Soave
di
Miki
genere
voyeur
Eravamo nel bel mezzo di un ultimo incontro, in un contesto improbabile come una casa, con me a curare qualcun altro, non sapendo che il caso aveva voluto proprio che ci incrociassimo lí. Quella mattina non avevo saputo interpretare il tuo ultimo sguardo... LÍ per lì.
Non riuscivo a capire se la mia voce ti piacesse , e se quindi ti ci saresti divertito ancora, oppure se eri semplicemente contento di rivedermi... Eri felice come una pasqua, o comunque allegro, diciamo gaio, più volte ti avevo svegliato per sbaglio chiacchierando di prima mattina nella stanza accanto.
Cosa potevo fare...? Sapevo che non si possono leggere e interpretare gli sguardi inespressivi, oppure seri... Quando preferisci non dire niente, non fare niente, non apparire in nessun modo, oppure preferiresti solo non esserci, allora fai quel tipo di sguardo. Non ho idea di cosa avessi visto in me, ma anche se c'ero, non volevo esserci. Per questo se io avevo visto dei ricci belli alla porta e quel tuo strano portamento da bimbo dolce, gongolante, preferivo evitare qualsiasi espressione e facevo un po' la gioconda. Sorridente, ma gioconda. Sono sicura che nessuno direbbe di me che ho questo inferno in testa. Quando gioco a fare la Gioconda non traspare nessuno dei miei reconditi pensieri anarchici e ballerini.
Insomma, mentre facevo la gioconda come al solito, mi domandavo se mi avevi già immaginato nuda o come giocare con me.
Non mi è parso che da dentro fossi l'unica a voler giocare, comunque.
Eri un po'gaio, lieto, percui bisogna ammettere che apprezzavi la mia voce dare ordini dolcemente, e non soltanto tu. So benissimo che avresti continuato a benedirmi dalla stanza accanto e ad ascoltarmi, col cazzo in mano. E so benissimo che avresti preferito che descrivessi proprio a te cosa fare, con la mia voce soave.
Ma la verità è che non è te che speravo di rivedere un'ultima volta, ma tuo fratello. Quello impacciato che avevo incontrato mesi fa la prima volta che ero stata lá, e che a quanto pare non avrei visto piú. Ho allietato solo te? Peccato, lui mi faceva sesso.
Ma tu volevi vedermi un'ultima volta, eh.
Non riuscivo a capire se la mia voce ti piacesse , e se quindi ti ci saresti divertito ancora, oppure se eri semplicemente contento di rivedermi... Eri felice come una pasqua, o comunque allegro, diciamo gaio, più volte ti avevo svegliato per sbaglio chiacchierando di prima mattina nella stanza accanto.
Cosa potevo fare...? Sapevo che non si possono leggere e interpretare gli sguardi inespressivi, oppure seri... Quando preferisci non dire niente, non fare niente, non apparire in nessun modo, oppure preferiresti solo non esserci, allora fai quel tipo di sguardo. Non ho idea di cosa avessi visto in me, ma anche se c'ero, non volevo esserci. Per questo se io avevo visto dei ricci belli alla porta e quel tuo strano portamento da bimbo dolce, gongolante, preferivo evitare qualsiasi espressione e facevo un po' la gioconda. Sorridente, ma gioconda. Sono sicura che nessuno direbbe di me che ho questo inferno in testa. Quando gioco a fare la Gioconda non traspare nessuno dei miei reconditi pensieri anarchici e ballerini.
Insomma, mentre facevo la gioconda come al solito, mi domandavo se mi avevi già immaginato nuda o come giocare con me.
Non mi è parso che da dentro fossi l'unica a voler giocare, comunque.
Eri un po'gaio, lieto, percui bisogna ammettere che apprezzavi la mia voce dare ordini dolcemente, e non soltanto tu. So benissimo che avresti continuato a benedirmi dalla stanza accanto e ad ascoltarmi, col cazzo in mano. E so benissimo che avresti preferito che descrivessi proprio a te cosa fare, con la mia voce soave.
Ma la verità è che non è te che speravo di rivedere un'ultima volta, ma tuo fratello. Quello impacciato che avevo incontrato mesi fa la prima volta che ero stata lá, e che a quanto pare non avrei visto piú. Ho allietato solo te? Peccato, lui mi faceva sesso.
Ma tu volevi vedermi un'ultima volta, eh.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Ne voglio ancoraracconto sucessivo
Troppo porco per fare l'innocente
Commenti dei lettori al racconto erotico