Era proprio molto carina.
di
Manganello...ex Batacchione.
genere
etero
Un piovoso pomeriggio di Novembre mi fece ugualmente smuovere ed uscire così da casa. Non sapendo cosa fare, dove andare, decisi per il centro commerciale dove avrei potuto comprarmi qualcosa per cena magari già pronto ed in seguito sarei andato poi dritto al reparto "fai da te" dove certamente ci sarebbero stati articoli interessanti coi quali certo potevo rinchiudermi in cantina dove trapani ed altro mi facevano passare il tempo distendendomi nel crearmi cose piacevoli per me, come portapipe...sono un accanito fumatore di pipe! Stavo quindi per andare a procurarmi la cena ma la graziosissima figurina di una sventolina, bionda, bassina, ben formata, rapì il mio sguardo ed istintivamente, seguii i suoi movimenti nel camminare ancheggiando talmente voluttuosamente, stuzzicando il mio desiderio sessuale, così appunto lasciai perdere cena e fai da te, seguendo lei passo per passo e, mentre volteggiava tra scaffali di abitini da bambola come lei, le squillò il telefonino al quale subito rispose. Rimasi lì, a pochi metri da lei osservandola parlare muovendo la carnosa, sensualissima boccuccia tinta di rosa di rossetto e fantasticavo che stava parlando con il suo uomo che la cercava per amoreggiare con lei...beato lui! La telefonata fu brevissima e quando ripose il telefonino nella borsetta, la vidi posare il vestitino che forse avrebbe acquistato per come lo osservava, tastava ma poi, appunto, lo lasciò al suo posto e velocemente si diresse alla scala mobile. Decisi di seguirla e vedere come si spostava in città, scendendo con lei a dovuta discreta distanza ed arrivammo al parcheggio sotterraneo dove la vidi salire su un'auto sportiva, rosso fiammante, assai costosa...e che caspita di lavoro le permetteva di possedere una macchina sportiva di gran classe ( ?!? ). Volli pedinarla e mi mantenei a poche decine di metri fino a quando si fermò a via Giolitti davanti ad un portone scuro. La vidi telefonare e subito dopo sentii bene lo scrocchio della serratura e si aprì. Dopo la bambolina sparì dentro il palazzo lasciandomi col pensiero su cosa avrebbe fatto lì. Chiaro che, vivendo io da solo da anni, subito fui scosso dal mio pisellone che scattò con una erezione indomabile ed allora...cosa fare in merito? Mi sparavo una sega in macchina...eh no...diammine. Dovetti per forza mettermi a cercare "compagnia" sui siti sulle Escort. Feci scorrere le pagine di Internet fino a fermarmi dove risaltava tra tutti i siti un portone indipendente in via...Giolitti. Ero appunto lì! Telefonai subito ed una voce dal tono di signora matura mi rispose subito, descrivendomi cosa avrei trovato lì: una ragazzina alle sue prime esperienze, perciò tutta da guidare nei giochi sessuali ed era al suo secondo rapporto in quanto proprio in mattinata era stata sverginata ma chiaramente era ben sretta la fighetta e di vergine aveva ancora il culetto. Il discorso mi fece eccitare bestialmente e già sognavo di scopare ed inculare il frutto proibito della minorenne. Chiesi il numero del portone e quando me lo disse, le confermai di essere proprio casualmente lì davanti e così le dissi di aprirmi che antravo subito. Sentii lo scatto ed il portone si aprì ed io mi fiondai dentro velocemente. Era lì ad attendermi una signora sulla cinquantina che mi sorrise, invitandomi a seguirla in un salotto, dove ci accomodammo sul divano e lei suonò un campanello; poco dopo fui fulminato, folgorato dalla visione della stessa biondina che avevo seguito fino a lì ma non era vestita come prima ed era simile al personaggio "Lolita", infatti indossava una magliettina aderente che risaltava il seno, poi un gonnellino stile scozzese ed i classici calzettoni bianchi, poi le treccine e finti nei sul visetto. Le cosce erano tornite e la signora volle prendere l'iniziativa di scoprirle le natiche sode ed elastiche abbassando gli slippini, facendomi notare che