La professoressa
di
Maiky69
genere
prime esperienze
Ciao a tutti, mi chiamo Michael e oggi vi voglio raccontare una vicenda realmente accaduta quando frequentavo le superiori. I nomi che userò sono di fantasia, compreso il mio.
All'epoca avevo 19 anni, ero un ragazzo alto 1.84, capelli corti e ricci, di colore castano chiaro, fisico atletico e allenato. Nel tempo libero giocavo a calcio come portiere con la squadra del mio paese in prima categoria. Avevo sempre ragazze in torno ma ero ancora vergine. Fino ad allora non avevo incontrato nessuna ragazza che mi spingesse ad arrivare al rapporto sessuale.
Frequentavo il terzo anno delle superiori. Si avete capito bene, ero ancora in 3° per via di due bocciature alle scuole medie per le troppe assenze.
Avevo scelto il corso AFM ( Amministrazione Finanza e Marketing ).
Le ore di Economia erano le mie preferite, ma non per la materia, ma bensì per la professoressa che insegnava la materia, la più giovane dell'istituto. Si chiamava Francesca ( 29 anni ), magra, capelli castani ricci che le arrivavano appena sulle spalle, occhi azzurri, belle labbra carnose, alta circa 1.75, una terza di seno e un bel culetto non grandissimo ma ben definito. Insomma, una figa pazzesca, per farla breve.
Durante le sue lezioni mi capitava spesso di avere una erezione a causa dei pensieri erotici che facevo su di lei, ma d'altronde chi non avrebbe avuto tali pensieri con una professoressa del genere. Durante le suo ore pensavo spesso a come l'avrei voluta scopare e immagginavo tutte le posizioni possibili.
Io ero all'ultimo banco sulla destra e un giorno la prof stava riconsegnando le verifiche e mentre aspettavo il mio turno ero perso nelle mie fantasia erotiche su di lei. Improvvisamente sento chiamare il mio cognome che mi riporta alla realtà. Mi alzo cercando di nascondere la mia erezione e andai alla cattedra
" Vieni Michael, siediti qui che ti spiego gli errori. "
" Eccomi prof. "
Mi fece sedere vicino a lei per rivedere il mio compito che era insufficiente ( 5 ) e con tutta la sua competenza e pazienza si mise a spiegarmi tutti gli errori, ma io ero più concentrato su di lei che sulle sue spiegazioni. Quel giorno portava una camicia bianca con un bottone sganciato e i miei occhi caddero più di una volta nella sua scollatura dove si vedeva benissimo la linea dei seni. Finito di spiegare gli errori, firmai il compito e tornai al mio posto. Solo il fatto di essere stato vicino a lei e aver visto la sua scollatura mi provocò un enorme erezione, cosi chiesi di andare in bagno. Dovevo assolutamente farmi una sega altrimenti sarei rimasto a cazzo dritto per le prossime 2 ore di lezione con lei. Fortunatamente in bagno non c'era nessuno. Mi chiusi in uno dei 3 bagni, presi il telefono per prendere una foto della prof che avevo salvato dal suo profilo instagram e iniziai a segarmi. Cercai di finire subito cosi dopo 5 minuti venni copiosamente all'interno del water, mi ripulii con dei fazzoletti che mi ero portato dietro visto che la carta igienica nei nostri bagni non c'è mai stata. Mi lavai le mani e tornai in classe.
