La troietta di casa
di
Giovane Massi
genere
incesti
La troietta di casa
Ho 23 anni, sono alto 1,70 peso 51 kg e calzo il 38 di scarpe. Ho i capelli lunghi lisci sulle spalle. Biondi. Tutti mi chiamano Massi ma nell'intimità sono Sissy Francesca.
Sissy Francesca è la troietta del suo patrigno e del nonno paterno.
La mia storia è un po' particolare, ho perso mamma molti anni fa e sono stata cresciuta dal mio patrigno perché il mio papà biologico quando mamma rimase incinta sparì. Il mio patrigno è un uomo molto benestante, mamma insegnava in un Liceo e fin dalla mia infanzia ho vissuto nell'agio. Il mio nonno da parte del mio patrigno è un signore di 75 anni ben portati, è stato un dirigente di un importante azienda.
Tutto è iniziato che avevo 18 anni.
A quel tempo avevo già avuto decine di esperienze sessuali, pompini ad amici, a uomini molto adulti nelle loro auto, scopate complete perlopiù con uomini più grandi. Sessualmente sono molto disinibita e mi piace praticamente tutto, ciò per cui impazzisco però è essere dominata. Fin dall'età di 14/15 anni indosso smalto nei piedini, è una delle mie parti del corpo che adoro, li ho proprio femminili, dita slanciate e ben fatte così come le caviglie da ballerina. Sono fisicamente più una ragazza che un ragazzo.
Il mio patrigno negli anni ha cercato di rifarsi una vita, così a volte capitava che portava a casa una donna ed io spiavo, segandomi dietro la porta, immaginando, sentendo gemere lei che razza di palo avesse il mio papi. Una notte però mentre spiavo, avevo indosso un baby doll trasparente e mi ero piantato un Plug con la coda da gatta dentro il buchetto del mio culetto, succede che vengo scoperto a segarmi dal mio nonno (padre del mio patrigno). Lui vedovo vive in tre stanze al piano mansarda, si era alzato per andare in bagno, nel suo non veniva acqua ed era sceso per usare quello al piano di sotto, vicino la camera di mio padre. Mi aveva trovata a pecorina, con le chiappe appoggiate al muro mentre spingevo il Plug dentro il mio culetto sodo e con una mano mi segavo. Alla vista della scena era rimasto fermo, interdetto. Alzandomi, per tentare una qualsiasi giustificazione la coda del Plug era ben visibile e mi ciondolava tra le chiappe, il mio uccellino era in tiro per cui... "Ma che fai"? chiese garbatamente a voce bassissima per non farsi udire dalla stanza del mio patrigno. Non sapevo cosa dire in quello stato, feci semplicemente spallucce. "Vieni su dobbiamo parlare" mi disse all'orecchio. Io ero avanti salendo le scale e lui dietro. Aveva visto benissimo che avevo qualcosa piantato nel culetto. Arrivati in camera si era messo a sedere sul letto. Io ero in piedi, praticamente nuda e con un Plug su per il sedere, diciamo che la situazione era bizzarra. Presi coraggio e gli dissi (non che ero gay, già lo sapevano in casa) ma che non riuscivo a resistere a origliare quando papi portava qualche donna. "E cosa fai nel mentre"? chiese curioso. "Beh, mi tocco e... mi penetro dietro". Sembrava interessato all'argomento ed io stranamente non mi sentivo imbarazzata più di tanto. Notavo un certo gonfiore sotto il pigiama e la cosa mi piaceva, capire che riuscivo a far eccitare anche mio nonno... Ruppi gli indugi chiedendogli se gli piacesse il colore del mio smalto. Lui disse di sì che era stato un feticista del piede femminile perché è una parte del corpo molto sensuale. Mi misi accanto, però di faccia a lui sul letto, il Plug sempre dentro mi stimolava e lui spesso rivolgeva lo