Esperienza londinese

Scritto da , il 2022-12-31, genere prime esperienze

Frequentavo Luca dai tempi delle medie, per anni quasi tutti i pomeriggi andavo a studiare e giocare nella villa di famiglia.
Luca aveva una sorella gemella si chiamava Elena, da piccola era un vero maschiaccio, che crescendo come una crisalide si trasformò in una bellissima farfalla. Capelli neri, occhi nocciola, labbra carnose,un sorriso contagioso, 1.70, filiforme...poco seno...ma un sedere che faceva venire il torcicollo. Tra noi c'era stata sempre attrazione... da piccoli eterni fidanzatini...da grandi...amanti, poi lei si sposò con una ragazzo del paese, ma il matrimonio durò poco e quando divorzió, non avendo figli, si trasferì a Londra per cambiare aria e vita. Il nostro rapporto, dopo anni di grande complicità, successivamente le nozze era cambiato e si era raffreddato, ogni tanto qualche like su facebook, qualche messaggio di auguri su WhatsApp ma nulla più.
Io, al contrario suo, non mi ero spostato, avevo capito che il matrimonio non faceva per me, e continuavo a fare la vita da single...come qualche amico mi definiva....ero un eterno Peter Pan.
Era il 22 dicembre, quando passeggiando per le vie del paese incontrai Luca, fu un bellissimo incontro, non ci vedevamo da anni, anche lui era andato via per lavoro, viveva a Sidney dove aveva fatto famiglia.
Fu un piacere rivederci, ci sedemmo al bar a fare quattro chiacchiere, a parlare delle nostre vite e ricordare i bei momenti passati assieme.  Lui era sempre stato bravo a scuola e dopo il liceo andò a studiare economia alla Bocconi per poi diventare un bravo manager di una multinazionale. Io invece sono stato sempre uno scavezzacollo che studiava per sopravvivere e finito il liceo andai a lavorare nella ditta di famiglia, una cantina che produceva del buon vino siciliano.
Dopo un'ora buona di chiacchiere ci salutammo, ma prima di andare, Luca mi strappò la promessa di andare il 26 sera a cena da loro, che ai suoi genitori avrebbe fatto piacere e che ci sarebbe stata pure Elena che veniva in vacanza.
Ovviamente non potevo rifiutare una proposta del genere, era un'occasione troppo ghiotta per rivedere Elena, sperando magari di riallacciare i rapporti.
Quei quattro giorni sembrarono lunghissimi, la curiosità mi devastava! Arrivato al pomeriggio, feci una bella doccia, poi mi vestí...pantalone, camicia ( che usavo raramente, solo per le occasioni), presi dall'armadio il cappotto e dalla cucina due buon bottiglie di vino delle nostre cantine e uscì di casa.
Durante il tragitto mi ricordai che Elena era pazza dei dolci con le fragole, dunque mi fermai in pasticceria a prendere qualcosa e mi recai nella loro bellissima villa.
L'accoglienza fu calorosa da parte dei suoi genitori, in quella casa c'ero cresciuto, ero stato sempre trattato come il loro terzo figlio. Elena giunse qualche minuto dopo, bella come il sole, non dimostrava per nulla i suoi quarant'anni, notai un cambio di stile nel suo vestiario, non era più la semplice ragazza di paese acqua e sapone, il vivere a Londra forse l'aveva influenzata; aveva uno stile tra il burlesque e il dark...che non mi sarei mai aspettato. La cena fu piacevole, come se il tempo non fosse mai passato, eppure qualcosa mi turbava, Elena per tutta la sera aveva mantenuto un atteggiamento più distaccato, riservato, non capivo se facesse parte del suo nuovo modo di essere o la mia presenza non fosse tanto gradita.
Arrivati quasi a fine cena chiesi di poter usufruire del bagno, mi feci strada da solo, conoscevo a memoria la casa, passai dalla cucina ed entrai in bagno. Finito, tornai indietro, in cucina trovai Elena che stava prendendo il vassoio di dolci che avevo portato, lo scartó..vide le fragole, si girò e mi sorrise...... ...il suo sguardo cambiò...si avvicinò...mi diede un bacio sulla guancia e andò verso il salone dove c'erano gli altri, il mio corpo fu pervaso da brividi, dopo un'attimo di smarrimento la seguì e non potei fare a meno di  notare...che il suo sedere era sempre stupendo.