Finì anche l'ultima ora, presi tutte le mie cose e andai verso l'uscita. Quando però mi sento chiamare dalla prof
" Michael, aspetta un secondo, ti vorrei parlare un attimo "
" Si prof, mi dica, ho fatto qualcosa che non va? "
" Chiudi la porta, voglio parlarti del tuo rendimento. Non stai andando bene quest'anno e sinceramente mi dispiace. Hai i peggiori voti della classe "
" Eh lo so prof. quest'anno sto incontrando un po di difficoltà nella sua materia e con gli allenamenti 4 volte a settimana mi rimane difficile recuperare. "
" Ti capisco, ma anche la scuola è importante. Ho visto che hai altre 3 insufficienze oltre alla mia. rischi di non passare l'anno. Mancano 2 mesi alla fine dell'anno. "
" Lo so bene prof. Farò del mio meglio per recuperare "
" Facciamo cosi, io il pomeriggio faccio delle lezioni di recupero a casa mia, se vuoi ci mettiamo d'accordo e ti faccio qualche lezione. "
" Ah... ehmm... va bene poi le faccio sapere, grazie "
Rimasi sorpreso da questa proposta, tanto che non sapevo se accettare o meno.
Nei giorni seguenti pensai a cosa mi aveva detto Francesca e decisi di accettare. Appena tornai a casa presi il numero della prof dal gruppo di classe whatsapp e scrissi un messaggio in privato.
" Ciao prof sono Michael, ho pensato alla sua proposta e per me va bene "
Mi rispose un paio d'ore dopo
" Ciao Michael, mi fa piacere allora io faccio lezioni di recupero il Lunedi, Mercoledi e Venerdi pomeriggio dalle 17:30 alle 18:30 a casa mia. "
" In questi giorni non posso prof perché mi alleno in tutti e 3 dalle 17 alle 19 "
" Allora che ne dici di Martedi alla stessa ora? Però così posso farti lezione solo una volta a settimana "
" Si, il Martedi ci sono, non ho impegni "
" Bene, allora rimaniamo d'accordo così. "
Alla prima lezione di recupero ero un po' agitato, ma non capivo il perchè. Francesca la vedevo praticamente tutti i giorni, ma il pensiero di stare solo con lei mi procurava questa agitazione. La lezione si svolse senza particolari avvenimenti, cercai solo di rimanere calmo e ascoltare quello che spiegava.
Lei aveva una figlia piccola di un anno e mezzo che ogni tanto interrompeva le lezioni con i suoi pianti. Suo marito invece non era praticamente mai a casa per via del suo lavoro che lo teneva lontano anche diversi giorni.
Successivamente il nostro rapporto divenne sempre più confidenziale e scherzoso. Io cominciai a guardarla in modo tutt'altro che indifferente: fissavo i suoi capelli ricci, i suoi occhi azzurri quando mi sorrideva e io rispondevo sempre con un altro sorriso.
Nelle nostre lezioni si parlava sempre meno di economia e più delle nostre vite personali. Mi confessò addirittura di quante poche attenzioni le dava il marito sia a lei che alla loro bambina. Io invece le dissi che in classe avevo pochi compagni con cui andavo d'accordo, quindi per me non era affatto piacevole entrare in classe e passare metà della giornata con gente che non ti va a genio. Ma del resto a chi piace stare in un ambiente dove non si sente proprio a suo agio? Mi chiese anche se avevo una ragazza. Io gli risposi di no, che era da un po' che non mi fidanzavo e tra una chiacchiera e l'altra arrivai a dirle anche che ero vergine.
In ogni caso le settimane andavano avanti e a me rimaneva sempre meno tempo per recuperare. Non volevo avere debiti in modo da essere libero per l'intera estate. Riuscii a recuperare solamente Diritto e Inglese, mentre mi rimanevano Economia e Matematica. In Economia i miglioramenti c'erano, ma non abbastanza per arrivare alla sufficienza, anche perché quando andavo a fare le ripetizioni a casa di Francesca parlavamo più di noi che di Economia, riuscivamo a fare si e no un esercizio.
Dopo qualche lezione cominciai a notare che anche lei mi guardava con più interesse, ma non diedi troppo importanza alla cosa. Alla fine la vedevo quasi sempre da 2 anni pensavo fosse tutto normale. Tra me e me però pensavo... " forse le piaccio anche io " ma poi mi rispondevo dicendo " ma no è impossibile, è solo un illusione ".
