La mia famiglia innanzi tutto (4)

Scritto da , il 2022-11-08, genere bisex

La famiglia, innanzi tutto (Parte 4)

Scioccato, presi dalla mano di mio fratello il tavogliolino senza avere il coraggio di incrociare il suo sguardo. Lo portai alla mano sporca e con difficoltà riuscii ad asciugare l’abbondante sborrata che mio padre aveva sversato sia nella figa della mia ragazza che nella mia mano, buona parte colata fuori proprio dal suo sesso umido. Avevo il cervello che mi scoppiava, il cuore a mille...credevo di svenire. Stavo prendendo coscienza che in quei pochi minuti precedenti, si era consumato qualcosa di incredibile, di paurosamente incredibile che aveva come dazio maggiore quello di pagare, probabilmente, lo stravolgimento di tutti i miei rapporti personali e familiari. Personali, per quanto riguardavano quelli con la mia ragazza, familiari invece, per quanto riguardavano quelli con mio padre a cui si erano aggiunti, inaspettatamente, anche quelli con mio fratello. Anna come nulla fosse accaduto, si alzò dal grembo di mio padre che nel frattempo si era ricomposto, chiedendo ad alta voce e con la sua tipica e ben nota allegra cordialità, chi volesse del caffè caldo e qualche fetta di pandoro. Molti aderirono compiaciuti alla sua richiesta a cui si offrì per aiutarla nella preparazione, quella povera ignara donna di mia madre che si rivolse a me compiaciuta dicendomi” tieni una ragazza d’oro Carlo...tienitela stretta stretta perchè ragazze così belle e così brave come Anna..non se ne trovano”. Ad essere bella, lo era e lo era tanto...brava, adesso, dipendeva dai punti di vista. Per me, mio padre e mio fratello era certamente una gran brava porca. Mi alzai anche io per andare al bagno soprattutto per lavarmi la mano. Mi guardavo allo specchio e sorprendentemente notai il mio volto molto sereno al contrario di come mi sentivo. La cosa mi rassicurò perché avevo il timore che qualcuno tra gli amici e parenti presenti in casa, avessero potuto leggere nel mio volto una sorta di turbamento che credo, in quel momento, avrebbe aggiunto un altro trauma a quello che stavo vivendo. Ciò nostante, preferii sciacquarmi la faccia ma ogni volta che mi passavo le mani in faccia, avevo la sensazione di sentire l’odore dello sperma di mio padre. Come se quella sborrata stesse segnando profondamente non solo il mio cervello, ma anche il mio corpo facendo percepire sensazioni irreali. l’associazione a quell’odore determinò l’insorgere di una improvvisa erezione. Sbottonai il pantalone e mi ritrovai con il cazzo durissimo, scappellato al massimo, teso e con la classica goccia di presborra a renderlo piacevolmente lucido. Il filetto sotto la cappella tesissimo, i coglioni contratti: ero arrapatissimo ed avevo voglia di godere. Chiusi gli occhi e cominciai a segarmi lentamente tentando di tradurre in immagini, tutto quello che era accaduto poco prima. Nella mia fantasia vedevo la mia mano toccare la figa aperta di anna con sotto la cappella dura di mio padre...scorgevo il mio dito che ne disegnava i controni della cappella...vedevo la mia mano quando avvolgeva la mazza di mio padre per metterla nella figa della mia difanzata...la sega che gli facevo e la masturbazione che proocavo ad anna...poi la sborrata..copiosa di mio padre...la figa che quasi squirtava di anna...lo sperma di mio padre che s’impossessava dell’intimità della mia donna facendomi pensare ad una sua pericolosa gravidanza...ero li per li per venire quando mi giunge la notifica di un wapp...era Anna: dove sei Carlo...ed io: in bagno...vieni..ti aspetto”..e lei: “arrivo subito”. Passarono non più di un pai di minuti. Avevo lasciato la porta chiusa ma non a chiave. Anna entrò senza bussare e senza dirmi nemmeno una parola, si attaccò alla mia bocca in un bacio carico di voglia ed allo stesso tempo di tanto amore. La mia