sguardo su quella coda. Con un piedino iniziai a strusciare sopra il suo cazzo da sopra il pigiama, dopo alcuni momenti di evidente imbarazzo da parte sua, prese il mio piede e con la lingua iniziò a succhiare le mie dita una ad una. Cristo una sensazione bellissima quella lingua carnosa. "Non ho mai avuto rapporti omosessuali" disse quasi vergognandosi. Io ero eccitata, già pregustavo l'idea di succhiare il suo vecchio bastone di carne... Continuai con l'altro piedino a strofinargli il cazzo fintanto che era diventato piuttosto duro. "Beh nonno c'è sempre una prima volta, se ti va ti metti comodo e... ti faccio sentire una cosa..." dissi lasciva come la peggio troia di strada. Lui si mise sdraiato, gli abbassai i pantaloni del pigiama scoprendo un cazzo notevole, ben fatto, non circonciso. Con entrambi i piedini iniziai a segarlo dolcemente, tanto uno dei due lo aveva insalivato già lui. Lui li guardava muoversi ipnotizzato, con le mie dita affusolate glielo scappellavo a fondo e di tanto in tanto giocavo con le sue grosse palle pelose. "Ora voglio succhiartelo tutto, se vuoi puoi venirmi in bocca a me piace" e così presi il suo cazzo tra le mani, glielo scappellai per bene e con la lingua picchiettavo intorno alla cappella, lui ansimava piano. Lo leccavo dalle palle alla punta della cazzo con grazia senza fretta. "Se ti giri potrei dare piacere anche a te col coso che hai li dietro" disse. Non mi feci pregare, mi misi tipo 69 e gli presi il cazzo tutto in gola fino alle palle trattenendo il respiro per fargli sentire tutta l'audacia della mia gola. Lui prese l'ultima parte della coda del Plug e la muoveva "tiralo fuori nonno e poi rimettilo" chiesi. Detto fatto lo tolse e qualche istante dopo iniziò a fare dentro fuori. Io mi ero messa in modo che le chiappe fossero ben aperte e lui di tanto in tanto mi ci infilava tre dita pompando con gentilezza. Ad un tratto sento che geme più forte e mi schizza il suo seme in gola, io lo ingoio tutto e gli ripulisco il cazzo con dovizia. Sento che si rilassa mi giro e mi ci metto accanto. "Sei proprio bravo" mi dice. "Mi piacerebbe approfondire sai? E mi farebbe piacere se nell'intimità mi chiami Francesca... Hai un colore preferito di smalto?" Si, disse lui, impazzisco per il rosa tenue. Ok dissi, allora quando lo cambio metto quello e un bel paio di sandali aperti! Il sapore della sua sborra non mi bastava, volevo godere." Potresti stantuffarmi questo coso nel culetto mentre mi sego così vado a nanna tranquilla" gli dissi con il tono di una nipotina viziosa. "Si scusa hai ragione è giusto". Mi sdraiai a pancia in su, misi un cuscino sotto l'ultima parte della schiena così da poter stare a gambe alzate e aperte senza fatica, lui con garbo mi infila il Plug e io gli dico "puoi fare anche con meno grazia a me piace se mi trattano con decisione, mi piace essere sculacciata... insomma posseduta con forza" dissi sorridendo. Così lui lo levava e infilava ed io mi segavo, di tanto in tanto prendeva un piedino e mi succhiava le dita finché sono esploso in un orgasmo violento e senza ritegno. Lui sorrideva. "" Sei uno spettacolo Francesca" disse con tono paterno. Lo baciai sulla bocca e lui contraccambio'. "Speriamo che tuo padre non scopra mai questo nostro gioco". Nella realtà il mio patrigno una volta non volendo mi aveva sorpreso sul letto mentre mi masturbavo con un fallo di gomma ma la cosa era finita li. I giorni a seguire spesso mi ero masturbata pensando al momento che nonno desiderasse