Arrivò Maggio e come tutti i Martedi mi stavo recando a casa della prof per la solita lezione. Arrivato a casa sua mi apre la porta e nota subito che avevo un tutore al braccio destro.
" Michael, entra, ti stavo aspettando. Ma che hai fatto al braccio ? "
" Niente di che prof, mi sono fatto male ieri agli allenamenti di calcio "
" Non è rotto? "
" No, ho preso solo una forte botta e il medico mi ha detto di mettere questo e tenerlo fermo per un po "
" Aah, mi dispiace, menomale che non è rotto dai "
Quelche minuto più tardi suonò il campanello, Francesca andò ad aprire. Era la baby sitter che veniva a prendere la bambina per tenerla mentre lei faceva le lezioni, in modo da non dover interrompere ogni 10 minuti.
Stranamente quel giorno eravamo più concentrati sugli argomenti da ripassare che su altro. Non ero abituato a scrivere con la sinistra, infatti ero molto lento e la scrittura incomprensibile, tanto che anche io facevo fatica a capire cosa avessi scritto.
" Senta prof, non ce la faccio a scrivere con la sinistra, può scrivere lei al posto mio? "
" Si va bene, dammi il quaderno, tu dimmi cosa scrivere, non te lo faccio io l'esercizio ahahah "
Finito di fare l'esercizio mi disse di ripassare un argomento.
" Ora ti do un altro libro dove c'è lo stesso argomento, ma è spiegato meglio rispetto al libro che abbiamo noi nella nostra scuola. Lo vado a prendere "
Cosi andò in salotto dove aveva un enorme libreria piena di libri di tutti i tipi. A un certo punto mi sento chiamare.
" Michael, puoi venire un attimo qui? "
" Si arrivo.... Eccomi "
" Guarda il libro è quello blu li sopra ma io non ci arrivo. Tu sei un po più alto di me dovresti farcela."
Lo presi e lo diedi a lei in modo che potesse controllare che fosse quello giusto. Mentre sfogliava le pagine del libro, rimasi a fissarla. Era vestita con la sua solita camicia bianca e un paio di jeans attillati che mettevano in risalto le forme del suo bel culetto, ma quello che mi attirava di più era il suo rossetto rosso. Quanto avrei voluto baciarla e stringerla a me.
" Si, è proprio questo, dai, torniamo di la " disse, riportandomi ancora una volta dal mio mondo fantastico alla realtà.
Mentre ci dirigevamo nell'altra stanza, mi disse:
" Perché mi fissavi in quel modo prima? "
A quelle parole non sapevo cosa rispondere e divenni leggermente rosso in viso, rimanendo in silenzio.
" Guarda che non ti mangio mica " disse ancora lei.
Arrivammo al tavolo dove si svolgevano le nostre lezioni, posò il libro, si girò verso di me guardandomi negli occhi e con le mani poggiate una sul suo fianco e l'altra sul tavolo.
" Allora? Sto ancora aspettando una risposta."
A quel punto capii che dovevo darle una risposta e dovevo scegliere se dire la verità o inventare una cazzata. Decisi di dire la verità perché l'occasione era più unica che rara. In casa non c'era assolutamente nessuno, neanche la figlia piccola, isto che era con la Baby sitter.
" Vuole sapere perché la fissavo ? "
" Si, esatto "
A quel punto mi avvicinai a lei e misi le mie mani su i suoi fianchi. Lei indietreggiò di un passo e mise le suo mani entrambe sul tavolo.
