sarà in Francia. Sinceramente, ne avrei fatto volentieri a meno perché questa casa mi ricorda troppo i meravigliosi momenti trascorsi insieme ma ormai ho ridato indietro la mia vecchia abitazione. Al padrone di casa non sembrava vero che me ne andassi perché potrà affittarla sicuramente a un prezzo maggiore ma forse, con questa situazione psicologica, mi avrebbe fatto comodo. In casa di Elisabetta, ogni cosa mi ricorderà lei. Il salone dove lei si metteva seduta e mi obbligava a mettermi in ginocchio ai suoi piedi, la cucina dove preparavo la cena per poi servirla come una regina, il bagno dove a volte abbiamo fatto la doccia insieme e dove spesso mi faceva bere il suo nettare dorato e naturalmente la camera da letto dove abbiamo fatto l’amore in tutte le salse e dove poi ci addormentavamo abbracciati e felici. Ma ormai il dado è tratto. Entro in casa e mi viene incontro Flavia, la figlia di Elisabetta. Ho instaurato uno splendido rapporto con lei che mi ha accettato da subito. Mi sorride e mi dà i classici due bacetti sulle guance
“ Ciao Daniele. La mamma sta in camera a farsi bella”
“ Ciao Flavia. Tutto bene? I piccoli come stanno?”
“ Bene grazie. Ho saputo di tuo nipote. Per fortuna non era niente di grave”
“ Già, era solo un noiosissimo virus. Piuttosto, ti vedo alla grande. Oggi sei più bella del solito. Beh, da una madre bellissima non poteva che uscire una figlia altrettanto bella”
La vedo sorridere mentre mi accompagna in camera da letto
“ Ma dai. Piuttosto devo dire che anche tu sei in gran forma. Ti sta bene questa camicia. Sei proprio un gran figo”
Sto per rispondere quando vedo uscire Elisabetta sorridente. Ed è una visione. Vestitino nero con le spalline fine che mettono in risalto i suoi splendidi seni grazie alla profonda scollatura e che le arriva poco sopra il ginocchio. Ha sciolto i suoi capelli ondulati che le scendono meravigliosamente sulle spalle e ha indossato dei sandali col tacco alto che la fanno svettare nettamente su di me. Si avvicina e mi stampa un bacio sulle labbra
“ Ha ragione Flavia. Il mio amore è proprio un gran figo”
Non sono molto abituato ai complimenti e credo di essere arrossito
“ Tu piuttosto, sei meravigliosa” le dico prendendole una mano e ammirandola.
La vedo sorridere al mio complimento mentre interviene Flavia
“ Siete favolosi tutti e due. Proprio una bella coppia. Dai, andate a divertirvi. Io scendo con voi”
Usciamo da casa e Flavia ci saluta
“Ci vediamo domani. Vengo a salutarti prima della partenza” dice rivolgendosi alla mamma.
Io prendo per mano Elisabetta e ci avviamo verso la mia macchina. Non affrontiamo il discorso del suo viaggio. Oggi deve essere una serata romantica e anche la dominazione è piuttosto annacquata. Parliamo del più e del meno e cerco di farle domande su come sarà il suo nuovo lavoro. Mi risponde che ha già le idee ben chiare in mente e mi illustra di come vorrà far giocare le sue nuove ragazze. Mi dice che in squadra ci sono campionesse di valore internazionale e io ascolto tutto senza però avere le competenze per controbattere. Ma è evidente quanto sia gasata da questa nuova avventura. E io l’amo troppo per non essere felice per lei.
E’ stata una serata fantastica. Una cenetta romantica e una passeggiata in riva al mare altrettanto romantica interrotta ogni tanto per baciarci teneramente, ridendo come pazzi per questo modo di fare che fa a pugni con la nostra età. Forse chi ci vede penserà che siamo ridicoli o forse nemmeno immagineranno che la splendida donna che mi sta a fianco possa essere una nonna. Ma sinceramente il parere degli altri è l’ultima cosa che mi interessa. Ciò che conta è che voglio stare accanto a lei e se penso alla sua partenza mi verrebbe di nuovo voglia di piangere. Rientriamo in casa che la mezzanotte è già passata da un pezzo ma ho tanta adrenalina in corpo che non riuscirei mai a chiudere occhio. E anche Elisabetta sembra avere le mie stesse intenzioni. Mi bacia e mi slaccia la camicia spingendomi sul letto. Anche senza dominazione, il mio membro è sull’attenti da un bel pezzo. E’ lei a farmi quest’effetto. Sono stregato dal suo corpo scolpito e dal suo volto così espressivo e incredibilmente dolce, a dispetto del suo ruolo dominante. Mi toglie i pantaloni. Mi vuole ed è meraviglioso sentirsi desiderati in questo modo. Si toglie il suo meraviglioso abitino facendolo scivolare per terra e adesso ha solo un minuscolo paio di mutandine e il reggiseno. E’ splendida. Sorride vedendo la mia erezione che quasi fuoriesce dai boxer e, sempre più eccitata, mi toglie anche quelli. Si mette sopra di me. Le piace prendere l’iniziativa e la lascio fare. E’ la sua natura e si eccita anche perché mi vede in suo completo potere. Accarezza dolcemente la mia asta e poi la bacia. Oh mio Dio, che piacere! Armeggio sul suo reggiseno riuscendo a toglierlo e mi tuffo su quelle meraviglie della natura. Le mordicchio i capezzoli facendola sussultare mentre lei, con l’agilità che la contraddistingue, si alza col busto e si toglie anche l’ultimo indumento rimasto ovvero i suoi minuscoli slip. Adesso siamo nudi e vogliosi l’uno dell’altra. Ma la mia padrona ha deciso che non è ancora il momento di soddisfare le mie brame ma intende invece soddisfare le sue. Alza il busto mettendo la sua splendida fica dinanzi alla mia bocca. So cosa devo fare. L’ho fatto innumerevoli volte e sempre con il massimo piacere. E’ completamente bagnata e i suoi umori fuoriescono sul mio volto in modo copioso quando arriva il suo primo orgasmo. Ma vuole ancora la mia lingua e io non posso far altro che accettare la sua imposizione. Ed è un’imposizione meravigliosa. Percepisco un suo nuovo orgasmo e non posso che essere felice per il piacere che le sto donando. Lei sembra soddisfatta, almeno per quanto riguarda la parte orale. Scende riposizionandosi di nuovo con la sua fica all’altezza del mio membro sempre più voglioso e stavolta si impala sopra di me. E mentre facciamo l’amore ci baciamo dicendoci che ci amiamo e che niente potrà cambiare i nostri sentimenti.
E’ finita. Sono sfinito, spossato e vedere che anche lei è soddisfatta mi regala una gioia immensa. Come potrò rinunciare a tutto questo? Ma ho deciso di non dirle più niente. E’ giusto che lei faccia il suo percorso. Ci auguriamo la buona notte ma fatico a prendere sonno. Non è giusto. Non è giusto assaporare la felicità e poi vedere che sfugge. Perché non ci potrà più essere questa felicità a migliaia di chilometri di lontananza. Finalmente, sento gli occhi chiudersi.
Domani lei partirà e nulla sarà più uguale. Ne sono sicuro.
E stavolta non posso più trattenere le lacrime.
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