Il ritorno di Giada

Scritto da , il 2022-11-11, genere tradimenti

Giada ormai sta diventando la mia co-protagonista dei racconti di cui vi rendo partecipi
D’altronde non credo potrebbe essere altrimenti, visto tutto il tempo che abbiamo passato assieme e le porcate che abbiamo fatto
Ma quello che vi racconto oggi (e come sempre è storia vera) non riguarda quanto trascorso nel lontano passato, bensì un episodio molto più recente
Come forse qualcuno ricorderà, viaggio molto per lavoro (si veda il mio primo racconto “Viaggio in treno”), e di recente sono stato impegnato in un progetto in medio oriente, regione da cui sono stato adottato dall’ormai lontano 2016
In concomitanza con questo progetto, i miei genitori festeggiavano 50 anni di matrimonio, quindi era ovvio che tornassi per qualche giorno in Italia per i festeggiamenti
Anche la mia signora, che si trovava invece in Russia, si è sobbarcata un viaggio abbastanza difficoltoso per raggiungerci e festeggiare
Fatto sta che, nelle settimane antecedenti il viaggio, con Giada non si chattava più soltanto di temi a carattere familiare, di come vanno i figli a scuola, del lavoro, etc.; piuttosto spesso spesso si divagava, invece, ricordando quanto fatto in passato, la vita insieme, le esperienze … e più volte tra una battuta e l’altra si avanzavano ipotesi su come sarebbe dare una rinfrescata ai ricordi di un tempo ormai forse troppo lontano
Una sera, addirittura, preso da un impeto incontrollabile, le avevo chiesto di mandarmi una foto delle tette via WhatsApp perché volevo vedere se me le ricordavo bene, cosa che lei ha fatto immediatamente (le è sempre piaciuto mettersi in mostra, credo che la mia richiesta l’abbia molto lusingata), facendo sì che la sega della serata fosse a loro dedicata
Fatto sta che, arrivati in Italia, vado a trovare lei ed i ragazzi insieme alla mia signora, si sta un po’ tutti insieme, si fanno 4 chiacchere, un buon caffè eccetera
Al rientro nella nostra accommodation, mi arriva un messaggio: “Mi fa sempre molto piacere rivederti, dici che riusciamo a prenderci del tempo da soli? Mi è venuta una strana voglia …”
“Non te lo prometto, ma faccio il possibile … sei libera sabato pomeriggio?”
“Penso di sì, al limite una scusa la trovo,dai 😉 “
Decido quindi che mi devo inventare qualcosa al volo, ho una voglia matta di affondare la faccia in quelle splendide tettone che mi avevano fatto perdere la testa già a 21 anni (sebbene quella volta lei, a 18 anni appena fatti, avesse “solo” una quarta …) e so che il tempo a mia disposizione è molto limitato
“Ok, allora diciamo che potresti dire a tuo marito che devi andare a cercare un regalo di Natale per i tuoi, io mi invento qualcosa con Masha, e poi ci troviamo davanti al Motel Del Cane Rognoso (nome di fantasia, ovviamente …) per le 14”
“Ok”
“E cancella la chat … Masha non sa leggere l’italiano ma il tuo uomo ed i ragazzi sì 😉 ”

Arriva sabato, nel frattempo io ho avvisato Masha e prenotato 4 ore nel Motel, chiedendo anche all’impiegato che ha preso la mia chiamata di fare in modo che nel mio frigo possa trovare una bottiglia di vino bianco frizzante
Come da accordi alle 14 sono fuori dal motel, lei come suo solito arriva con una decina di minuti di ritardo, ma tanto io non me la prendo mai e lei lo sa, quindi vinciamo tutti
Ci abbracciamo e ci diamo un bacio sulla bocca, cosa che non succedeva da 9 anni, da prima della nostra ultima litigata come coppia
Solite pratiche burocratiche alla reception, ci danno la chiave della camera raccomandandoci di liberarla per l’orario stabilito
“Faremo del nostro meglio” dice lei all’impiegata “ma tanto paga lui 😉…” e le sorride
Non appena entrati in camera, è il delirio