" La verità prof... è che lei mi piace da impazzire, io sono innamorato di lei "
Lei mi rispose un po sorpresa:
" Cosa?? Michael, sono la tua professoressa. Questo non è possibile "
Ormai mi ero dichiarato e non potevo tirarmi subito indietro, cosi per metterla alla prova provai ad avvicinarmi alle sue labbra per baciarla:
" No Michael, no-non possiamo... e-e poi io sono sposata, ho una bambina "
Nel dire questo, distolse lo sguardo da me. Allora le dissi:
" So che anche lei prova qualcosa per me, glielo leggo negli in faccia. Ho visto che anche lei mi fissa ogni tanto. "
" Ti bagli Michael, lasciami andare, dai, finiamola qui "
" Va bene, la lascierò stare, ma prima guardami negli occhi e mi dica che lei non prova nulla per me. "
Lei mi guardò, ma non disse assolutamente nulla. Li capii di aver vinto, era mia. Mi avvicinai a lei e finalmente le mie labbra incontrarono le sue per la prima volta.
Il bacio durò circa un minuto, poi le nostre bocche si staccarono e siamo rimasti a guardarci negli occhi. Dopo qualche sguardo di intesa, lei mise le sue mani sul mio volto e questa volta fu lei a baciarmi. Sentivo la sua lingua tutta dentro la mia bocca e io cercavo di muovere la mia. Questa volta però era lei ad avere il pieno controllo su di me e mentre limonavamo come due ragazzini in balia del primo amore, lei sorrideva perché finalmente qualcuno le stava dando le attenzioni che suo marito non le dava più. E quello ero proprio io.
Lei stirò le braccia portandomi ancora più vicino al suo volto, il bacio nel frattempo continuava. Il bacio più bello che avessi mai dato ad una ragazza. Sentivo le sue tette sul mio petto. La mia mano sinistra prima passò dai suoi capelli ricci accarezzandoli, poi scesi piano passando dal suo fianco per poi arrivare a palare il suo sedere e con forza strinsi la sua chiappa con tutta la mia mano.
Ci spostammo di nuovo in salotto dove ci buttammo sul divano. Lei era sopra a me, sul mio cazzo ancora intrappolato nelle mutande e nei pantaloni. Si avvinghiò su di me leccandomi sul collo fino ad arrivare al mio orecchio dove disse sussurrando " Spogliami ". Allora ci alzammo di nuovo in piedi uno di fronte all'altro. Ci guardavamo entrabi con sguardi da innamorati persi. Ci baciammo nuovamente, anche se per poco, e da qui iniziai a sbottonare la sua camicia bianca. lei mise la mano sul mio pacco duro come non mai prima d'ora e inizio a sbottonare i miei Jeans. Sbottonata la camicia, cominciai a palpare le sue tette mentre lei infilò la mani destra nelle mie mutande afferrandomi il cazzo. Cominciò a segarmi molto lentamente. Io la baciai di nuovo, mentre con la mia mano sinistra le avevo tirato giù il reggiseno rosa che portava, facendo uscire una tetta. Tutto questo però finì quando sentimmo il motore di una macchina fuori casa della prof. Francesca guardò l'ora e esclamò " Cazzo è Marta " ( la baby sitter ) e in fretta e furia ci dammo una sistemata. Io tornai a fa finta di fare gli esercizi, mentre Francesca andò ad aprire la porta per pagare la ragazza e riprendere sua figlia. Intanto io stavo prendendo le mie cose per andare via, dato che si era fatto più tardi del solito. Il mio cuore ancora batteva forte per l'agitazione dell'ultimo momento. Francesca portò la bambina in camera sua per tenerla impegnata con i giocattoli, poi venne di nuovo da me.
" Bene, direi che per oggi abbiamo fatto abbastanza, anche più del dovuto. Ci vediamo domani a scuola... ripassa per la verifica di recupero."
" Direi proprio di si, a domani prof "
" Non chiamarmi prof. Quando vieni qui da oggi chiamami Francesca e basta "
Cosi mi dirigo alla porta, ma prima che aprissi lei venne verso di me e mi baciò in modo molto frettoloso.
