La prima volta che toccai il cazzo P.seconda

Scritto da , il 2022-09-03, genere masturbazione

La prima volta che toccai un cazzo parte seconda

Per alcuni giorni non mi sono fatto vedere dal fruttivendolo, mi vergognavo per quello che avevo fatto, avevo rimorsi, mi preoccupavo che si potesse sapere che ero “aricchione” ricchione, dentro di me inqueto. Nel frattempo spendevo quei soldi che per me erano tanti, mi comprai pure un pacco di sigarette Pack, ma presto i soldi finirono. Poi non mi ricordo come avvenne ma mi avvicinai alla bottega, ci salutammo, mi chiesi come mai fossi scomparso ma io non dissi il vero perché ma mi inventai che sono stato impegnato con mio padre. Poi parlavamo del più e del meno, di calcio, della juve , quando si fece l’ora per andare a pranzare in un momento che eravamo soli mi disse, stasera verso le nove vieni, ti do altre 500 lire, ero titubante tutto il pomeriggio ci ho pensato, ma pensavo anche alle 500 lire che mi avrebbe dato , dopo cena dissi a mia madre che sarei andato al bar nella piazza ma invece mi appostai nell’angolo vicino alla porta del fruttivendolo e in un momento che la via era deserta mi precipitai e bussai alla porta, mi aprì son salito e lui mi aspettava con la patta già sbottonata. Non aveva sedia in quella casa ma solo cassette di frutta in legno, vuote, che fungevano da sedie, lasciò la luce accesa, ci siamo seduti l’uno accanto all’altro dopo aver chiuso la finestra, si tirò il cazzo fuori, semi duro, penzolante ma molto lungo lui si stiracchio all’indietro chinò all’indietro la testa e chiuse gli occhi, era il momento che dovevo prendere quel cazzo in mano, lo impugnai alla base, e poi misi l’altra mano, ne rimaneva quasi la metà fuori iniziai a menarlo con tutte e due le mani ma poi mi veniva male e continuai con una mano, si era indurito subito lui incominciò a fare lunghi sospiri, allungo le mani verso le mie cosce, mi accarezzava, mi toccava i peli dell’inguine a volte mi sfiorava i testicoli ma non intenzionalmente ma capivo che immaginava di toccare una femmina con cosce e figa il suo sospiro era sempre più forte , io lo segavo sempre più veloce, la cappella grandissima si fece viola, disse ” staiu sburrannu” sto sborrando, ad un tratto partì la sua sborrata con getti lunghissimi come l’altra volta 4 o 5 non ricordo, poi pian piano mentre lo segavo sempre più piano non uscì più sborra. Mi alzai per lavarmi le mani unti dalla sua sborra , non ero tranquillo ma ero molto imbarazzato, mi preoccupavo che lui potesse pensare che ero un “aricchiuni” si alzò anche lui mi diede 500 lire e mi disse poi la prossima volta te lo dico io quando venire. Andai via facendo attenzione che la strada fosse deserta per non essere visto e tornai a casa.
Questi episodi durarono almeno un anno, più o meno lo facevamo due volte a settimana, poi lui si trasferì in un altro quartiere e non abbiamo più avuto modo di incontrarci, ma dopo qualche anno ho saputo che lo avevano arrestato per pedofilia perché il papà di un ragazzino saputo del figlio lo andò a denunciare

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