La donna che voleva il cazzo

Scritto da , il 2010-02-20, genere trio

Non sono molte le coppie che cercano un singolo. Parliamoci chiaro, le lei di coppia lo vorrebbero eccome (la doppia penetrazione è una fantasia erotica diffusa), ma c’è sempre quell’equilibrio marito moglie da rispettare che le frena. Così le mie esperienze finora si sono esplicate in scopate a tre e solo una volta me li sono scopati entrambi: lui, oltre che marito, era anche il suo schiavo. Nell’intimità naturalmente. Il mio annuncio su un sito di scambi di coppia non aveva molti contatti, ma una sera trovo un messaggio di una giovane e bella coppia. Il solito gioco di mail, msn, cam prende il via. Poi lo scambio dei numeri di cellulare, mi induce a pensare che qualcosa di reale possa avvenire. Decidiamo di andare a cena insieme, ma quando mi presento al ristorante di Trieste, trovo solo lei ad aspettarmi. Grande è la mia meraviglia: le foto che avevo visto e le sue apparizioni fugaci in cam non le rendevano affatto giustizia. E’ alta quasi 1,82. Corpo statuario. Capelli lisci lunghi, biondi, che le arrivano quasi a metà schiena. Un viso con la pelle chiara, perfetto, con due labbra carnose e sorridenti e due occhi blu che emanano fascino e dolcezza, ma a tratti attraversati da luminose, sconosciute, scie. Naturalmente chiedo se dobbiamo aspettare lui, ma mi sento rispondere che non verrà perché occupato. Non approfondisco. Tutto sommato chissenefrega? A me basta che ci sia lei. E’ una donna interessante, figa figa direi, e comincia a cullarmi al pensiero che sia conquistata anche dai miei modi e dalla mia simpatia. Immaginarla nuda con il mio cazzo in gola, mi riempie di brividi di piacere. La cena scivola via, senza problemi e l’invito a casa sua è ormai ovvio. La seguo in auto dentro Trieste, via dopo via, saliamo verso la parte alta. Attraversiamo un cancello elettrico e mi ritrovo davanti ad una grande casa antica. Probabilmente costruita durante il periodo austriaco. Entriamo. Mi fa accomodare nell’elegante salotto, avvicina il carrello dei liquori e si siede vicino a me. Di suo marito non c’è traccia. Per un attimo penso che non esista, nonostante la fede al suo anulare sinistro. “Hai problemi a farlo in tre” mi chiede. “Beh non sarei qui se avessi un problema di questo genere non credi?” sorrido rispondendo. Noto che sta pensando, quasi dovesse scegliere le parole adatte a una non ben identificata richiesta. Ma usando la matematica, la situazione è chiara: due uomini ed una donna. Una bella scopata in tre, cos’altro? Lei resta in silenzio guardandomi. Io non faccio neanche la fatica di dissimulare quanto apprezzo il fascino che esercita su di me. Non so come fare per trattenermi e poi non ne ho affatto voglia. D’altronde anche lei sembra che sia felice della mia ammirazione. Sceglie bene in tempo per la domanda. Sto bevendo un sorso di un raro Armagnac 25 anni quando lei mi sussurra “"Senti Silvano, se ad una donna piacesse da morire scopare un uomo, tanto da ritenerla la maniera più eccitante per lei per stare insieme in intimità, tu penseresti che sia fuori di testa?”. Il cognac quasi mi va di traverso. Rimango fermo, in silenzio a fissarla. Elaboro tesi, lancio in ogni direzione pensieri che mi tornano senza alcuna via d’uscita. Non ho la serenità necessaria per cercare di capire il senso di quella domanda. Mi chiederà mica di scoparmi?!? Intendiamoci non è che sto qui a giudicare una donna che vuole scoparsi un uomo, ma quell’uomo non posso essere io. Non ne sento la voglia, anzi proprio la cosa non mi eccita. Ma no, mi dico, non può essere. Il mio "Perché mai fuori di testa? Se piace al suo partner può essere una figata. Anzi, anche un casino eccitante" credo dica tutto: mi va bene, ma non con me. Il solito lampo attraversa i suoi occhi chiari. Ha capito, ma c’è ancora qualcosa che mi sfugge. Questa non è una conversazione per riempire l’attesa del suo lui che dovrebbe rientrare a momenti. A me sembra molto di più. Ma non afferro i dettagli perchè confuso dalla sua bellezza e dall’ambiguità dei suoi ragionamenti. Ma dopo il