" Ormai è inutile negarlo, mi piaci e oggi mi hai fatto provare emozioni che ormai credevo di non poter provare più "
" Ti amo Francesca, adesso lo sai " .
.....CONTINUA.....
All'epoca avevo 19 anni, ero un ragazzo alto 1.84, capelli corti e ricci, di colore castano chiaro, fisico atletico e allenato. Nel tempo libero giocavo a calcio come portiere con la squadra del mio paese in prima categoria. Avevo sempre ragazze in torno ma ero ancora vergine. Fino ad allora non avevo incontrato nessuna ragazza che mi spingesse ad arrivare al rapporto sessuale.
Frequentavo il terzo anno delle superiori. Si avete capito bene, ero ancora in 3° per via di due bocciature alle scuole medie per le troppe assenze.
Avevo scelto il corso AFM ( Amministrazione Finanza e Marketing ).
Le ore di Economia erano le mie preferite, ma non per la materia, ma bensì per la professoressa che insegnava la materia, la più giovane dell'istituto. Si chiamava Francesca ( 29 anni ), magra, capelli castani ricci che le arrivavano appena sulle spalle, occhi azzurri, belle labbra carnose, alta circa 1.75, una terza di seno e un bel culetto non grandissimo ma ben definito. Insomma, una figa pazzesca, per farla breve.
Durante le sue lezioni mi capitava spesso di avere una erezione a causa dei pensieri erotici che facevo su di lei, ma d'altronde chi non avrebbe avuto tali pensieri con una professoressa del genere. Durante le suo ore pensavo spesso a come l'avrei voluta scopare e immagginavo tutte le posizioni possibili.
Io ero all'ultimo banco sulla destra e un giorno la prof stava riconsegnando le verifiche e mentre aspettavo il mio turno ero perso nelle mie fantasia erotiche su di lei. Improvvisamente sento chiamare il mio cognome che mi riporta alla realtà. Mi alzo cercando di nascondere la mia erezione e andai alla cattedra
" Vieni Michael, siediti qui che ti spiego gli errori. "
" Eccomi prof. "
Mi fece sedere vicino a lei per rivedere il mio compito che era insufficiente ( 5 ) e con tutta la sua competenza e pazienza si mise a spiegarmi tutti gli errori, ma io ero più concentrato su di lei che sulle sue spiegazioni. Quel giorno portava una camicia bianca con un bottone sganciato e i miei occhi caddero più di una volta nella sua scollatura dove si vedeva benissimo la linea dei seni. Finito di spiegare gli errori, firmai il compito e tornai al mio posto. Solo il fatto di essere stato vicino a lei e aver visto la sua scollatura mi provocò un enorme erezione, cosi chiesi di andare in bagno. Dovevo assolutamente farmi una sega altrimenti sarei rimasto a cazzo dritto per le prossime 2 ore di lezione con lei. Fortunatamente in bagno non c'era nessuno. Mi chiusi in uno dei 3 bagni, presi il telefono per prendere una foto della prof che avevo salvato dal suo profilo instagram e iniziai a segarmi. Cercai di finire subito cosi dopo 5 minuti venni copiosamente all'interno del water, mi ripulii con dei fazzoletti che mi ero portato dietro visto che la carta igienica nei nostri bagni non c'è mai stata. Mi lavai le mani e tornai in classe.
Finì anche l'ultima ora, presi tutte le mie cose e andai verso l'uscita. Quando però mi sento chiamare dalla prof
" Michael, aspetta un secondo, ti vorrei parlare un attimo "
" Si prof, mi dica, ho fatto qualcosa che non va? "
" Chiudi la porta, voglio parlarti del tuo rendimento. Non stai andando bene quest'anno e sinceramente mi dispiace. Hai i peggiori voti della classe "
" Eh lo so prof. quest'anno sto incontrando un po di difficoltà nella sua materia e con gli allenamenti 4 volte a settimana mi rimane difficile recuperare. "
" Ti capisco, ma anche la scuola è importante. Ho visto che hai altre 3 insufficienze oltre alla mia. rischi di non passare l'anno. Mancano 2 mesi alla fine dell'anno. "
" Lo so bene prof. Farò del mio meglio per recuperare "
" Facciamo cosi, io il pomeriggio faccio delle lezioni di recupero a casa mia, se vuoi ci mettiamo d'accordo e ti faccio qualche lezione. "
" Ah... ehmm... va bene poi le faccio sapere, grazie "
Rimasi sorpreso da questa proposta, tanto che non sapevo se accettare o meno.