Ci avvinghiamo immediatamente ed incominciamo a baciarci e toccarci dappertutto, mentre le nostre mani cercano gli abiti dell’altro per toglierli il più velocemente possibile
La prendo per la vita e la dirigo con forza verso il letto, dove la spingo per poi salirle subito sopra e riprendere a baciarla e toccarla ovunque
Le tolgo (“strappo di dosso” sarebbe invero il termine più appropriato …) maglietta e reggiseno, ed eccole lì: indubbiamente le mie tette preferite, una sesta abbondante o forse addirittura una settima … capezzoli marroni e larghi su pelle ambrata, grosse tanto da dover usare 2 mani per prenderne una
In un nanosecondo mi tornano in mente migliaia di immagini, di quante volte le ho toccate, leccate, succhiate … di quante volte ho infilato il mio cazzo lì in mezzo e quante volte le ho imbiancate per bene
Ma non è il momento di pensare al passato, è ora di agire, ed anche Giada sembra essere parecchio impaziente a riguardo
Lo devo ammettere, è diventata molto più intraprendente di quanto fosse quando stavamo insieme: evidentemente il suo uomo non è uno che prende l’iniziativa come il sottoscritto e questo l’ha probabilmente spronata nel corso degli anni a tirare “fuori le palle”
Mi sposta e mi fa sdariare supino, con le gambe penzoloni dal letto; dopodichè si mette in ginocchio davanti a me e mi abbassa pantaloni e mutande fino alle caviglie
“Wow, che bello che è diventato” mi dice “non me lo ricordavo così!!”
“Ti ho detto che mi sono fatto circoncidere, no? Beh, questo è il risultato 😉”
“Bene” dice, ed in tempo zero se lo infila già bello duro fino alle tonsille
“Wow, Tata, che carattere!!”
Lei si stacca e si blocca di colpo, fissandomi con uno sguardo che oserei dire minaccioso, e mi dice una cosa che mi lascia davvero di stucco
“E’ più di un anno che non faccio un pompino come si deve, adesso te ne stai buono buono che prima di fare sul serio voglio assaporarti bene”
Mi ricordavo che era molto brava a fare pompini, e del resto aveva imparato a farli sul mio cazzo … ma devo ammettere che con gli anni era migliorata parecchio …
Invece di fare il solito “noioso” (si fa per dire ovviamente …) su e giù con la testa, si diletta a lungo con la lingua, a volte mi stuzzica la cappella coi denti e mi mordicchia lo scroto, si infila il cazzo fino alle tonsille e si ferma più e più volte tenendomelo avvolto completamente fino alla base
Dopo un po’ si stacca e mi guarda un po’ perplessa
“Ci impiegavi di meno una volta” mi dice “fatto tanta pratica negli anni, eh?” e mi stacca un morso abbastanza deciso sui coglioni
“Ahia, e che cazzo!!” protesto io “ e questo per cosa sarebbe??”
“Per avermi fatto sposare uno che mi scopa una volta al mese da 5 anni ormai, mentre te hai una 30enne che probabilmente si fa sbattere come una portiera ogni volta che ce l’hai duro, cosa che scommetto capita almeno ogni giorno!! Bastardo!!”
… e poi, come nulla fosse, dopo avermi sorriso e fatto l’occhiolino come a scusarsi, riprende a spompinarmi
Nonostante il male assurdo, sono prossimo alla sborrata, lei lo capisce e mi lascia intendere che non ha intenzione di sprecare nulla del mio dolce succo: quando il fiotto comincia ad uscire prepotente, mi prende il cazzo in gola completamente, facendomi venire direttamente sulle tonsille
Poi, come facevamo sempre quando stavamo insieme, ci baciamo appassionatamente per un po’
“Andiamo a farci un bel bagno caldo nell’idromassaggio, visto che lo paghi sarà il caso che ne approfittiamo” mi dice, mentre si alza e mi prende per mano
Entrati in bagno, apre l’acqua e poi continua la sua opera di svestimento, restando in pochi attimi completamente nuda
“Mi raccomando, non bollente che sai che non la tollero, eh?” dico
“Cosa, l’acqua o la mia figa??” mi chiede, maliziosa “Perché per la prima possiamo provarci, per la seconda c’è poco da fare, è in fiamme ….”