scoparmi il culetto però non forzavo la mano perché doveva essere lui a volerlo per cui vai di pompini nel frattempo! Un pomeriggio eravamo in sala, mio padre tornava sempre intorno alle 21 per cui io e nonno eravamo tranquilli. Mi ero messa sandali aperti, calze a rete nere, una gonnellina sotto le chiappe e una camicetta corta legata in vita. Mi ero truccata gli occhi e la bocca. Nonno aveva detto che se non avessi avuto il pisello sarei stata una ragazza a tutti gli effetti. Mentre eravamo sul divano lui seduto io sdraiata a pancia in giù che glielo stavo succhiando appare mio padre! Era passato da giù, dal garage e non lo avevamo sentito. Nonno era a occhi chiusi che si gustava la mia bocca io alzo appena lo sguardo e lo vedo. Cristo santo dico e te da dove sbuchi??? Nonno in tutta fretta cercava di infilare nelle mutande il suo palo duro. Lui ci guardò e disse "che tu fossi una zoccola lo sapevo anche da voci di paese, ma da te, rivolgendosi al nonno non me lo aspettavo". Pronunciò quelle parole con un tono non arrabbiato, piuttosto sorpreso. "È tutta colpa mia" dissi "nonno non voleva ma io ho insistito tanto" sorridendo. "Meriti una punizione comunque" affermò solenne. Mi alzai per andare su mentre passavo di lato sui miei sandali Chanel dice "Che piccola troia!". Una volta in camera mia i pensieri si affollavano, ero eccitata, pensavo che il mio patrigno si fosse eccitato, chissà da quanto ci stava spiando. Non volevo però che se la prendesse con nonno per cui gli mandai un messaggio WhatsApp prima di sdraiarmi sul letto. Scrissi: mi dispiace ma credo di essere ninfomane, non faccio altro che pensare al sesso, agli uomini, ho fantasticato spesso anche su di te, forse per il fatto che tu e nonno alla fine non siete miei consanguinei per cui vi vedo come maschi ed io come una femmina in calore. Scusa. Dopo circa una ventina di minuti che lo aveva letto risponde: in effetti è così, so da sempre che vesti in casa anche abiti femminili, usi smalto per unghie sei depilato, è che, comprenderai... mi sono fatto un bel flash oggi, per carità non ho pregiudizi lo sai bene... Facciamo così, stasera vieni giù per cena, vestiti come ti senti, per nonno non ti preoccupare lo capisco, in verità tu sei più donna che uomo ed è facile cadere nella tua rete. Non potevo credere a quelle parole! Ero contentissima! La sera scesi a cena quasi come ero messa il pomeriggio ma con un particolare in più. Mi ero piantata nel culetto il Plug con la coda. Arrivo vicino la tavola, nonno mi lancia un occhiata fugace ridendo sotto i baffi. Mio padre mi guarda e dice "che menù ci proponi Francesca?" Capisco da lì che nonno e lui si erano parlati. Li per li mi aveva preso in contropiede "beh... ho un menù piuttosto vario se volete vi sedete a tavola e ve lo illustro". Non sapevo cosa stavo dicendo ma sapevo cosa volevo. Loro si siedono ed io vado sotto il tavolo, mi metto seduta mi tolgo i sandali e inizio a strusciare il cazzo di nonno con un piedino e di papi con l'altro. Si volevo i loro cazzi insieme! Pian piano papi si induriva e nonno anche. Non dicevano nulla e ci stavano così quando i loro uccelli iniziarono a dare evidenti segni di desiderio, tiro giù la lampo di papi glielo tiro fuori ed inizio a succhiare. Sento la sua mano premere sulla mia testa e spingere, era un cazzo piuttosto grande e nodoso, cercavo di mangiarlo tutto. Dopo qualche minuto dice "andiamo sul divano Francesca". Io come una servetta li seguo, si mettono uno accanto all'altro