Alice, così la chiamò, aveva un gran bel culetto ed a quel momento, appunto, era illibato e provò ad infilarle un dito all'ano ma la ragazzina lasciò emettere un gridolino per il dolore provato e subito gli slippini furono tirati sù a coprire quella meraviglia della natura. Dopo che mi chiese duecento euro, la prese per mano facendola girare su se stessa e poi mi disse di seguire lei e la ragazzina fino alla camera da letto. Entrati lì, io mi spogliai subito, facendole rimanere entrambi sbalordite del mio manganellone gonfio e duro come fosse di acciaio, poi la signora fece spogliare Alice e la sdraiò sul letto a pancia sopra e si spogliò anche lei a fianco della bambolina ed io spalancai le coscette ad Alice, leccandole la fighetta che alle prime slinguate la fecero gemere a tal punto che subito dopo alcuni spruzzi di umori di piacere zampillavano tra le coscette. La cinquantenne che poi seppi chiamarsi Lucia, si sdraiò mettendosi di fianco per poi fare girare anche a me di fianco senza che interrompessi la leccata di figa e lei si prese il cazzo in bocca iniziando a succhiarlo. Dopo che passai a leccare i capezzoli alla biondina, poi ciucciandoglieli a fondo, risalendo dietro alle orecchie, dissi a Lucia di rigirare Alice per leccarle il culetto. Lì Alice fece finta di avere una gran paura a ricevere il mio manganello lungo e grosso a tal punto da farla spaventare e quindi supplicò Lucia di non farle rompere il culetto da quel poderoso cazzo. Lucia recitò benissimo la parte della commerciante che non bada a nulla pur di intascare soldoni ed infatti, senza neanche cercare di incoraggiare e di confortare la bambolina, mi chiese di tenerle le cosce divaricate e passò subito a spalmare gel sull'ano che Alice già cercava di stringere evitando di essere deflorata. Dopo che Alice era pronta ad essere inculata, Lucia si spostò tenendo i polsi bloccati con una fascetta stringicavi ( li usano gli elettricisti ) e si mise a tenere ferma la testolina ad Alice, mettendosi poi a cosce spalancate costringendo così Alice a leccarle la figa mentre veniva inculata da me. Io, straeccitatissimo mi spostai appoggiando il glande all'ano ed iniziai a spingere dentro il cazzone e lì iniziarono le grida acute della povera bambolina. Non ebbi alcuno scrupolo, avendola vista guidare un'auto, quindi io non stavo violentando una minorenne ma inculando una maggiorenne quindi era consapevole e favorevole ad essere sottoposta ad una pratica sessuale. La forsennata corsa al piacere da parte mia e non certo per Alice che strillava di continuo, esortandomi a fermarmi e fare uscire dal suo lacerato sederino il dolorosissimo cazzone: Uscii sì dal suo buchetto ma solo dopo essermene venuto godendo pazzamente e piacevolmente. Lucia si mise a slinguare il culetto ad Alice e poi le ordinò di ripulire il mio cazzo con la sua lingua. Alice si rifiutò subito, senza esitare ed allora Lucia mi pregò di tenere ferma Alice per poterla punire sculacciandola intensamente. Dopo un pianto dirotto Alice soccombette all'ordine ricevuto prima e slinguò a fondo il cazzo un poco smerdato. Dopo che la biondina rientrò in camera dal bagno, la feci mettere a pancia sopra e la penetrai nella fighina già sgocciolante di umori per il desiderio di essere scopata dal mio notabile strumento di piacere. Godemmo entrambi magnificamente, tanto che le promisi di ritornare nuovamente lì ma Alice non disse nulla e se ne andò al bagno tornando poco dopo e non potei non notare che stava infilando in una mia tasca un bigliettino. Dopo che salutai le due donne, uscii dal portone e non attesi di salire in macchina ma andai a cercare in tasca il misterioso biglietto, dove trovai le seguenti parole:" Pisellone non venire più qui ma chiamami al mio numero, così i duecento euro li dai a me." Sotto seguiva il suo numero!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Era proprio la mia collega 2.
Commenti dei lettori al racconto erotico