Ricordi dal passato

di
genere
tradimenti


Ero sposato da poco con Alessandra donna molto attraente e prosperosa. Insomma, una femmina con la F maiuscola. Un giorno, parlando nel mio negozio con un amico, iniziammo a vantarci sulle performance delle nostre donne e chi delle due fosse più troia. I racconti mi eccitavano in dismisura; conoscere nell’intimità Rita la donna del mio amico, mi eccitava non poco. La vedevo con lui tutta timidina, il conoscerla come una mangiatrice di uomini o meglio di cazzi , o come l’aveva battezzata lui “la tigre del materasso” appagava i miei sensi. Lui senza pudori ammise di praticare scambi di coppia e mi fece visionare delle foto dove la bella Rita prendeva svariati cazzi da tutte le parti. Senza esitare gli chiesi di partecipare con Alessandra , garantendo sulle sue performance sessuali. Ad Alessandra piaceva prenderlo in bocca ed in culo. Mi aveva confidato da fidanzati mentre stavamo pomiciando nella mia 500, che aveva iniziato all’età di 14 anni a dare il culo e da quel giorno non aveva più smesso in quanto le piaceva molto, raggiungendo orgasmi super. A quella confidenza il mio amico mi confessò che il suo sogno nel cassetto era proprio quello di incularsi mia moglie . Ci lasciammo con il proposito di riprendere il discorso l’indomani. Tornando a casa, trovai Alessandra sotto la doccia , mi spogliai e mi misi sotto anch’io. Un po’ per i discorsi, un po’per il corpo arrapante di Alessandra, il mio cazzo ebbe un erezione da paura. Alessandra nel vederlo e sentirlo, si inginocchiò ed iniziò a leccarlo lentamente . Dall’alto vedevo la sua lingua scivolare verso il basso, per raggiungere le palle. Oltre succhiare il cazzo le piaceva molto leccare le palle e prenderle in bocca, una alla volta, per non fare torto a nessuno. Accovacciata tenendosi sui miei glutei la maialina mi spompinava e nel contempo, si abbandonava ad una fragorosa pisciata senza alcun ritegno. La celestiale visione ed il caldo liquido che mi scorreva sui piedi fecero si che in breve tempo la inondassi di sperma, facendola quasi soffocare. Dopo aver deglutito tutta la sborra calda , con le labbra ancora sporche , mi prese e mi baciò, facendomi sentire il sapore del mio piacere. Finita la corroborante e benefica doccia, Alessandra ancora eccitata del bel bocchino appena fatto, mi chiese esplicitamente di incularla. Mi confidò che non aveva pensato ad altro tutto il giorno e di essersi masturbata nel bagno dell’ufficio pensando solo a questo. Per rendere la cosa più realistica, si era aiutata infilandosi dentro il buco del culo un pennarello di un collega preso in prestito poco prima e subito restituito alla conclusione dell’atto. Usciti dalla doccia in accappatoio, Alessandra imbocco nel lungo corridoio e con passo lento ma deciso si avviò verso la camera da letto. Arrivata in prossimità della porta d’entrata, fece scivolare l’accappatoio mostrandosi in tutto il suo splendore. Nel vedere le sue due belle chiappette toste e sode, ebbi una nuova e prorompente erezione. Arrivato in camera, la trovai sul letto disposta a quattro zampe con il culetto inarcato all’insù. Presi dal cassetto il vibro e dopo averlo per bene lubrificato, iniziai a massaggiarle le chiappe, cercando timidamente di infilarlo nel culo per prepararla alla imminente penetrazione anale. Entrò senza fatica dilatando il piccolo buco e lentamente lo spinsi fino in fondo all’orifizio, facendolo quasi sparire tra le sue chiappe. Nel momento che lo tolsi, dopo averlo fatto scorrere tra le strette pareti, mi accorsi immediatamente che era pronta,il suo buco del culo aveva dimensioni macroscopiche un poco per la dilatazione del grosso arnese, un poco per l’eccitazione che le donava continue contrazioni muscolari dilatando i suoi orifizi .Insomma,ci sarebbe entrato il cazzo di un cavallo. Lo misi dentro spingendo lentamente, per farglielo gustare poco alla volta. Rimasi immobile qualche secondo solo con la cappella dentro;di lì a poco ebbe tutto il cazzo dentro di se ,emettendo un gemito di piacere di benvenuto. Ero tutto dentro di lei ,statico, pochi istanti dopo, presi a muovermi andando su e giù nel suo accogliente culetto. Lei iniziò ad urlare di piacere incitandomi a continuare, usando un frasario alquanto pesante ma stimolante. Purtroppo per lei la cosa non fu breve , avendo sborrato da poco, ci misi un pochino a fare il bis. Pur apprezzando la sodomizzazione, la lunga durata ed il movimento del su e giù,oltre irritare l’ano, immetteva aria nella pancia creando sensazioni alquanto fastidiose ed imbarazzanti. Alessandra tirò un sospiro di sollievo e di corsa si recò in bagno ad “incipriarsi il viso”. Ero molto soddisfatto della troiaggine di mia moglie e non vedevo l’ora di raccontarla al mio amico l’indomani. Non resistendo fino all’indomani, lo contattai per mail e scrissi tutto l’accaduto per filo e per segno non trascurando assolutamente nessun particolare. Dopo qualche ora, ebbi la sua risposta con la quale sia lui che Rita sua moglie mi ringraziavano per il bel racconto e soprattutto per le reazione che aveva avuto sulla loro libido. Li aveva portati inevitabilmente ad imitare l’accaduto procurandosi un immenso piacere. Dopo cena me ne andai a letto non vedendo l’ora di incontrare il mio amico per concordare una data per una bella cenetta a quattro: non la solita banalissima cena dove si parla solo per apparire o per lodare il proprio operato, bensì un incontro a quattro, molto frizzante ove sarebbero caduti tutti i freni inibitori, durante il susseguirsi del tempo. Pensando a questo non riuscivo a prendere sonno ,l’agitazione e l’eccitamento mi facevano cambiare posizione in continuazione. Il pensiero primario,era rivolto ad Alessandra mia moglie: non avevo mai pensato di vederla alle prese con un altro uomo, l’imminente concretizzarsi della cosa mi eccitava enormemente e nello stesso momento mi inquietava. Non riuscendo a prendere sonno e agitandomi in continuazione,inevitabilmente svegliai Alessandra , la quale da buona mogliettina affettuosa si offrì di farmi una tisana rilassante. Ci alzammo entrambi e ci dirigemmo in cucina. Dalla trasparenza della camicia da notte, vedevo le sinuose curve di mia moglie. Non potendone più la presi e la poggiai sul tavolo della cucina; senza parlare le tirai su la camicia da notte e le allargai le cosce penetrandola senza alcuna fatica; la sua fica grondava di piacere . Eccitatissimo inizia a palparle le belle tettone tintinnandole i turgidi e duri capezzoli. Tanta era l’eccitazione che ad ogni spinta violenta che le infliggevo, la poveretta emetteva un gemito di piacere misto a dolore. Ebbi una eiaculazione violenta ed abbondante. L’uscita del mio cazzo dalla bella fichetta fu seguita da un riflusso di sperma che le colò tutto lungo le cosce. Istintivamente la mia compagna lo prese con le dita ed iniziò a leccarlo avidamente. Sembrava una bambina che si lecca le dita con la cioccolata. Finalmente rilassato me ne tornai a letto seguito dalla mia adorata mogliettina.
Continua……..
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scritto il
2013-02-11
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