a cazzo di fuori, senza pantaloni e mutande, con una mano prendo il palo di nonno e con l'altra quello di papi, glieli meno e alterno un pompino a uno e all'altro. Papi mi fa cenno di mettermi in piedi, mi gira mi stropiccia una natica, guarda la mia coda "preferisci qualcosa di naturale?". Senza parlare mi tolgo il Plug, mi metto a pecora sul divano poggiando il viso alla spalliera. Lui si mette dietro mi apre le chiappe con forza e senza parlare me lo infila con dolcezza. Gemo, cerco di registrare tutte quelle sensazioni perverse, il mio patrigno mi sta rompendo il culetto e nonno se lo fa succhiare in piedi dietro la spalliera del divano. Ho la bocca che cola bava e il culetto in balia del mio patrigno depravato. Mi monta come una troia. Come era abituato a fare con quelle che si portava a casa. "Non mi dici nulla papi? Trattami da puttana, anche tu nonno". Li stavo facendo impazzire. Papi godeva lo sentivo, ogni tanto mi dava una pacca forte sul culo e nonno ansimava come un maiale tenendomi per i capelli. Poi come d'intesa tra loro nonno prese il posto di papi ficcandomelo con un colpo secco. Sentivo le sue palle grosse e pelose sbattere contro le mie mentre papi mi soffocava col suo grosso uccello. Io non mi sfiorava l'uccello altrimenti sarei venuta tempo zero. Mi rigirarono per bene quei due viziosi finché nonno con uno schizzo grandioso mi riempi' l'intestino e papi a momenti mi soffoca davvero, talmente preso dalla mia bocca con rossetto, mi teneva per i capelli e per la gola non rendendosi conto che avevo la sua cappella in fondo alla gola e non respiravo, quando poi ha sborrato come un cavallo è andato tutto direttamente giù per la trachea e solo allora ha smesso e lo ha tirato fuori. Con le mani non potevo far nulla in quanto nonno me le teneva tirandole a se ogni volta che affondava il cazzo nelle mie viscere. Ero riuscita a sborrare anch'io durante, senza toccarmi perché la camicetta si era slacciata e via via che mi sbattevano un lembo strusciava sulla mia cappella. Ebbene signori della corte, si, da quel giorno sono la troietta di casa e quando nonno e papi hanno voglia io corro sia in coppia che singolarmente. Spesso rimango nel loro letto anche dopo, la mattina il mio patrigno ha un cazzo durissimo e prima che va al lavoro...
Ho 23 anni, sono alto 1,70 peso 51 kg e calzo il 38 di scarpe. Ho i capelli lunghi lisci sulle spalle. Biondi. Tutti mi chiamano Massi ma nell'intimità sono Sissy Francesca.
Sissy Francesca è la troietta del suo patrigno e del nonno paterno.
La mia storia è un po' particolare, ho perso mamma molti anni fa e sono stata cresciuta dal mio patrigno perché il mio papà biologico quando mamma rimase incinta sparì. Il mio patrigno è un uomo molto benestante, mamma insegnava in un Liceo e fin dalla mia infanzia ho vissuto nell'agio. Il mio nonno da parte del mio patrigno è un signore di 75 anni ben portati, è stato un dirigente di un importante azienda.
Tutto è iniziato che avevo 18 anni.
A quel tempo avevo già avuto decine di esperienze sessuali, pompini ad amici, a uomini molto adulti nelle loro auto, scopate complete perlopiù con uomini più grandi. Sessualmente sono molto disinibita e mi piace praticamente tutto, ciò per cui impazzisco però è essere dominata. Fin dall'età di 14/15 anni indosso smalto nei piedini, è una delle mie parti del corpo che adoro, li ho proprio femminili, dita slanciate e ben fatte così come le caviglie da ballerina. Sono fisicamente più una ragazza che un ragazzo.