Tra qualche chiacchera e grappa si fece l'ora di tornare a casa. Ci salutammo e mi ritirai.
La mattina successiva spulciando facebook trovai un suo post pubblicato la notte, la foto di una fragola con scritto , .
Quelle fragole avevano fatto l'effetto desiderato!
Presi il telefono e le scrissi su WhatsApp...< Vedo con piacere che hai gradito> lei mi rispose con un faccino che faceva l'occhiolino, ma tutto finì li.
Qualche mese dopo, cazzeggiando al PC trovai degli ottimi prezzi di biglietti aerei per Londra, e decisi di acquistarli, da troppo tempo desideravo visitarla e perché no...magari avrei avuto l'occasione di rivedere Elena.
Attesi qualche giorno...prima di scriverle...poi mi decisi, con la scusa di qualche consiglio su dove cercare l'alloggio, sperando mi chiedesse di andare da lei, ma non fu così, mi indicò semplicemente un b&b a buon prezzo, però mi disse di sentirci una volta arrivato.
Sbarcato a Londra, qualche settimana dopo l'ultimo SMS, le scrissi come mi aveva chiesto, mi disse che era a lavoro e che ci saremmo visti alle 17 al The Queens Head Pub, presso la centralissima Piccadilly Circus.
Visto che ancora erano le 10 mi recai al b&b a posare i bagagli e andai a fare un giro per la city, lasciandomi rapire dalla città.
Dopo una piacevole mattinata ...mi recai all'appuntamento, come indicato da Elena, non passò molto che la vidi arrivare. Aveva un cappottino grigio chiaro che per metà lasciava intravedere le gambe con dei collant neri, sotto il cappotto aveva la divisa della gioielleria dove lavorava come commessa, capello raccolto , molto composta, d'altronde da Tiffany era così,massima sobrietà e eleganza. Sicuramente un abbigliamento e stile opposto a quello mostrato la sera della cena, che però rispecchiava di più la Elena che aveva lasciato il paese per andare a Londra.
Il locale era molto carino, il tipico pub inglese pieno di Londinesi usciti dagli uffici che sorseggiano la propria pinta di birra prima di tornare a casa. Elena mi illustrò il programma della serata che aveva pensato per me, cena in un ristorante indiano e poi mi avrebbe fatto vivere la notte londinese in compagni di alcuni amici e amiche, a me onestamente che ci fossero altri non è che interessava molto, ero focalizzato su di lei...ma la padrona di casa era lei e acconsentì.
Tornato in camera mi doccia...e comincia a pensare cosa mettere tra le poche cose che avevo a disposizione...mi chiesi chi sarebbe stata Elena quella sera?, quella della cena o quella di oggi? Nel dubbio mi misi un pantalone e una camicia non troppo elegante, così da poter essere una via di mezzo.
Mi recai al ristorante dove aveva prenotato il tavolo,molto carino e informale, tra i vari quadri e arazzi appesi, notai con piacere che molti erano a sfondo tantrico, mi accomodai e dopo circa 15 minuti arrivò pure lei. Ancora una volta si era trasformata, il suo stile era tornato ad essere quello della cena, sotto un cappottino di pelle nera indossava un corpetto di pizzo nero e rosso, sotto una gonna nera di organza  semitrasparente abbastanza corta da lasciar vedere quasi del tutto le gambe dove indossava delle parigine. Era uno schianto, da far girare tutti i maschietti del ristorante.
La cena fu molto piacevole...i piatti pieni di spezie profumavano d'oriente...la musica sembrava essere ipnotica... l'atmosfera era afrodisiaca. Dopo l'ultimo bicchierino di Arrak, usciamo dal ristorante direzione E1, la discoteca che aveva scelto per il dopo cena. Dopo il tragitto in metro e qualche passo a piedi raggiungiamo l'ingresso del locale dove ci aspettano la sua coinquilina Lorena, ragazza romagnola, anche lei trasferita a Londra per lavoro, e una coppia di amici inglesi, Oliver ed Emily. Mentre in fila aspettavamo scambiando qualche chiacchera in un mix di italiano ed inglese, mi guardavo intorno, e mi rendevo conto che il mio outfit non era proprio azzeccato per il locale e la clientela presente, ma fortunatamente a Londra nessuno fa caso a come ti vesti.