Nei giorni seguenti pensai a cosa mi aveva detto Francesca e decisi di accettare. Appena tornai a casa presi il numero della prof dal gruppo di classe whatsapp e scrissi un messaggio in privato.
" Ciao prof sono Michael, ho pensato alla sua proposta e per me va bene "
Mi rispose un paio d'ore dopo
" Ciao Michael, mi fa piacere allora io faccio lezioni di recupero il Lunedi, Mercoledi e Venerdi pomeriggio dalle 17:30 alle 18:30 a casa mia. "
" In questi giorni non posso prof perché mi alleno in tutti e 3 dalle 17 alle 19 "
" Allora che ne dici di Martedi alla stessa ora? Però così posso farti lezione solo una volta a settimana "
" Si, il Martedi ci sono, non ho impegni "
" Bene, allora rimaniamo d'accordo così. "
Alla prima lezione di recupero ero un po' agitato, ma non capivo il perchè. Francesca la vedevo praticamente tutti i giorni, ma il pensiero di stare solo con lei mi procurava questa agitazione. La lezione si svolse senza particolari avvenimenti, cercai solo di rimanere calmo e ascoltare quello che spiegava.
Lei aveva una figlia piccola di un anno e mezzo che ogni tanto interrompeva le lezioni con i suoi pianti. Suo marito invece non era praticamente mai a casa per via del suo lavoro che lo teneva lontano anche diversi giorni.
Successivamente il nostro rapporto divenne sempre più confidenziale e scherzoso. Io cominciai a guardarla in modo tutt'altro che indifferente: fissavo i suoi capelli ricci, i suoi occhi azzurri quando mi sorrideva e io rispondevo sempre con un altro sorriso.
Nelle nostre lezioni si parlava sempre meno di economia e più delle nostre vite personali. Mi confessò addirittura di quante poche attenzioni le dava il marito sia a lei che alla loro bambina. Io invece le dissi che in classe avevo pochi compagni con cui andavo d'accordo, quindi per me non era affatto piacevole entrare in classe e passare metà della giornata con gente che non ti va a genio. Ma del resto a chi piace stare in un ambiente dove non si sente proprio a suo agio? Mi chiese anche se avevo una ragazza. Io gli risposi di no, che era da un po' che non mi fidanzavo e tra una chiacchiera e l'altra arrivai a dirle anche che ero vergine.
In ogni caso le settimane andavano avanti e a me rimaneva sempre meno tempo per recuperare. Non volevo avere debiti in modo da essere libero per l'intera estate. Riuscii a recuperare solamente Diritto e Inglese, mentre mi rimanevano Economia e Matematica. In Economia i miglioramenti c'erano, ma non abbastanza per arrivare alla sufficienza, anche perché quando andavo a fare le ripetizioni a casa di Francesca parlavamo più di noi che di Economia, riuscivamo a fare si e no un esercizio.
Dopo qualche lezione cominciai a notare che anche lei mi guardava con più interesse, ma non diedi troppo importanza alla cosa. Alla fine la vedevo quasi sempre da 2 anni pensavo fosse tutto normale. Tra me e me però pensavo... " forse le piaccio anche io " ma poi mi rispondevo dicendo " ma no è impossibile, è solo un illusione ".