Il mio patrigno negli anni ha cercato di rifarsi una vita, così a volte capitava che portava a casa una donna ed io spiavo, segandomi dietro la porta, immaginando, sentendo gemere lei che razza di palo avesse il mio papi. Una notte però mentre spiavo, avevo indosso un baby doll trasparente e mi ero piantato un Plug con la coda da gatta dentro il buchetto del mio culetto, succede che vengo scoperto a segarmi dal mio nonno (padre del mio patrigno). Lui vedovo vive in tre stanze al piano mansarda, si era alzato per andare in bagno, nel suo non veniva acqua ed era sceso per usare quello al piano di sotto, vicino la camera di mio padre. Mi aveva trovata a pecorina, con le chiappe appoggiate al muro mentre spingevo il Plug dentro il mio culetto sodo e con una mano mi segavo. Alla vista della scena era rimasto fermo, interdetto. Alzandomi, per tentare una qualsiasi giustificazione la coda del Plug era ben visibile e mi ciondolava tra le chiappe, il mio uccellino era in tiro per cui... "Ma che fai"? chiese garbatamente a voce bassissima per non farsi udire dalla stanza del mio patrigno. Non sapevo cosa dire in quello stato, feci semplicemente spallucce. "Vieni su dobbiamo parlare" mi disse all'orecchio. Io ero avanti salendo le scale e lui dietro. Aveva visto benissimo che avevo qualcosa piantato nel culetto. Arrivati in camera si era messo a sedere sul letto. Io ero in piedi, praticamente nuda e con un Plug su per il sedere, diciamo che la situazione era bizzarra. Presi coraggio e gli dissi (non che ero gay, già lo sapevano in casa) ma che non riuscivo a resistere a origliare quando papi portava qualche donna. "E cosa fai nel mentre"? chiese curioso. "Beh, mi tocco e... mi penetro dietro". Sembrava interessato all'argomento ed io stranamente non mi sentivo imbarazzata più di tanto. Notavo un certo gonfiore sotto il pigiama e la cosa mi piaceva, capire che riuscivo a far eccitare anche mio nonno... Ruppi gli indugi chiedendogli se gli piacesse il colore del mio smalto. Lui disse di sì che era stato un feticista del piede femminile perché è una parte del corpo molto sensuale. Mi misi accanto, però di faccia a lui sul letto, il Plug sempre dentro mi stimolava e lui spesso rivolgeva lo sguardo su quella coda. Con un piedino iniziai a strusciare sopra il suo cazzo da sopra il pigiama, dopo alcuni momenti di evidente imbarazzo da parte sua, prese il mio piede e con la lingua iniziò a succhiare le mie dita una ad una. Cristo una sensazione bellissima quella lingua carnosa. "Non ho mai avuto rapporti omosessuali" disse quasi vergognandosi. Io ero eccitata, già pregustavo l'idea di succhiare il suo vecchio bastone di carne... Continuai con l'altro piedino a strofinargli il cazzo fintanto che era diventato piuttosto duro. "Beh nonno c'è sempre una prima volta, se ti va ti metti comodo e... ti faccio sentire una cosa..." dissi lasciva come la peggio troia di strada. Lui si mise sdraiato, gli abbassai i pantaloni del pigiama scoprendo un cazzo notevole, ben fatto, non circonciso. Con entrambi i piedini iniziai a segarlo dolcemente, tanto uno dei due lo aveva insalivato già lui. Lui li guardava muoversi ipnotizzato, con le mie dita affusolate glielo scappellavo a fondo e di tanto in tanto giocavo con le sue grosse palle pelose. "Ora voglio succhiartelo tutto, se vuoi puoi venirmi in bocca a me piace" e così presi il suo cazzo tra le mani, glielo scappellai per bene e con la lingua picchiettavo intorno alla cappella, lui ansimava piano. Lo leccavo dalle palle alla punta della cazzo con grazia senza fretta. "Se ti giri potrei dare piacere anche a te col coso che hai li dietro" disse. Non mi feci pregare, mi misi tipo 69 e gli presi il cazzo tutto in gola fino alle palle trattenendo il respiro per fargli sentire tutta l'audacia della mia gola. Lui prese l'ultima parte della coda del Plug e la muoveva "tiralo fuori nonno e poi rimettilo" chiesi. Detto fatto lo tolse e qualche istante dopo iniziò a fare dentro fuori. Io mi ero messa in modo che le chiappe fossero ben aperte e lui di tanto in tanto mi ci infilava tre dita pompando con gentilezza. Ad un tratto sento che geme più forte e mi schizza il suo seme in gola, io lo ingoio tutto e gli ripulisco il cazzo con dovizia. Sento che si rilassa mi giro e mi ci metto accanto. "Sei proprio bravo" mi dice. "Mi piacerebbe approfondire sai? E mi farebbe piacere se nell'intimità mi chiami Francesca... Hai un colore preferito di smalto?" Si, disse lui, impazzisco per il rosa tenue. Ok dissi, allora quando lo cambio metto quello e un bel paio di sandali aperti! Il sapore della sua sborra non mi bastava, volevo godere." Potresti stantuffarmi questo coso nel culetto mentre mi sego così vado a nanna tranquilla" gli dissi con il tono di una nipotina viziosa. "Si scusa hai ragione è giusto". Mi sdraiai a pancia in su, misi un cuscino sotto l'ultima parte della schiena così da poter stare a gambe alzate e aperte senza fatica, lui con garbo mi infila il Plug e io gli dico "puoi fare anche con meno grazia a me piace se mi trattano con decisione, mi piace essere sculacciata... insomma posseduta con forza" dissi sorridendo. Così lui lo levava e infilava ed io mi segavo, di tanto in tanto prendeva un piedino e mi succhiava le dita finché sono esploso in un orgasmo violento e senza ritegno. Lui sorrideva. "" Sei uno spettacolo Francesca" disse con tono paterno. Lo baciai sulla bocca e lui contraccambio'. "Speriamo che tuo padre non scopra mai questo nostro gioco". Nella realtà il mio patrigno una volta non volendo mi aveva sorpreso sul letto mentre mi masturbavo con un fallo di gomma ma la cosa era finita li. I giorni a seguire spesso mi ero masturbata pensando al momento che nonno desiderasse scoparmi il culetto però non forzavo la mano perché doveva essere lui a volerlo per cui vai di pompini nel frattempo! Un pomeriggio eravamo in sala, mio padre tornava sempre intorno alle 21 per cui io e nonno eravamo tranquilli. Mi ero messa sandali aperti, calze a rete nere, una gonnellina sotto le chiappe e una camicetta corta legata in vita. Mi ero truccata gli occhi e la bocca. Nonno aveva detto che se non avessi avuto il pisello sarei stata una ragazza a tutti gli effetti. Mentre eravamo sul divano lui seduto io sdraiata a pancia in giù che glielo stavo succhiando appare mio padre! Era passato da giù, dal garage e non lo avevamo sentito. Nonno era a occhi chiusi che si gustava la mia bocca io alzo appena lo sguardo e lo vedo. Cristo santo dico e te da dove sbuchi??? Nonno in tutta fretta cercava di infilare nelle mutande il suo palo duro. Lui ci guardò e disse "che tu fossi una zoccola lo sapevo anche da voci di paese, ma da te, rivolgendosi al nonno non me lo aspettavo". Pronunciò quelle parole con un tono non arrabbiato, piuttosto sorpreso. "È tutta colpa mia" dissi "nonno non voleva ma io ho insistito tanto" sorridendo. "Meriti una punizione comunque" affermò solenne. Mi alzai per andare su mentre passavo di lato sui miei sandali Chanel dice "Che piccola troia!". Una volta in camera mia i pensieri si affollavano, ero eccitata, pensavo che il mio patrigno si fosse eccitato, chissà da quanto ci stava spiando. Non volevo però che se la prendesse con nonno per cui gli mandai un messaggio WhatsApp prima di sdraiarmi sul letto. Scrissi: mi dispiace ma credo di essere ninfomane, non faccio altro che pensare al sesso, agli uomini, ho fantasticato spesso anche su di te, forse per il fatto che tu e nonno alla fine non siete miei consanguinei per cui vi vedo come maschi ed io come una femmina in calore. Scusa. Dopo circa una ventina di minuti che lo aveva letto risponde: in effetti è così, so da sempre che vesti in casa anche abiti femminili, usi smalto