La professoressa Manola
di
Dillinger
genere
orge
“Signora Manola, per favore venga nel mio ufficio dopo la lezione della quarta ora, le devo comunicare una cosa molto urgente”
“d’accordo signor preside”
Come insegnante delle superiori la professoressa Manola era considerata bravina e agli studenti era simpatica. Molti ammiravano anche il suo fisico attraente. 33 anni, biondina coi capelli lunghi, due incantevoli occhi azzurri, belle tette, bel culo sodo e gambe snelle. Tutto sommato Manola era davvero un bocconcino prelibato.
Il preside, bavoso sessantenne pelato, quando guardava la professoressa Manola sembrava farle la radiografia…se la mangiava con gli occhi con sguardo libidinoso. Certo, a lui piacevano le femmine giovani e non disdegnava di fissare con cupidigia anche le studentesse più carine. Non solo quelle più grandi, ma anche i bei fiorellini delle prime classi.
Ovviamente tutti nell’istituto erano al corrente di questi suoi atteggiamenti da porco pedofilo. Infatti lui convocava spesso in presidenza qualche bella studentessa per fare ridicole lezioni di comportamento e abbigliamento, sgridando le ragazze perché tenevano atteggiamenti poco seri o perché le scollature erano troppo vistose o le gonne troppo corte. Tutto ciò era accompagnato da veri e propri palpeggiamenti di culi, seni e gambe, le sue mani sudate e appiccicose si appoggiavano dappertutto prima in modo prudente e poi pian piano anche in modo piuttosto sconcio, ma senza mai superare il limite di guardia, soprattutto con le minorenni. A meno che qualcuna non avesse assoluto bisogno di un appoggio o anche di una spinta per superare qualche problema di scarso rendimento scolastico. In questi casi….beh….il discorso cambiava e lui poteva concedersi di più….molto di più.
Il bidello, anche lui un vero maiale ossessionato dal sesso, lo aveva sorpreso entrando in presidenza senza bussare ed aveva potuto assistere dalla porta alla scena incredibile di una bella fanciulla che si stava togliendo i vestiti di fronte alla scrivania, mentre il signor preside riprendeva tutta la scena col telefonino.
Da allora tra preside e bidello si è instaurata una sorta di collaborazione…o meglio, di complicità nel ricercare e creare situazioni simili, allo scopo di spogliare, palpeggiare e abusare di tutte le femmine attraenti che riuscivano a far cadere nella loro rete.
“carissima Manola, l’ho convocata per spiegarle che la sua richiesta di cambiamento di orario non può essere accettata. Io vorrei venirle incontro per evitarle i disagi dovuti ad un orario di lezioni obiettivamente molto scomodo, ma per fare ciò dovrei rimaneggiare tutti gli orari degli altri insegnanti, da cui potrei ricevere lamentele e proteste. Certo….mi dispiace dirle di no. Non so cosa darei per poterla accontentare, ma….ecco….affrontare questi problemi per me sarebbe un grosso impegno e non me la sento…”
“ma signor preside….suvvia….non dovrebbe essere così categorico con me. Io non le ho mai creato problemi e ho sempre seguito alla lettera le sue direttive. Inoltre le sono sempre venuta incontro quando ha avuto bisogno di me per supplenze o scambi di orario. Ora che le chiedo un favore, lei non mi può dire di no”
“quello che dice è verissimo….tuttavia se io dovessi cambiare idea e concederle , in via del tutto eccezionale, quello che lei chiede…….. beh……lei dovrebbe davvero dimostrarsi riconoscente nei miei confronti…..”
“ma certo, in che modo potrei dimostrarle la mia gratitudine?”
“mah…..una bella donna come lei, emancipata e comprensiva, non dovrebbe aver problemi a….mostrare praticamente come sa essere riconoscente”
Lo sguardo del preside, allupato e penetrante, scorse lentamente su tutto il corpo di Manola, non trascurando nessuna parte. Lei si sentì esaminata quasi intimamente, come se fosse nuda di fronte a quell’uomo che era allo stesso tempo carismatico, sicuro di se ed evidentemente desideroso di gustare le sue grazie. Manola non era certo alla prima esperienza con un uomo impaziente di averla e tutto sommato non si sentiva in difficoltà…..non aveva paura o ribrezzo….capiva solo che il preside era affascinato da lei e ciò in un certo senso non le dispiaceva. Anzi….si sentiva un po’ eccitata, percepiva il forte desiderio del maschio ed era sensibile ai suoi sguardi colmi di lussuria…..probabilmente lei riusciva anche a percepire i feromoni dell’uomo anche a distanza e l’effetto degli stessi sul suo cervello erano poco controllabili. La sua chimica del sesso la rendeva docile e disponibile quando un maschio la bramava così violentemente. Manola si conosceva bene e sapeva che ormai non avrebbe più potuto rifiutare, anche se il preside era vecchio, bavoso e non certo affasciante….però era maschio, porco, bastardo…..queste cose avevano un effetto dirompente sul suo eros e la eccitavano. Sentiva già le mutandine umide quando accennò un gesto di assenso ed iniziò a sbottonare la camicetta.
Lo sguardo del preside si illuminò del piacere di aver conquistato la sua preda….si precipitò a chiudere a chiave la porta e quindi sprofondò sul comodo divano della presidenza, facendo un cenno a Manola di posizionarsi davanti a lui.
“bravissima tesoro…..spogliati per me, fammi vedere quanto sei bella, mostrami il tuo corpo…..mettiti nuda davanti al tuo preside che ti ammira e ti desidera…”
Manola sapeva bene come ci si spoglia davanti a un uomo allupato…..dopo la camicetta fece cadere ai piedi la gonna rimanendo in intimo, collant e tacchi alti. Sfilò allora le calze con maestria e passò quindi al reggipetto. Il capolavoro fu però la discesa delle mutandine, eseguita con un impeccabile leggero ancheggiamento.
Il preside era ammutolito, ma non rimase fermo….lentamente fece uscire il cazzo dai pantaloni che scesero alle caviglie. Con pochi colpi di avvio effettuati a mano, il cazzo prese forma e consistenza, fino a diventare decisamente lungo ed eretto.
“vieni qui, mio dolce tesoro, vieni dal tuo preside che tanto ti desidera”
“si, eccomi….”
Indossando solo le scarpe alte sui tacchi, Manola si inginocchiò davanti all’uomo.
“il mio cazzo ti apprezza molto, come vedi…..vieni a dargli un bacio….”
Manola non si fece pregare e si chinò verso il totem del suo preside, imboccandolo con consumata maestria. Quindi iniziò la pompa, lenta e profonda, arrivando ad ogni ingoio a portare le labbra turgide fino ai grossi coglioni dell’uomo.
“che brava pompinara……sei una maestra a succhiare il cazzo Manola…..hai classe”
Dopo pochi minuti il preside tolse il cazzo e volle baciare in bocca la sua bella preda. La slinguazzò a suo piacimento, trovando in lei una completa disponibilità, anche se la sua bocca puzzava di aglio, alcool e tabacco. Infatti Manola trovò in quella bocca puzzolente uno stimolo erotico fortissimo, in quanto si sentì usata e sottomessa alla foia inarrestabile del maschio dominante. Più veniva sessualmente umiliata e più si sentiva donna. Capiva che questa era la sua perversione e ne godeva….era schiava del piacere brutale dell’uomo, o meglio dire del porco che la stava possedendo….si….schiava e asservita ai suoi desideri, avrebbe fatto qualunque cosa, ne era certa.
