Confidenze di gabriella

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prime esperienze

Ciao a tutti i lettori, mi chiamo Gabriella e sono la moglie di Martino, maritino semplice, di cui forse qualcuno ha letto le storie. Se vi interessa le trovate in questo sito al capitolo tradimenti. Le nostre avventure sono state romanzate da lui, ma, comunque c’è sempre un fondo di verità e io avrei deciso ora di darvi una mia versione di fatti simili. Naturalmente mi sono dovuta appoggiare a lui per scrivere questa storia ,che se piacesse potrei continuare. Essendo iniziata quando lui ancora non c’era nella mia vita vi dirò dei miei inizi come donna e delle tendenze libertine che poi avrei sviluppato compiutamente nella maturità . Vengo da una famiglia borghese e molto tradizionale, in mia madre c’era tutta la mentalità chiusa e seria che la caratterizzava. Il resto della famiglia si adeguava e io già prepubere capivo che non mi bastava un ambito così ristretto dove vivere. Tutti i parenti erano di origine provinciale e si portavano i valori tipici delle piccole città del nord. Una sola era l’eccezione: lo zio Ostwald . Lui era di origine sudtirolese ed aveva la fama di libertino e donnaiolo . Si presentava spesso alle riunioni familiari con qualche sua nuova conquista. Spesso si trattava di belle ragazze, più giovani di lui ,vestite in modo molto succinto e sexy che mamma non apprezzava. Spesso mi aveva detto di stare attenta a lui e alle sue idee strane sulla vita. Ma forse proprio per questo mi attirava con il fascino del proibito e notai che anche io non lo lasciavo indifferente. Se capitava che fossimo vicini in occasioni pubbliche o casuali mi parlava all’orecchio e mi faceva un sacco di complimenti. In effetti ero cresciuta e avevo da poco compiuto i fatidici 18 anni. Devo dire che mi ero sviluppata bene, gambe lunghe, bel viso ,capelli biondi ,una terza abbondante di seno che attirava gli sguardi dei maschi. Inoltre, avevo un’andatura un poco dondolante del bacino che portava guardare il mio lato b, ben sviluppato e sporgente. All’insaputa dei miei avevo frequentato un amico coetaneo che mi aveva sverginato, ma che in fondo non aveva soddisfatto nulla dei miei nascosti desideri. Infatti, sono sempre rimasta attratta dai maschi più grandi di me . Li vedo più maturi e più eccitanti, forse nell’immaginare come sappiano come far godere una donna. E in questo zio Ostwald era il top. Molto alto, sempre elegante e con la battuta pronta sapeva come piacere al mio sesso, anche se io ero troppo timida per confessargli la cosa. Anzi cercavo di non incontrare il suo sguardo, che mi pareva che potesse imbarazzarmi e leggere cosa provavo per lui. Dunque, il mio desiderio restava pura fantasia limitato al mondo dei sogni. Non sapevo che molto presto sarebbe venuta una circostanza che avrebbe cambiato le cose radicalmente. Si trattava del matrimonio di una mia cugina in cui per puro caso capitai a tavola, nella lunga cena, proprio accanto a lui. Per la cerimonia era stata apparecchiata una malga di montagna con una lunga tovaglia e i molti invitati si erano dovuti sedere dove i segnaposto indicavano. N so come ma capitai vicino a lui che mi sorrise molto amabilmente dicendomi di essere felice di avermi vicino. Ero molto lontana dai miei genitori e nella generale allegria questi non mi davano nessuna attenzione. Indossavo per la festa un vestino aderente crema, a fiori ,con gonna corta, tacchi bianchi, un po' alti , collant e slip tutti dello stesso colore . Mi siedo accanto a lui e nella baldoria generale ci scambiamo un bacio come facevano un po' tutti . Il vestito era forse troppo aderente, infatti per sedermi comoda dovetti tirare su la gonna e questo non sfuggiva di certo allo sguardo dello zio. Infatti poco dopo mi dice che ho delle gambe bellissime e che facevo male a vestirmi così castigata. Devi imparare a essere più sexy mi sussurra, ormai sei una donna piacente e devi attrarre i maschi . Il suo dire mi imbarazza molto e divento subito rossa. Mi sento stranamente eccitata dalla sua presenza, lui così esperto di femmine che mi faceva i complimenti. Mentre eravamo seduti sento la sua gamba vicino alla mia, spesso si appoggiava e quasi la strofinava contro di me. La mia femminilità aveva subito reagito alla sua avance e mi sentivo la patatina che si inumidiva. Dopo poco non sento più la sua gamba vicino e comincio a credere che forse mi ero ingannata sulle sue reali intenzioni. Quando a un certo momento sento la sua mano sotto il tavolo che carezza la mia coscia di lato. Ora non ci sono dubbi sulle sue reali intenzioni. Mi chiedo se mi devo allontanare con una scusa ma il mio animo eccitato mi dice di restare e partecipare al gioco. Le sue dita mi carezzano la gamba