Quel giorno in cui il mio Padrone mi ha fatta scopare da uno sconosciuto

di
genere
trio

Oggi volevo raccontare di un episodio che risale a 6 anni fa, prima di conoscere il mio attuale ragazzo (di cui ho parlato nel racconto precedente). 
Avevo 19 anni da poco compiuti e frequentavo un uomo di 40 anni. Con lui la relazione era di tipo "dominazione e sottomissione", non c’era amore o altro ma solo quel tipo di giochi dove lui aveva il ruolo da Master mentre io era la sua schiava sessuale.  
Di lui mi attraeva il fatto che era un uomo molto autoritario.
Di giorno quando eravamo in giro era una persona gentilissima e dolcissima, quando stavamo soli si trasformava in un vero Dominatore: fa parte proprio della sua indole essere così. Era un uomo molto attrezzato, possedeva tutto il necessario per il Sadomaso puro. 

Io sono una ragazza a cui piace il sesso a 360 gradi. Con lui mi piaceva essere trattata in quel modo ovvero essere il suo oggetto sessuale e adoravo che facesse di me quello che voleva. Il dolore che mi provocava frustandomi oppure riempendomi il corpo di cera bollente mi eccitava tantissimo. 
Potrei stare qui a raccontare dei vari incontri con lui ma oggi mi andava di parlare in particolare del giorno in cui ho fatto per la prima volta sesso con 2 uomini contemporaneamente. 

Per semplicità evitando di fare nomi chiamerò l’uomo che frequentavo “Padrone” mentre l’altro lo chiamerò “l’amico”.  

Io e il Padrone ci siamo dati appuntamento come al solito davanti casa sua. Era un pomeriggio. 
Una volta entrati mi chiede di spogliarmi e così faccio. Lui invece sceglieva una delle 100 fruste, cinghie, canne di bambù eccetera che possedeva con cui segnare il mio corpo. 
Mi fa rimanere solo in mutandine e mi fa mettere contro il muro dandogli le spalle. Inizia immediatamente a colpirmi con delicatezza con un frustino di piccole dimensioni.  

Non c’erano dei contatti di affetto a pensarci bene e forse era proprio questa la cosa che mi faceva impazzire. Con lui diventavo masochista, desideravo che mi facesse il più male possibile e che fosse violento. Ricordo che lo pregavo sempre di essere così.
Lui era molto sadico e non poteva che farmi un piacere immenso ciò.
C'era un attrezzo molto particolare di cui non ricordo più il nome. Era lungo sembrava un serpente, era durissimo e faceva un male assurdo se usato con decisione. Era il suo attrezzo preferito per frustarmi ma iniziava sempre con qualcosa di più leggero. 

Dopo avermi reso la schiena e le natiche di un colore rosso acceso, quasi tendente al viola mi aveva chiesto di girarmi e mi colpiva il seno molto delicatamente con una frusta.
Avendo i capezzoli piccoli e molto sensibili mi applicava delle pinze che non stringessero molto perché altrimenti mi facevano male, era un dolore che non riuscivo a sopportare quello. 
Continuava poi a frustrami facendo muovere quelle pinze che mi aveva messo. Mi piaceva da morire. 

Mi ha fatta stendere su una scrivania con le gambe ben divaricate. Al muro che c’era alla mia testa aveva appeso delle catene con due manette per legarmi le mani. Quindi ero sdraiata su questo mobile freddo che a contatto con le frustate e cinghiate che avevo sulla schiena faceva piacere sentirlo. Mi aveva sfilato le mutandine dopo avermi chiuso per bene le manette. 

Si è munito di lubrificante e uno dei tanti vibratori che aveva. Si è messo con una sedia davanti alle mie gambe e ha iniziato a leccarmi molto violentemente da subito. Dopo avermi fatta godere ha preso il vibratore, l’ha posizionato sul clitoride e ha aumentato al massimo la potenza facendomi impazzire dal piacere. Nel frattempo, mi penetrava con le sue dita.  

A lui piaceva molto praticare il fisting, è una cosa che abbiamo sempre provato a fare ma non ci siamo mai riusciti. Quando aveva tutte e 4 le dita dentro sentivo un dolore poco piacevole anche se lui era delicatissimo. Mi diceva che la parte delle nocche era la più dolorosa diciamo ma a me faceva male con solo le 4 dita e gli chiedevo di non andare oltre perché non ce la facevo (specifico che aveva delle mani molto grandi). 
Quindi anche quel giorno l’ennesimo tentativo ma nulla.  

Arriva una chiamata sul suo cellulare. Risponde. Sento che dice “Sì sì vieni, tranquillo”. Io gli chiedo se doveva venire qualcuno e mi dice che un suo amico deve venire a prendere una cosa.  
“Ma lo fai entrare qui in casa?” 
“Se tu vuoi sì, prende questa cosa e se ne va.” 
Io gli rispondo assolutamente di no, gli dico di uscire e di dargli sta cosa. Anche perché l’amico era già lì vicino ed eravamo nel bel mezzo dei nostri giochini; non avrei avuto tempo di vestirmi.  