Entrati dentro, posati al guardaroba i cappotti, mi ritrovai in un locale di musica techno/elettronica underground tipico di Londra. Dopo aver preso da bere ci dirigemmo nella mischia...dove centinaia di persone ballavano e si dimenavano come forsennati tra fiumi di alcol e non solo. Una serie di cocktail di fila mi permisero di uscire dal mio sentirsi "fuori luogo" e di perdere qualsiasi freno inibitorio, come già il resto del gruppo aveva fatto. Elena, mentre ballava, sempre di più cercava il mio contatto, spesso strusciava il suo fantastico culo sul mio pacco, che inevitabilmente si gonfiava. Anche Lorena non disdegnava di sentire la mia erezione, con le sue grosse tette contenute a stento da un top a fascia giallo fluo, che non avendo reggiseno sotto..spesso ballando scendeva lasciando intravedere delle grandi areole rosa intenso, veniva a strusciarsi come una gatta in calore. Ovviamente non potevo rimanere indifferente a queste provocazioni, visto anche lo scambio di sguardi maliziosi tra le due, e con le mie mani palpavo il loro corpi senza nessuna esitazione. Le guardavo mentre ballavano, sensuali, erano diametralmente opposte fisicamente, perché Lorena era più bassa e più tondetta, ma trasudavano erotismo entrambe, e la cosa stava cominciando a farmi fantasticare sulla possibilità di finire la nottata a letto in tre. Annebbiati dai fumi dell'alcool decidemmo di andar via dal locale.... saranno state le 4:30... salutammo la coppia di amici.. anche loro belli sfatti...e tutti e tre con un huber ci recammo a casa. Entrammo  barcollando, le ragazze avevo le scarpe in mano che avevano tolto in ascensore, a me la vescica stava scoppiando e chiesi alle ragazze dove si trovasse il bagno. Appena entrato sentii delle risate e la mia porta del bagno chiudersi a chiave, io esclamai < dai ragazze smettelela> ..ancora risate provenire dal saloncino d'ingresso...passarono circa 15 minuti e si sentii girare la chiave, uscì fuori e mi ritrovai davanti Lorena, mi guardo...mi mise una mano sul pacco e mi baciò con ferocia e dopo indicandomi una porta mi disse  < Elena ti sta aspettando...divertiti!> dopodiché andò verso la porta d'ingresso e uscì.
Mi diressi verso la porta socchiusa da dove proveniva una luce soffusa, appena entrati rimasi per un'attimo bloccato, trovai Elena sul letto con un completino intimo di pelle nero a pecorina legata mani e piedi con delle corde, su un tavolo frustini, sculacciatori, plug anali e altri "attrezzi del piacere" che stentavo a riconoscere, il letto in ferro aveva diversi agganci, quella stanza da letto non era come le tante viste, era un mix tra una stanza del piacere e delle torture.
Il silenzio fu bruscamente interrotto dalle parole di Elena < sculacciami! Sono stata cattiva!Cosa aspetti?>, quelle parole mi sorpresero, ancora una volta questa donna mi aveva stupito. Per me era la prima volta che praticavo BDSM, mi avvicinai e le misi una mano sul culo accarezzandola, ma lei rincarò la dose < che cazzo accarezzi? Colpiscimi! > . Dentro di me pensai...se vuoi questo...sarai accontenta, e comincia a sculacciarla con le mani, pian piano sempre più forte, mentre lei mi incitava ansimando, ci presi gusto, mi eccitava quella situazione, le spostai il perizoma e cominciai a colpire la sua fica che era già umida. Ad ogni mio colpo il suo culo diventava sempre più rosso e la sua fica si gonfiava e godeva sempre più, allora presi un plug anale in acciaio, ne scelsi uno abbastanza grosso , prima glielo misi in bocca...poi fatto di saliva glielo misi in culo in un sol colpo, lei sobbalzo ed emise un gemito di piacere e mi disse < scopami bastardo, voglio il tuo cazzo dentro> , ma avevo deciso che ancora non era arrivato il momento e cominciai a leccarle quella fica calda, alternando leccate più decise e profonde ad altre più veloci e superficiali, ebbe un primo orgasmo e subito dopo un secondo, i suoi umori colavano sulle sue gambe tremanti dal piacere. A quel punto la cambiai di posizione mettendola sul fianco rannicchiata ma lasciandole sempre mani e piedi legati, presi un frustino e lo feci scorrere un po' sulla sua pelle per poi colpirla sulla schiena un paio di volte che di riflesso inarcò