Mia figlia Alessia 3

di
genere
incesti

Quante volte nella mia mente avevo immaginato di riuscire ad arrivare sul suo viso, godere sulla sua pelle era da anni il mio sogno erotico più ricorrente. Le volte che a cena siamo al tavolo guardo con piacere i suoi lineamenti e mi perdo anche osservando i suoi occhi, quella sua richiesta di terminare la sega sulla sua faccia era stata meravigliosa. Buongustaia mia figlia, non solo perché aveva giocato con le dita immerse nel mio seme ma anche perché quegli schizzi se li era portati in bocca per assaggiarli fino all'ultima goccia. Avevo lasciato la sua stanzetta meravigliato da così tanta bravura, con una mano tenevo coperto il mio cazzo dall'asciugamano e nell'altra stringevo la sua mutandina che profumava di figa e certamente, come mi aveva raccomandato, l'avrei portata con me a lavoro. Durante la giornata non feci che pensare alla nostra situazione, nell'arco di poco tempo, in non più di ventiquattro ore per l'esattezza, ci eravamo scambiati effusioni reciproche. Lei mi aveva confermato che era impaziente di avermi già da diverso tempo, quando me lo aveva detto sul divano mi aveva sorpreso e il tutto grazie anche all'intervento della sua amica del cuore che con i suoi saggi consigli le aveva suggerito di osare con me. Da parte mia invece covavo un desiderio di possederla da diversi anni, anche prima del compimento della sua maggiore età, in passato troppe occasioni ci avevano portati a stare spesso a contatto con i nostri corpi e poi nell'ultimo periodo le sue provocazioni continue mi generavano continue erezioni che calmavo con dolci dediche fatte per lei. Quella giornata lei sarebbe andata a mare con le amiche tra le quali c'era anche quella con cui stava chattando poco prima che iniziasse a farmi quella sega. La sua voglia di me si dimostrò incontenibile quando ad un certo punto della giornata ricevetti un messaggino con allegata la foto di lei, era riflessa in uno specchio vestita con solo il costume del mare e con un dito indicava il centro della sua mutandina. Mi scrisse che la mattina ero andato via senza salutare la sua fighetta con un bacino e se adesso avevo voglia di rimediare potevo raggiungerla a casa della sua amica, non erano più al mare, presi un permesso a lavoro e andai da lei. Al mio arrivo venni accolto da loro che felici mi sorridevano sull'uscio della porta già aperta e quando entrai dentro mi baciarono entrambe sulle labbra. Alessia in modo del tutto spudorato mi disse che aveva voglia del mio cazzo, non la riconoscevo più nel suo modo di fare, la ragazzina tranquilla che solitamente era a casa si stava trasformando in poco tempo in una porca senza ritegno. Mi offrirono un po' da bere prima di iniziare a scopare, l'amica aveva dell'ottimo liquore forte che ci servi per brindare insieme. Mia figlia venne a sedersi sulle mie gambe e mandò giù due bicchierini pieni, con la mano le stavo accarezzando l'interno coscia mentre lei aveva iniziato a limonare con la mia lingua. Tra un bacio e l'altro continuava a ripetermi del desiderio folle che aveva di essere penetrata, voleva darmi subito questo onore come avrebbe fatto anche già al mattino quando ero andato nella sua cameretta. In quel momento mantenni un minimo di razionalità chiedendole dove poterci appartare per stare da solo con lei, mi rispose che non ce ne stava bisogno di nasconderci ma di poterlo fare anche sul tavolo in soggiorno. Tolse le sue ciabatte e aiutandosi con la sedia si mise distesa su quella superfice, apri completamente le gambe davanti alla mia faccia e con i gomiti si sorreggeva per potermi guardare meglio. Con entrambe le mani afferrai i laccetti ai suoi fianchi che le tenevano su la mutandina del costume per poterla spogliare, la sua amica invece si preoccupò di toglierle il reggiseno per liberare le sue tette meravigliose. Finalmente ai miei occhi si materializzò quella che per anni avevo sempre sognato di vedere da vicino, quella figa rasata che spiavo dal buco della serratura in casa quando andava al bagno ora l'avevo a pochi centimetri dalla mia bocca. Sfiorai il clitoride dopo essermi bagnato un dito con la mia stessa saliva e con movimenti circolari su di esso le provocavo un piacere intenso che si manifestava in continui fremiti da parte sua. L'amica accanto a me mi ricordava di quanto fosse diventata troia Alessia da desiderare di scoparmi, le sue parole furono come una scossa per me, che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione. Dolcemente avvicinai le mie labbra per assaggiala, un bacino a quella meravigliosa fighetta completamente liscia era doveroso darlo e mentre lo facevo il mio sguardo andò a mia figlia, i suoi occhi erano rivolti all'insù per il piacere che stava provando. Con le mie dita mi stavo facendo strada dentro di lei, la sentivo bagnarsi, andavo un po' di dentro e un po' fuori e poi con la lingua cominciai a leccarla lentamente, la stavano facendo già godere. La sua amica venne a sedersi a terra accanto la mia sedia per sfiorarmi il cazzo con la mano, era enorme e duro, non vedevo l'ora di liberarlo dalla costruzione in cui era nel pantalone per poterlo usare su di Alessia.

"Ci pensa lei papi stai tranquillo, lasciala fare quello che vuole, tu continua a leccarmi"

Le parole di mia figlia che mi imploravano di continuare e di non preoccuparmi di altro mi riportarono a quello che stavo facendo prima, la sua amica per un attimo mi aveva distratto toccandomi in mezzo le gambe. La mia lingua adesso leccava la sua figa con devozione, da sotto a sopra risalivo leccando tutta la sua spaccata e con le dita mi aiutavo per aprirla sempre di più. Intanto con movimenti decisi sotto di me sentivo il pantalone aprirsi ed il cazzo finalmente liberarsi dalla stoffa dello slip che indossavo.

"Avevi proprio ragione Ale, il cazzo di tuo padre è proprio enorme"

In quel momento capii benissimo che la sua amica si era portata la mia cappella in bocca lavorandola di lingua. Ero eccitato come un cane e quella troietta ci sapeva proprio fare con il pompino, Alessia invece era ancora percossa da continui tremolii che preaucciavano l'arrivo di un orgasmo imminente. Capii subito che dovevo farla mia in quel preciso istante, non dovevo aspettare altro tempo altrimenti avrei goduto anche io a breve, così impugnai il mio cazzo, mi alzai in piedi e con decisione strusciavo la cappella sulla sua fessura prima di iniziare a penetrarla lentamente.

"ohhh papi scopami ti prego !"

La sua richiesta così eccitante non mi fece più ragionare, mi guardai con attenzione il momento dell'ingresso dentro di lei, quando le pareti della sua figa iniziavano ad aprirsi per accogliermi interamente dentro. Arrivai fino in fondo, dalla sua bocca spalancata uscì un gemito di piacere, stavo godendo come un maiale, era mia finalmente. La sua amica si era messa dietro di lei e commentava quello che stavamo facendo, Alessia mi guardava e godeva ed io con movimenti veloci di bacino la stavo ormai scopando. Quando ero quasi al culmine del piacere Alessia lo aveva capito e per la paura di non rischiare qualcosa di indesiderato, mi raccomandò di stare attento e di non venirle dentro, così quando giunse il mio momento di spruzzare, mi sfilai da lei per poi godere vicino al suo viso e la sua bocca come avevo fatto in mattinata.
di
scritto il
2023-09-12
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