Il cavallo di troia.

Scritto da , il 2022-11-01, genere zoofilia

Nel nostro vagare domenicale in cerca di agriturismi da censire, ci imbattemmo in un acquazzone da Guinness dei primati, le strade trasformate in fiumi travolgenti, riuscimmo a raggiungere una cascina per ripararci con la macchina sotto una tettoia. Sembrava disabitata invece venne il proprietario, un ragazzino, forse aveva meno di vent'anni al quale spiegammo perché eravamo da quelle parti. Ci colpì la sua gentilezza e la sua educazione provocate forse dalla vista di Aurora, mia moglie vestita per l'occasione con minigonna , perizoma e top senza reggiseno. Era la sua divisa nelle peregrinazioni domenicali. Nico il ragazzo non aveva occhi che per lei ed io lo lasciavo godere di cotanta immagine. Ci invitò a raggiungere la parte abitabile distante non più di trenta metri ed una gradinata esterna per salire un piano. In quel brevissimo tratto ci inzuppammo letteralmente. Arrivati sopra sembravamo usciti dal mare. Era luglio quindi c'era caldo ma i temporali rinfrescano l'aria ed Aurora stava tremando. Nico la portò vicino al camino ed accese la legna che era già predisposta. Subito la fiamma prese il sopravvento emanando un gradevolissimo tepore. Aurora quasi era sulla fiamma. Proposi di spogliarci e cercare di asciugare i vestiti. Proposta accolta all'unanimità ed in un minuto eravamo tutti nudi. Nico aveva il cazzo semi eccitato di notevoli proporzioni, non che il mio, che intanto cominciava a crescere, fosse da buttare, ma il suo era più grande. Si scusò, lo giustificai con una battuta "Ti dovevi scusare se non cresceva" Risero Aurora e Nico. Seduti sulle sedie vicino al camino scoppiettante, più che luglio sembrava Natale. Aurora si mise nella sedia centrale e noi due a fianco con i cazzi dritti. Lei mi interrogava con gli occhi, cosa devo fare? Io ho risposto con la bocca "Fai quello che vuoi". In un attimo si piegò sul cazzo di Nico e lo fece sparire nella sua bocca. Come lo starter quando spara con la pistola, Nico alzandosi dalla sedia ci portò nella stanza adiacente dove c'era un letto. Un trio che se l'avessimo organizzato non sarebbe venuto così bene. Aurora era impazzita, il cazzo di Nico nella figa ed il mio in bocca. Guardai l'orologio era mezzogiorno. "Ragazzi che vogliamo fare? Ci consumiamo a scopare oppure andiamo in cerca di qualcosa da mangiare"? Tornammo nella stanza del camino, sempre nudi Nico aprì la vecchia credenza dove c'era ogni ben di Dio. Prendemmo le sedie dal camino e stuzzicammo con salsicce, salami(quelli veri) vari formaggi e dal frezeer prese delle fette di pane congelato a cui non demmo il tempo neanche di scongelarsi. Altro che agriturismo. Non pioveva più Nico voleva portarci nella stalla dove aveva un cavallo, ci rivestimmo alla meno peggio e scendemmo nella stalla Un cavallo bellissimo, un pelo lucente. Nico ci informò che il terreno era fangoso e non voleva lo sporcare altrimenti l'avremmo cavalcato. Aurora si avvicinò accarezzandolo sulla groppa. Nico l'avvisò non accarezzare la pancia, altrimenti diventa un problema. Figurati se Aurora si lasciava sfuggire la vista del cazzo del cavallo che mentre lei accarezzava la pancia, sfoderò tutti i cinquanta centimetri. Un cazzo mastodontico. Nico rivolgendosi ad Aurora "Ora sono cazzi tuoi" Evidentemente il cavallo era abituato a simili trattamenti, si sollevò con le zampe davanti appoggiandosi su dei supporti ed Aurora mettendosi sotto la pancia cominciò a giocare col cazzo del cavallo. Anche i nostri erano quasi come il cavallo. Nico la invitava a masturbarlo velocemente, lei rispose "Quando mai mi ricapita un cazzo così grande da maneggiare, se potessi lo infilerei nella figa" "Troia non ti basta mai" Per mezz'ora abbondante giocò col cazzo del cavallo tanto che si stava infastidendo e Nico la sollecitò a farlo sborrare. Fece un lago di sborra: Soddisfatto il cavallo ritornò nel suo posto. Nico ci disse che alcune venivano apposta la domenica per masturbare il cavallo, addirittura venivano mogli e mariti a volte. Eravamo eccitati tornammo sul letto a scopare. Aurora si stava lavando le mani e noi eravamo nudi sul letto a cazzo dritto. Altra soddisfacente scopata. Aurora sentenziò "Tra voi ed il cavallo oggi ho visto una quantità di sborra eccezionale". Ci preparavamo a ripartire dopo aver sistemato la casa e spento il fuoco. Nico aveva la sua macchina, Aurora scambiò i numeri di telefono con Nico che ci propose di ospitarci tutte le volte che era solo. Lo rassicurammo che avremmo programmato volta per volta. Salutammo e via verso casa. Aurora nel tragitto ricordava lo splendido cazzo del cavallo, la due scopate di mattina e pomeriggio, ed infine l'ottimo pranzo. Torneremo, Chissà? Le minestre riscaldate non mi piacciono granché. Era la sua sentenza che non saremmo tornati.

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