Anna, la mia fidanzata, la mia futura sposa, mi baciava con tanto amore, con quello stesso amore che oggi sono sicuro, continua a provare per me, suo marito, padre dei suoi figli, ma soprattutto un oggetto di valore e di piacere di cui servirsene all’occorrenza, ben sapendo, oggi, che la mia sofferenza, il mio disagio per la sua disinibizione, la mia vergogna talvolta causata dalle sue esagerazioni non tanto per il suo piacere, ma per mostrare agli altri quanto piacere puo’ dare sottoponendomi ad ogni forma di perversione, che fanno di Anna, mia moglie, il mio amore incodizionato, l’ossigeno dei miei polmoni e la mia vita stessa, forse dopo i figli, il vero motivo per cui desidero tanto vivere. Il suo bacio era carico di erotismo. La porta del bagno richiusa alle sue spalle. Mi prende la mano mentre mi bacia:”toccami carlo…toccami ancora”…io non voglio altro…scendo verso il suo grembo, scosto il minuscolo vestito e come d’incanto, la trovo senza slip, la figa ancora inzuppata del suo orgasmo traditore con mio padre…infilo le dita..è ancora impiastricciata della sborra di mio padre, a cui, per fortuna, devo questa sua stessa caratteristica, riuscendo anche io (ancora oggi, a 55 anni), esibire schizzi copiosi, densi e prolungati di bollente sperma. “…leccati le dita carlo…dai…lecca la sborra di tuo padre condita dai miei umori”…anna non di dette nemmeno il tempo di risponderle, riprendendomi a baciare e ad usare le dita che affondavo nella sua fica che aveva dischiuso allargando le cosce come se volesse pisciare in piedi, e come oggi, davanti a me nelle nostre calde intimità coniugali che mi concede, affonda il vibratore dimostrandomi quanto e come gode anche senza accoppiarsi con me. Prese la mia mano, la sfilò da sotto il vestititno e lentamente, continuando a farcire la mia bocca della sua saliva e della sua calda lingua, raggiunse il mio volto. Le mie dita erano piene di sperma denso e scivoloso…come un automa, staccai la mia bocca dalla sua ed attesi che lei godesse del suo gesto…mi aprì il palmo della mano, raggiunse con l’altra mano libera la mia nuca spingedomi labocca, lentamente, verso il palmo della mia mano che conteneva il seme di mio padre. :”leccalo tutto per bene…piano piano…fammi vedere quanto mi ami…doimostramelo dai…” tirai lentamente la lingua fuori e con la punta ricurva, inziai a leccare tutto la sborra di mio padre in maniera tale da farla scivolare sulla superfice piatta della lingua iniziando a gustare il sapore di mio padre nell’esatto momento in cui il suo sperma raccattato dalla fica della mia fidanzata, inizò ad imbrattarmi le papille gustative e afrmi assaporare il gusto dello sperma. Il mio cervello prse il controllo, leccavo avidamente la mia mano provando un piacere cerebrale mai provato prima…godevo letteralmente a dimostrarmi cornuto, leccasborra e servo della mia fidanzata. Più leccavo e più speravo la sborra di mio padre si riproducesse nel palmo della mia mano, tanto ero diventato ingordo di sperma e tanto godevo nel servire la volontà perversa della mia donna. Avendola completamente ripulita, senza attendere oltre, mi sdraiai a terra: “anna..siediti sulla mia faccia..allarga le cosce e mettimi la fica in bocca..dai…lo desidero…mmmhh”…anna orgogliasa forse di aver avuto la conferma di quanto io ormai dipendessi da lei e dai suoi piaceri, si mise sopra di me ed iniziò ad allargare i suoi muscoli vaginali mostrandomi contemporaneamente le bellissime contrazioni del suo ano, leggermente scuro…di lì a poco cominciò ad uscire lentamente ma ancora tutta calda, un lungo ricolo di sperma che io raccolsi come un tossico, sulla mia lingua per ingoiare tutto con un piacere estremo.

Continuo? Per farmelo sapere, scrivetemi su:
carlo.tastillo@gmail.com

Questo racconto di è stato letto 3 8 5 1 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.