Un paio di minuti di slinguata profonda e bagnata in quella bocca dall'alito ripugnante e poi fece ancora il cambio, andò giù e riprese la lussuriosa pompa. Alternando la penetrazione della sua bocca con lingua e cazzo, l’uomo cominciò a godere. Sentiva il contatto intimo con la bella femmina nuda, sentiva il suo profumo e percepiva il suo eccitamento per il modo in cui veniva trattata. Allora iniziò a respirare affannosamente sentendo l’orgasno vicino mentre si immergeva ed usciva a ritmo accelerato in quella boccuccia da pompini. Fu vicinissimo all’esplosione quando capì che la donna si stava toccando velocemente e riuscì per poco a darle il tempo di venire. Lei così potè gustarsi un potente orgasmo lussurioso, tremando ed inarcando la schiena. Un attimo dopo il preside bloccò con la mano la testa di Manola contro il suo inguine e schizzò a lungo proprio in fondo alla gola. Lei riuscì a non soffocare e dopo che il cazzo ancora sporco di liquidi fu ritirato, fece gorgogliare in bocca la sborra appena munta. Ne gustò il sapore aspro e l’odore intenso di uova marce…..era terrificante, ma ciò la fece rabbrividire di piacere. Infine sputò tutto quel maleodorante liquido, imbrattando il tappeto sottostante e anche il divano……sputò anche la rimanenza sul cazzo bagnato del preside.
“cazzo…..che pompa spettacolare…..mi hai fatto godere come non ho mai goduto in bocca a una donna. Sei porca, ti piace succhiare il cazzo….chissà se fai le stesse cose a tuo marito. Magari con lui fai delle variazioni, l’esperienza non ti manca…..e la voglia di cazzo neppure.”
A questo punto il preside chiamò il bidello e lo fece entrare nell’ufficio……
“Gilberto, guarda la professoressa Manola….che ne dici? Ti piace tutta nuda?”
“mai visto un simile bocconcino. Già vederla camminare con quei lunghi capelli biondi, quegli occhi azzurri come il cielo e quel bel culo mi solletica sempre il cazzo. Ma adesso, vederla nuda è fenomenale…è uno schianto di figa. Signor preside, me la potrei chiavare, per favore? Di solito lei mi dà il permesso….”
“si ma non la devi baciare in bocca…..ehm…per adesso non si può. Se proprio vuoi, scopala da dietro appoggiata alla scrivania ma non venire dentro….ho altri progetti. E fai presto, dieci, quindici colpi e poi sborra sul culo”
Gilberto eseguì l’ordine con estrema precisione. Accompagnò Manola alla scrivania e la fece appoggiare a culo in fuori. Poi si tirò giù calzoni e mutande e le sbattè il cazzo in figa senza esitazioni. Cominciò subito a pompare velocemente….il suo culo batteva come un martello pneumatico tra le cosce di Manola, che gemeva forte e squittiva ad ogni colpo di cazzo. L’uomo cominciò a gemere e a gridare di piacere…. accelerò i colpi di cazzo e alla fine iniziò a godere montando la femmina alla velocità di un coniglio. Venne con un raglio impressionante e l’estrazione fu velocissima, precisa al millisecondo. I primi fiotti di sborra volarono alti e veloci ad imbiancare la schiena della donna e gli altri disegnarono delle righe bianche sulle sue belle natiche.
“ascolta Gilberto, adesso che ti sei chiavato la nostra bella professoressa, voglio che tu vada a chiamare Rudi. Lo conosci bene, vero?.....è un piccolo bastardo, una vera canaglia. L’ho sospeso non so quante volte perché ha molestato le ragazze nei bagni. E poi fa il play boy con le professoresse più carine, le provoca continuamente e fa allusioni sconce…..certo Rudi ha bisogno del mio appoggio se vuole evitare di essere espulso……oggi mi voglio proprio divertire facendogli annusare la figa più bella della scuola. Lo puoi trovare in palestra con la quinta E…digli che lo aspetto subito in presidenza”
“salve signor preside. Come va?...so che mi ha fatto chiamare, vorrei capire il perché. Non è che mi deve contestare ancora di aver trombato un’altra alunna, vero? sa…adesso ho deciso, quelle più fighe me le trombo ancora, ma non nei cessi della scuola. Preferisco posti meno affollati……o almeno, questa è la mia posizione ufficiale. Poi lei decida se crederci o no……ma almeno mi conceda il beneficio del dubbio. Suvvia, signor preside….non sia così formalista, tutto sommato lei è un uomo di mondo e sono convinto che le belle ragazzine piacciano anche a lei….e molto. Sa, si sentono tante voci in giro nella scuola....”
“certo che mi piacciono le donne, Rudi. E ci mancherebbe….ma tu lascia perdere le voci, se no ti faccio pentire di essere nato. Comunque oggi non ti devo castigare, anzi….ti voglio fare un bel regalo, un regalo stupendo….resterai stupefatto”
“aspetti un attimo signor preside……ma quella signorina seduta sul divano…poco vestita…anzi, direi nuda….non è forse la signorina Manola? Anzi, la signora Manola, perché so che è sposata da qualche anno”
“esatto, Rudi. E’ proprio lei. Com’è bella e arrapante tutta nuda, vero? Ma tu la conosci bene perché due anni fa è stata una delle tue insegnanti”
“ma certo, la signora Manola è un vero schianto di donna….me la mangiavo con gli occhi in classe”
“non avevo dubbi che ti piacesse. Beh, Rudi, oggi te la regalo….sei contento?....”
“si spieghi meglio…..per favore”
“intendo dire che ci puoi fare quello che vuoi, ciò che più desideri…..certo, seguendo anche i miei consigli di uomo esperto. Guarda che è un ‘occasione unica, di quelle che non si ripetono mai nella vita”
“cazzo, signor preside…ma allora non scherza…..dice sul serio”
“suvvia….adesso basta, andiamo al sodo. Io prima e Gilberto poi, abbiamo già usufruito delle grazie che Manola ha voluto concederci. Adesso vogliamo vedere un bel ragazzo in azione. Ti staremo a guardare mentre fai i comodi tuoi con questa stupenda femmina da letto. E’ troia, stanne certo. Le piace il cazzo e da quello che ho capito, non le basta mai. Sono sicuro che gradirà molto un bell’accoppiamento con uno dei suoi alunni. Ricorda però…se sentirò in giro una sola parola su questo, non solo ti faccio espellere, ma ti taglio personalmente i coglioni….e guarda che non scherzo. Se invece fai quello che ti dico, te la godi e stai zitto, probabilmente ti farò altri regali di questo tipo….magari la stessa Manola gradirà fare un bis….decidi tu”
”vuole un giuramento col sangue?...ebbene, se ènecessario sono pronto a farlo…non dirò una parola, sono giovane ma non sono fesso”
“vieni qui, Manola, Rudi ti vuole guardare da vicino….e anche toccare, ovviamente. Sai Rudi, Manola è stata appena chiavata da Gilberto e innaffiata di sborra su tutto il corpo. Vedi? La schiena e il culo sono stati tutti imbrattati da quel porco. Tu adesso asciugala con i fazzolettini di carta e poi toccala….palpeggiala a tuo piacimento. La puoi anche leccare e baciare dove più ti piace. Quando avrai fatto i comodi tuoi e non saprai più resistere, la potrai scopare, ma guarda che me la devi riempire”
“intende che le devo venire dentro?....ma se poi resta incinta?”