abbondantemente scoperta dal vestito sotto il tavolo. Sento che le tenerezze lentamente diventano palpate della coscia e lui sa come muovere la mano per eccitarmi. Infatti mi solleva del tutto il bordo della gonna e lo porta al livello dello slip che stava sotto il collant. Mi sento morire di vergogna, se qualcuno guardasse sotto il tavolo mi vedrebbe tutta discinta, con la mano di lui che armeggia tra le mie gambe. Ma nessuno pensa a noi e tutti continuano nei loro discorsi. Lo guardo in faccia e lui mi sorride con aria sicura e mi dice all’orecchio che sono una bella fighetta e che merito di più. Mentre mi chiedo cosa intenda con di più ,la sua mano ,molto esperta mi carezza fino allo slip attraverso le calze : Mi sento avvampare in viso ,temo che si veda il mio imbarazzo , ma lui mi sussurra di nuovo di rilassarmi e di godere della situazione. Cerco di respirare e di rilassarmi , sentendo lui che ora armeggia sotto il tavolo in modo nuovo e sconvolgente. Infatti tirando su il vestito è riuscito ad arrivare al bordo libero del collant e ripiegandolo su se stesso mi ha scoperto del tutto lo slip . Ora le sue dita mi carezzano lo slip in punti ben precisi. Non so come faccia ma ha individuato la posizione del mio clitoride e ci passa un dito sopra stimolandolo. Inoltre con le sue manovre mi ha aperto un poco la fica e i miei umori accorrono a una stimolazione tanto intima. Mi sento bagnata come un lago quando la sua mano si infila sotto lo slip ,mi raggiunge la patatina e comincia a trastullarsi nello stimolarla . Di sicuro avrà sentito come mi sono bagnata e infatti mi dice all’orecchio che avevo proprio bisogno di un maschio che ci sapesse fare per soddisfarmi. Guardandolo imbarazzata non sapevo cosa dire e mi stupivo di quanto fosse bravo a toccarmi, senza far vedere da sopra nessun movimento del corpo o delle braccia. Con sicurezza mi abbassa molto il collant fin quasi alle ginocchia e mi dice con un sorriso di toglierlo del tutto. Non so come reagire ma la mia libidine mi fa piegare di un poco come per sistemare una scarpa e lo sfilo prima da un piede e poi dall’altro. Lui controlla con le dita l’operazione e una volta finita mi aggiunge che era il momento di stogliere lo slip. Cerco di dirgli di no, ma lui insiste e per non farmi scoprire, aiutata dalla sua mano, inizio a farlo scendere sulle cosce, dopo che era scivolato sul culetto . Finito sui piedi lui si piega rapidamente e lo prende impadronendosene. Vedo che con la mano se lo mette nella tasca della giacca. Non siamo neanche a metà della cena che cerco di fare conversazione ,un po’ distratta da quanto succede sotto il tavolo. La sua mano ora infatti è padrona e mi obbliga a stare con le cosce tutte aperte sotto la tovaglia. Sento che la mia fica si apre in quella posizione e lui ne approfitta per esplorarla in tutti i particolari. A un certo punto un dito si insinua dentro di me, prende posizione e sprofonda tutto nella mia vagina. Brava mi dice all’orecchio, vedo che non sei più vergine ,ma questa fighetta la dobbiamo aprire bene insieme. Mi sento sprofondare nella vergogna a sapere che in pubblico sono con il pube nudo, offerto alle voglie di un maschio maturo. Lo zio con un’abilità notevole riesce anche a farmi passare la mano sotto e a raggiungere il mio culetto bianco. Con il palmo aperto mi palpa le natiche con energia e sensualità. Mi sento il culetto tutto massaggiato e poi le sue dita si avventurano tra le mie natiche, nel solco. Il suo dito medio comincia a stuzzicare il mio buchino provocandomi forti brividi sulla schiena. Dopo una serie di giri circolari il dito forza il buco e comincia a penetrare nel mio culetto . Mi sento dilatare il buco e faccio fatica a restare indifferente alla manovra. E’ un misto di dolore e piacere quello che provo. Infatti mentre mi trovo il medio nell’ano, lui riesce a infilare l’indice nella vagina tutta umida. La doppia manovra mi fa eccitare molto e non so come controllarmi e non urlare a tutti il mio piacere. Dopo pochi minuti, lui ritrae la mano e mi lascia un senso di vuoto in entrambi i miei orifizi. La sua voce mi carezza l’orecchio dicendomi di andare da lui la mattina seguente alle 10 perché dovevamo continuare il nostro approccio. Sei la troietta che pensavo, mi dice, vedrai che ti farò divertire. Non so cosa dire, lui dà per scontata la mia approvazione e si alza parlando con altri invitati. Io dopo poco vado al bagno per ricompormi e per sistemare bene il collant, non avendo più lo slip. Mi chiedo cosa farò il giorno dopo…mi sento tutta strana ed eccitata…

Continua, se volete
commenti a acacmc@virgilio.it
scrivete indirizzato al mio nome se non volete che legga il maritino
scritto il
2022-08-08
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