suo “"E se questa donna ti dicesse che desidera farlo insieme a te, come prenderesti la cosa?" cado in fibrillazione. Cazzo! E’ bellissima, sono qui e basterebbe un “si” per andare a letto con lei, ma farmi mettere da lei qualcosa nel culo, che non sia il suo mignolo per qualche istante mentre le riempio la fica col mio cazzo, proprio non mi eccita. Non è nelle mie corde. Potrei pensarci su per ore, ma sono sicuro che il mio “no” resterebbe inalterato e puntuale. Convengo tra me e me che non c’è più molto da dire e quindi rispondo con un sorriso di circostanza “beh, il fatto è che a me non piace. Non mi eccita affatto farmi scopare. Che poi sia da un uomo o da una donna non ha importanza.!” A me sembra un discorso non discriminatorio e mi congratulo con me stesso. Lei scoppia a ridere. Io la guardo: sembra che abbia fatto una battuta divertentissima perché non smette e qualche lacrima già scivola sulle sue gote bellissime. Sono diviso dalla voglia di leccarle quella lacrima e quella di incazzarmi un pochino, per la presa in giro. Ed invece non avevo capito un cz! “no, non dicevo che io voglio scoparti. In realtà io ti stavo chiedendo di aiutarmi a scopare mio marito. Io e te ce lo sbattiamo per tutta la notte e se poi darai il meglio di te stesso, potrai scopare anche me”. Un’improvvisa emozione mi attraversa. Non so bene cosa rispondere. Prendo fiato per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma il mio cazzo che si è velocemente indurito dà voce al mio “si”. Se ne accorge lei, ma resta a fissarmi in silenzio in attesa della mia sentenza. Così mi sembra, almeno. Chiaro che un mio “no” mi scaraventerebbe fuori da quella casa, lontano da lei. Ma un “si” è pericoloso, visto le poche esperienze che ho avuto con gli uomini. Lei si intrufola tra i miei pensieri ed i miei dubbi con "Aspetta, non dire niente. Pensaci bene. Immagina la scena;: io e te che facciamo godere come un porco mio marito. Non sai come l’ho tirato su. E’ una vera troia e a lui piace da morire essere il nostro oggetto per una notte, credimi...". E’ troppo eccitante, l’adrenalina mi colpisce il corpo e la mente e ad un tratto tutto è chiarissimo: “ci sto” rispondo. Sento quasi un dolore costante dovuto all’erezione esagerata dovuta alla intrigante situazione che si è venuta a creare. Lei sorride, si alza e si allontana. Torna quasi subito con lui. E’ molto bello, giovane, biondo e con i tratti molto femminili. In cam non me n’ero accorto ma sembra davvero una donna. Indossa una maglietta bianca con scritte color oro, lunghissima, e gli slip. Tacchi alti e autoreggenti. Incredibile: se fosse truccato con stile e vestito con classe sembrerebbe davvero un’amica di lei, non il marito. Mi abbraccia amichevolmente e mi dice: "Ti ha messo in imbarazzo? Povero caro... Dai, vedrai che sarà bellissimo. Dai andiamo in camera da letto, vuoi?". La sua mano sul mio fianco mi indica la strada. E’ calda, leggera, quasi dolce. Il letto è molto ampio ed è alto, come quelli di un secolo fa. Non c’è nulla di “maschio”, neanche nell’elegante colore delle pareti rosso veneziano. Un ampio specchio sul soffitto alto rimanda le immagini di noi che ci stiamo spogliando. Anzi è lui che mi spoglia con delicatezza. Cerco gli occhi di lei, impegnata a spogliarsi nell’altro lato del letto. Continua ad affascinarmi, con i gesti, con gli sguardi, con la sua bellezza che ormai mi sembra quella di un rapace che non ha più lasciato vie di scampo alla sua preda. Tutto è stranamente immensamente eccitante. Io e lui nudi, la guardiamo, quasi aspettassimo i suoi ordini. Il mio cazzo sembra ingrandirsi attimo dopo attimo. E’ perfetta nuda. Il corpo è armonioso, i suoi seni medi e sodissimi, il suo culo è alto e rotondo, i suoi piedi sono bellissimi, curati e coccolati probabilmente da sempre. Apre un cassetto e tira fuori una scatola piena di cazzi di gomma di plastica e di chissà quale altro materiale. Di tutti le dimensione e di tutti i colori. Sento la mano di lui che stringe il mio cazzo per l’eccitazione. Incolla il suo corpo al mio. Lo sento respirare violentemente ed è