“e chi se ne frega…..tanto è sposata, non porti troppi problemi inutili….e poi….mah, secondo me il marito è già cornuto e lo sa molto bene….magari gli piace avere la mogliettina troia che si fa ingroppare un po’ da tutti. Sono convinto che si ammazza di seghe facendosi raccontare tutte le porcherie che fa in giro coi maschi”
“può darsi, preside, può darsi……”
Una volta asciugato e pulito il didietro di Manola dalla semenza di Gilberto, Rudi tirò a se la donna serrandola con le braccia. Posò quindi le mani sul culo impastando le natiche e saggiandone la consistenza elastica e carnosa. Quindi volle subito baciarla…le infilò la lingua in bocca con facilità, lei rimaneva mansueta e disponibile al profondo slinguamento del ragazzo. Non solo, ma iniziò a collaborare attivamente, lavorando con la lingua ed abbandonandosi lascivamente al contatto profondo delle bocche.
“quanto mi piaci, Manola. Ti ho sempre desiderata sin da quando ti ho vista la prima volta entrare nella mia classe. Sono anche certo che te ne fossi accorta….quando sbirciavo sotto la cattedra per guardarti le gambe, capivo che mi assecondavi. Tante volte hai accavallato le gambe senza apparente motivo…..io sapevo che lo facevi apposta per lasciarti ammirare le cosce. Sapevo che eri bagnata sotto le mutandine ed ero certo che appena possibile ti saresti toccata furiosamente pensando a me e al mio desiderio per le tue bellezze nascoste”
“Forse stai esagerando, Rudi…..eri ancora troppo giovane per quelle cose…ti eri montato la testa…..eri tu il segaiolo””
“non credo proprio, Manola, sei una femmina calda, l’ho sempre saputo….adesso voglio che mi succhi il cazzo”
Rudi si denudò velocemente e presentò alla prof un magnifico cazzo giovane e completamente eretto. Lei lo fissò con una strana espressione di compiacimento, che mascherava la sua voglia di gustare il bel palo maschile.
Prese quindi il giovane per mano e lo fece sdraiare sul comodo divano, quindi andò decisa ad imboccare golosamente il cazzo duro, facendolo scivolare lentamente sulla lingua ed arrivando in breve con le labbra serrate fino all’attaccatura dei coglioni. Rimase un po’ in posizione trattenendo quel palo di carne proprio in fondo alla gola, senza respirare. Il viso del ragazzo venne stravolto da una smorfia di piacere mentre godeva la completa penetrazione in gola di quella femmina così inebriante, bella, inarrivabile e porca……
Istintivamente portò entrambe le mani a trattenere il capo di Manola schiacciato sul suo inguine, finchè non sentì un gemito profondo e un pugno della donna colpire forte la sua gamba. Allora mollò la presa per non soffocarla ed assistette allibito alla sua violenta presa d’aria, accompagnata da un sibilo molto forte e da una abbondante colata di saliva che bagnò completamente il suo cazzo. Non seppe resistere a quella scena altamente erotica e si gettò con la bocca su quella di lei, slinguazzandola forte nei suoi liquidi e godendo dell’abbondante scambio di saliva.
Poi le afferrò la testa e la portò con forza di nuovo giù sul cazzo, sbattendeglielo nuovamente in gola. La pompa andò avanti così per alcuni minuti mediante deciso e forzato accompagnamento della mano per rendere più profonda la penetrazione nella bocca. Gli unici momenti di tregua per la donna erano quelli delle feroci slinguazzate praticate da Rudi, durante le quali le era concesso almeno di respirare.
Il preside e il bidello si erano posizionati di fianco al divano, entrambi nudi, ad assistere allo spettacolo menandosi velocemente i cazzi eretti.
“si…si…bravo Rudi….sbattiglielo in gola a questa troia…scopala in bocca come se fosse una figa….non darle tregua….forza…”
“è proprio troia, signor preside, aveva ragione lei….aaahhh che piacere….che bella bocca da pompini….non so se preferisco sbatterle dentro il cazzo o la lingua, per cui faccio entrambe le cose…aaaahhhh…..è una vera pompinara…aaaahhhh……io però non posso resistere oltre…sto per sbroccare…..adesso vengo…..ooohohhh….vengo….vengo…..”
Rudi bloccò la testa di Manola piantandole il cazzo in fondo alla gola ed esplose una serie di getti ad alta pressione, riempiendo tutto lo spazio disponibile con almeno un bicchiere di sbroda calda…….
Manola aveva due possibilità…..soffocare o inghiottire tutto velocemente per poter respirare. Quindi ingoiò con tre lunghe sorsate tutto quel sugo di maschio. Quando il cazzo uscì era già pulito e lucido di saliva. Ciò che però Rudi non si aspettava fu il forte orgasmo che travolse Manola appena dopo l’ingoio…..la donna gemette forte e gridò il suo piacere, frullandosi velocemente con le dita tra le cosce. Rudi nell’estasi della pompa non si era accorto della manovra autogratificante di Manola e ne rimase piacevolmente sorpreso…
“si….godi anche tu, troia……te lo meriti perché mi hai fatto morire di piacere con quella tua bocca da succhiacazzi…..”
I due spettatori supereccitati a questo punto intervennero direttamente sulla scena e il signor preside volle che turri e tre iniziassero una completa leccata del corpo di Manola. Per sé scelse la figa bagnatissima, il bidello puntò a piedi, gambe e cosce, mentre a Rudi toccarono lingua, faccia e tette.
Quando tutti furono all’opera la stanza si riempì di gemiti di piacere. Manola si sentiva posseduta dalle tre lingue avide di carne fresca. I suoi gemiti più intensi furono provocati dalla profonda lappata che il preside le praticò tra le cosce, facendola tremare di piacere e portandola vicinissima ad un altro orgasmo. Anche le abili leccate del bidello sui piedi ancora ornati dalle belle scarpette col tacco ebbero il loro effetto erotizzante. Rudi lucidò tutto il territorio di sua competenza con la lingua e abbondante saliva, suggendo in modo un po’ ruvido i capezzoli eretti della donna, che emise anche qualche urletto di dolore.
“basta adesso…..il pigiamino di saliva è stato completato, passiamo alle cose serie”
Il preside aveva dato l’ordine e gli altri si bloccarono…..
“ Rudi, adesso tu la chiavi in figa e mi raccomando, senza tanti preliminari…vai dentro deciso e sbattila come si fa con le puttane, tanto è tutta bagnata e sarà come penetrare nel burro”
Rudi non perse tempo, era supereccitato e il cazzo gli era tornato duro come il ferro. La sua età gli permetteva infatti una ricarica velocissima ed il ragazzo era ansioso di sparare il secondo colpo nella figa della sua professoressa dagli occhi azzurri, eseguendo l’ordine perentorio impartito dal suo preside.
“avanti dolcezza, hai sentito cosa dobbiamo fare, vero?.....se non fossi già tutta bagnata, sono certo che la voglia di essere chiavata da me ti farebbe colare liquido sull’interno delle cosce….cazzo, come sei porca….ma tuo marito lo sa che ha più corna lui che una mandria di cervi reali?...io penso di si. Scommetto che tu gli racconti tutto quello che fai e che ti fai fare….magari a lui piace, magari ci gode ad essere cornuto e non vede l’ora che tu torni a casa per sentire i resoconti delle tue porcate. Così ti può chiavare con più eccitazione, con più rabbia…..può godere con la mente ancora più che col cazzo…..”
“ma che vuoi sapere tu di quello che faccio o che dico a mio marito?....sei uno stronzetto presuntuoso…..pensa ad obbedire al tuo capo e vedi che il tuo cazzetto non si ammosci per l’emozione quando sali sopra la tua professoressa…..quando mai ti ricapita un’occasione così ghiotta?...quindi vedi di fare bene la tua parte, invece di sputare sentenze e fesserie, cerca di fare il maschio piuttosto”
“accidenti….ma che troia…..adesso ti faccio vedere io come si monta una puttana. Da dietro. Mettiti in ginocchio e sprofonda la faccia sul divano, voglio il tuo culo all’aria sospeso bene in alto sulle cosce.