Alla seconda chiamata sento il Padrone dire “Sali sali”. Io gli dicevo di no che non potevo farmi vedere in quelle condizioni da uno sconosciuto. Il Padrone continuava a dirmi "Stai tranquilla non preoccuparti, è solo un mio amico". Gli chiedo allora di coprirmi almeno con qualcosa dato che ero nuda e avevo le mani legate. Mi mette una copertina grigia sopra e va ad aprire la porta. 
Io portavo gli occhiali essendo un po’ miope e durante questi giochi li toglievo per evitare di romperli. Vedo questo uomo entrare ma in modo sfocato. Ricordo che era alto, molto magro e aveva la testa rasata. Era vestito elegantissimo con una giacca, una camicia e dei pantaloni.  
Mi saluta e io ricambio sorridendo perché stavo morendo dall’imbarazzo. Provavo un mix di emozioni tra rabbia perché il Padrone non mi aveva ascoltata, eccitazione perché quell’uomo mi piaceva molto anche se non lo vedevo benissimo in quel momento, imbarazzo estremo perché continuava a guardarmi anche se avevo addosso una coperta ma era piccola e sotto ero completamente nuda.

L'amico era distante mentre invece il Padrone è tornato da me e si è rimesso in mezzo alle mie gambe e, dopo aver pulito la mia vagina con della carta assorbente siccome poco prima aveva messo il lubrificante per penetrarmi con le dita, ha riiniziato a leccarmi. Mi sono fatta trasportare da quel piacere non rendendomi conto che l’amico guardava e si era tolto la giacca e la camicia. 

Quando riapro gli occhi che avevo chiuso per godermi la lingua del Padrone vedo l’amico in piedi vicino a me che mi tocca il viso. Piano piano scende fino a scoprirmi i seni andando poi direttamente a togliere la coperta che avevo addosso. Me li tocca e dice al Padrone che aveva ragione, che sono bellissimi.  
Da lì ho capito che il Padrone aveva parlato di me all’amico e lo aveva fatto venire lì apposta. Mi conosceva bene, sa che mi piace il sesso in tutto e per tutto ma allo stesso tempo sapeva che se mi avesse chiesto di fare qualcosa con un suo amico gli avrei detto di no. Ha preferito non dirmi nulla e fare ciò che sapeva mi sarebbe piaciuto in silenzio.

L'amico si toglie il pantalone e si inchina a baciarmi. Ho visto meglio il suo viso dato che la mia miopia me lo impediva prima: era proprio un bell’uomo, mi piaceva tantissimo anche se era la prima volta che lo vedevo.  
Comunque, non sono riuscita a ricambiare quel bacio, ero molto imbarazzata. Ha continuato a toccarmi i seni e ha tirato fuori il suo pene togliendosi successivamente le mutande. Con molta delicatezza me lo passava sulle labbra e sentivo che era durissimo. Ho iniziato a leccarglielo e piano piano iniziavo a prenderlo in bocca. Il Padrone continuava a leccarmi e a masturbarmi mentre l’amico mi scopava la bocca. Ero un po’ scomoda, avendo le mani legate e la testa di lato non riuscivo a prenderlo tutto in bocca mentre a me eccita da morire sentirlo in gola. 

Il Padrone ha poi chiesto all’amico di scoparmi. Ha preso un preservativo e dopo aver passato il suo pene durissimo sulle piccole labbra e sul clitoride mi ha penetrata con forza. Mi ha scopata in una maniera che tutt’ora ricordo e non me ne dimenticherò facilmente. Mi teneva dalle gambe e mi penetrava fino in fondo ad ogni botta. Lo sentivo in profondità anche perché era molto dotato. 

Dopo avermi sbattuta come se fossi una bambola gonfiabile il Padrone mi ha tolto le manette e mi ha fatta mettere in ginocchio. Mentre lui guardava, l’amico mi scopava la bocca. Avendo il pene lungo non riuscivo a prenderlo con facilità fino in fondo ma me lo metteva con forza e senza pietà. Il Padrone gli aveva sicuramente detto quanto mi piacesse fare i pompini e quanto mi piacesse prenderlo violentemente in bocca. 

Ci siamo poi messi sul letto, l’amico si è rimesso un altro preservativo e mi penetrava mentre avevo il pene del Padrone in bocca. Ero a 90 ma penso si sia capito. 

Hanno fatto scambio e continuato a scoparmi, mi piaceva tremendamente avere due buchi scopati contemporaneamente. Ci fosse stato un altro amico lo avrei preso volentieri anche analmente. È una di quelle fantasie che non ho ancora realizzato di avere 3 uomini tutti per me. 

Mi sono poi venuti entrambi sul viso e ricordo che ero senza forze. 
Quell'uomo non l'ho mai più rivisto, non so nemmeno il suo nome. Non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto farmi scopare da una persona sconosciuta. È stato bellissimo e non dimenticherò mai quel giorno. 
scritto il
2023-06-12
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