Un'avventura - cap. 3
di
Amelie
genere
tradimenti
Non aveva mai visto una donna masturbarsi per lui. Le donne non gli erano mai mancate, si era parecchio divertito negli anni, ma nessuna finora si era masturbata davanti a lui in quel modo così sensuale e sfacciato. Anche se indossava le lenti scure era impossibile che non si fosse accorta che la stesse fissando. Ne era sicuro.
A quel punto scavalcò la piccola staccionata e la raggiunse. Lei si alzò dal lettino e senza parlare lo condusse all'interno della stanza. Con una mano lo spinse delicatamente sul letto dove lui si sedette.
Lei si inginocchiò. Affondò la sua testa sui suoi boxer e ne inspirò l'odore poi con una mano gli massaggiò il suo membro già duro. Gli abbassò i boxer, glieli fece scivolare via. Gli accarezzò le palle, gliele leccò con cura, quindi prese il suo pene in bocca. Fece scorrere la lingua, instancabile, su e giù, su e giù, su e giù. Lo leccò e succhiò con devozione guardandolo fisso negli occhi. Quando l'orgasmo era ormai vicino aumentò il ritmo fino a farlo venire nella sua bocca. Ingoiò. E sempre fissandolo negli occhi raccolse con la lingua le ultime gocce.
Quella sera indossò un perizoma di pizzo e il suo abito nero preferito. La stoffa le fasciava i morbidi seni e in base a come si muoveva lasciava intravedere le sue forme rendendola super sexy. La gonna lunga scendeva morbida e uno spacco intrigante mostrava le sue belle gambe.
Alla cena erano seduti distanti ma ogni tanto i loro sguardi inevitabilmente si incrociavano, carichi di desiderio. Il gruppo era allegro e rumoroso, e nessuno se ne accorse.
A fine serata, dopo aver ballato nella piazzetta del villaggio, tutti tornarono nelle proprie camere.
La donna, senza farsi vedere, si sfilò un orecchino. Disse che fino a un attimo prima li aveva entrambi, che probabilmente lo aveva appena perso, e con la scusa di tornare indietro a cercarlo uscì dalla stanza, senza destare sospetti nel suo compagno.
Bussò alla porta dell'uomo, che sorpreso la fece entrare.
Lei si sfilò il perizoma.
Glielo fece annusare.
Lo avvicinò alla sua bocca.
Brillava dei suoi umori.
Gli ordinò di leccarlo e lui obbedì.
Lui le sollevò la stoffa dell'abito, si inginocchiò e gliela leccò facendo scorrere la lingua sulla sua fessura, dal basso, fino al clitoride.
Lei provò intensi brividi di piacere. Sollevò una gamba, appoggiò il piede sulla sua spalla, e si appoggiò con la schiena alla porta chiusa.
Lui la leccò fino a quando non la sentì tremare per il potente orgasmo.
A quel punto scavalcò la piccola staccionata e la raggiunse. Lei si alzò dal lettino e senza parlare lo condusse all'interno della stanza. Con una mano lo spinse delicatamente sul letto dove lui si sedette.
Lei si inginocchiò. Affondò la sua testa sui suoi boxer e ne inspirò l'odore poi con una mano gli massaggiò il suo membro già duro. Gli abbassò i boxer, glieli fece scivolare via. Gli accarezzò le palle, gliele leccò con cura, quindi prese il suo pene in bocca. Fece scorrere la lingua, instancabile, su e giù, su e giù, su e giù. Lo leccò e succhiò con devozione guardandolo fisso negli occhi. Quando l'orgasmo era ormai vicino aumentò il ritmo fino a farlo venire nella sua bocca. Ingoiò. E sempre fissandolo negli occhi raccolse con la lingua le ultime gocce.
Quella sera indossò un perizoma di pizzo e il suo abito nero preferito. La stoffa le fasciava i morbidi seni e in base a come si muoveva lasciava intravedere le sue forme rendendola super sexy. La gonna lunga scendeva morbida e uno spacco intrigante mostrava le sue belle gambe.
Alla cena erano seduti distanti ma ogni tanto i loro sguardi inevitabilmente si incrociavano, carichi di desiderio. Il gruppo era allegro e rumoroso, e nessuno se ne accorse.
A fine serata, dopo aver ballato nella piazzetta del villaggio, tutti tornarono nelle proprie camere.
La donna, senza farsi vedere, si sfilò un orecchino. Disse che fino a un attimo prima li aveva entrambi, che probabilmente lo aveva appena perso, e con la scusa di tornare indietro a cercarlo uscì dalla stanza, senza destare sospetti nel suo compagno.
Bussò alla porta dell'uomo, che sorpreso la fece entrare.
Lei si sfilò il perizoma.
Glielo fece annusare.
Lo avvicinò alla sua bocca.
Brillava dei suoi umori.
Gli ordinò di leccarlo e lui obbedì.
Lui le sollevò la stoffa dell'abito, si inginocchiò e gliela leccò facendo scorrere la lingua sulla sua fessura, dal basso, fino al clitoride.
Lei provò intensi brividi di piacere. Sollevò una gamba, appoggiò il piede sulla sua spalla, e si appoggiò con la schiena alla porta chiusa.
Lui la leccò fino a quando non la sentì tremare per il potente orgasmo.
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