Rudi osservò il culo di Manola con un groppo in gola per l’emozione, poi controllò il suo strumento. Effettivamente dopo la rampogna subita dalla professoressa, il suo cazzo si era un po’ smollato, ora tendeva al barzotto e questo in un momento simile poteva diventare una sciagura.
Allora lo prese in mano per salvare il salvabile e cominciò a menarselo….pensò a Manola quando camminava, pensò al suo culo e alle sue gambe…..ma soprattutto alle guduriose seghe che si era tirato pensando di scoparla in tutte le posizioni…..tutti i maschi della scuola sognavano di farsi la bella insegnante un po’ snob, la biondina dai capelli lunghi e gli occhi come il cielo….
Questi pensierini ebbero fortunatamente il loro effetto e quando Rudi posò le mani sui fianchi della donna impugnandone la bella carne soda, il cazzo era tornato di ferro.
Decise di non perdere altro tempo e affondò con un sol colpo ben assestato nella figa allagata, arrivando fino all’utero. Ormai era sua….la stava chiavando…..
Iniziò la monta di gran lena, voleva eccitarsi al massimo strofinando avanti e indietro l’interno della vagina e arrivando a fine corsa ad ogni colpo. Il suo cazzo era abbastanza lungo da percepire il soffice impatto contro l’utero e ciò era estremamente erotico….ogni colpo dava una scarica di piacere concentrato alla sua cappella turgida e questo piacere gli arrivava diretto al cervello.
“senti che bei colpi di cazzo, Manola….sono certo che li apprezzi, da buona puttanella quale sei…..non credo che ti sia capitato spesso di sentire un cazzo così lungo e duro che ti trapana fino al fondo della figa….godi mia bella professoressa troia…. pensa a gustarti il tuo piacere di femmina sottoposta alla monta dal giovane cazzo del tuo alunno”
“sei un porco….aaaahhh…..aaaahhhh…..si, avanti, scopa ragazzino…..fammi sentire se sei bravo a far godere una donna….aaahhh…..aaaahhh….non rallentare….più forte….più forte…..scopa….scopa…..”
I due maiali allineati di fianco alla coppia si stavano masturbando alla grande seguendo l’accoppiamento senza perdere un particolare….le loro facce erano stravolte di piacere ed eccitazione”
“dai..dai Rudi….chiava questa puledra…non darle tregua….falle sentire chi comanda….guarda come è bella …ce l’hai tutta nuda sotto il cazzo….roba da impazzire di piacere…monta…monta…”
Manola stava tremando di piacere sotto i colpi sferrati del giovane. Godeva e si smamettava il clitoride con una mano mentre la sua testa era affondata nel divano. Godeva talmente tanto che non durò a lungo. Improvvisamente il suo corpo fu squassato da un orgasmo lunghissimo e profondo, che la fece tremare di godimento.
“aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh……..aaaaaaaaahhhhhhh………vengo….vengo….brutto porco……aaaaaaaaaaaaahhhhhhhh…….sei un maiale….anzi siete tutti maiali e degenerati e vi approfittate di me…..aaaaaaaahhhhhh…….vengo…..vengooooooooooooooooooo…”
“Rudi, adesso mettiti sotto e falla impalare….voglio vedere come scopa la troia…voglio vederla mentre si agita sul cazzo….avanti, forza, falla salire in sella….”
Rudi obbedì e si posizionò sotto il corpo di Manola, poi le ordinò di scendere a smorzacandela e di impalarsi sul suo cazzo fino ai coglioni. Lei ansimando eseguì e Rudi non ebbe neppure bisogno di incitarla. Manola cominciò di sua iniziativa un lento saliscendi, aumentanto pian piano l’andatura, fino a raggiungere il ritmo di galoppo. Mentre il ragazzo si gustava la veloce danza delle tette davanti ai suoi occhi, Manola iniziò a godere mostrando i segnali evidenti di un nuovo, vicinissimo orgasmo.
“aaahhh….che bel cazzo duro….sei un bastardo ma a letto sai come far godere una donna…..aaaaaahhhhh……aaaaaaaaahhhhh…….tra poco però vengo……ma chi ti ha insegnato ad essere così porco?......aaaaaahhhhh……mi stai sfondando la figa……aaaaaaaaaahhhhhhhhh………………godo…godo….vengo…..si….vengo ancora……..aaaaaaaaaaaaaaahhhhhh.”
“quanto sei troia, occhi azzurri……..vieni, vienimi sopra e abbracciami…così….dammi la lingua tesoro…..voglio scoparti dolcemente mentre smaltisci mansueta il tuo orgasmo……”
“adesso però puoi venire, Rudi…….sentenziò il signor preside….
riempi di sborra la tua professoressa….così magari la metti incinta…..”
“certo…..adesso vengo anch’io……non posso più trattenermi ormai…..ti riempio Manola….vedrai quanta bella sbroda bianca ti schizzo dentro…..si, proprio in fondo, nel posticino riservato dove sborra tuo marito…..nel cantuccio matrimoniale che sarebbe dedicato al suo cazzo, ma dove sborrano chissa quanti maschi……puttana….lo so che ti piace farti riempire”
Rudi ficcò quindi la lingua nella bocca di Manola e le imprigionò forte la vita con entrambe le braccia. Piantò il suo cazzo duro fino all’utero e rimanendo immobile fiottò profondamente la sua sborra. Gli schizzi furono almeno sei…forse sette….e durarono a lungo. Rudi quasi perse i sensi per il piacere di quella interminabile sborrata e quando si riprese sfilò lentamente il cazzo.
“grazie occhi azzurri, mi hai fatto molto godere….spero che potremo accoppiarci ancora prima o poi. Spero presto, perché credo che tu abbia molto goduto e che lo farai volentieri”
“bravo Rudi….magnifica inseminata…..complimenti. Vero che Rudi è stato grande, Gilberto?”
“si..si..signor preside, è stato forte, che bello spettacolo……lo sa signor preside?...io questa bella signora me la chiaverei ancora…che ne dice….posso?...”
“e via, non esagerare Gilberto. Tu l’hai già chiavata….se vuoi le puoi schizzare sulle gambe, tanto per toglierti lo sfizio. Però adesso, per finire, me la chiavo io. Sono già molto avanti e credo che mi basti solo un minuto per concludere e mischiare la mia sborra con quella di Rudi. Così va a casa dal maritino con una bella dose doppia nella figa…..togliti Rudi, girala a pancia in su e mettila a gambe aperte…io faccio in un attimo”
Quella sera Alfredo, il marito di Manola, trovò la moglie tutta scompigliata e senza trucco, nonché tutta bagnata sotto, con alcune gocce bianche che ancora le colavano sull’interno cosce. Alfredo capì che lei era stata preda di qualche abuso, che aveva dovuto subire l’assalto di qualche maschio assatanato dalla sua bellezza. Almeno questo fu il modo in cui lei cercò di spiegare al marito la condizione in cui si trovava. Alfredo fu dunque comprensivo, rassicurò la mogliettina dicendole che l’amava molto e che comprendeva come una donna così attraente potesse rimanere vittima dei laidi desideri di qualche mascalzone porco e depravato.
Una volta a letto, scopò la mogliettina con ardore, in preda ad una tremenda eccitazione…..poi si fece raccontare di nuovo l’accaduto, chiedendole di non trascurare alcun particolare, dopo di che le diede un altro colpo. La figa di Manola non potè reggere una tale quantità di sborra, essendo stata già riempita abbondantemente in precedenza. Allora la sborra traboccò e andò ad imbrattare le candide lenzuola matrimoniali.