“Fammi sentire se è vero” le dico, e la invito a sedersi sul bordo della vasca
Lei lo fa con evidente piacere, ed allarga le gambe mostrandomi lo spettacolo della sua passera completamente depilata, dove infilo immediatamente un ditino di prova per “tastare” la temperatura
“Ceretta, per l’occasione?” sorrido “Non credevo fosse necessaria per andare in un cantro commerciale“
“No, per quello no, ma non volevo che ti restassero troppi peli in bocca” e, così dicendo mi prende per la nuca tirandomi verso di sé
“E’ il tuo turno” continua “quello non si fa fare i pompini, figurati se me la lecca…”
“Chi cazzo hai sposato, un prete??” rido sguaiatamente
“Fatti i cazzi tuoi e datti da fare!” … wow, la mia Tata è cambiata, e molto, mi sa proprio che è meglio che non la faccia incazzare …
Inizio ovviamente quindi a leccargliela, come so che le piaceva tanto: qualche morsichino qua e là, ogni tanto stuzzico il clitoride con la lingua e con le dita, di tanto in tanto infilo un ditino (o due … tre … quattro …) per stimolare ulteriormente
“Dio, come mi mancava … continua, ti prego, non fermarti, continua ….”
E chi si ferma …
Lei è seduta sul bordo della vasca e con le mani ci sta letteralmente avvinghiata come un’aquila su di un ramo, tant’è che le nocche sono sbiancate a causa della pressione che sta esercitando; mentre la testa ruota all’indietro e l’orgasmo dirompe, furioso come poche volte l’avevo visto in vita mia, la tengo forte per i fianchi perché ho seriamente paura che mi possa cadere nella vasca
Evidentemente, scopare così poco come mi ha detto che fa con suo marito non va affatto bene per una 42enne che, me lo ricordo bene, a 20 anni la usava come se non fosse stata sua; glielo faccio notare, al che mi becco uno schiaffone mica da ridere, che nella realtà dei fatti mi sorprende, piuttosto che farmi veramente male
“Taci, ho detto, hai ancora da fare!” ed il sorriso diventa ancora più maligno
Dopo che, evidentemente senza poter porre alcuna resistenza, le ho ripulito per bene la passera con la lingua per qualche minuto, mi alzo e la bacio appassionatamente per qualche secondo; poi tocco l’acqua nella vasca per tastare la temperatura che, stranamente ed in maniera del tutto inaspettata, non è ai livelli della lava del Vesuvio durante un’eruzione
Ci sediamo quindi nella vasca, lei aveva aggiunto del bagnoschiuma al cocco e, dalla schiuma formata dallo stesso, si poteva vedere perfettamente il suo decolletè: che tette fantastiche, non riesco a staccare gli occhi da quel ben di Dio, quanto cazzo mi sono mancate
Dopo pochi minuti mi alzo, vado verso il frigo bar della camera incurante di essere bagnato come un pulcino, e prelevo la bottiglia di prosecco che il solerte impiegato de il Motel del Cane Rognoso, mi ha fatto preparare nel frigo, oltre a 2 bicchieri tipo Flute; già che ci sono, mentre lei mi aspetta in vasca senza sospettare nulla, ingoio una pastiglia di Viagra portata apposta per l’occasione
“Ah, non hai badato a spese, vedo” dice lei, vedendomi entrare in bagno con bottiglia e bicchieri “ … lo sai che te l’avrei data anche nel parcheggio del supermercato su una Panda scassata, vero?”