Arrivò Maggio e come tutti i Martedi mi stavo recando a casa della prof per la solita lezione. Arrivato a casa sua mi apre la porta e nota subito che avevo un tutore al braccio destro.
" Michael, entra, ti stavo aspettando. Ma che hai fatto al braccio ? "
" Niente di che prof, mi sono fatto male ieri agli allenamenti di calcio "
" Non è rotto? "
" No, ho preso solo una forte botta e il medico mi ha detto di mettere questo e tenerlo fermo per un po "
" Aah, mi dispiace, menomale che non è rotto dai "
Quelche minuto più tardi suonò il campanello, Francesca andò ad aprire. Era la baby sitter che veniva a prendere la bambina per tenerla mentre lei faceva le lezioni, in modo da non dover interrompere ogni 10 minuti.
Stranamente quel giorno eravamo più concentrati sugli argomenti da ripassare che su altro. Non ero abituato a scrivere con la sinistra, infatti ero molto lento e la scrittura incomprensibile, tanto che anche io facevo fatica a capire cosa avessi scritto.
" Senta prof, non ce la faccio a scrivere con la sinistra, può scrivere lei al posto mio? "
" Si va bene, dammi il quaderno, tu dimmi cosa scrivere, non te lo faccio io l'esercizio ahahah "
Finito di fare l'esercizio mi disse di ripassare un argomento.
" Ora ti do un altro libro dove c'è lo stesso argomento, ma è spiegato meglio rispetto al libro che abbiamo noi nella nostra scuola. Lo vado a prendere "
Cosi andò in salotto dove aveva un enorme libreria piena di libri di tutti i tipi. A un certo punto mi sento chiamare.
" Michael, puoi venire un attimo qui? "
" Si arrivo.... Eccomi "
" Guarda il libro è quello blu li sopra ma io non ci arrivo. Tu sei un po più alto di me dovresti farcela."
Lo presi e lo diedi a lei in modo che potesse controllare che fosse quello giusto. Mentre sfogliava le pagine del libro, rimasi a fissarla. Era vestita con la sua solita camicia bianca e un paio di jeans attillati che mettevano in risalto le forme del suo bel culetto, ma quello che mi attirava di più era il suo rossetto rosso. Quanto avrei voluto baciarla e stringerla a me.
" Si, è proprio questo, dai, torniamo di la " disse, riportandomi ancora una volta dal mio mondo fantastico alla realtà.
Mentre ci dirigevamo nell'altra stanza, mi disse:
" Perché mi fissavi in quel modo prima? "
A quelle parole non sapevo cosa rispondere e divenni leggermente rosso in viso, rimanendo in silenzio.
" Guarda che non ti mangio mica " disse ancora lei.
Arrivammo al tavolo dove si svolgevano le nostre lezioni, posò il libro, si girò verso di me guardandomi negli occhi e con le mani poggiate una sul suo fianco e l'altra sul tavolo.
" Allora? Sto ancora aspettando una risposta."
A quel punto capii che dovevo darle una risposta e dovevo scegliere se dire la verità o inventare una cazzata. Decisi di dire la verità perché l'occasione era più unica che rara. In casa non c'era assolutamente nessuno, neanche la figlia piccola, isto che era con la Baby sitter.
" Vuole sapere perché la fissavo ? "
" Si, esatto "
A quel punto mi avvicinai a lei e misi le mie mani su i suoi fianchi. Lei indietreggiò di un passo e mise le suo mani entrambe sul tavolo.