Se vuoi commentare scrivi a Dillinger a questo indirizzo:
maverick.shot@libero.it
“d’accordo signor preside”
Come insegnante delle superiori la professoressa Manola era considerata bravina e agli studenti era simpatica. Molti ammiravano anche il suo fisico attraente. 33 anni, biondina coi capelli lunghi, due incantevoli occhi azzurri, belle tette, bel culo sodo e gambe snelle. Tutto sommato Manola era davvero un bocconcino prelibato.
Il preside, bavoso sessantenne pelato, quando guardava la professoressa Manola sembrava farle la radiografia…se la mangiava con gli occhi con sguardo libidinoso. Certo, a lui piacevano le femmine giovani e non disdegnava di fissare con cupidigia anche le studentesse più carine. Non solo quelle più grandi, ma anche i bei fiorellini delle prime classi.
Ovviamente tutti nell’istituto erano al corrente di questi suoi atteggiamenti da porco pedofilo. Infatti lui convocava spesso in presidenza qualche bella studentessa per fare ridicole lezioni di comportamento e abbigliamento, sgridando le ragazze perché tenevano atteggiamenti poco seri o perché le scollature erano troppo vistose o le gonne troppo corte. Tutto ciò era accompagnato da veri e propri palpeggiamenti di culi, seni e gambe, le sue mani sudate e appiccicose si appoggiavano dappertutto prima in modo prudente e poi pian piano anche in modo piuttosto sconcio, ma senza mai superare il limite di guardia, soprattutto con le minorenni. A meno che qualcuna non avesse assoluto bisogno di un appoggio o anche di una spinta per superare qualche problema di scarso rendimento scolastico. In questi casi….beh….il discorso cambiava e lui poteva concedersi di più….molto di più.
Il bidello, anche lui un vero maiale ossessionato dal sesso, lo aveva sorpreso entrando in presidenza senza bussare ed aveva potuto assistere dalla porta alla scena incredibile di una bella fanciulla che si stava togliendo i vestiti di fronte alla scrivania, mentre il signor preside riprendeva tutta la scena col telefonino.
Da allora tra preside e bidello si è instaurata una sorta di collaborazione…o meglio, di complicità nel ricercare e creare situazioni simili, allo scopo di spogliare, palpeggiare e abusare di tutte le femmine attraenti che riuscivano a far cadere nella loro rete.
“carissima Manola, l’ho convocata per spiegarle che la sua richiesta di cambiamento di orario non può essere accettata. Io vorrei venirle incontro per evitarle i disagi dovuti ad un orario di lezioni obiettivamente molto scomodo, ma per fare ciò dovrei rimaneggiare tutti gli orari degli altri insegnanti, da cui potrei ricevere lamentele e proteste. Certo….mi dispiace dirle di no. Non so cosa darei per poterla accontentare, ma….ecco….affrontare questi problemi per me sarebbe un grosso impegno e non me la sento…”
“ma signor preside….suvvia….non dovrebbe essere così categorico con me. Io non le ho mai creato problemi e ho sempre seguito alla lettera le sue direttive. Inoltre le sono sempre venuta incontro quando ha avuto bisogno di me per supplenze o scambi di orario. Ora che le chiedo un favore, lei non mi può dire di no”
“quello che dice è verissimo….tuttavia se io dovessi cambiare idea e concederle , in via del tutto eccezionale, quello che lei chiede…….. beh……lei dovrebbe davvero dimostrarsi riconoscente nei miei confronti…..”
“ma certo, in che modo potrei dimostrarle la mia gratitudine?”
“mah…..una bella donna come lei, emancipata e comprensiva, non dovrebbe aver problemi a….mostrare praticamente come sa essere riconoscente”
Lo sguardo del preside, allupato e penetrante, scorse lentamente su tutto il corpo di Manola, non trascurando nessuna parte. Lei si sentì esaminata quasi intimamente, come se fosse nuda di fronte a quell’uomo che era allo stesso tempo carismatico, sicuro di se ed evidentemente desideroso di gustare le sue grazie. Manola non era certo alla prima esperienza con un uomo impaziente di averla e tutto sommato non si sentiva in difficoltà…..non aveva paura o ribrezzo….capiva solo che il preside era affascinato da lei e ciò in un certo senso non le dispiaceva. Anzi….si sentiva un po’ eccitata, percepiva il forte desiderio del maschio ed era sensibile ai suoi sguardi colmi di lussuria…..probabilmente lei riusciva anche a percepire i feromoni dell’uomo anche a distanza e l’effetto degli stessi sul suo cervello erano poco controllabili. La sua chimica del sesso la rendeva docile e disponibile quando un maschio la bramava così violentemente. Manola si conosceva bene e sapeva che ormai non avrebbe più potuto rifiutare, anche se il preside era vecchio, bavoso e non certo affasciante….però era maschio, porco, bastardo…..queste cose avevano un effetto dirompente sul suo eros e la eccitavano. Sentiva già le mutandine umide quando accennò un gesto di assenso ed iniziò a sbottonare la camicetta.
Lo sguardo del preside si illuminò del piacere di aver conquistato la sua preda….si precipitò a chiudere a chiave la porta e quindi sprofondò sul comodo divano della presidenza, facendo un cenno a Manola di posizionarsi davanti a lui.
“bravissima tesoro…..spogliati per me, fammi vedere quanto sei bella, mostrami il tuo corpo…..mettiti nuda davanti al tuo preside che ti ammira e ti desidera…”
Manola sapeva bene come ci si spoglia davanti a un uomo allupato…..dopo la camicetta fece cadere ai piedi la gonna rimanendo in intimo, collant e tacchi alti. Sfilò allora le calze con maestria e passò quindi al reggipetto. Il capolavoro fu però la discesa delle mutandine, eseguita con un impeccabile leggero ancheggiamento.
Il preside era ammutolito, ma non rimase fermo….lentamente fece uscire il cazzo dai pantaloni che scesero alle caviglie. Con pochi colpi di avvio effettuati a mano, il cazzo prese forma e consistenza, fino a diventare decisamente lungo ed eretto.
“vieni qui, mio dolce tesoro, vieni dal tuo preside che tanto ti desidera”
“si, eccomi….”
Indossando solo le scarpe alte sui tacchi, Manola si inginocchiò davanti all’uomo.
“il mio cazzo ti apprezza molto, come vedi…..vieni a dargli un bacio….”
Manola non si fece pregare e si chinò verso il totem del suo preside, imboccandolo con consumata maestria. Quindi iniziò la pompa, lenta e profonda, arrivando ad ogni ingoio a portare le labbra turgide fino ai grossi coglioni dell’uomo.
“che brava pompinara……sei una maestra a succhiare il cazzo Manola…..hai classe”
Dopo pochi minuti il preside tolse il cazzo e volle baciare in bocca la sua bella preda. La slinguazzò a suo piacimento, trovando in lei una completa disponibilità, anche se la sua bocca puzzava di aglio, alcool e tabacco. Infatti Manola trovò in quella bocca puzzolente uno stimolo erotico fortissimo, in quanto si sentì usata e sottomessa alla foia inarrestabile del maschio dominante. Più veniva sessualmente umiliata e più si sentiva donna. Capiva che questa era la sua perversione e ne godeva….era schiava del piacere brutale dell’uomo, o meglio dire del porco che la stava possedendo….si….schiava e asservita ai suoi desideri, avrebbe fatto qualunque cosa, ne era certa.