per unghie sei depilato, è che, comprenderai... mi sono fatto un bel flash oggi, per carità non ho pregiudizi lo sai bene... Facciamo così, stasera vieni giù per cena, vestiti come ti senti, per nonno non ti preoccupare lo capisco, in verità tu sei più donna che uomo ed è facile cadere nella tua rete. Non potevo credere a quelle parole! Ero contentissima! La sera scesi a cena quasi come ero messa il pomeriggio ma con un particolare in più. Mi ero piantata nel culetto il Plug con la coda. Arrivo vicino la tavola, nonno mi lancia un occhiata fugace ridendo sotto i baffi. Mio padre mi guarda e dice "che menù ci proponi Francesca?" Capisco da lì che nonno e lui si erano parlati. Li per li mi aveva preso in contropiede "beh... ho un menù piuttosto vario se volete vi sedete a tavola e ve lo illustro". Non sapevo cosa stavo dicendo ma sapevo cosa volevo. Loro si siedono ed io vado sotto il tavolo, mi metto seduta mi tolgo i sandali e inizio a strusciare il cazzo di nonno con un piedino e di papi con l'altro. Si volevo i loro cazzi insieme! Pian piano papi si induriva e nonno anche. Non dicevano nulla e ci stavano così quando i loro uccelli iniziarono a dare evidenti segni di desiderio, tiro giù la lampo di papi glielo tiro fuori ed inizio a succhiare. Sento la sua mano premere sulla mia testa e spingere, era un cazzo piuttosto grande e nodoso, cercavo di mangiarlo tutto. Dopo qualche minuto dice "andiamo sul divano Francesca". Io come una servetta li seguo, si mettono uno accanto all'altro a cazzo di fuori, senza pantaloni e mutande, con una mano prendo il palo di nonno e con l'altra quello di papi, glieli meno e alterno un pompino a uno e all'altro. Papi mi fa cenno di mettermi in piedi, mi gira mi stropiccia una natica, guarda la mia coda "preferisci qualcosa di naturale?". Senza parlare mi tolgo il Plug, mi metto a pecora sul divano poggiando il viso alla spalliera. Lui si mette dietro mi apre le chiappe con forza e senza parlare me lo infila con dolcezza. Gemo, cerco di registrare tutte quelle sensazioni perverse, il mio patrigno mi sta rompendo il culetto e nonno se lo fa succhiare in piedi dietro la spalliera del divano. Ho la bocca che cola bava e il culetto in balia del mio patrigno depravato. Mi monta come una troia. Come era abituato a fare con quelle che si portava a casa. "Non mi dici nulla papi? Trattami da puttana, anche tu nonno". Li stavo facendo impazzire. Papi godeva lo sentivo, ogni tanto mi dava una pacca forte sul culo e nonno ansimava come un maiale tenendomi per i capelli. Poi come d'intesa tra loro nonno prese il posto di papi ficcandomelo con un colpo secco. Sentivo le sue palle grosse e pelose sbattere contro le mie mentre papi mi soffocava col suo grosso uccello. Io non mi sfiorava l'uccello altrimenti sarei venuta tempo zero. Mi rigirarono per bene quei due viziosi finché nonno con uno schizzo grandioso mi riempi' l'intestino e papi a momenti mi soffoca davvero, talmente preso dalla mia bocca con rossetto, mi teneva per i capelli e per la gola non rendendosi conto che avevo la sua cappella in fondo alla gola e non respiravo, quando poi ha sborrato come un cavallo è andato tutto direttamente giù per la trachea e solo allora ha smesso e lo ha tirato fuori. Con le mani non potevo far nulla in quanto nonno me le teneva tirandole a se ogni volta che affondava il cazzo nelle mie viscere. Ero riuscita a sborrare anch'io durante, senza toccarmi perché la camicetta si era slacciata e via via che mi sbattevano un lembo strusciava sulla mia cappella. Ebbene signori della corte, si, da quel giorno sono la troietta di casa e quando nonno e papi hanno voglia io corro sia in coppia che singolarmente. Spesso rimango nel loro letto anche dopo, la mattina il mio patrigno ha un cazzo durissimo e prima che va al lavoro...
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