“Certo che lo so 😉 Ma mi andava comunque di coccolarci un po’”
E così dicendo rientro in vasca dove beviamo tutta la bottiglia, chiaccheriamo poco di temi seri (scuola dei ragazzi, famiglie, ecc.) e passiamo la maggior parte del tempo discutendo di temi sessuali, esperienze passate (non sono il primo con cui va da che è sposata, me lo aspettavo ed, onestamente, sono contento perché il cornuto se lo merita)
Usciamo dalla vasca dopo circa mezz’ora, la temperatura dell’acqua si è fatta oramai poco piacevole e non ha senso restare più a lungo … inoltre il tempo passa, bisogna fare in modo di non sprecarne e godersi tutti gli attimi possibili; il tutto senza contare che il viagra sta facendo effetto in maniera molto notevole
Fuori vasca iniziamo ad asciugarci a vicenda con dei salviettoni, da lì iniziamo poi nuovamente a toccarci ed a baciarci, prima con calma, poi con sempre più foga finchè la dolcezza si trasforma in impeto e ci catapultiamo letteralmente sul letto
La butto sotto di me e senza tanti complimenti le allargo le gambe, mettendo nuovamente in bella mostra la sua splendida passera; il mio uccello è di marmo, la cappella è gonfia e viola, lo infilo senza tanti complimenti e inizio a pompare più forte che posso
Lei viene letteralmente in pochi secondi, è evidente che nessuno la scopa da tempo
Io invece sono ancora molto lontano dal traguardo; continuo a scoparla da sdraiata per parecchi minuti, cercando di dare colpi sempre più decisi nonostante stia facendo abbastanza fatica e cominci a mancarmi il fiato
“Sono stanco Tata, sali sopra tu, per favore”
Mi sdraio a pancia in su, lei si mette a cavalcioni sopra di me e si infila l’uccello nella figa, iniziando a cavalcarmi
E lì, ecco il momento che aspettavo di più: mentre mi scopa, saltandomi letteralmente sull’uccello, le sue tettone sballonzolano su e giù
E’ uno spettacolo magnifico: le prendo, le schiaffeggio, strizzo con forza i capezzoli più e più volte, mentre il mio uccello non molla niente della sua erezione fantastica e lei continua a scoparmelo con sempre più forza e vigore
Passati parecchi minuti, mi guarda nuovamente perplessa
“Hai preso qualcosa o sei diventato davvero così bravo?”
“Che cazzo te ne frega, non ti piace?” e via un colpo secco di bacino che la solleva di peso
“Certo che mi piace” riesce a dire nonostante la voce rotta dai miei colpi “ … pensavo solo che se ne hai ancora per un po’ potresti rompermi il culo, no?”
“Sieditici sopra, allora”
Si alza estraendo il mio membro dalla sua figa, girandosi poi per darmi la schiena; poi con le mani si allarga le chiappe mettendo in mostra il buchetto del culo, di un bel colorito rosa scuro
“Lo vedi?” dice “non ha preso più cazzi da quando me l’hai dato tu l’ultima volta, questo l’ho sempre tenuto solo per te … Ora visto che son passati quasi 10 anni, se mi ti siedo sul cazzo ci facciamo male entrambi, vedi di fare qualcosa di più utile” e così dicendo si mette a pecora di fronte a me, appoggia la testa sul materasso e con le mani allarga di nuovo le chiappe per farmi vedere nuovamente il buchetto
Io mi alzo e ci metto immediatamente la faccia: un po’ di saliva, un leggero massaggio con 2 dita che poi lentamente lo penetrano, per terminare con una leccatina veloce veloce giusto prima di appoggiare la cappella all’ingresso
“Sei pronta, Tata?”chiedo, ma prima che lei abbia modo di rispondermi, dò una spinta bella decisa ed in men che non si dica ci sono dentro; lei molla la presa sulle sue grosse chiappe ed agguanta lenzuolo e materasso, stringendoli allo stesso modo in cui stringeva il bordo della vasca poco tempo prima
E’ evidente che le sto facendo male, ed anche io sto accusando il fatto di essere entrato così di prepotenza, ma non importa a me come non importa a lei: in preda agli spasmi, continua a ripetermi di non fermarmi, di continuare, che vuole che glielo rompa …
La sto tenendo per i capelli, glieli tiro con una mano mentre con l’altra la sculaccio ripetutamente, intanto che il mio cazzo continua a pomparle il buco del culo con una violenza che non ricordavo nemmeno di avere
Passano ancora parecchi minuti, la prendo per i fianchi e spingo sempre di più, sbattendo con violenza i coglioni sulle sue chiappone; dopo un po’ capisco di essere prossimo alla seconda eiaculazione giornaliera
“Ci sono quasi, Tata”
“Vienimi nella figa, ti prego, voglio sentire dentro la tua sborra”
Le esco dal culo, entro nuovamente nella figa e dopo pochi colpi vengo nuovamente, in maniera peraltro molto abbondante; lei è finalmente appagata ed io non sono da meno, mi ci sdraio sopra lasaciandole dentro l’uccello che a poco a poco sta diventando molle, estraendolo di lì a pochi istanti
Siamo entrambi esausti e molto soddisfatti, ci sdraiamo uno di fianco all’altro ed io la abbraccio, accarezzandole la testa e coccolandola come mi piace fare
Uno sguardo all’orologio, sono solo le 16.30, abbiamo ancora un’ora e mezza
“Abbiamo fatto 30, facciamo 31, che ne dici?” le chiedo
“Cosa cazzo hai in quella testa bacata?” mi risponde lei, evidentemente preoccupata “di cosa stai parlando?”
