Tempo sospeso a ritrattare nel ricordo di un angelo in catene

di
genere
sentimentali

Sentivo te. Ti guardavo seduto sul divano mentre lavoravo. Vedevo come legavi l' amore al dolore, e ti osservavo dall' alto, o forse da lontano. Stavo lì a farmi i fatti miei, nell' ennesimo setting inaspettato con ragazzetto in crisi.
Non ti ho mai manipolato, anche se avrei potuto, a voler essere più meschina. All' inizio mi divertivo a vedere come ti innamoravi di me, ma non mi sono sforzata in niente perché accadesse. Eri irritante come un ragazzino piagnucoloso e viziato e mi divertiva vedere dove stavi andando a parare. Avevo scelto di stare a distanza, di ascoltati e forse consolarti, ma come un osservatore.
Non potevo vivere il tuo stesso amore.
Non si sceglie di chi innamorarsi. Stavi lí, eri vivo e eri palpitante. Chi sa perché tutta quella verve, quei bei vestiti per poi stare un paio d'ore in un posto altisonante, ma che ti fa sentire vuoto e deluso . Chi sa chi te la faceva fare, povero angelo. Ti avevano fomentato i tuoi genitori perché tu diventassi come ti volevano loro?
Avevi dei modi da film, ma non ho mai sognato né il lusso, né le macchine, né la politica. Il tuo mondo mi faceva schifo come le tue idee. Come la tua casa monitorata. Come la tua famiglia.
Ma tu non mi facevi schivo, eri più simile a un angelo che a uno stupido.
Il tuo corpo era apprezzabile ma non volevo approfittarmi di te usandoti. Ci sarei pure stata per la noia, ma eri un po' codardo e mi facevi un poco pena.
Secondo me ti trovavi intrappolato nei tuoi bisogni e credevi che avrei potuto fare qualcosa. Credevi che io avrei potuto darti ciò che cercavi. Avevi delle aspettative sulle persone, come se gli altri avrebbero potuto placare la tua voglia, ma avevi troppa paura per prenderti ciò di cui avevi bisogno... Da me. Non avevi capito che per come sono fatta avresti dovuto scavalcarmi.
Cosa sono le regole quando appartieni alla tua natura? E io non mi faccio aspettative sulle persone.
In me non c era spazio per la tua dolcezza. La mente a volte ritratta ma non posso dimenticare cos'è la disperazione e a cosa serve la freddezza. Si cerca solo di sopravvivere. E quando decidi di vivere anche se l'amore ti raggiunge, sei tu che non puoi raggiungere te stesso.

Noi mezzi demoni siamo così: creature apparentemente angeliche e buone, ma ingannatrici; sappiamo voltare le spalle con freddezza e lasciarti alla tua sofferenza; non ci devi ferire perché ci difendiamo , e ti facciamo del male senza alcun senso di colpa. Eppure alla vista non lo diresti perché la natura ci ha dato un involucro perfetto per mimetizzarci.
Puoi passare molto tempo accanto a qualcuno, ma non è detto che tu possa arrivare a conoscerlo deltutto. Ci sarà sempre il dubbio. Chi sei veramente? Sai cercare negli abissi dell' anima, nel dolore?
Ognuno è fatto a modo suo.
Tu eri un povero angelo. Vedevo le tue lacrime ma non potevo farci niente: avevi deciso tu di farmi vedere quelle lacrime. Sudavi, ti confondevi, piangevi... Fatti tuoi! Provavi a sedurmi perché ti consideravi poco interessante? O perché avevi bisogno di me?
Non avrei passato un istante di più in quella casa con i tuoi genitori al posto tuo: invadenti, sistemati col vitalizio per due tre anni in politica. Che gabbia.
Le mie scelte sono diverse dalle tue.
Non ho scelto di lamentarmi del mio dolore. Non ho potuto scegliere di amarti o no perché al cuore non si comanda.
La mia natura mi vuole cosí e io sono dalla mia parte.
di
scritto il
2025-09-23
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