attraversato da piccoli fremiti. Appoggia la sua coscia la mio cazzo e se lo strofina addosso. Son ipnotizzato dalle mani di lei che accarezza uno ad uno quei cazzi artificiali, quasi stesse scegliendo quello con cui cominciare. Lui sta impazzendo, sento quasi la sua fretta di volerlo dentro per farsi scopare da sua moglie. Gli tocco il culo con un gesto non voluto, quasi che qualcuno si sia impossessato di me. Sodo, vellutato, senza peli. Scivolo fra i glutei e lo sento aperto come se fosse una fica bagnata di umori. Quando ci metto un dito dentro, sento la contrazione ogni volta che me lo stringe. Non penso a nulla, ormai sono preso da questo gioco. Lei se ne accorge e mi sorride continuando ad accarezzare quelle aste colorate, complete di dettagli, che toglie una ad una dalla scatola. Lui si abbassa, mi fa sedere sul letto e comincia a succhiarmelo. E’ fantastico. Lo fa profondamente, risucchiando il primo sperma che sale per aprire la via guardando lei che lo fissa languidamente. Quando penso che abbia scelto quello giusto, lei indossa quello che a me sembra uno slip. I miei dubbi vengono fugati quando ad un invisibile attacco sul davanti, fissa un piccolo dildo liscio. Sarà 12-14 cm, di colore rosa carne, con tanto di cappella arrotondata. Si avvicina a noi e quasi mi sfiora come se volesse che reagissi in qualche modo. Mi guarda negli occhi con aria di sfida, prende per i capelli il suo uomo e lo tira verso di se. Lui sputa il mio cazzo dalla sua bocca e ingoia quello indossato da lei, che comincia ad oscillare quasi fosse un maschio che sente la lingua sulla cappella del suo cazzo. Sta ribadendo che lui appartiene a lei e non a me. Accetto la sfida. Aspetto un attimo e poi lo prendo io per i capelli e lo riporto sul mio cazzo. Gli metto una mano dietro la testa e poi affondo fino in gola. Non sento alcuna resistenza: è una vera troia quest’uomo, riesce ad ingoiarlo senza problemi. E’ avvezzo. I miei occhi e quelli di lei non si lasciano mai. Con un sorriso beffardo si sposta dietro di lui, si abbassa e comincia a leccargli il culo. Lo sento rabbrividire di piacere dal quel suo iniziare a succhiarmelo avidamente, mugolando. Lo lecca e mi guarda. Proprio una troia, ma pericolosa. Lui muove il suo culo per cercare di sentire più in fondo la sua lingua ma non molla il mio cazzo bagnato della sua saliva. Mi ritrovo a competere con una donna. Una cosa mai vissuta. Lei si alza, prende in mano il suo cazzo di plastica e glielo infila nel culo. Lui urla di piacere con il viso abbandonato sopra i miei coglioni, con gli occhi chiusi e la bocca aperta in cerca di aria. “Tesoro, dillo a Silvano che sei la mia troietta, la mia vacca”.. Lui ubbidisce, ma le parole sono strozzate dall’evidente piacere che sente. Le eleganti mani di lei si sono appropriati dei fianchi. Lo incula come se lei fosse un uomo, con forza e in crescendo. Ha cambiato persino i tratti del viso e dei gesti: sta godendo di questo suo sentirsi “maschio”. I suoi occhi sono velati, ed i suoi continui “ti sto rompendo il culo”, “senti come ti sbatto troiona “o voglia di venirti dentro puttana”, sanno tanto di infoiato. Lui ha ormai ignorato il mio che resiste dritto e duro. Per calmarlo glielo struscio sul viso menandomelo. Ma lei se ne accorge e mi dice con stizza “non venire, cazzo, non pensare a te. Siamo qui per lui, ricordatelo”. Un vaffanculo pensato glielo sbatto addosso come il mio sguardo pieno di odio. Ma ha ragione lei. E’ incredibile questa donna. Lo monta come fosse un uomo, affonda i colpi e dopo il terzo o quarto lo sfila per godersi il buco allargato del culo del marito, poi si bagna l’indice con la saliva, glielo mette dentro con un gesto arrotondato e poi soddisfatta ricomincia. Ad un tratto mi fa “vieni qui porco, vieni a baciarmi e a vedere come si monta una troia”. Non capisco neanche dove mi trovo per l’eccitazione. Mi sposto vicino a lei e la bacio con passione. Un bacio strano però. La sua lingua si impone sulla mia di prepotenza. La lascio fare e resto a sentirla muoversi nella mia bocca in curiosa sintonia con i colpi che