“Pensavo potevamo farci portare in camera un’altra bottiglia e magari un po’ di frutta per rilassarci, prima che venga l’ora di andare … credo che per oggi siamo a posto con QUELLO, quindi potremmo passare altro tempo piacevolmente insieme in altro modo”
Detto fatto, chiamo la reception e chiedo di avere un’altra bottiglia come la precedente, oltre ad un po’ di frutta
Quanto richiesto arriva di lì a poco, stappiamo la bottiglia brindando “ad una chiavata come non se ne faceva da tempo” e beviamo, contenti di esserci ritrovati dopo così tanto tempo e di aver passato un pomeriggio gradevole e senza pensieri
“Ti devo confessare una cosa, Tata” dico io ad un certo punto
“Qualcosa di cui dovrei preoccuparmi?”
“No, ma và, stai tranquilla … Volevo solo che sapessi quanto mi sei mancata tu ma soprattutto quanto mi sono mancate le tue tette”
“Ah ecco” dice lei, facendo poi finta di essere offesa, quando in realtà so benissimo che ne va fiera e ne ha sempre fatto la sua arma vincente
“Ma non mi sembra che ti ci sia divertito più di tanto oggi, vogliamo provare a porre rimedio?”
“Proviamo” 😉
Mi si avvicina guardandomi languidamente, camminando a gattoni sul letto, finchè le sue tette sono sopra il mio cazzo, tornato duro per celebrare propriamente quella visita che ormai sia io che lui non ci aspettavamo; poi si abbassa leggermente finchè un capezzolo si appoggia alla mia cappella, ed inizia a muovercisi sopra per stuzzicarmi
Poi sale di più verso la mia bocca, dove infila la lingua per una gustosa limonata; a seguire sale ancora un po’ e, prendendosi una tetta in mano, mi avvicina alla bocca il capezzolo, che io inizio a leccare e succhiare come piace ad entrambi
Sta in questa posizione, lasciandomi succhiare e leccare a turno entrambe le tette, per qualche minuto; dopodichè si porta con le tette all’altezza del mio uccello, che viene prontamente intrappolato nel loro mezzo
Stringendole con le mani, inizia a muoverle su e giù per il mio cazzo
Mi metto un cuscino sotto la testa per poter meglio godere di quello spettacolo; lei mentre continua mi sta guardando
“Ti piace, eh?” si stacca e mi schiaffeggia con violenza sulla cappella
“Ahia ….volevo dire, sì mi piace continua per favore”
“Scopamele…scopami le tette, brutto porco”
Si sdraia supina, io mi metto a cavalcioni col cazzo all’altezza del suo petto e lo infilo nel mezzo delle 2 sorelle, lei di nuovo le stringe tra di loro ed io inizio a scopargliele
“Sei diventata molto troia lo sai vero?” dico, mentre cerco di spingere più forte che posso
“Lo sono sempre stata, dovresti saperlo”
Dopo qaulche minuto sono un'altra volta al limite; poco prima di dare gli ultimi colpi, le esco dalle tette e le caccio di prepotenza l’uccello fino in fondo alla gola, sborrando nuovamente quel poco che mi restava
Sono sfinito: mi sdraio da parte ed allargo le braccia in segno di resa
Qualche minuto di coccole, poi ci alziamo, una doccia veloce e lasciamo il motel, con quasi 4 minuti di anticipo sull’orario previsto
Ci salutiamo, d’accordo entrambi di non parlarne con nessuno, e nella speranza di poter ripetere la cosa al più presto…

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