Fabrizia e le sue storie : chi sono per giudicare mia nuora?

Scritto da , il 2023-01-30, genere tradimenti

Anno 2015 : avevo 49 anni, lavoravo quanto bastava, l'azienda migliorava sempre di più e mio figlio concedeva più tempo da passare libere a me e mia nuora Giorgia, perché c'era possibilità di avere altri operai.
Il mio tenore di vita era sempre lo stesso, mi divertivo e se avevo possibilità trovavo un compagno ma sempre invano. Questa storia parla di mia nuora, madre per la seconda volta, parto naturale, ed è rimasta bella come già lo è sempre stata. Un metro e sessanta, mora, già con la prima gravidanza il suo seno da una terza è diventata quasi una quinta e gli era rimasto quasi tale il suo sedere sempre sporgente e alto, insomma, baciata dalla fortuna. Frequentava una palestra di contatto kickboxing, per auto difesa perché l'anno prima fu aggredita ad un centro commerciale. Stessa sorte la abbi io il giorno che mi nacque il secondo nipotino, al ritorno per andare a casa scesi nel parcheggio dell'ospedale e mi accorsi che mi stavano rubando l'auto. Fui sbattuta per terra, una scena terrificante, risolta grazie a mio figlio e il mio consuocero che scesero in quel momento.
Mio figlio mi disse di lasciare la palestra per il corpo e andare a provare quella per la difesa. Optai di farlo ma senza abbandonare dov'ero...
Ricordo perfettamente il primo giorno, andai con Giorgia. Ci cambiammo negli spogliatoi e notai il suo abbigliamento, short nero cortissimo che quasi uscivano le natiche e top senza reggiseno ma mettendosi delle coppine sui capezzoli per non bagnare di latte il top. Io avevo il mio leggings attillato, verde chiaro e il top ma fu lei a dirmi di togliere il reggiseno per essere libera. Rimasi un po' sorpresa e, forse era la mia mente, ma ci vedevo come due che dovevano andare per farsi guardare e gustare. L'allenamento fu durissimo eravamo poche donne e molti uomini o meglio, ragazzi dai 18 a salire.
Notavo sguardi su sguardi e sembrava che proprio l'istruttore aveva molta simpatia su mia nuora, sopratutto nel toccarla in qualche tipo di mossa.
Per non abbandonare il percorso nell'altra palestra che frequentavo, in questa ci andavo giusto un paio di volte e già da dopo la seconda settimana non mi accordai più con mia nuora per andare insieme perché diceva che lei avolte rimaneva per prolungare gli allenamenti. Da una parte gli credetti perché l'aggressione che subì fu violenta, ma dall'altra non mi quadrava qualcosa.
Una mattina piovosa non riuscii ad andare in palestra (per il corpo) perché erano in lutto, così non sapendo cosa fare volli andare a casa di mio figlio ma non c'era nessuno.. Passai dalle serre che abbiamo e vidi l'auto di mio figlio che era dentro con qualche operaio, gli chiesi dove fosse Giorgia spiegandogli che ero andata a casa loro. Mi dice che era andata in palestra da poco e che i bambini li avrebbe lasciati da sua madre. Chiesi addirittura come andasse con lei, dopo la gravidanza, ma lui, ammoccando con un sorriso mi dice : "sempre alla grande mamma". Mi tranquillizzo un po', gli sorrido, ma voglio andare a fondo con questa cosa. Perché so che al mattino sono chiusi. Mi avviai come un treno verso la palestra, si trovava in una zona periferica, arrivata vidi che il cancello per le auto era chiuso ed il cancelletto era aperto, giro intorno con l'auto e vedo che nascosta, c'è l'auto di Giorgia e l'auto dell'istruttore Fabio. Parcheggio l'auto una strada più avanti, prendo l'ombrello e arrivo al cancelletto. Il caso o la fortuna, volle che la porta di ingresso che era apribile dall'esterno solo con la chiave e si apriva solo dall'interno, fosse poggiata e non chiusa. Entrai silenziosamente, c'era un po' di musica, dal davanti non mi vedevano perché a coprire l'ingresso c'era un muro. Spio oltre il muro e non c'era nessuno, vado verso la studio e non c'era nessuno e neanche negli spogliatoi. Allora mi affaccio verso la saletta degli attrezzi ed è lì che rimango ferma e gelata.
Su una panca, la roba di lui per terra, mentre era sdraiato con la figa di mia nuora in faccia e lei che sicuramente lo stava succhiando. Erano in sessantanove e sentivo nettamente mia nuora Giorgia mugolare. " Brava Giorgia continua a succhiare brava, aaah mi sei mancata, era da molto che non leccavo la tua figa! “.
Ero rabbrividita, non pensavo che mia nuora potesse fare una cosa del genere. Inizio a cavalcare il suo cazzo mentre lui stringeva i seni pieni di latte. "che scusa hai dato a quel cornuto di tuo marito? Gli hai detto che ti piace troppo essere scopata da me? “, “non essere stronzo! Aaaah, sai che lo amo ma il tuo cazzo mi soddisfa di più!! Aaah!! “, “brava, ti deve piacere il mio cazzo! Ora succhialo con il sapore della tua figa!! “. Mentre era sdraiato Giorgia lo riprende in bocca, poi si alza e la mette a novanta, sculacciandola e stringendo le sue tette schizzano il latte per terra! Urlavano entrambi, le saltava in braccio, si fece scopare a gambe aperte per terra!! Godevano come due maiali in calore. Ero presa dalla rabbia, ma purtroppo, in fondo, non potevo, io, giudicarla!
Prima di andare via la vidi in ginocchio, con le mani bloccate da lui all'insù che glielo infilava tutto in gola finché non gemette e le disse di ingoiare!
Andai via appena lei lo fece risedere sulla panca e ricominciò a succhialo, con il membro tra le tette le gli disse : "abbiamo ancora tempo, mio marito una seconda non me lo concede da anni". A quelle parole mi rattristai un po', mio figlio aveva lo stesso difetto del mio defunto marito.

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