Un paio di minuti di slinguata profonda e bagnata in quella bocca dall'alito ripugnante e poi fece ancora il cambio, andò giù e riprese la lussuriosa pompa. Alternando la penetrazione della sua bocca con lingua e cazzo, l’uomo cominciò a godere. Sentiva il contatto intimo con la bella femmina nuda, sentiva il suo profumo e percepiva il suo eccitamento per il modo in cui veniva trattata. Allora iniziò a respirare affannosamente sentendo l’orgasno vicino mentre si immergeva ed usciva a ritmo accelerato in quella boccuccia da pompini. Fu vicinissimo all’esplosione quando capì che la donna si stava toccando velocemente e riuscì per poco a darle il tempo di venire. Lei così potè gustarsi un potente orgasmo lussurioso, tremando ed inarcando la schiena. Un attimo dopo il preside bloccò con la mano la testa di Manola contro il suo inguine e schizzò a lungo proprio in fondo alla gola. Lei riuscì a non soffocare e dopo che il cazzo ancora sporco di liquidi fu ritirato, fece gorgogliare in bocca la sborra appena munta. Ne gustò il sapore aspro e l’odore intenso di uova marce…..era terrificante, ma ciò la fece rabbrividire di piacere. Infine sputò tutto quel maleodorante liquido, imbrattando il tappeto sottostante e anche il divano……sputò anche la rimanenza sul cazzo bagnato del preside.
“cazzo…..che pompa spettacolare…..mi hai fatto godere come non ho mai goduto in bocca a una donna. Sei porca, ti piace succhiare il cazzo….chissà se fai le stesse cose a tuo marito. Magari con lui fai delle variazioni, l’esperienza non ti manca…..e la voglia di cazzo neppure.”
A questo punto il preside chiamò il bidello e lo fece entrare nell’ufficio……
“Gilberto, guarda la professoressa Manola….che ne dici? Ti piace tutta nuda?”
“mai visto un simile bocconcino. Già vederla camminare con quei lunghi capelli biondi, quegli occhi azzurri come il cielo e quel bel culo mi solletica sempre il cazzo. Ma adesso, vederla nuda è fenomenale…è uno schianto di figa. Signor preside, me la potrei chiavare, per favore? Di solito lei mi dà il permesso….”
“si ma non la devi baciare in bocca…..ehm…per adesso non si può. Se proprio vuoi, scopala da dietro appoggiata alla scrivania ma non venire dentro….ho altri progetti. E fai presto, dieci, quindici colpi e poi sborra sul culo”
Gilberto eseguì l’ordine con estrema precisione. Accompagnò Manola alla scrivania e la fece appoggiare a culo in fuori. Poi si tirò giù calzoni e mutande e le sbattè il cazzo in figa senza esitazioni. Cominciò subito a pompare velocemente….il suo culo batteva come un martello pneumatico tra le cosce di Manola, che gemeva forte e squittiva ad ogni colpo di cazzo. L’uomo cominciò a gemere e a gridare di piacere…. accelerò i colpi di cazzo e alla fine iniziò a godere montando la femmina alla velocità di un coniglio. Venne con un raglio impressionante e l’estrazione fu velocissima, precisa al millisecondo. I primi fiotti di sborra volarono alti e veloci ad imbiancare la schiena della donna e gli altri disegnarono delle righe bianche sulle sue belle natiche.
“ascolta Gilberto, adesso che ti sei chiavato la nostra bella professoressa, voglio che tu vada a chiamare Rudi. Lo conosci bene, vero?.....è un piccolo bastardo, una vera canaglia. L’ho sospeso non so quante volte perché ha molestato le ragazze nei bagni. E poi fa il play boy con le professoresse più carine, le provoca continuamente e fa allusioni sconce…..certo Rudi ha bisogno del mio appoggio se vuole evitare di essere espulso……oggi mi voglio proprio divertire facendogli annusare la figa più bella della scuola. Lo puoi trovare in palestra con la quinta E…digli che lo aspetto subito in presidenza”
“salve signor preside. Come va?...so che mi ha fatto chiamare, vorrei capire il perché. Non è che mi deve contestare ancora di aver trombato un’altra alunna, vero? sa…adesso ho deciso, quelle più fighe me le trombo ancora, ma non nei cessi della scuola. Preferisco posti meno affollati……o almeno, questa è la mia posizione ufficiale. Poi lei decida se crederci o no……ma almeno mi conceda il beneficio del dubbio. Suvvia, signor preside….non sia così formalista, tutto sommato lei è un uomo di mondo e sono convinto che le belle ragazzine piacciano anche a lei….e molto. Sa, si sentono tante voci in giro nella scuola....”
“certo che mi piacciono le donne, Rudi. E ci mancherebbe….ma tu lascia perdere le voci, se no ti faccio pentire di essere nato. Comunque oggi non ti devo castigare, anzi….ti voglio fare un bel regalo, un regalo stupendo….resterai stupefatto”
“aspetti un attimo signor preside……ma quella signorina seduta sul divano…poco vestita…anzi, direi nuda….non è forse la signorina Manola? Anzi, la signora Manola, perché so che è sposata da qualche anno”
“esatto, Rudi. E’ proprio lei. Com’è bella e arrapante tutta nuda, vero? Ma tu la conosci bene perché due anni fa è stata una delle tue insegnanti”
“ma certo, la signora Manola è un vero schianto di donna….me la mangiavo con gli occhi in classe”
“non avevo dubbi che ti piacesse. Beh, Rudi, oggi te la regalo….sei contento?....”
“si spieghi meglio…..per favore”
“intendo dire che ci puoi fare quello che vuoi, ciò che più desideri…..certo, seguendo anche i miei consigli di uomo esperto. Guarda che è un ‘occasione unica, di quelle che non si ripetono mai nella vita”
“cazzo, signor preside…ma allora non scherza…..dice sul serio”
“suvvia….adesso basta, andiamo al sodo. Io prima e Gilberto poi, abbiamo già usufruito delle grazie che Manola ha voluto concederci. Adesso vogliamo vedere un bel ragazzo in azione. Ti staremo a guardare mentre fai i comodi tuoi con questa stupenda femmina da letto. E’ troia, stanne certo. Le piace il cazzo e da quello che ho capito, non le basta mai. Sono sicuro che gradirà molto un bell’accoppiamento con uno dei suoi alunni. Ricorda però…se sentirò in giro una sola parola su questo, non solo ti faccio espellere, ma ti taglio personalmente i coglioni….e guarda che non scherzo. Se invece fai quello che ti dico, te la godi e stai zitto, probabilmente ti farò altri regali di questo tipo….magari la stessa Manola gradirà fare un bis….decidi tu”
”vuole un giuramento col sangue?...ebbene, se ènecessario sono pronto a farlo…non dirò una parola, sono giovane ma non sono fesso”
“vieni qui, Manola, Rudi ti vuole guardare da vicino….e anche toccare, ovviamente. Sai Rudi, Manola è stata appena chiavata da Gilberto e innaffiata di sborra su tutto il corpo. Vedi? La schiena e il culo sono stati tutti imbrattati da quel porco. Tu adesso asciugala con i fazzolettini di carta e poi toccala….palpeggiala a tuo piacimento. La puoi anche leccare e baciare dove più ti piace. Quando avrai fatto i comodi tuoi e non saprai più resistere, la potrai scopare, ma guarda che me la devi riempire”
“intende che le devo venire dentro?....ma se poi resta incinta?”