mettendo ancora più in evidenza il suo culo e la sua fica, a quel punto mi spogliai completamente, il mio cazzo era già in tiro, la comincia a penetrare, ci andai giù duro per un po',con una mano la tenevo per i capelli mentre con l'altra la sculacciavo, i suoi gemiti rompevano il silenzio della notte così come il rumore dei nostri corpi che sbattevano, ebbi un forte orgasmo liberatorio e subito dopo lei, mi accasciai addosso mentre ancora ansimava, successivamente la slegai e mi sdraiai alle sue spalle, mentre esausti e ancora mezzi ubriachi ci rilassammo. La quiete durò poco, libera dalle corde si privò del suo bellissimo completino di pelle nera rimanendo totalmente nuda nel suo splendore, mi girò a pancia in su...si sdraiò sopra e cominciò a muoversi sinuosa mentre le sue labbra carnose accarezzavano la mia pelle...per tutto il corpo... fino a fermarsi sul mio sesso...che cominciò a baciare, in un primo momento, delicatamente...poi man mano che aumentava di dimensioni, anche se ancora provato, cominciò ad aumentare il ritmo...sempre più affamata di cazzo.. insaziabile...lo succhiava...mordeva... senza tragua...fino a farlo diventare totalmente duro e pulsante...e all'improvviso lo fece scomparire tutto in bocca fino alle palle, restai sorpreso, di pompini in passato me ne aveva fatti tanti,era sempre stata brava ma questa era una novità, con piacere notai che l'esperienza londinese aveva arricchito le sue capacità. Ad un tratto si fermò, allungò la mano verso il comodino e prese qualcosa che non riuscì a capire, riportò la sua testa tra le mie gambe e riprese quello che aveva interrotto, qualche altro colpo fino in gola, poi mi segó due tre volte stringendo con molta forza l'asta in modo da fare confluire tutto il sangue alla cappella che era diventata rossa e lucida al massimo delle sue capacità e mi applicò ciò che aveva preso dal cassetto, ovvero un anello fallico in lattice nero che posizionò alla base del cazzo cingendo pure i testicoli. La sensazione iniziale un po' dolorosa pian piano svanì..e venne sostituita da una sensazione di intorpidimento sensoriale e di non controllo motorio... mentre l'erezione in tutta la sua forza rimaneva inalterata. Prese delle cavigliere e polsiere...mi legò al letto...la guardai negli occhi...aveva il fuoco dentro...mi salì addosso...si punto il cazzo nella fica e si sedette...in modo da non lasciare neppure un centimetro fuori...e cominciò a fare su e giù...alternando movimenti veloci e brevi a movimenti più lenti e profondi...fino a volte a lasciarsi cadere totalmente sul cazzo impalandosi. Era una furia..mi stava letteralmente scopando come fossi un suo dildo di gomma...non gli interessavo minimamente io...ma solo il suo piacere...stava soddisfando la sua voglia. Venne una prima volta...ma non era ancora sazia...e dopo essersi ripresa...comincio di nuovo a muoversi in maniera indemoniata. Il mio cazzo era totalmente in balia di Elena e grazie anche all'anello resisteva nella sua erezione. Quando arrivo il suo secondo orgasmo...ebbe degli spasmi fortissimi...conditi da una squirtata abbondante che inondò il mio addome. quest'ultimo orgasmo l'aveva devastata, il suo viso era stravolto, il suo trucco degli occhi sbavato, si accasciò su di me, sentivo il suo cuore battere ancora a mille...con le mani tolse l'anello fallico, io ebbi un sollievo in quanto stava diventando fastidioso...lentamente...prese in bocca il mio cazzo...e cominciò un pompino dei suoi che poco dopo mi portò a venire, anche io ero provato da questa esperienza che non mi sarei mai aspettato, subito dopo ci addormentamm stremati.
L'indomani in tarda mattinata la voce di Lorena ci svegliò e non curante se fossimo vestiti o meno entrò in camera, per portarci la colazione esclamando con il suo accento romagnolo < Vi siete divertiti brutti porci eh!? La prossima volta però fate giocare pure me!!!>. Dopo la colazione e una doccia andai via, le ragazze dovevano andare a lavoro, io mi recai al b&b per cambiarmi per poi fare un giro per la città in relax, avevo bisogno di recuperare le forze... c'era la richiesta di Lorena da accontentare quella sera....

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