allargano il culo di lui. Con un mano mi afferra il cazzo e senza smettere di baciarmi, mi fa scivolare al suo posto, toglie quel medio cazzo di plastica ed infila nel culo il mio. Un piccolo grido di piacere dolore fa capire che c’è una differenza di circonferenza. Lei mi viene dietro e me lo appoggia tra i glutei. Io spingo per paura che le venga in mente di infilarmelo dentro. Uno schiaffo non glielo leverebbe nessuno. Ma lei lo sa. Si limita ad accarezzarmi il petto e poi scivola sotto a maneggiarmi le palle. “Senti puttana quant’è grosso questo? Serve solo per romperti il culo meglio tesoro. Poi ci penserò io a finire il lavoro”. Lui è impazzito. Spinge quasi volesse che gli arrivassi allo stomaco. Lei sposta le mani sul mio collo e mi tira un po’ indietro, giusto perché possa sussurrarmi all’orecchio “Guarda che meraviglioso che è in questa posizione. Tutto il meglio che ha da offrire è disponibile, aperto a disposizione. Senti che culetto sodo.. che profumo di sesso e quanto gode…” Non ho neanche il fiato per risponderle. Se gli uomini fossero tutti come quello, non farebbe alcuna differenza il sesso di chi mi scopo. Ormai sono lanciato. Ogni colpo arriva quando ancora non si è smorzata la violenza di quello precedente. Sento le palle gonfie di sperma che quasi esplodono. Lei se ne accorge e sa che perchè non riempia con un sborrata improvvisa il culo di suo marito deve distrarmi in qualche maniera. Mi spinge con le mani sulla schiena e conseguentemente io spingo lui che si ritrova disteso sul letto con solo il culo sul bordo. Lei sale in piedi sul letto, allarga le cosce ai lati del corpo di lui e viene verso di me. Si toglie lo slip ma non lo getta, Lo tiene in bella vista in mano: quasi una minaccia. Mi lascia qualche attimo per godermi la vista della sua fica depilata, poi mi afferra per i capelli e mi avvicina alle sue grandi labbra “Devi leccarmi la fica come se tu fossi una donna, con delicatezza e costanza senza mani e dita". Comincio a leccargliela, concentrandomi su quel che mi aveva detto. In effetti mi distraggo: dover pensare a come leccherebbe la fica una donna non è semplice. Lunghe leccate con la lingua morbida su una fica che piscia umori, tanto si era eccitata montando il marito. Anche le sue cosce brillano di gocce di umori. Mi metto a raccoglierli con calma. I miei colpi ormai sono diventati più dolci e lui mi urla che lo vuole più dentro, più violento più arrogante. Lei sorride “sei divino” mi dice. Un piccolo complimento fatto ad arte, lo so, ma eccitante. Non rispondo neanche alle grida di lui “lo voglio più dentro, spaccami il culo tesoro, dai dai dai”. Sono preso dalla sua fica aperta, ben disegnata, affatto slabbrata. Elegante. Ha un sapore dolce e speziato. “Sei fortunato tu – mi dice- hai un cazzo! Non sai cosa darei per averlo anche io. Uno vero, che mi cresca qui davanti, che mi permetta di sbattere uomini e donne”. Questo mi fa perdere la testa, mi scosto e comincio gli ultimi colpi dentro il culo di lui: se non vengo impazzisco. Lei corre preoccupata vicino a me e mi sussurra “non permetterti di venirgli nel culo. In bocca. Deve berlo tutto e sarò io a darglielo!”. Me lo sfila con una mano e comincia a stringerlo in attesa che lui si giri. E’ stravolto, rosso, ansante ma ha gli occhi puntato sul mio cazzo e la bocca aperta in attesa. Lei lo avvicina prendendogli i capelli e comincia a masturbarmi. Non ci vuole molto. Mi colpisce una sensazione di benessere e di voglia di totale abbandono e dal mio cazzo escono non schizzi violenti, ma un flusso continuo, lento, abbondante, di sperma bianchissimo. Mentre io ansimo contorcendomi, lei soddisfatta ci riempie la bocca di lui. Mi appoggio al letto mentre lui viene a succhiarmi le gocce rimaste dentro. Lei lo fa alzare e… lo bacia. Si, lo bacia cercando di rubargli lo sperma. Lui si difende con la lingua, ingoia quel che può e l’altro scivola tra i due corpi attaccati bagnando petto e seno, ombelichi, fianchi, braccia. Chiudo gli occhi. Non oso pensare quanto ancora mi aspetta.

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