“e chi se ne frega…..tanto è sposata, non porti troppi problemi inutili….e poi….mah, secondo me il marito è già cornuto e lo sa molto bene….magari gli piace avere la mogliettina troia che si fa ingroppare un po’ da tutti. Sono convinto che si ammazza di seghe facendosi raccontare tutte le porcherie che fa in giro coi maschi”
“può darsi, preside, può darsi……”
Una volta asciugato e pulito il didietro di Manola dalla semenza di Gilberto, Rudi tirò a se la donna serrandola con le braccia. Posò quindi le mani sul culo impastando le natiche e saggiandone la consistenza elastica e carnosa. Quindi volle subito baciarla…le infilò la lingua in bocca con facilità, lei rimaneva mansueta e disponibile al profondo slinguamento del ragazzo. Non solo, ma iniziò a collaborare attivamente, lavorando con la lingua ed abbandonandosi lascivamente al contatto profondo delle bocche.
“quanto mi piaci, Manola. Ti ho sempre desiderata sin da quando ti ho vista la prima volta entrare nella mia classe. Sono anche certo che te ne fossi accorta….quando sbirciavo sotto la cattedra per guardarti le gambe, capivo che mi assecondavi. Tante volte hai accavallato le gambe senza apparente motivo…..io sapevo che lo facevi apposta per lasciarti ammirare le cosce. Sapevo che eri bagnata sotto le mutandine ed ero certo che appena possibile ti saresti toccata furiosamente pensando a me e al mio desiderio per le tue bellezze nascoste”
“Forse stai esagerando, Rudi…..eri ancora troppo giovane per quelle cose…ti eri montato la testa…..eri tu il segaiolo””
“non credo proprio, Manola, sei una femmina calda, l’ho sempre saputo….adesso voglio che mi succhi il cazzo”
Rudi si denudò velocemente e presentò alla prof un magnifico cazzo giovane e completamente eretto. Lei lo fissò con una strana espressione di compiacimento, che mascherava la sua voglia di gustare il bel palo maschile.
Prese quindi il giovane per mano e lo fece sdraiare sul comodo divano, quindi andò decisa ad imboccare golosamente il cazzo duro, facendolo scivolare lentamente sulla lingua ed arrivando in breve con le labbra serrate fino all’attaccatura dei coglioni. Rimase un po’ in posizione trattenendo quel palo di carne proprio in fondo alla gola, senza respirare. Il viso del ragazzo venne stravolto da una smorfia di piacere mentre godeva la completa penetrazione in gola di quella femmina così inebriante, bella, inarrivabile e porca……
Istintivamente portò entrambe le mani a trattenere il capo di Manola schiacciato sul suo inguine, finchè non sentì un gemito profondo e un pugno della donna colpire forte la sua gamba. Allora mollò la presa per non soffocarla ed assistette allibito alla sua violenta presa d’aria, accompagnata da un sibilo molto forte e da una abbondante colata di saliva che bagnò completamente il suo cazzo. Non seppe resistere a quella scena altamente erotica e si gettò con la bocca su quella di lei, slinguazzandola forte nei suoi liquidi e godendo dell’abbondante scambio di saliva.
Poi le afferrò la testa e la portò con forza di nuovo giù sul cazzo, sbattendeglielo nuovamente in gola. La pompa andò avanti così per alcuni minuti mediante deciso e forzato accompagnamento della mano per rendere più profonda la penetrazione nella bocca. Gli unici momenti di tregua per la donna erano quelli delle feroci slinguazzate praticate da Rudi, durante le quali le era concesso almeno di respirare.
Il preside e il bidello si erano posizionati di fianco al divano, entrambi nudi, ad assistere allo spettacolo menandosi velocemente i cazzi eretti.
“si…si…bravo Rudi….sbattiglielo in gola a questa troia…scopala in bocca come se fosse una figa….non darle tregua….forza…”
“è proprio troia, signor preside, aveva ragione lei….aaahhh che piacere….che bella bocca da pompini….non so se preferisco sbatterle dentro il cazzo o la lingua, per cui faccio entrambe le cose…aaaahhhh…..è una vera pompinara…aaaahhhh……io però non posso resistere oltre…sto per sbroccare…..adesso vengo…..ooohohhh….vengo….vengo…..”
Rudi bloccò la testa di Manola piantandole il cazzo in fondo alla gola ed esplose una serie di getti ad alta pressione, riempiendo tutto lo spazio disponibile con almeno un bicchiere di sbroda calda…….
Manola aveva due possibilità…..soffocare o inghiottire tutto velocemente per poter respirare. Quindi ingoiò con tre lunghe sorsate tutto quel sugo di maschio. Quando il cazzo uscì era già pulito e lucido di saliva. Ciò che però Rudi non si aspettava fu il forte orgasmo che travolse Manola appena dopo l’ingoio…..la donna gemette forte e gridò il suo piacere, frullandosi velocemente con le dita tra le cosce. Rudi nell’estasi della pompa non si era accorto della manovra autogratificante di Manola e ne rimase piacevolmente sorpreso…
“si….godi anche tu, troia……te lo meriti perché mi hai fatto morire di piacere con quella tua bocca da succhiacazzi…..”
I due spettatori supereccitati a questo punto intervennero direttamente sulla scena e il signor preside volle che turri e tre iniziassero una completa leccata del corpo di Manola. Per sé scelse la figa bagnatissima, il bidello puntò a piedi, gambe e cosce, mentre a Rudi toccarono lingua, faccia e tette.
Quando tutti furono all’opera la stanza si riempì di gemiti di piacere. Manola si sentiva posseduta dalle tre lingue avide di carne fresca. I suoi gemiti più intensi furono provocati dalla profonda lappata che il preside le praticò tra le cosce, facendola tremare di piacere e portandola vicinissima ad un altro orgasmo. Anche le abili leccate del bidello sui piedi ancora ornati dalle belle scarpette col tacco ebbero il loro effetto erotizzante. Rudi lucidò tutto il territorio di sua competenza con la lingua e abbondante saliva, suggendo in modo un po’ ruvido i capezzoli eretti della donna, che emise anche qualche urletto di dolore.
“basta adesso…..il pigiamino di saliva è stato completato, passiamo alle cose serie”
Il preside aveva dato l’ordine e gli altri si bloccarono…..
“ Rudi, adesso tu la chiavi in figa e mi raccomando, senza tanti preliminari…vai dentro deciso e sbattila come si fa con le puttane, tanto è tutta bagnata e sarà come penetrare nel burro”
Rudi non perse tempo, era supereccitato e il cazzo gli era tornato duro come il ferro. La sua età gli permetteva infatti una ricarica velocissima ed il ragazzo era ansioso di sparare il secondo colpo nella figa della sua professoressa dagli occhi azzurri, eseguendo l’ordine perentorio impartito dal suo preside.
“avanti dolcezza, hai sentito cosa dobbiamo fare, vero?.....se non fossi già tutta bagnata, sono certo che la voglia di essere chiavata da me ti farebbe colare liquido sull’interno delle cosce….cazzo, come sei porca….ma tuo marito lo sa che ha più corna lui che una mandria di cervi reali?...io penso di si. Scommetto che tu gli racconti tutto quello che fai e che ti fai fare….magari a lui piace, magari ci gode ad essere cornuto e non vede l’ora che tu torni a casa per sentire i resoconti delle tue porcate. Così ti può chiavare con più eccitazione, con più rabbia…..può godere con la mente ancora più che col cazzo…..”
“ma che vuoi sapere tu di quello che faccio o che dico a mio marito?....sei uno stronzetto presuntuoso…..pensa ad obbedire al tuo capo e vedi che il tuo cazzetto non si ammosci per l’emozione quando sali sopra la tua professoressa…..quando mai ti ricapita un’occasione così ghiotta?...quindi vedi di fare bene la tua parte, invece di sputare sentenze e fesserie, cerca di fare il maschio piuttosto”
“accidenti….ma che troia…..adesso ti faccio vedere io come si monta una puttana. Da dietro. Mettiti in ginocchio e sprofonda la faccia sul divano, voglio il tuo culo all’aria sospeso bene in alto sulle cosce.