" La verità prof... è che lei mi piace da impazzire, io sono innamorato di lei "
Lei mi rispose un po sorpresa:
" Cosa?? Michael, sono la tua professoressa. Questo non è possibile "
Ormai mi ero dichiarato e non potevo tirarmi subito indietro, cosi per metterla alla prova provai ad avvicinarmi alle sue labbra per baciarla:
" No Michael, no-non possiamo... e-e poi io sono sposata, ho una bambina "
Nel dire questo, distolse lo sguardo da me. Allora le dissi:
" So che anche lei prova qualcosa per me, glielo leggo negli in faccia. Ho visto che anche lei mi fissa ogni tanto. "
" Ti bagli Michael, lasciami andare, dai, finiamola qui "
" Va bene, la lascierò stare, ma prima guardami negli occhi e mi dica che lei non prova nulla per me. "
Lei mi guardò, ma non disse assolutamente nulla. Li capii di aver vinto, era mia. Mi avvicinai a lei e finalmente le mie labbra incontrarono le sue per la prima volta.
Il bacio durò circa un minuto, poi le nostre bocche si staccarono e siamo rimasti a guardarci negli occhi. Dopo qualche sguardo di intesa, lei mise le sue mani sul mio volto e questa volta fu lei a baciarmi. Sentivo la sua lingua tutta dentro la mia bocca e io cercavo di muovere la mia. Questa volta però era lei ad avere il pieno controllo su di me e mentre limonavamo come due ragazzini in balia del primo amore, lei sorrideva perché finalmente qualcuno le stava dando le attenzioni che suo marito non le dava più. E quello ero proprio io.
Lei stirò le braccia portandomi ancora più vicino al suo volto, il bacio nel frattempo continuava. Il bacio più bello che avessi mai dato ad una ragazza. Sentivo le sue tette sul mio petto. La mia mano sinistra prima passò dai suoi capelli ricci accarezzandoli, poi scesi piano passando dal suo fianco per poi arrivare a palare il suo sedere e con forza strinsi la sua chiappa con tutta la mia mano.
Ci spostammo di nuovo in salotto dove ci buttammo sul divano. Lei era sopra a me, sul mio cazzo ancora intrappolato nelle mutande e nei pantaloni. Si avvinghiò su di me leccandomi sul collo fino ad arrivare al mio orecchio dove disse sussurrando " Spogliami ". Allora ci alzammo di nuovo in piedi uno di fronte all'altro. Ci guardavamo entrabi con sguardi da innamorati persi. Ci baciammo nuovamente, anche se per poco, e da qui iniziai a sbottonare la sua camicia bianca. lei mise la mano sul mio pacco duro come non mai prima d'ora e inizio a sbottonare i miei Jeans. Sbottonata la camicia, cominciai a palpare le sue tette mentre lei infilò la mani destra nelle mie mutande afferrandomi il cazzo. Cominciò a segarmi molto lentamente. Io la baciai di nuovo, mentre con la mia mano sinistra le avevo tirato giù il reggiseno rosa che portava, facendo uscire una tetta. Tutto questo però finì quando sentimmo il motore di una macchina fuori casa della prof. Francesca guardò l'ora e esclamò " Cazzo è Marta " ( la baby sitter ) e in fretta e furia ci dammo una sistemata. Io tornai a fa finta di fare gli esercizi, mentre Francesca andò ad aprire la porta per pagare la ragazza e riprendere sua figlia. Intanto io stavo prendendo le mie cose per andare via, dato che si era fatto più tardi del solito. Il mio cuore ancora batteva forte per l'agitazione dell'ultimo momento. Francesca portò la bambina in camera sua per tenerla impegnata con i giocattoli, poi venne di nuovo da me.
" Bene, direi che per oggi abbiamo fatto abbastanza, anche più del dovuto. Ci vediamo domani a scuola... ripassa per la verifica di recupero."
" Direi proprio di si, a domani prof "
" Non chiamarmi prof. Quando vieni qui da oggi chiamami Francesca e basta "
Cosi mi dirigo alla porta, ma prima che aprissi lei venne verso di me e mi baciò in modo molto frettoloso.
" Ormai è inutile negarlo, mi piaci e oggi mi hai fatto provare emozioni che ormai credevo di non poter provare più "
" Ti amo Francesca, adesso lo sai " .
.....CONTINUA.....
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