Rudi osservò il culo di Manola con un groppo in gola per l’emozione, poi controllò il suo strumento. Effettivamente dopo la rampogna subita dalla professoressa, il suo cazzo si era un po’ smollato, ora tendeva al barzotto e questo in un momento simile poteva diventare una sciagura.
Allora lo prese in mano per salvare il salvabile e cominciò a menarselo….pensò a Manola quando camminava, pensò al suo culo e alle sue gambe…..ma soprattutto alle guduriose seghe che si era tirato pensando di scoparla in tutte le posizioni…..tutti i maschi della scuola sognavano di farsi la bella insegnante un po’ snob, la biondina dai capelli lunghi e gli occhi come il cielo….
Questi pensierini ebbero fortunatamente il loro effetto e quando Rudi posò le mani sui fianchi della donna impugnandone la bella carne soda, il cazzo era tornato di ferro.
Decise di non perdere altro tempo e affondò con un sol colpo ben assestato nella figa allagata, arrivando fino all’utero. Ormai era sua….la stava chiavando…..
Iniziò la monta di gran lena, voleva eccitarsi al massimo strofinando avanti e indietro l’interno della vagina e arrivando a fine corsa ad ogni colpo. Il suo cazzo era abbastanza lungo da percepire il soffice impatto contro l’utero e ciò era estremamente erotico….ogni colpo dava una scarica di piacere concentrato alla sua cappella turgida e questo piacere gli arrivava diretto al cervello.
“senti che bei colpi di cazzo, Manola….sono certo che li apprezzi, da buona puttanella quale sei…..non credo che ti sia capitato spesso di sentire un cazzo così lungo e duro che ti trapana fino al fondo della figa….godi mia bella professoressa troia…. pensa a gustarti il tuo piacere di femmina sottoposta alla monta dal giovane cazzo del tuo alunno”
“sei un porco….aaaahhh…..aaaahhhh…..si, avanti, scopa ragazzino…..fammi sentire se sei bravo a far godere una donna….aaahhh…..aaaahhh….non rallentare….più forte….più forte…..scopa….scopa…..”
I due maiali allineati di fianco alla coppia si stavano masturbando alla grande seguendo l’accoppiamento senza perdere un particolare….le loro facce erano stravolte di piacere ed eccitazione”
“dai..dai Rudi….chiava questa puledra…non darle tregua….falle sentire chi comanda….guarda come è bella …ce l’hai tutta nuda sotto il cazzo….roba da impazzire di piacere…monta…monta…”
Manola stava tremando di piacere sotto i colpi sferrati del giovane. Godeva e si smamettava il clitoride con una mano mentre la sua testa era affondata nel divano. Godeva talmente tanto che non durò a lungo. Improvvisamente il suo corpo fu squassato da un orgasmo lunghissimo e profondo, che la fece tremare di godimento.
“aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh……..aaaaaaaaahhhhhhh………vengo….vengo….brutto porco……aaaaaaaaaaaaahhhhhhhh…….sei un maiale….anzi siete tutti maiali e degenerati e vi approfittate di me…..aaaaaaaahhhhhh…….vengo…..vengooooooooooooooooooo…”
“Rudi, adesso mettiti sotto e falla impalare….voglio vedere come scopa la troia…voglio vederla mentre si agita sul cazzo….avanti, forza, falla salire in sella….”
Rudi obbedì e si posizionò sotto il corpo di Manola, poi le ordinò di scendere a smorzacandela e di impalarsi sul suo cazzo fino ai coglioni. Lei ansimando eseguì e Rudi non ebbe neppure bisogno di incitarla. Manola cominciò di sua iniziativa un lento saliscendi, aumentanto pian piano l’andatura, fino a raggiungere il ritmo di galoppo. Mentre il ragazzo si gustava la veloce danza delle tette davanti ai suoi occhi, Manola iniziò a godere mostrando i segnali evidenti di un nuovo, vicinissimo orgasmo.
“aaahhh….che bel cazzo duro….sei un bastardo ma a letto sai come far godere una donna…..aaaaaahhhhh……aaaaaaaaahhhhh…….tra poco però vengo……ma chi ti ha insegnato ad essere così porco?......aaaaaahhhhh……mi stai sfondando la figa……aaaaaaaaaahhhhhhhhh………………godo…godo….vengo…..si….vengo ancora……..aaaaaaaaaaaaaaahhhhhh.”
“quanto sei troia, occhi azzurri……..vieni, vienimi sopra e abbracciami…così….dammi la lingua tesoro…..voglio scoparti dolcemente mentre smaltisci mansueta il tuo orgasmo……”
“adesso però puoi venire, Rudi…….sentenziò il signor preside….
riempi di sborra la tua professoressa….così magari la metti incinta…..”
“certo…..adesso vengo anch’io……non posso più trattenermi ormai…..ti riempio Manola….vedrai quanta bella sbroda bianca ti schizzo dentro…..si, proprio in fondo, nel posticino riservato dove sborra tuo marito…..nel cantuccio matrimoniale che sarebbe dedicato al suo cazzo, ma dove sborrano chissa quanti maschi……puttana….lo so che ti piace farti riempire”
Rudi ficcò quindi la lingua nella bocca di Manola e le imprigionò forte la vita con entrambe le braccia. Piantò il suo cazzo duro fino all’utero e rimanendo immobile fiottò profondamente la sua sborra. Gli schizzi furono almeno sei…forse sette….e durarono a lungo. Rudi quasi perse i sensi per il piacere di quella interminabile sborrata e quando si riprese sfilò lentamente il cazzo.
“grazie occhi azzurri, mi hai fatto molto godere….spero che potremo accoppiarci ancora prima o poi. Spero presto, perché credo che tu abbia molto goduto e che lo farai volentieri”
“bravo Rudi….magnifica inseminata…..complimenti. Vero che Rudi è stato grande, Gilberto?”
“si..si..signor preside, è stato forte, che bello spettacolo……lo sa signor preside?...io questa bella signora me la chiaverei ancora…che ne dice….posso?...”
“e via, non esagerare Gilberto. Tu l’hai già chiavata….se vuoi le puoi schizzare sulle gambe, tanto per toglierti lo sfizio. Però adesso, per finire, me la chiavo io. Sono già molto avanti e credo che mi basti solo un minuto per concludere e mischiare la mia sborra con quella di Rudi. Così va a casa dal maritino con una bella dose doppia nella figa…..togliti Rudi, girala a pancia in su e mettila a gambe aperte…io faccio in un attimo”
Quella sera Alfredo, il marito di Manola, trovò la moglie tutta scompigliata e senza trucco, nonché tutta bagnata sotto, con alcune gocce bianche che ancora le colavano sull’interno cosce. Alfredo capì che lei era stata preda di qualche abuso, che aveva dovuto subire l’assalto di qualche maschio assatanato dalla sua bellezza. Almeno questo fu il modo in cui lei cercò di spiegare al marito la condizione in cui si trovava. Alfredo fu dunque comprensivo, rassicurò la mogliettina dicendole che l’amava molto e che comprendeva come una donna così attraente potesse rimanere vittima dei laidi desideri di qualche mascalzone porco e depravato.
Una volta a letto, scopò la mogliettina con ardore, in preda ad una tremenda eccitazione…..poi si fece raccontare di nuovo l’accaduto, chiedendole di non trascurare alcun particolare, dopo di che le diede un altro colpo. La figa di Manola non potè reggere una tale quantità di sborra, essendo stata già riempita abbondantemente in precedenza. Allora la sborra traboccò e andò ad imbrattare le candide lenzuola matrimoniali.
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